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Attentato ad Istanbul

Solidarietà e affetto sincero alle vittime di questa ennesima strage ed ai loro familiari. Certe cose non dovrebbero mai accadere. Men che meno nei confronti di persone inermi che, in fin dei conti, non stanno facendo niente di male. Se non "omaggiando", con la loro visita, una civiltà millenaria che merita rispetto.

Tuttavia, detto questo, personalmente sono arciconvinto che la "politica della fuga immediata" da certe aree, da parte delle compagnie turistiche/aeree/di navigazione, al momento del verificarsi di attentati, equivalga a dire a questa teppaglia "Ok, bravi: avete vinto voi! Diteci dove volete che viaggiamo. E dove invece volete che NON andiamo...".
Di questo passo, un attentato qua e un attentato là, ci ridurremo davvero a dover visitare solo la Sardegna, la Sicilia e qualche altro porto minore in Adriatico.
In pratica, il terrorismo sta condizionando la nostra vita al punto che, se solo volessero, basterebbe un attentato in uno Stato meta abituale di crocieristi, perché immediatamente quello scalo venga cancellato dagli itinerari...
Insomma, capite che, andando avanti su questa linea, questi avranno il controllo totale delle nostre vite, delle nostre economie, delle nostre società.
E questo, nonostante i rischi del caso, credo sia qualcosa di inaccettabile.

Inoltre, ciò che trovo insopportabile, è questa sperequazione tra Stati di serie A e Stati di serie B. Voglio dire, Parigi ha subìto diversi attentati (tra quelli andati a segno e quelli sventati) ed è tuttora sotto pressione da parte del terrorismo internazionale. Tuttavia, nessuna compagnia si è mai neanche sognata di cancellare alcuna meta abituale su territorio francese dai propri itinerari.
Esattamente il contrario di quanto successo per Algeria, Egitto e, non ultima, la Turchia.
E, anche se mi rendo conto dei rischi che obiettivamente si corrono a mantenere "aperte" queste destinazioni, trovo che la soluzione sia quasi peggiore del problema...
 
Ultima modifica:
Vinniem, premesso che a Parigi io sono stata tante volte e forse in questo preciso momento sarei meno serena se ci ritornassi, ci sono alcune mete che oggettivamente presentano un tasso di rischio più elevato.
Tunisi, al di là dei recenti attentati, non è mai stato uno scalo dove ci si avventura spensieratamente, almeno la prima volta. (Io non ci tornerei più). Istanbul e la Turchia stanno vivendo, purtroppo, un altro momento delicato, per non dire tragico....
Certo, anche Napoli non ha un'ottima nomea tra i turisti, a Barcellona ti raccomandano di fare attenzione agli scippatori, a Marsiglia di non addentrarti da solo in alcuni quartieri...ma se parliamo di stragi, attentati, pericolo di incappare nel terrorismo islamico, c'è una bella differenza, a livello di statistiche e di percezione del rischio, tra Egitto, Turchia, paesi del Nord Africa che non a Venezia, Cagliari, Messina, Palma di Maiorca o Corfù. Purtroppo poi la tragica fatalità può capitare ovunque, ma trovo più giusto sospendere alcune tratte piuttosto che rischiare, o far viaggiare le navi quasi vuote, perchè la gente- giustamente- ha paura.
 
Io propendo per il discorso di Hermione. L'ho sempre sostenuto che ci siano luoghi e paesi dove potenzialmente sono più probabili disordini con gravi conseguenze. Avevo sempre sollecitato su queste pagine la cancellazione di alcuni scali, che puntualmente, a distanza di tempo lo sono stati, non ultimo Istanbul.

Poi anche il discorso di Vinniem in parte ha una certa dose di verità. Se ad ogni manifestazione di violenza si dovesse cancellare una località come meta, sarebbe come arrendersi a chi persegue questa strategia.

Del resto non è facile per una Compagnia, in questo caso di crociere, mantenere in essere uno scalo se poi li passeggeri mal lo vedono, cercano di evitarlo, non escono in escursione o proprio rinunciano a quella nave a quella crociera. Facile mettere tutto sul piano della fatalità, del destino, del fatto che può accadere dovunque.

Se ciascuno di noi facesse un sincero esame di coscienza, credo che la maggioranza giudicherebbe, allo stato attuale, più pericoloso uno scalo in Nord Africa che noi nei Fiordi.
 
Io propendo per il discorso di Hermione. L'ho sempre sostenuto che ci siano luoghi e paesi dove potenzialmente sono più probabili disordini con gravi conseguenze. Avevo sempre sollecitato su queste pagine la cancellazione di alcuni scali, che puntualmente, a distanza di tempo lo sono stati, non ultimo Istanbul.

Poi anche il discorso di Vinniem in parte ha una certa dose di verità. Se ad ogni manifestazione di violenza si dovesse cancellare una località come meta, sarebbe come arrendersi a chi persegue questa strategia.

Del resto non è facile per una Compagnia, in questo caso di crociere, mantenere in essere uno scalo se poi li passeggeri mal lo vedono, cercano di evitarlo, non escono in escursione o proprio rinunciano a quella nave a quella crociera. Facile mettere tutto sul piano della fatalità, del destino, del fatto che può accadere dovunque.

Se ciascuno di noi facesse un sincero esame di coscienza, credo che la maggioranza giudicherebbe, allo stato attuale, più pericoloso uno scalo in Nord Africa che noi nei Fiordi.

Msc non ha cancellato Istanbul...e secondo me non lo cancellera' come scalo
 
L'ha appena cancellato Crystal. E sei sicuro che MSC non abbia già comunicato, attraverso Onorato, la valutazione circa la sua cancellazione dal prossimo aprile?
 
L'ha appena cancellato Crystal. E sei sicuro che MSC non abbia già comunicato, attraverso Onorato, la valutazione circa la sua cancellazione dal prossimo aprile?

Rodolfo le intenzioni non le so...so che non e' cancellato,'questo come dato di fatto.
Poi come opinione personale dico che secondo me non lo cancellera'...io me la gioco cosi' diciamo...(meta troppo importante e basso impatto mediatico dell'attentato).
 
Mi pare che Onorato si sia pronunciato in merito, anche se non ci sono ancora cancellazioni o sostituzioni ufficiali.
L'itinerario della Magnifica prevede sia Istanbul che Izmir ....chissà con cosa lo riempirebbero. C'è già Orchestra che fa le isole greche.
 
Guardate, onestamente, se mettiamo tutto sul piatto della bilancia, è ovvio che ci sono alcune realtà innegabili, per cui, come dire?, "meglio non rischiare", ecco...

Tuttavia, riflettiamo: sinora la zona est del Mediterraneo era "ghiotta" per un turista e, nella fattispecie, per un crocierista, proprio perché offriva scali da favola come l'Egitto, Israele, la Turchia e quant'altro. Attualmente sono rimaste solo la Grecia e la Croazia. E se, Dio mai voglia, dovesse capitare qualcosa anche da quelle parti, le crociere nel Mediterraneo orientale possiamo pure salutarle per sempre e amen!! E personalmente io questa cosa la trovo insensata. E mi auguro che MSC sia la sola compagnia NON "vigliacca" della serie. Vale a dire la sola che tenti di resistere a questo tentativo di isolare una zona del mondo altrimenti meravigliosa come quella.
E, per inciso, e con tutto il rispetto per quello che dice Hermione, a costo di sputare per aria, mi permetto di aggiungere che io sono campano; ed onestamente ho avuto più paura quelle volte che sono andato a Napoli in certi ben noti quartieri, che non quando sono andato ad Istanbul. Dove non ho affatto sentito minacce imminenti, anzi. C'era un'abbondanza di poliziotti e militari in ogni angolo delle strade, che in Occidente ce lo sognamo!!

Poi, ribadisco, trovo insopportabile e controproducente ragionare solo nell'ottica del mero calcolo delle probabilità. Vale a dire discorsi del tipo "lì può sicuramente succedere; qui invece stiamo al sicuro...". Perché questo è profondamente sbagliato. E a questo punto mi viene da rispondere che forse la stessa cosa la avranno pensata quelle povere vittime del "Charlie Hebdo" o del "Bataclan"... qui siamo al sicuro!! E invece... cavoli, ragazzi: Parigi è a uno sputo di distanza dall'Italia, eh!!
Di conseguenza, preferisco dire che, con la globalizzazione attuale, non si può stare ragionevolmente tranquilli da nessunissima parte. E questo è poco ma sicuro.

E poi, andiamo: ma non è possibile generalizzare. Non si possono mettere nazioni come, a mero titolo di esempio, Turchia e Yemen mettendole sullo stesso piano. Non è possibile mettere Arabia Saudita e Burkina Faso sullo stesso piano. Non è possibile mettere Egitto ed Iraq sullo stesso piano. Non è possibile mettere Tunisia ed Afghanistan sullo stesso piano. E gli esempi potrebbero continuare all'infinito...
Certo, sono nazioni che hanno problemi grossi come una montagna. Ma non a livello di altri notori "stati-canaglia"...
Ed io sono convinto che non sia giusto abbandonare quella gente al suo destino solo per colpa di una minoranza di imbecilli maledetti.

E comunque, onestamente io preferisco non arrendermi. Ed illudermi che la risposta giusta per questi sciacalli non è certo quella di scappare a gambe levate!! Bensì quella di esprimere cordoglio e ferma condanna, ma continuare a visitare quelle nazioni (poi, ovvio che ognuno può scegliere se scendere o meno da una nave da crociera, ma questa è una scelta meramente personale).

D'altra parte, scusate, se mi passate il paragone, sarebbe un po' come dire che siccome l'altro giorno è caduto un aereo di linea, probabilmente a causa di un attentato, io l'aereo non lo prendo più e in cuor mio penso (o piuttosto spero...) di aver risolto il problema alla radice. Assurdo, no??

Insomma, in buona sostanza, il senso di questo "pippone" che ho scritto qui sopra è: non condivido assolutamente la scelta di cancellare (anche) la Turchia dalle mete delle navi da crociera.
E condivido invece l'opinione di Enrico: anche secondo me MSC "resisterà".
O quantomeno io lo spero di cuore... :)
 
Ultima modifica:
ho guardato per curiosità gli orari degli scali della MSC Magnifica 16/04/2016, e non prevede più istanbul e smirne, qualcuno ne sa qualcosa?
 
Non è questione di "resistere", è una questione di sicurezza, e soprattutto, una questione di mercato. Il fatto che Onorato abbia già messo le "mani avanti" la dice lunga.

Per me poi, faccian quel che credono; che portino pure le navi a "Damasco" o a "Palmira".
 
GIORNO DATA PORTO ARRIVO PARTENZA STATUS*
1 sab, 16 apr 2016
Venezia, Italia
- 16:30 Banchina
2 dom, 17 apr 2016
Bari, Italia
10:00 15:00 Banchina
3 lun, 18 apr 2016
Katakolon, Grecia
09:00 15:00 Banchina
4 mar, 19 apr 2016
Mykonos, Grecia
08:00 20:00 Banchina/Tender
5 mer, 20 apr 2016
Pireo/Atene, Grecia
07:30 19:30 Banchina
6 gio, 21 apr 2016 Navigazione - - ...
7 ven, 22 apr 2016
Dubrovnik, Croazia
09:00 15:00 Banchina
8 sab, 23 apr 2016
Venezia, Italia
09:00 - Banchina
 
Le compagnie devono garantire la sicurezza, ma pensano anche alla reazione dell'utenza. Diciamo che dipende anche da come uno vuole vivere la vacanza. Per me l'itinerario è molto importante, ma la crociera deve essere, almeno nelle intenzioni, relax ed evasione dai problemi quotidiani- Personalmente dunque preferisco scali dove posso girare in autonomia e tranquillità o in cui ricorro all'escursione solo per comodità o motivi di distanza....mentre dover girare per forza in pullman (magari scortato da soldati armati) per esigenze di sicurezza o trovarmi in un posto che pochi mesi prima è stato teatro di un attentato sanguinoso, non è la mia idea di crociera. Poi so che anche girando a Barcellona, Genova e Montecarlo, se sono sfortunata, mi può capitare qualcosa, ma un itinerario in posti come quelli di cui abbiamo parlato non mi farebbe godere la crociera. A Istanbul sono stata nel 2012 e la situazione era diversa, spero di tornarci in futuro, ma ora non prenoterei lì.
 
A me sembrano reazioni a caldo, prese sull'onda emotiva del momento. Sono i paesi stessi, bersaglio di attentati, a dover reagire.
Sono stata in crociera sul Nilo pochi mesi dopo il sanguinoso attentato al Tempio nella Valle delle regine. È lo stato che ha reagito con forza, schierato polizia ovunque, cecchini, metal detector. E sono ripartiti.
Adesso che fanno? La "primavera araba" è stata la rovina di quei popoli, altro che democrazia!
È solo aumentata la povertà. Per non parlare della Libia pre e post Gheddafi. Avere possibilità di parlare con la gente del posto è decisamente diverso che seguire quello che propinano tv e giornali
 
A me sembrano reazioni a caldo, prese sull'onda emotiva del momento. Sono i paesi stessi, bersaglio di attentati, a dover reagire.
Sono stata in crociera sul Nilo pochi mesi dopo il sanguinoso attentato al Tempio nella Valle delle regine. È lo stato che ha reagito con forza, schierato polizia ovunque, cecchini, metal detector. E sono ripartiti.
Adesso che fanno? La "primavera araba" è stata la rovina di quei popoli, altro che democrazia!
È solo aumentata la povertà. Per non parlare della Libia pre e post Gheddafi. Avere possibilità di parlare con la gente del posto è decisamente diverso che seguire quello che propinano tv e giornali

Siamo fuori tema ma meglio piu' poverta' che una dittatura totalitaria e sanguinaria. Quando lo impareranno altri popoli dalle economie ruggenti...non sara' mai troppo tardi.
 
Siamo fuori tema ma meglio piu' poverta' che una dittatura totalitaria e sanguinaria. Quando lo impareranno altri popoli dalle economie ruggenti...non sara' mai troppo tardi.

Siamo OT ma ti rispondo lo stesso: hai esperienza diretta di prima e dopo? Hai parlato con la gente e vissuto nei posti?
Hai idea di come si stava in certe "dittature" e di come si sta ora?
Quando in mar rosso un cameriere prendeva l'equivalente di 500 euro al mese, la maggior parte degli italiani si scandalizzava, poverini sono sfruttati! A prescindere dal fatto che ora non pigliano manco quelli, era cmq una bella cifretta.
Pensavano di andare a star meglio, il meglio era prima.
 
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