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Castelli e piccoli borghi, il fascino dell'Italia nascosta.

Qualche altro scatto ...

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All'interno del castello è possibile visitare il piccolo, ma ben nutrito Museo Aquaria,compreso nella quota del biglietto d'ingresso, ove si trovano importanti reperti trovati sul territorio e che ne attestano l'antico insediamento fin dai tempi antichi; inoltre è possibile ripercorrere con testimonianze di oggetti di uso quotidiano, la vita del medioevo nella Rocca.

Qualche scatto...


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La grandezza possente delle mura le possiamo vedere da un'altra angolazione e qui si rivelano nella loro imponenza.

Guardiamole dall'alto attraverso questo filmato....




Per poi ammirarle da vicino camminando nel fossato e credetemi solo da quaggiù ci si rende conto della " potenza" degli Sforza, le loro fortificazioni vere macchine da guerra.

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Il Grande fossato che circonda la Rocca era diviso in tre settori: permanentemente inondato d'acqua il primo, ad occidente verso la campagna l'acqua per riempire il fossato veniva prelevata da una diramazione di una roggia.


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Abbiamo potuto camminare tutto attorno ed è stata veramente un'esperienza emozionante e unica, non dovete lasciarvela sfuggire.
Se avete avuto modo di vedere il castello Sforzesco di Milano, troverete molte similitudini. Questo chiaramente è meno esteso ma la potenza delle strutture identica.
Se avete voglia di leggere a questo link...https://forum.crocieristi.it/showthread.php/52997-La-potenza-degli-Sforza-ed-il-genio-di-un-artista troverete la potenza degli Sforza nel castello/ fortezza di Vigevano.


Come per ogni borgo che si rispetti, non può mancare la Rievocazione Storica. Diversi sono gli appuntamenti che riservano durante l'anno: ad Aprile una grandissima rievocazione storica e giornata Fantasy con botteghe e banchi a tema Fantasy e Medioevale, con centinaia di personaggi in costume.
A maggio si continua con la festa di Primavera e la Sagra del Gusto.


Dei filmati esaustivi, trovati in rete, dell'esperienza vissuta in queste occasioni.






.....Continua....
 
Questo come per altri castelli, venne utilizzato come location perfetta per l' ambientazione di numerosi film. Tra questi " LadyHwake" , che per questo caso vennero usate più location di castelli oltre Soncino, ne cito alcuni : Torrechiara, Castell' Arquato e Rocca Calascio.

Vediamo uno spezzone riguardante Soncino, tra l'altro il fossato è stato riempito d'acqua tornando così all'aspetto originale... veramente suggestivo...



Ma Soncino non è " solo" castello, il tessuto urbano ha da rivelarci molto altro....

Lo so, mi sto dilungando ma non è possibile altrimenti, troppe cose interessanti da vedere!

Gli scorci in un borgo anche se parzialmente modificato, modernizzato nel corso dei secoli ci rivelano particolari del passato nelle facciate dei palazzi nobiliari....qualche scatto...

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Un'autentica sorprendente meraviglia sono le sue chiese. Alcune dalla facciata del tutto irrilevante ma che appena varcata la soglia è tutt'altra cosa...rivelando il magnifico impianto interno.

Ne è d"esempio il complesso di San Giacomo , chiesa e monastero....vediamolo!


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Costruita nel XIV secolo dove prima sorgeva un antico ospizio per i pellegrini, retta dai Canonici agostiniani di San Cataldo di Cremona per tre anni, poi dai Domenicani che costruirono l'attiguo complesso conventuale di San Giacomo. La struttura romanica fu riformata tra il 1595 e il 1630. Nella chiesa ci sono cinque cappelle laterali, la più importante è la prima entrando sulla destra: Cappella della Beata Vergine dello Spasimo, dove è collocato l'importante gruppo scultoreo in cotto raffigurante il compianto del Cristo morto.


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Procedendo verso l'altare si resta piacevolmente stupiti dalla sua collocazione in alto ad una scalinata. Collocazione dovuta in quanto al di sotto di esso ha sede l'antica cripta, da cui si accede per una porta in marmi intarsiati del 1733.
La cripta detta di Santa Corona, costruita dopo il 1470 , ha nel suo interno diversi affreschi datati fine seicento e settecento. Tra i beni notevoli di questa chiesa, oltre il Compianto sul Cristo morto, la reliquia della Sacra Spina, il Coro ligneo e i numerosi affreschi che la ricoprono in ogni spazio.

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Il chiostro di San Giacomo apostolo si accede direttamente dalla chiesa attraverso una porta laterale alla navata centrale. Si presenta con archi a sesto acuto poggianti su tozze colonne e si sviluppa su tre lati, essendo quello meridionale chiuso da un semplice muro verso la strada. Dal chiostro una scala porta agli ambienti superiori dove erano collocate le celle dei frati.


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.....Continua.....
 
Dalla porta posta sul fondo del chiostro si sbuca direttamente qui....dove, mi direte?

Sulla piazzetta retrostante ove ha sede il Duomo.



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Vediamolo più da vicino....


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Dedicato a Santa Maria Assunta, risale al quinto secolo e prima di avere l'aspetto che ha oggi, ha subito numerose modifiche interne ed esterne.
La facciata, riportata al suo aspetto medievale con il rosone centrale, con possenti pilastri angolari, con il portale con due leoni in pietra è affiancata da due porte secondarie sormontate da due piccoli rosoni.
In epoca tardo rinascimentale la chiesa venne interamente affrescata da artisti cremonesi....e credetemi l'interno è sorprendente!


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Perdonate se non aggiungo le descrizioni, penso che le immagini parlino da sole....e visto lo scarso interesse non mi dilungo oltre.

Solo per informazione a chi fosse interessato:
il museo della Stampa...un piccolo gioiello...


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...e una bellissima e antica Pieve....questa è fuori dalle mura...


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Un'ultima immagine....


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Grazie a chi mi ha seguito, in particolare a Didi e Fabrizio, quest'ultimo per aver arricchito il td, è sempre un piacere arricchirsi con luoghi visti attraverso altri occhi....grazie.




Buone vacanze a tutti.
 
I Castelli....


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Dimore che conservano intatto la storia del nostro territorio.

Ultimamente i viaggi sono molto più rari e la possibilità anche di ritagliarsi piccoli momenti di svago non è mai persa. A pochi chilometri attorno a Milano esistono un susseguirsi di castelli, più o meno grandi, più o meno importanti, ma tutti meritevoli di nota. Sono i Castelli Viscontei fatti erigere dalla potente famiglia, signori di Milano in un vasto territorio. Se ne contano almeno una quarantina sparsi nelle campagne e nelle città lombarde.

Dopo l'ultimo visitato e raccontato poco sopra ( Soncino), oggi vi porto al Castello Visconteo di Pandino.



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Siamo a pochi chilometri da Cremona, in un territorio di campagna compreso tra Cremona e Lodi, che nel corso di questa giornata dedicata al castello, riusciremo a raggiungere e a visitare. Oltre al Castello di Pandino se fare una ricerca sul territorio, non poco lontano troverete altre belle e interessanti opportunità.

Si parte dunque.

Il Castello è visitabile previo appuntamento e solo con visita guidata si avrà accesso a tutte le aree e sale del castello. Se andate in solitaria potrete solo visitare l'interno del cortile.

Il nostro appuntamento è alle 11.30, prima visita programmata ( la seconda sarà di pomeriggio 15.30). Saremo anche fortunati poiché il numero dei partecipanti è esiguo, solo in 4 : noi e un'altra coppia e la simpatica ,molto preparata guida che si presterà a rispondere alle innumerevoli nostre domande.

Il castello...eccolo...

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È contemporaneo a quello sito a Trezzo sull'Adda e venne fatto costruire dal Signore di Milano Bernabo' Visconti e dalla moglie Beatrice Della Scala attorno al 1355/ 1370 come residenza di campagna, per la caccia di cui Bernabo' era appassionato. Bisogna dire che a quel tempo questa zona era ricca di boschi e terreno propizio per la selvaggina.

Cosa distingue un castello residenza da un castello fortezza? ....l'assenza di fortificazioni attorno ad esso.

E questo castello non ne ha, o meglio, il minimo indispensabile per la sicurezza dei suoi due ingressi ed è molto più semplice la sua struttustruttura.
La costruzione ha la tipica forma dei castelli di quell'epoca a pianta quadrata con 4 torri angolari...anche se oggi ne vediamo solo 2 le altre perse nel tempo o modificate poiché per incuria le infiltrazioni d'acqua le hanno deteriorate al punto da crollare su se stesse e da allora mai più ricostruite.

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In questo scatto si vede una delle due torri mancanti.

Un cortile interno con un porticato scandito da archi acuti e con un loggiato superiore che corre tutto attorno al perimetro del cortile.


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Continua....
 
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All'esterno sono visibili le numerose finestre, monofore a piano terra...piano destinato alla servitù e bifore al piano superiore, il piano nobiliare destinato al Signore del castello ed alla sua corte.


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Il lato est del castello al piano inferiore in origine era aperto, come una sorta di secondo porticato ed era adibito a salone delle feste per i banchetti estivi. Oggi è utilizzato dalla mensa della scuola di agraria...molto discutibile tutto ciò. Bisogna aggiungere che oggi il Castello è sede del Comune di Pandino. Scelta molto discutibile per l'uso di ambienti storici ed artistico di alto livello.


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Infatti questo castello al momento della sua realizzazione venne completamente affrescato. Persino nella zona delle stalle dove ora ha sede la biblioteca comunale. La sua decorazioni è composta da svariate forme geometriche,tarsie ad imitazione del marmo ed alcune figure stilizzate. Decorazioni che variano da vano a vano.




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Soprattutto nelle forme geometriche vennero rappresentati gli stemmi araldici dei Visconti e Della Scala.







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Continua.....
 
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Alla morte di Beatrice Della Scala, Barnabo' sposò una Savoia e in suo onore fece redigere gli stemmi scaligeri con quelli della casata Savoia. Una curiosità: vennero cancellati gli stemmi di Beatrice Della Scala, sovrapponendo dopo la cancellature, i nuovi segni araldici di Savoia. Ma forse per un maldestro lavoro di cancellazione o forse per qualche misterioso prodigio a breve dal disegno sottostante, riapparve il segno di Beatrice...si disse allora che la Signora Della Scala non se ne era andata via del tutto da quel castello.



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Gli accessi al castello sono due e su ambedue nel corso del XV secolo, vennero aggiunti due torrioni di difesa, poiché in quel periodo i veneziani si erano avvicinati sempre di più si questi territori. Le terre di Milano e quelle venete erano qui molto vicine, il fiume Adda , che passa qui vicino, era il confine. Queste precauzioni non bastarono, dal momento che Venezia prese per ben due volte il castello occupandolo per pochi anni.

Eliminato Barnabo' con un colpo di stato, il nipote Gian Galeazzo divenne il nuovo Signore di Milano e quindi Pandino divenne con il Castello, suo territorio di caccia.



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​​​​​​​Gian Galeazzo è l'ultimo Visconti a governare Milano, dopo di lui prende il potere la famiglia Sforza, alla quale passò il castello.
Ludovico il Moro l'ultimo duca che lo abitò, il castello poi passò nelle mani di altre famiglie. Gli ultimi furono i D'Adda, che nel corso del XIX secolo diedero il castello in affitto, sia come abitazione che come sede di svariate attività.
​​​​​​​Nel 1947 venne acquistato dal Comune che iniziò le importanti opere di restauro, più o meno discutibili, a cominciare dagli anni 50 fino ai giorni nostri.



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​​​​​​​Continua.....
 
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Reinserisco alcune immagini che non capisco per quale ragione non si visualizzano...

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Qui si notano gli stemmi araldici dei Signori del castello: a destra il simbolo che avrete tutti riconosciuto dei Visconti; a sinistra il simbolo dei Della Scala, la prima moglie di Bernabò. Il suo stemma in campo rosso, aveva disegnata una scala, per quanto si cercò di cancellarlo sovrapponendo lo stemma dei Savoia, ricomparve misteriosamente....da lì la leggenda che Beatrice aleggiava ancora tra le stanze del castello...divertendosi a cancellare i simboli " dell'usurpatrice "....ma è solo leggenda....


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Questa è l'unica scala di accesso al piano nobile. Vi chiederete come mai così semplice, quasi fosse una scala di servizio. La risposta è altrettanto semplice: essendo una dimora di caccia, quindi di svago, relax, chiamatela anche vacanza non necessitava di scaloni d'onore come era solito avere una dimora per così dire " importante " ove ricevere personalità importanti. Questa è solo una dimora di campagna, con un minimo di protezione di sicurezza, ma sempre più semplice nelle forme.




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Queste alcune immagini significative della decorazione musiva posta al piano terra. Quelle vetrate che racchiudono un salone ( adibito a mensa) è lo spazio che all'origine era aperto, decorato poichè era il salone adibibito dal Signore del palazzo a feste a tema estive, con sontuosi banchetti e feste sull'aia.
 
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A volte si ha bisogno di evadere dalla routine e di entrare a fare parte di un mondo senza tempo che ti fa riconquistare la bellezza che spesso viene soffocata. Per me entrare nel mondo magico dei borghi significa varcare la soglia del tempo , poter vivere le emozioni le atmosfere e fermare in qualche modo il travolgente incedere del mondo...un voltarsi indietro tanto che a volte poi risulta difficile rientrare nella realtà....

Tra i tanti borghi e castelli che ho visitato oggi vi porto in un tour che ne comprende tre. Cerco sempre di pianificare anche solo in una giornata la possibilità di vederne almeno due relativamente vicino casa ( Lombardia), ovvio che per quelli più lontani occorre un weekend.

Si parte dunque aggiungendo alla mia lista dei Castelli e Borghi del Ducato di Parma e Piacenza, un gioiello : Il castello di Torrechiara con il piccolo borgo annesso.

Tutto nasce da alcune immagini che ho visto sul web...atmosfere magiche di tramonti e nebbie che avvolgono tanto quanto a farlo scomparire.....questa immensa dimora rendendola ancora più misteriosa ai miei occhi....


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Il Castello di Torrechiara si erge così tra le colline da secoli, maestoso in una posizione strategica che permette di dominare l'intera vallata sottostante....ed è così che mi compare all'improvviso e credetemi è una visione che lascia senza fiato.

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Fatto edificare tra il 1448 e il 1460 dal Conte di San Secondo, Pier Maria de' Rossi , esso doveva avere funzione difensiva controllando la pianura ma anche per fungere da dimora per lui e per la sua amata Bianca Pellegrini da Arluno. Per il suo straordinario aspetto il castello è stato la location di numerosi film. Il più famoso è Ladyhawke con Michelle Pfeiffer e Mathieu Broderick e Rutgers Haner, in cui il maniero fungeva da dimora del cattivissimo vescovo.

Per le decorazioni degli interni....e sì ,gli interni sono veramente uno spettacolo!!....Pier Maria de' Rossi non badò a spese e si rivolse ad importanti artisti della zona, tra cui Benedetto Bembo che affrescò la celebre Camera D'oro....il realtà tutti parlano di questa camera come l'unica bellezza di questo castello, ma la realtà è ben diversa , il castello non ha "solo" questa stanza affrescata è tutto affrescato.

Qualche cenno: il castello fa parte del circuito dei castelli del Ducato di Parma e Piacenza, è stato acquistato dallo Stato italiano e completamente restaurato visitabile tutto l'anno. Uno dei pochi perché solitamente a ottobre la maggioranza dei castelli chiudono alle visite, il castello di Torrechiara no e non serve prenotazione a meno che si voglia una visita guidata.

Qualche immagine...

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Come vedete dalla strada sottostante è ancora ben lontano...non è agevole la salita, l'auto va lasciata in un parcheggio giù....

Il castello si sviluppa lungo diversi livelli di fortificazione che partono alla base del colle e risalgono fino al Mastio ( Torre del Leone)... l'effetto scenografico giungendo dalla strada è davvero formidabile.. varcato il primo portone d'ingresso si accede al piccolo borgo molto caratteristico dal tipico impianto medievale. Tra gli edifici in pietra si trovano alcune botteghe, che purtroppo abbiamo trovato ancora chiuse, dietro la piccola chiesetta il centro visitatori...deve essere splendido questo luogo visto in piena estate con i giardini e i balconcini con i fiori alle finestre, ora sembra ancora addormentato tra il grigiore della natura che ancora non è sbocciata qui....

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Si accede così attraverso una lunga galleria al cospetto dell'ingresso vero e proprio per poi procedere, attraversato il primo varco, sempre in salita al vero ingresso del castello....


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Visto da qua sotto si resta veramente senza parole .....entriamo attraverso le scuderie...si perché sin qui un tempo si saliva a cavallo...


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E poi....


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Si apre al nostro sguardo il grazioso cortile interno...

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Quindi, se ho capito bene, questo castello (come qualche altro) non si presenta solo con un edificio singolo specifico, ma ha intorno una sorta di "cittadella" con altre costruzioni più o meno importanti?
 
Da qui si può decidere attraverso un pannello esplicativo da dove cominciare la visita se ai saloni del piano terreno o dal primo piano....


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Cominceremo dal piano terreno: pronti ad entrare?


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Le sale interne non sono arredate poiché tutto il contenuto venne venduto all'inizio del '900...ma le sale non hanno perso il loro fascino e sono sontuosamente affrescate. La maggior parte degli affreschi risalgono al XVII secolo e sul volere del conte riproducono figure fantastiche e grottesche, che sono lo stile tipico del Rinascimento italiano che si ispira agli affreschi pompeiani.


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Questa è la sontuosa sala da pranzo che ha un bellissimo affaccio su un giardino, ricavato sul terrapieno del primo contrafforte da cui si comincia a godere di un bel panorama oltre che poter ammirare con il naso all'insù, l'imponente muratura che ci sovrasta...

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Da quest'ultima foto in primo piano la galleria d'ingresso e in secondo piano l'accenno dei tetti del piccolo borgo...lo vedremo meglio una volta saliti ai piani nobili....


La cucina formata oltre che da questo ambiente da ambienti più piccoli che fungevano da dispense e ghiacciaia...


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Ambiente molto grande con ben due lavandini con acqua corrente a lato le aperture delle varie dispense a seguire l'infilata di altre sale sempre decorate a vari temi...

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Quest'ultima è la sala del pergolato...una sorta di giardino d'inverno in trompe-l'oeil.

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È nel piano superiore che si celano le stanze delle meraviglie!

Lo scalone che permette di raggiungere non è particolarmente significativo, una normale scala un po' più ampia delle altre ma del tutto anonima, introduce l'ospite nella prima sala di rappresentanza. Il grande salone detto degli Acrobati per il tipo di affresco che ne caratterizza lo stile. È un salone molto ampio dove un tempo si riceveva l'ospite di riguardo e che veniva adibito a feste particolari. La sala dei Giocolieri o degli Acrobati da il suo nome alla composizione delle figure dipinte che ritraggono un gruppo di giocolieri in equilibrio su quattro leoni. È la più aggiornata stanza del castello in linea con il gusto romano per la " grottesca" divulgato da Raffaello e la sua scuola. Vari sono i richiami araldici alla famiglia Sforza come ai Farnese, di cui spiccano gli stemmi personali di Ottavio e di Alessandro.


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Sopra la teca che custodisce le armature è visibile , sulla parete, il tema della sala: una rappresentazione di giocolieri.

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Le armature esposte in vetrina, che provengono dall'Armeria Farnese attraverso Casa Savoia,a già in deposito presso l'Arma della Cavalleria di stanza a Parma, sono databili al terzo quarto del ' 500 e furono probabilmente usate in campo dai membri della casata.

Proseguendo si arriva a quello che è considerato il gioiello più prezioso di Torrechiara....


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La camera d'oro.
È il locale più famoso del castello e l'unico che ha conservato la decorazione quattrocentesca originaria, cantata per la sua magnificenza dai poeti contemporanei.
Situata nella torre di nord-est la stanza, deve il suo nome alle foglie d'oro zecchino che in tempo rivestivano le formelle alle pareti.

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Affrescata tra il 1460/63 da Benedetto Bembo o secondo le recenti ipotesi attributive dal meno noto fratello Girolamo, con scene nelle lunette della volta, del rituale dell'amore cavalleresco e, nelle vele, del pellegrinaggio d'amore di Bianca che in veste di pellegrina, va cercando di castello in castello l'amato. A celebrazione dell'amore e della vastità sui domini restituiti con grande cura di particolari in vedute molto importanti dal punto di vista iconografico e storico, on quanto buona parte delle Rocche raffigurate sono andate in tutto o in parte perdute nel tempo.

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Nelle quattro vele della volta sono raffigurati i castelli del feudo rossiniano ( Beduzzo, Corniglio, Berceto ...per citarne alcuni), nelle sottostanti lunette quelli di pianura e di collina, tra i quali quello di Torrechiara. Questi castelli fanno da sfondo alle scene che celebrano l'amore tra Pier Maria e Bianca. I due amanti sono raffigurati entro una sorta di baldacchino nel momento dell': innamoramento per mano di Cupido, a cui fa da sfondo a destra il castey di Torrechiara. Gli stucchi in bassorilievo e le splendide formelle quadrate in terracotta, che rivestono come a sorta di alto zoccolo le pareti, fanno di questo ambiente un esempio unico delle raffinatezze tardogotiche che caratterizzavano il clima culturale del Ducato Milanese negli anni dell'ascesa di Francesco Sforza nel cui esercito militò proprio Pier Maria.


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