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Arrestati in India 2 marò italiani di scorta alla petroliera Enrica Lexie

:eek::eek::eek:

Vicenda marò, i periti indiani sbagliano fucile

di Gianandrea Gaiani

11 aprile 2012

Indiscrezioni di stampa indiana ieri hanno annunciato che il rapporto del Forensic Sciences Laboratory (il laboratorio che ha effettuato l'esame balistico sulle armi sequestrate a bordo della Enrica Lexie) ha confermato che le armi che hanno ucciso il 15 febbraio ai due pescatori indiani sono due fucili Beretta ARX-160 in dotazione ai fucilieri del reggimento San Marco.

Parlando telefonicamente all'ANSA, la responsabile del dipartimento di balistica N.G. Nisha ha confermato i risultati delle prove condotte su otto armi (oltre ai sei fucili Beretta, due mitragliette FN Minimi di fabbricazione belga) e precisato che il rapporto sui test di tiro, la balistica e le impronte digitali è stato consegnato al magistrato. ''Dopo aver esaminato i proiettili recuperati dai cadaveri delle vittime abbiamo stabilito che sono compatibili con le rigature delle canne di due fucili'', ha detto.

L'aspetto più strano delle certezze mostrate dal responsabile del dipartimento di balistica di Trivandrum riguarda il tipo di arma. Gli ARX-160 sono fucili d'assalto nuovi assegnati solo per le valutazioni ad alcuni reparti tra i quali le forze speciali, i paracadutisti della Folgore (che nel 2009 li testarono in Afghanistan) e il Reggimento San Marco che ne ha alcuni per la sperimentazione ma non li ha ancora adottati. Circa le armi dei fucilieri prigionieri in India la Marina militare ha sempre parlato di fucili Beretta AR 70/90, modello in servizio nelle forze armate italiane dai primi anni '90 e fonti della Marina hanno confermato al Sole 24 Ore che gli ARX-160 non sono utilizzati dai team di protezione navale e neppure da quello imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie. Gli inquirenti indiani hanno quindi sequestrato a bordo della nave italiana sei fucili AR-70/90 e due mitragliatrici Minimi ma nessun ARX-160. I due fucili utilizzano le stesse munizioni e il nuovo può addirittura usare gli stessi caricatori del più vecchio ma è curioso che gli "esperti" indiani indichino come arma del delitto un tipo di fucile che secondo la Marina non era presente sulla nave o non riconoscano un'arma dall'altra considerato che tra i due prodotti Beretta vi sono vistose differenze di forma, dimensioni e peso.

Vicenda marò, i periti indiani sbagliano fucile - Il Sole 24 ORE


Il Beretta ARX-160 e' un'evoluzione del Beretta AR 70/90, il munizionamento e' analogo.
Potrebbe trattarsi di una svista e - se cosi' fosse - ci sarebbe da preoccuparsi... !
 
Da qui non vedo nulla, ma il punto fondamentale è che è normalissimo che i militari non ti dicano tutto..

Occorre dire per le relazioni esterne, occorre non dire per ovvi motivi..

Non so se questo sia il caso, ma un motivo per non dire potrebbe esserci..

Un fatto è invece indicativo, vale a dire che ad un certo punto si diceva che gli indiani cercavano un fucile che non doveva esserci..

Ora forse si spiega..

Un saluto
Manlio
 
:eek::eek::eek:

Vicenda marò, i periti indiani sbagliano fucile

di Gianandrea Gaiani

11 aprile 2012

Indiscrezioni di stampa indiana ieri hanno annunciato che il rapporto del Forensic Sciences Laboratory (il laboratorio che ha effettuato l'esame balistico sulle armi sequestrate a bordo della Enrica Lexie) ha confermato che le armi che hanno ucciso il 15 febbraio ai due pescatori indiani sono due fucili Beretta ARX-160 in dotazione ai fucilieri del reggimento San Marco.

Parlando telefonicamente all'ANSA, la responsabile del dipartimento di balistica N.G. Nisha ha confermato i risultati delle prove condotte su otto armi (oltre ai sei fucili Beretta, due mitragliette FN Minimi di fabbricazione belga) e precisato che il rapporto sui test di tiro, la balistica e le impronte digitali è stato consegnato al magistrato. ''Dopo aver esaminato i proiettili recuperati dai cadaveri delle vittime abbiamo stabilito che sono compatibili con le rigature delle canne di due fucili'', ha detto.

L'aspetto più strano delle certezze mostrate dal responsabile del dipartimento di balistica di Trivandrum riguarda il tipo di arma. Gli ARX-160 sono fucili d'assalto nuovi assegnati solo per le valutazioni ad alcuni reparti tra i quali le forze speciali, i paracadutisti della Folgore (che nel 2009 li testarono in Afghanistan) e il Reggimento San Marco che ne ha alcuni per la sperimentazione ma non li ha ancora adottati. Circa le armi dei fucilieri prigionieri in India la Marina militare ha sempre parlato di fucili Beretta AR 70/90, modello in servizio nelle forze armate italiane dai primi anni '90 e fonti della Marina hanno confermato al Sole 24 Ore che gli ARX-160 non sono utilizzati dai team di protezione navale e neppure da quello imbarcato sulla petroliera Enrica Lexie. Gli inquirenti indiani hanno quindi sequestrato a bordo della nave italiana sei fucili AR-70/90 e due mitragliatrici Minimi ma nessun ARX-160. I due fucili utilizzano le stesse munizioni e il nuovo può addirittura usare gli stessi caricatori del più vecchio ma è curioso che gli "esperti" indiani indichino come arma del delitto un tipo di fucile che secondo la Marina non era presente sulla nave o non riconoscano un'arma dall'altra considerato che tra i due prodotti Beretta vi sono vistose differenze di forma, dimensioni e peso.

Vicenda marò, i periti indiani sbagliano fucile - Il Sole 24 ORE
Ok.....ammesso e non conceso che gli Indiani non si sbagliassero...secondo voi la MM ammetterebbe che le armi sono quelle!?!?
Non lo sapremo mai.......
Quando giravano le prime voci dell'esame sui proiettili ieri, ho pensato...scommettiamo che ora negano che le armi analizzate sono quelle in dotazione.....non ci voleva un genio per supporre questa eventualita', che si e' regolarmente avverata....
E oltrettutto mi sembra che l'unica contromossa degli Italiani sia quella di screditare qualsiasi affermazione.....con fiumi di parole ma fatti zero. Io mi aspetterei qualche cosa in piu' dal mio paese se fossi il maro' ingiustamente imprigionato.
Purtroppo non c'e' modo di sapere la verita' a noi......... ci sono troppi interessi diplomatici e politici. E chi ci rimette sono le famiglie dei pescatori e i maro'.
Ora anche il fatto che gli esperti di balistica indiani siano degli idioti...mi puzza un po'.....insomma non e' certo un paese di zappatori.
In ogni caso a prescindere dal modello e dal colore del fucile....e qui i tecnici mi possono aiutare...se la rigatura del proiettile coincide con quella dell'arma, rigatura che non e' legata al modello ma all'arma specifica..c'e' poco da obiettare il modello,,,,,,, sbaglio??!!!
La rigatura e' come l'impronta digitale dell'arma...unica...giusto?!?!

Ai Ai poveri noi...no good!!
 
Ultima modifica:
...Domanda, ma i CC che hanno assistito alla prova balistica che fine hanno fatto?....se li sono mangiati con il curry!?!?
 
Felix io non dico che gli indiani stiano agendo in modo corretto..

Seofam continuo a dire che la marina non ha il dovere di dire a noi che armi utilizza anzi..

Mi pare che Enrico abbia più volte che le armi dichiarate dalla marina non sono molto adatte allo scopo della missione..

Un saluto
Manlio

Non e' che non siano adatte alla missione, sono complementari ad altre armi... sono un ingrediente importante della ricetta, ma non il solo.
... diciamo che il Beretta 70/90 fa bene il proprio lavoro nel "ravvicinato", mentre la Minimi si spinge oltre (700/800 metri). Si tratta in entrambi i casi di calibri "leggeri"... pensati piu' per colpire obiettivi umani che oggetti/mezzi.
Secondo me, in un team con questi incarichi operativi ci starebbe bene anche qualcosa di un po' piu' pesante... anche semiautomatico... diciamo (per non usare termini tecnici) un fucile di precisione con magari ottiche che consentano la visione notturna.
Questa e' solo una mia idea.... non voglio dire che i nostri militari abbiano realmente imbarcato tali armi.... ma personalmente se mi trovassi in condizioni operative simili, un "portafortuna" farebbe comodo.
Se ricordate in un post precedente avevo citato la dichiarazione resa dal capitano di corvetta Marco Guerriero, ufficiale del reggimento San Marco.
Fra tutte le cose che dice, una in particolare mi ha colpito: .... con l’ausilio di visori e strumentazioni all’avanguardia ......
Tralasciamo le strumentazioni di avanguardia, che vogliono dire tutto e niente, e pensiamo ai visori.
Immagino che questi visori servano per le condizioni di oscurita'...... bene, riesco ad identificare un natante a distanza di un paio di chilometri (1 miglio) mediante la sua impronta infrarosso..... attendo che raggiunga una distanza di 500 metri... poi inizio a sparare in acqua ed in aria (a distanza di sicurezza per evitare di colpire persone o cose) allo scopo di intimidire l'avversario.....poi a 300 metri idem... poi a 100 metri idem.... poi se arriva sottobordo vince il microonde ?? :) :) :)
Va bene che noi italiani siamo quelli del "volemose bene"..... ma ritengo che ci siano altre opzioni un po' piu' efficaci... non credete ?

un saluto a tutti
enrico
 
Ultima modifica:
Ok.....ammesso e non conceso che gli Indiani non si sbagliassero...secondo voi la MM ammetterebbe che le armi sono quelle!?!?
Non lo sapremo mai.......
Quando giravano le prime voci dell'esame sui proiettili ieri, ho pensato...scommettiamo che ora negano che le armi analizzate sono quelle in dotazione.....non ci voleva un genio per supporre questa eventualita', che si e' regolarmente avverata....
E oltrettutto mi sembra che l'unica contromossa degli Italiani sia quella di screditare qualsiasi affermazione.....con fiumi di parole ma fatti zero. Io mi aspetterei qualche cosa in piu' dal mio paese se fossi il maro' ingiustamente imprigionato.
Purtroppo non c'e' modo di sapere la verita' a noi......... ci sono troppi interessi diplomatici e politici. E chi ci rimette sono le famiglie dei pescatori e i maro'.
Ora anche il fatto che gli esperti di balistica indiani siano degli idioti...mi puzza un po'.....insomma non e' certo un paese di zappatori.
In ogni caso a prescindere dal modello e dal colore del fucile....e qui i tecnici mi possono aiutare...se la rigatura del proiettile coincide con quella dell'arma, rigatura che non e' legata al modello ma all'arma specifica..c'e' poco da obiettare il modello,,,,,,, sbaglio??!!!
La rigatura e' come l'impronta digitale dell'arma...unica...giusto?!?!

Ai Ai poveri noi...no good!!

Ciao Unoche !!

Giustissima osservazione.
Consideriamo pero' che i proiettili sparati da un'arma non riportano impressa la "data di sparo" :) !
Considerando che i fucili sono stati sequestrati dalla polizia indiana, possiamo a priori escludere che non si siano divertiti (autonomamente) a fare un po' di "tiro a segno" ?
Consideriamo infine che i due cadaveri sono gia' stati da tempo cremati.
Cosa rimane..... probabilmente solo alcuni proiettili deformati riportanti rigature "compatibili"

La polizia non riesce a "far saltar fuori l'arma" ? OK, nessun problema..... costruiamo le prove !

Sono un po' troppo "complottista" ?
Forse si !
 
Ultima modifica:
Ciao Unoche !!

Giustissima osservazione.
Consideriamo pero' che i proiettili sparati da un'arma non riportano impressa la "data di sparo" :) !
Considerando che i fucili sono stati sequestrati dalla polizia indiana, possiamo a priori escludere che non si siano divertiti (autonomamente) a fare un po' di "tiro a segno" ?
Consideriamo infine che i due cadaveri sono gia' stati da tempo cremati.
Cosa rimane..... probabilmente solo alcuni proiettili deformati riportanti rigature "compatibili"

Sono un po' troppo "complottista" ? Forse si !


vero..... ma a che pro farebbero questo??
 
vero..... ma a che pro farebbero questo??

.... per coprire il fatto che non sono riusciti a trovare l'arma che ha sparato i colpi mortali e/o per coprire il fatto che forse hanno arrestato le persone sbagliate... insomma.... per coprire un errore.

All'inizio hanno parlato di un calibro intorno a 12/13 mm entrato nella tempia di uno dei due pescatori (calibro tipico di mitragliatrice pesante e/o fucile di precisione)
A prescindere dall'arma che ha sparato, un calibro del genere deve essere stato sparato ad una certa distanza... altrimenti non trovavano un foro di entrata.... ma sarebbe rimasto ben poco.
Escluderei una mitragliatrice per due motivi: il peso (circa 40 kg) e la cadenza di tiro (circa 800 colpi/minuto).
Circa il peso ti lascio immaginare la difficolta' di spostarla rapidamente a bordo di una nave e metterla nella posizione adatta al tiro.
Circa la cadenza di tiro, una raffica di 2 secondi comporta lo sparo di 25 colpi.... ti lascio immaginare "la strage" di una simile raffica.
Piu' probabile un fucile di precisione semiautomatico.

Ora pero' tutto cambia.... i proiettili pare siano calibro 5,56 mm (meno della meta' rispetto al calibro rilevato dal medico che cha eseguito l'autopsia)
 
Enrico, grazie per queste importanti spiegazioni tecniche.
Mi viene in mente una riflessione, vorrei il tuo parere.
Partiamo da un fatto: di assalti, armamenti etc. non ho nessun tipo di preparazione specifica.
Ora, in riferimento alle regole d'ingaggio: cominci a sparare in acqua ed in aria a 500, 300 e 100 metri. Ma dopo i 100, anche se loro non hanno risposto al fuoco, puoi sparare mirando ad obbiettivi umani. Anche se non hai ricevuto spari contro.
Se invece qualcuno ti spara già in fase di avvicinamento, bè, allora rispondi, sia che si trovi a 700, 500 o a 100 metri.
Non è così?
In sintesi: il fatto discriminante, è l'essere sotto il fuoco nemico. Se non lo sei, gli spari di avvertimento possono essere efficaci (sulla carta), se lo sei, te ne puoi fregare della distanza e degli avvertimenti, spari per difenderti. Punto.
Enrico, casa mi sto perdendo? :D

ciao e grazie
 
.... per coprire il fatto che non sono riusciti a trovare l'arma che ha sparato i colpi mortali e/o per coprire il fatto che forse hanno arrestato le persone sbagliate... insomma.... per coprire un errore.

All'inizio hanno parlato di un calibro intorno a 12/13 mm entrato nella tempia di uno dei due pescatori (calibro tipico di mitragliatrice pesante e/o fucile di precisione)
A prescindere dall'arma che ha sparato, un calibro del genere deve essere stato sparato ad una certa distanza... altrimenti non trovavano un foro di entrata.... ma sarebbe rimasto ben poco.
Escluderei una mitragliatrice per due motivi: il peso (circa 40 kg) e la cadenza di tiro (circa 800 colpi/minuto).
Circa il peso ti lascio immaginare la difficolta' di spostarla rapidamente a bordo di una nave e metterla nella posizione adatta al tiro.
Circa la cadenza di tiro, una raffica di 2 secondi comporta lo sparo di 25 colpi.... ti lascio immaginare "la strage" di una simile raffica.
Piu' probabile un fucile di precisione semiautomatico.

Ora pero' tutto cambia.... i proiettili pare siano calibro 5,56 mm (meno della meta' rispetto al calibro rilevato dal medico che cha eseguito l'autopsia)

Ancora non li hanno condannati........ sarebbe molto piu' facile assolveri per aver trovato le prove assolutive che condannarli..... non mi sconfiffera
 
vero..... ma a che pro farebbero questo??

Ciao Uno, secondo me per i seguenti motivi (da me sottolineati sin dall'inizio della vicenda..) :

Ma, ribadisco un aspetto che a me preoccupa, e che deriva soprattutto da altre situazioni passate: non si tratta di avere degli "sprovveduti" in India, ma la loro mentalità, maturata nel contesto post-coloniale, è quella di arroccarsi su posizioni di principio senza la minima possibilità di un ravvedimento.
Se loro "tracciano una strada", difficilmente l'abbandonano, e tendono a far confluire in maniera più o meno forzata, delle "prove" a sostegno di ciò.
Non dico che sia questo il caso, non ho elementi oggettivi a sostegno, ma si percepiscono dei "segnali" che vanno in questa direzione.
Le loro dichiarazioni "ufficiali", fin dall'inizio, hanno fatto presupporre che loro avessero le idee chiare sin da subito sulla colpevolezza dei nostri marò.
Non sono mai stati particolarmente prudenti, hanno espresso "giudizi" fin dall'inizio senza aver fatto particolari indagini e ben prima di qualsiasi perizia balistica.
Attenzione a non sottovalutare questo aspetto.

Un saluto
 
A parte eventuali errori di chi ha riportato la dichiarazione o dolo da parte indiana non pensate che i loro esperti siano polli perché non esiste proprio..

E dato che non sono polli neanche truccherebbero da polli..

Il loro motivo per farlo potrebbe averlo individuato Felix, ma onestamente è più logico che siano loro o noi a falsare le carte in tavola..

Come ho detto più volte, se la nostra posizione è così lampante perché non la difendiamo con i fatti?

Non arrivo a conclusioni, ma neanche posso accettare tutto come se non vedessi delle stranezze anche nel nostro campo..

Un saluto
Manlio
 
cocciuti al punto di creare un casino internazionale....??? questi sono pazzi proprio allora..hahahah

interessante Felix......la cosa si fa sempre piu' preoccupante
 
Enrico, grazie per queste importanti spiegazioni tecniche.
Mi viene in mente una riflessione, vorrei il tuo parere.
Partiamo da un fatto: di assalti, armamenti etc. non ho nessun tipo di preparazione specifica.
Ora, in riferimento alle regole d'ingaggio: cominci a sparare in acqua ed in aria a 500, 300 e 100 metri. Ma dopo i 100, anche se loro non hanno risposto al fuoco, puoi sparare mirando ad obbiettivi umani. Anche se non hai ricevuto spari contro.
Se invece qualcuno ti spara già in fase di avvicinamento, bè, allora rispondi, sia che si trovi a 700, 500 o a 100 metri.
Non è così?
In sintesi: il fatto discriminante, è l'essere sotto il fuoco nemico. Se non lo sei, gli spari di avvertimento possono essere efficaci (sulla carta), se lo sei, te ne puoi fregare della distanza e degli avvertimenti, spari per difenderti. Punto.
Enrico, casa mi sto perdendo? :D

ciao e grazie

Ciao Felix !

Per la prima domanda, teoricamente dovresti aspettare che inizino la salita sulla nave.... si e' sempre parlato di utilizzo delle armi contro obiettivi umani come "ultima ratio"
Se invece sei sotto attacco, puoi rispondere... tieni conto che se i pirati utilizzano degli AK 47, sono praticamente nelle stesse nostre condizioni circa il "tiro utile"... 300/400 metri..... quindi non avendo nulla da perdere, secondo il mio parere, se ne fregano dei militari a bordo e "la rischiano".
Di piu'..... probabilmente i militari sono considerati dai pirati meno pericolosi rispetto ai contractors, proprio perche' "devono" rispettare le regole di ingaggio.


Questo e' un mio pensiero..... e quindi solo mio:

Personalmente io non aspetterei di verificare se un natante alla velocita' di 20/25 nodi "che mi punta" abbia o meno l'intenzione di abbordarmi.
Sempre "personalmente" comincerei a colpirlo ben prima che raggiunga i 500 metri di distanza, tentando comunque di evitare (ove possibile) danni seri a persone o cose. (.. e questo lo fai solo con un fucile di precisione)
Parliamoci chiaro..... trovo idiota pensare che un qualsiasi pescatore della zona che conosce bene quali sono le problematiche in essere, si "lanci" a velocita' sostenuta verso una nave mercantile...... perche' dovrebbe farlo ?... ama forse il brivido ?
Allo stesso modo.... immagina un militare che assiste all'avvicinarsi di un simile natante e dispone di un'arma che gli consente di "spiegare" inequivocabilmente al natante in questione quelle che sono le proprie intenzioni..... secondo te come si comporta ?
 
Felix nel video di enrico i pirati ci hanno messo circa un minuto per arrivare dall'orizzonte alla nave..

Nello stesso tempo gli uomini si sono disposti ed hanno sparato..

Non potevano fare altro che decidere se quelli erano pirati e sparare o no..

Secondo te qualche volta qualcuno non avrà sbagliato? Considera che sparando in aria gli davi un vantaggio enorme..

Non credo che in tanti considerino serie e fattibili quelle regole..
 
Felix nel video di enrico i pirati ci hanno messo circa un minuto per arrivare dall'orizzonte alla nave..

Nello stesso tempo gli uomini si sono disposti ed hanno sparato..

Non potevano fare altro che decidere se quelli erano pirati e sparare o no..

Secondo te qualche volta qualcuno non avrà sbagliato? Considera che sparando in aria gli davi un vantaggio enorme..

Non credo che in tanti considerino serie e fattibili quelle regole..


... chi spara prima, spara due volte.....

..... e non dimentichiamo che i pirati useranno anche loro un qualche "strumento" per studiare da lontano l'obiettivo da colpire..... sono quindi ben consapevoli di trovare una difesa armata a bordo della nave !!
 
cocciuti al punto di creare un casino internazionale....??? questi sono pazzi proprio allora..hahahah

interessante Felix......la cosa si fa sempre piu' preoccupante

Uno, è già successo con il presunto omicidio di un ragazzo sardo in India. Ha avuto poco eco nei media, ma ti assicuro che la cosa è stata gestita in modo allucinante.
Laura, tu mi sei testimone, ci siamo sentiti per telefono la sera stessa dell'arresto dei Marò. Ti ho espresso i miei dubbi partendo proprio dalla situazione del ragazzo sardo, che tu conosci. Cosa ti dissi allora? Esattamente quello che si sta verificando adesso.
Uno, può sembrarti assurdo, ma gli Indiani soffrono del cosiddetto "complesso da post-colonizzazione". Per loro è un modo di rivendicare la loro importanza come NAZIONE, il loro ruolo e le loro prerogative, partendo da anni ed anni di umiliazioni patite dall'impero Britannico.
Impero Britannico che ha generato mostri come il Pakistan, e che ha acceso la miccia sulla questione del Kashmir.
Ma, che nel caso dei marò gli Indiani stiano riversando i loro istinti nazionalisti repressi, è solo una mia personalissima opinione.


Ciao
 
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