Perdonami se dissento da quanto dici ..le disposizioni ci sono e sono precise , la complessità consiste nell'iterpretarle ed applicarle correttamente nel comune senso interpretativo sovranazionale.
La logica applicativa discosta parecchio dai testi ...
Rosy&Giò capisco la tua scelta di non entrare nel contesto in modo più preciso, credo però che questa tua frase raccolga il senso del discorso..
A parte l'idea personale che in queste situazioni la giustizia o perlomeno la correttezza tra le parti, ripeto a parer mio, è un po' una pia illusione, quello che voglio dire è molto semplice..
Dico che tutti i nostri mass media hanno presentato come indiscutibile la nostra posizione, senza per questo, sia chiaro, che nessuno si aspettasse che gli Indiani emettessero un verdetto a noi favorevole.. ma la situazione in se sembra assolutamente chiara, e quindi la logica applicativa pure..
Il ragionamento di Laura (se poi uno fa come gli pare) potrebbe spiegare un profondo interesse politico per la questione, perché se la questione dei Marò non si risolve, mi sembra evidente che non solo l'Italia, ma tutti i devono preoccupare della cosa.. oggi è toccato a noi, domani magari tocca ad un altro, ed il paese che non rispetta certi accordi potrà sempre rifarsi al caso dell'India..
Ma la giornalista, che poi potrà anche essersi spiegata male, ha parlato di interesse giuridico, che credo sia ben altra storia, una storia probabilmente legata a questa parte della frase..
"La logica applicativa discosta parecchio dai testi ..."
Anche ponendoci nella migliore delle ipotesi, ovvero che Italia ed India abbiano trovato sottobanco un accordo per risolvere la questione in un modo che non offenda nessuno, i giudici Indiani, in ogni caso, anche se discutibili, delle motivazioni per la loro posizione le devono pure aver date..
E non possono essere ''Io credo che..'' ma, ripeto, anche con uno sperabilissimo accordo fatto per salvare la faccia di tutti, dovranno essere 20/50 pagine magari attaccabili ma che su qualcosa si basano..
Ecco, allora sarebbe interessante andare a vedere quelle pagine e confrontarle con quello che noi sappiamo, da fonti Italiane, su questa questione..
Felix, il fatto che una cosa sia 'giusta' o 'sbagliata' per certi versi non è un modo per giudicare un atto giuridico..
Non è la prima volta che una questione reale, vista in termini giuridici, ne esce in un modo diverso da come ce lo aspettiamo..
Così, per assurdo, Pietro Maso ha ucciso i genitori per l'eredità, e se non mi sbaglio alla fine, pur in carcere, ha ereditato..
Non è certo giusto, ma è una di quelle cose che possono succedere in ambiti come questo, senza accusare nessun giudice, ma capendo che un giudice segue le leggi, e che le leggi possono fallare come ogni cosa dell'essere umano..
Un saluto
Manlio