Rodolfo , guarda come ci vedono i non crocieristi !
domenica 25 luglio 2010 .
L’imbarco e la scoperta della vita di bordo
L'imbarco su Costa Serena è previsto per il 25 luglio 2010 al Terminal Crociere di Venezia. Fin dall'arrivo al terminal impariamo a familiarizzare con quello che diventerà un rito ricorrente per tutta la vacanza: l'assegnazione del numeretto. Ogni volta che ci sarà un'escursione, uno sbarco, oppure anche solo per identificare facilmente il proprio tavolo per la cena, sarà assegnato il numeretto. Strumento principe per gestire ordinatamente la massa di croceristi. Ordine e disciplina sono, infatti, un elemento imprescindibile per evitare di calpestarsi l'uno con l'altro.
Dovendo imbarcare, registrare e schedare migliaia di individui, le operazioni iniziano ca 4 ore prima della partenza (ragion per cui è consigliabile raggiungere il terminal al massimo un’ora prima, in modo da non trovarsi nel bel mezzo della bolgia di coloro che fanno a gara per essere tra i primi ad imbarcarsi e non perdersi alcun istante della agognata vita di bordo).
Terminate le formalità di imbarco, che consistono, tra l'altro, nell'essere fotografati e muniti dell'inseparabile Carta Costa (che fungerà da chiave per la stanza, ma anche da carta di credito, carta di identità e quant'altro) si accede al ventre scintillante di Costa Serena: un gigante da 114.000 tonnellate di stazza, 300 metri di lunghezza, 15 ponti e ben 1500 cabine. Avremmo condiviso questa esperienza con altri 3700 compagni di viaggio, accuditi da 1200 membri di equipaggio, quasi tutti provenienti da india, filippine, pakistan, ecc...
Non mi dilungo nella descrizione dello sfavillante quanto kitsch design degli interni, basti sapere che il tema dominante di Costa Serena è quello degli Dei greci e che, quindi, ogni luogo, bar, ristorante o ponte è chiamato e arredato in base al nome di uno di loro (teatro giove, bar apollo, lido urano, ristorante vesta e cosi via).
Bisogna ammettere che le dimensioni sono impressionanti, con ascensori trasparenti che salgono per 10 piani (scusate, ponti), una spa (a pagamento) enorme e moderna, una palestra grande (e affollata) quanto le più rinomate di Milano, eccetera eccetera.
Ci accorgeremo presto, però, che questi immensi spazi sono comunque limitati per 4000 persone, soprattutto in alcuni orari che definirei “di punta” e che sono diversi a seconda di dove ci si trovi.
Ad esempio già la prima sera si impara che il momento più critico per l'atrio interno, dove sono concentrati i negozi e uno dei bar più “in”, è quello intorno alle 21.15, quando i 1800 ospiti del primo turno cena (quello delle 19.00) hanno terminato e i 1800 del secondo (ore 21.30) sono in attesa che le porte dei ristoranti, puliti e riassettati, vengano aperte. In questo quarto d'ora la gente proprio non sa dove mettersi e affolla pazientemente scaloni, anfratti e poltroncine.
Riguardo alle piscine e ai ponti, dove ci sono i lettini per prendere il sole, il momento critico è intorno a mezzogiorno e alle 5 del pomeriggio, quando ancora non si può mangiare e tutti si affannano a cercare un posto al sole che inevitabilmente non è disponibile per tutti. A onor del vero presso la piscina al centro della nave, dedicata ai giovani, dove imperversa quasi ininterrottamente l'animazione a suon di musica, balli e giochi, direi che non esiste un momento non critico.
Per fortuna a poppa c'è l'area piscina riservata agli adulti dove non c'è animazione e si riesce a stare più tranquilli. Qui l'affollamento, anche negli orari di punta, è più accettabile. Il prezzo di una maggiore tranquillità lo si paga, talvolta, respirando il puzzo del fumaiolo o ricevendo qualche coriandolo di fuliggine. Ovviamente dipende da come soffia il vento rispetto alla nave. A noi non è mai capitato che fosse particolarmente fastidioso, comunque inferiore al fastidio delle signore e signorine croceriste che, a centro nave, erano intente a imitare il ballo di Shakira sulle note di Waka Waka.
Per inciso le piscine non sono niente più che delle pozze d’acqua di 4 metri per 5 profonde un metro, solitamente strabordanti di gente.
In generale, anche per questo, l'ora migliore per usare le piscine e prendere il sole è la mattina presto (orario ideale per accaparrarsi i lettini migliori) oppure dalle 18.30 in poi, quando mezza nave si ritira in cabina per prepararsi alla cena. Va da sé, quindi, che il turno migliore per cenare è il secondo, che lascia tempo di godersi la relativa pace della nave e ammirare i magnifici tramonti.
Il “Today” e la TV di bordo.
Come riuscire ad orientarsi nella giungla di attività messe a disposizione degli ospiti durante le 24 ore? Accorre in aiuto il Today, il programma del giorno, puntualmente adagiato sul letto in cabina ogni sera. Le quattro pagine del bugiardino sono fitte fitte di informazioni utili per non avere nemmeno un secondo di relax. Dai dettagli della cena con l’abbigliamento consigliato, alle varie promozioni del giorno disponibili nei vari negozi. Dai dettagli relativi all’organizzazione delle gite dell’indomani, ai vari corsi e incontri.
Scoprirete che, tutte le sere, i single si incontrano per bere assieme un drink e, magari, innamorarsi. Scoprirete che, poco distante, si incontrano anche le coppiette in viaggio di nozze per condividere le loro fresche emozioni. Ma non è tutto, potrete partecipare a corsi di yoga, lezioni di cucito, di cucina, di decupage, di ballo, di risveglio muscolare, di quasi tutto, insomma. Intanto, fuori, scorrono paesaggi indimenticabili.
Scoprirete anche che si tengono audizioni per partecipare a “C Talent”. Il che significa che chiunque sappia o creda di saper fare qualcosa (cantare, ballare, intrattenere) può essere giudicato e selezionato da una giuria e sperare di esibirsi davanti a tutti nel teatro giove da 1500 posti, in una versione crocieristica di Italia’s Got Talent. Il più bravo può anche vincere. Una crociera ovviamente.
E poi c’è la TV di bordo. Molto di quello che viene fatto sulla nave viene trasmesso in diretta su un canale dedicato in modo da poter intrattenere anche coloro che, malauguratamente, abbiano deciso di tirare il fiato riposandosi in cabina. Anche ciò che non è possibile trasmettere in diretta viene mandato in differita. Vi capiterà di certo di incappare in un qualche intervistatore che non esiterà a chiedervi pareri sulla crociera o sulla nave. A noi è stata rivolta la fondamentale domanda: “Costa Serena è la nave più bella del…?” ovviamente la mia risposta “…mondo!!!” è stata trasmessa a ciclo continuo in TV insieme alla stessa risposta data da centinaia di altri intervistati.
lunedì 26 luglio 2010 .
Quel meraviglioso passatempo che è nutrirsi
In crociera, volendo, si mangia quasi sempre, un modo intelligente per tenere indaffarati i lupi famelici.
Dalla colazione del mattino, disponibile praticamente fino alle 11 (e, volendo, recapitata gratuitamente anche in cabina), si passa al pranzo senza soluzione di continuità: da mezzogiorno e mezzo si protrae fino alle 3 del pomeriggio. Dopo il pranzo è sempre possibile sgranocchiare insalate di vario genere e assaporare un'ottima pizza sfornata a ciclo continuo fino a tarda notte. Immancabili te e pasticcini vari dalle quattro del pomeriggio. Dopo la cena, che per gli ospiti del secondo turno termina intorno alle 23.30, viene allestito il buffet di mezzanotte, per non rischiare di andare a letto con il languorino.
Se a cena, che viene servita in modo professionale e impeccabile con una qualità decisamente notevole, l'atmosfera è rilassata e piacevole, a pranzo, che viene servito a buffet, si scatena l'animale affamato.
Il buffet, che è indubbiamente ricco e vario, viene letteralmente preso d'assalto. La varietà umana che si può osservare qui è incredibile. Vi potrà capitare di imbattervi nella specie, decisamente rara a bordo di una nave da crociera, che, intimidita dalla quantità incredibile di cibo a portata di mano, si vergogna quasi di poter accedere a cotanto bendiddio e attinge parsimoniosa nel dubbio che, oltre una certa massa prelevata, possa scattare qualche extra. Ma, molto più probabilmente, incontrerete la specie più diffusa, la macchina da guerra del buffet, solitamente composta da padre, madre, e due figli. L'imperativo, al momento di sguinzagliare la prole tra i banchi del buffet sembra chiaro: “mi raccomando, prendete quanto più potete, non lasciatevi scappare nulla!”.
E così piatti enormi riempiti all'inverosimile, vengono il più delle volte avanzati per la gran parte.
Che dire della cena. Come si diceva è organizzata su due turni. I ristoranti sono due, quindi non è difficile fare due calcoli e intuire che per ogni turno, in ciascun ristorante, vengono serviti ca. 900 pasti. Tutti a la carte. Ambiente un po' kitsch, ma piuttosto elegante, tavoli impeccabili, camerieri gentili ed efficienti. Ma ci sono un paio di ma.
Per prendere l’ordinazione e preparare e servire 900 pasti facendo iniziare e finire tutti più o meno nello stesso momento ci vuole un po' di tempo. Durante l’attesa il rischio noia è alle porte, anche perchè i tavoli sono da sei persone e, quindi, la maggior parte degli ospiti si ritrova seduto con individui mai visti prima. Ecco, allora, che i poveri camerieri, quando uno meno se lo aspetta, inscenano improbabili balli coinvolgendo gli ospiti. Con una frequenza imbarazzante ecco il fotografo di turno che si aggira tra i tavoli, intento a fotografare con perizia ciascun ospite affiancandolo, per esempio, con un malcapitato pizzaiolo che deve sorridere per 900 volte e farsi immortalare con in mano una pizza.
Ci sono poi le due cene espressamente definite di gala. Questo significa che, a parte il menù se possibile più ricco e abbondante, che improvvisamente mentre i più sono intenti a masticare il tal boccone, le luci si spengono, la musica parte a massimo volume e i camerieri iniziano a cantare coinvolgendo gli ospiti in un immancabile trenino globale tra i tavoli.
Affascinanti anche le toilette. Serata di gala imporrebbe abito da sera. Ecco allora la signora che ci crede davvero e, convinta di essere a bordo del titanic nel 1912, sfoggia quanto di meglio abbia a disposizione nel proprio guardaroba. Ovviamente non manca anche colei che, coatta fino all’osso, scende in infradito e leggies.
Tutti a terra! Si scopre il mondo
Ricordate il numeretto? Beh, in occasione delle gite quotidiane diventa un compagno inseparabile.
La ratio è questa: solitamente si attracca nel tal porto di prima mattina e si salpa dopo 5 ore. Più raramente la sosta dura l’intera giornata (nel nostro caso è accaduto a Istanbul, con 10 ore di permanenza).
In questo lasso di tempo bisogna far sbarcare, diciamo, 2000/2500 persone (non tutti partecipano alle gite), indirizzarle sui pullman (fate voi i conti di quanti ne servono, considerando che ognuno trasporta più o meno 50 persone) differenziati per tipologia di gita, scarrozzarle per la destinazione prescelta e riportarle in tempo per l’imbarco e la partenza.
Per fare questo tutti i gitanti sono invitati a trovarsi a orari prestabiliti nel mega teatro della nave dove, tutti in coda con i biglietti della propria gita alla mano, si ritira il numeretto corrispondente al pullman attribuito. Poi si aspetta che il proprio numeretto venga chiamato. Solo in quel momento è possibile dirigersi all’uscita e sbarcare. Da questo momento parte la scoperta del luogo oggetto della gita. È così che in meno di 5 ore, (comprese, a volte, due ore di viaggio in pullman e almeno un’ora di sosta in qualche luogo di souvenirs) si visita il sito di Olimpia o la città di Efeso. In 10 ore si visita l’intera Istanbul.
I ritmi sono serratissimi. Le guide, brave, sono spesso in evidente difficoltà nel non perdere per strada i gitanti più lenti o distratti, nonché nel far rispettare i tempi imposti. Il tutto, di solito, si consuma in siti archeologici inevitabilmente affollatissimi.
Tutto sommato, devo dire, osservando e ascoltando i commenti dei gitanti, questa massificazione del turismo portata all’esasperazione non dispiace ai più che, spesso, vivono il momento della gita come qualcosa di “obbligatorio” proprio come lo studente che, in gita scolastica non vede l’ora che la visita al museo finisca in fretta per poter tornare a far baldoria.
Per la cronaca, è sempre possibile sbarcare e organizzarsi in autonomia, ma sono pochissimi quelli che scelgono questa alternativa.
Cosa può restare di una visita mordi e fuggi in una città storica e affascinante come Istanbul? Beh, al massimo alla domanda di qualche parente “come è Istanbul?”, si potrà rispondere: “beh, che ti devo dire, mi è sembrata bella”.
E, una volta imbarcati, via subito per la meta successiva, sulle note di “Con te partirò” di Bocelli.
Le cabine
Su 1500 cabine, ca. 500 hanno il balcone privato e più o meno altrettante hanno almeno una finestra (poi ci sono un centinaio di suite). Le altre sono interne, cioè non hanno sbocco all’esterno. Il prezzo di non riuscire a capire se fuori sia giorno o notte, se si stia navigando o si sia in porto, se ci sia il sole o la luna, viene compensato dall’economicità. Prenotare questa tipologia di cabina consente, in alta stagione, di fare una settimana di crociera anche con molto meno di 1000 euro a testa.
Per il resto, a parte le suite, tutte le cabine sono identiche e piuttosto piccole.
L’arredamento, simil-elegante, è oggettivamente funzionale. Anche il bagno, grande non più di un paio di metri quadrati, ha tutto il necessario.
Se in coppia, tutto sommato, lo spazio vitale è accettabile, devo dire che con uno o due figli in camera (opzione spesso utilizzata dalle famiglie perchè così i minori viaggiano gratis) mi domando come si faccia a non calpestarsi.
Diciamocelo chiaro, chiunque prenotasse una settimana di vacanza in un hotel 4 stelle e si vedesse assegnare una camera di dimensioni analoghe a quelle presenti sulle navi da crociera, se la farebbe cambiare. Chi non è d’accordo con questa critica ribatte che, in fondo, la cabina serve solo per dormire e lavarsi e che quello che conta è tutto il resto (piscine, animazione, cibo, ecc…). Beh, io rispondo che anche in un hotel 4 stelle l’uso della camera non è poi tanto diverso. E in più in hotel “tutto il resto” è sicuramente più bello. Piscine in primis. E, di solito, c’è pure la spiaggia con il mare a portata di mano.
domenica 1 agosto 2010 .
Otto giorni nel mediterraneo. Cosa resta?
Andando al sodo, cosa rimane di una crociera nel mediterraneo, per coloro che non si imbarcano con il solo scopo di mangiare e ballare? Personalmente ricorderò gli splendidi paesaggi, sempre diversi, che è stato possibile ammirare, lontani dalla folla, dal balconcino della nostra cabina. Arrivare a Istanbul, all’alba, dopo aver attraversato lo stretto dei Dardanelli e il Mar di Marmara, poter ammirare da un punto di vista unico le moschee illuminate dal primo sole del mattino, osservare il fermento delle mille imbarcazioni che attraversano il bosforo e il corno d’oro è stata un’esperienza emozionante.
È stato questo l’unico momento nel quale sono riuscito ad annusare, flebile, l’odore d’avventura che dovevano provare i viaggiatori d’un tempo, lontani dagli eccessi del turismo di massa e senza la possibilità di annullare le distanze prendendo un aereo. A loro era data facoltà di assaporare l’essenza del viaggio per eccellenza, quello in nave, che con i suoi placidi ritmi, permette di raggiungere praticamente ogni parte del mondo.
In questi momenti ho cercato di immaginare le sensazioni che dovevano provare solcando le acque delle porte d’oriente alla scoperta di mondi così intriganti.
A proposito…e il mare? Neanche sfiorato con un dito.