Mi sono letto tutte le quasi dieci pagine dal mio ultimo intervento volutamente provocatorio.
Solo in pochi di Voi ho riscontrato una comunione di pensiero e di amara riflessione.
Io non avrei voluto discutere di quanti morti ci sono stati su una certa Compagnia piuttosto che su un'altra. Addirittura mi è parso leggere in un intervento in cui si asseriva che si è parlato di Costa perchè c'erano stati morti italiani, mentre su MSC - non essendoci state vittime connazionali o, ancor peggio, amici - tutto era filato liscio. Va da sè l'asserto che se anche Costa non fosse stata così "sfortunata" tutto sarebbe andato liscio per il turismo crocieristico.
Semmai io avrei voluto che si facesse una riflessione su come viene gestita la ns sicurezza sia a bordo delle navi che durante l'intera crociera. Va da sè che il pericolo in assoluto non è eliminabile (che ci si trovi in qualsiasi parte del globo).
Tutti noi abbiamo fatto le obbligatorie esercitazioni a bordo antincendio/abbandono e ... sappiamo come vanno e come purtroppo in passato è andata.
Tutti noi abbiamo potuto vedere il Personale addetto alla nostra sicurezza (Comandanti, Ufficiali, Equipaggio, Security, Reception e Ufficio Escursioni) e ... anche quì ci sono stati esempi non certamente tranquillizzanti.
Molti hanno elogiato il comportamento di questa o tal'altra Compagnia.
Nessuno ha però voluto dire come stanno le cose e soprattutto, come in ogni cosa dove girano grossi interessi economici, si cerca di distogliere l'attenzione dei più dal reale problema: il settore crocieristico è un succoso frutto da spremere fin quando ci sarà linfa (cioè i ns soldi). Si fanno navi sempre più grandi e si propongono prezzi sempre più concorrenziali al ribasso. Queste Società, che non sono certo delle benefattrici, dove volete che vadano a rimpinguare i loro guadagni se non risparmiando in ogni dove e anche sulla formazione/sicurezza dei propri addetti?
Io per primo per lavoro sono spesso chiamato a fare una spregevole attività che si definisce "analisi del rischio" che tradotto in soldoni significa riferire al mio Capo cosa convenga di più se, applicato nel ns caso, investire in formazione/sicurezza o, nel momento in cui succede l'evento dilettuoso, gestire l'emergenza e "elargire" un Credit on board o, addirittura, rimborsare il costo intero di una crociera.
Qualcuno si è anche posto qualche domanda: 1) come mai l'intervento delle forze speciali si è protratto così per lungo tempo?; 2) come è possibile che dopo diverse ore si presentino due turisti + una guida locale, nascosti fino a quel momento dentro il Museo?; 3) le Compagnie si sono attenuti ai bollettini del Ministero degli Esteri e quindi non hanno preventivamente variato i loro itinerari.
Credete che sapremo mai la verità? Sapremo mai quanti sono morti per "fuoco amico"? Quali sono le reali motivazioni che a volte inducono una Compagnia a cambiare itinerario con/senza preavviso? Qualcuno si prenderà la briga di verificare le procedure di sicurezza di una qualsiasi Compagnia di navi da crociera? La VERA stampa andrà, nel ns interesse, a fondo in questa storia o come in passato si limiterà a "crocifiggere" il C.te Schettino di turno o "santificare", in altra tragedia, il C.te Giacomazzi (piuttosto dopo le osanne per il comportamento eroico di quest'ultimo che fine ha fatto?)
Per questo scrivevo che ORA mi sembrava ignobile e fuori tempo il riconoscimento del credit on board.
Questo è il momento del rispetto del lutto dei parenti delle vittime e del dolore di chi è rimasto ferito ... poi quando qualcuno ci desterà da questo torpore mediatico ognuno di noi potrà trarne le proprie valutazioni.
Certo di essere andato OT, potete cancellare sin da subito questo mio intervento