Piazza Olivella e dintorni
Il quartiere che stiamo visitando è, tra i più vivi del centro, con bar, ristoranti e originali botteghe artigiane; un crogiolo di piccole vie, alcune sfociano in vicoli chiusi in cortili improvvisati non è facile orientarsi qui. Oltretutto anche Google sembra impazzito e ad un certo punto ci molla...segnale assente....ma noi continuiamo , come dire...a vista. Questa zona come tutta Palermo è densa di chiese e piccoli oratori, ben conscia che alcuni non saranno visitabili, cerchiamo ugualmente di raggiungerli. Arriviamo ben presto in una piazzetta con una Chiesa, per il momento chiusa, ma le persone in attesa ci dicono che tra poco aprirà....
È la Chiesa di Sant'Ignazio all'Olivella, nella piazzetta omonima, un bell'esempio di chiesa barocca del 1640, la tradizione vuole che sia stata eretta sul luogo dove vivesse Santa Rosalia, patrona della città. In facciata vediamo delle fasce e paraste marcapiani che scandiscono gli spazi, in cima svettano due campanili gemelli aggiunti in epoca più tarda. L' interno è scandito in tre navate , cappelle laterali, transetto e cupola si presentano in stile neoclassico. Arricchita da splendide tele e da pavimenti in marmi policromi ...una bella sorpresa.
Annoverata forse tra le chiese minori rispetto alle chiese e Cattedrali ben note in Palermo non è da sottovalutare poiché nel contesto in cui è posta, si ha la possibilità di avere uno spaccato di vita palermitana che è difficile, anzi per nulla possibile avere nelle vie canoniche del centro, dove i turisti si ammassano in un gran via vai. Qui si trova l'anima genuina della Palermo popolana che si tringe nelle case di vicolo, attorno alle sue chiese, con i suoi piccoli negozi. In questo tessuto urbano esistono tantissimi tesori nascosti, i piccoli oratori. Scrigni veramente inconsueti e straordinari. Ho fatto una mappatura prima della partenza inserendoli come alternative in più da fare ma che non ho potuto attuare in pieno, ma solo parzialmente....ma tanto a Palermo ci torno!
In questa piazzetta è l'Oratorio di Santa Caterina d'Alessandria. Splendido!
Voluto dalla Confraternita di S. Caterina e completato nel 1726, nel luogo in cui la tradizione colloca la casa natale di S. Rosalia, il cui nome venne poi trasmesso ad un pozzo, nel giardino dell’oratorio. Nel vestibolo d’ingresso è posto il dipinto di Giuseppe Salerno, detto lo Zoppo di Gangi, con lo “Sposalizio di S. Caterina”.
L’elegante e prestigiosa decorazione fa dell’interno un significativo esempio dell’estro e della maestria dei decoratori, che riuscivano a trasformare un semplice involucro murario in un delizioso scrigno di movenze plastiche: putti, fregi e stucchi dorati sono mescolati a rilievi e statue a tutto tondo. La decorazione fu realizzata da Giacomo Serpotta e, successivamente, dal figlio Procopio.
Poco lontano avremo modo di visitare un altro capolavoro barocco....intanto ci addentriamo tra vicoli , scoprendo portoni antichi e nobili palazzi....
E ritorniamo in via Maqueda: La Chiesa di Santa Ninfa dei Crociferi...visitata in un precedente viaggio, ma vale la pena nominarla in quanto subito accanto....
Oratorio della Carità di San Pietro ai Crociferi....un'assoluta meraviglia!!
Cappella interamente affrescata dal Borremans, è uno spettacolo appena si supera il cortile austero. Nel 1600 i preti poveri stazionavano ai Quattro Canti per chiedere l'elemosina o aspettare che qualcuno li ingaggiasse per celebrare una messa. Un gruppo di sacerdoti sentì l'urgenza di autotassarsi per offrire la propria solidarietà ai fratelli più disagiati.
Nacque così nel 1608 la Congregazione della Carità di San Pietro, che esiste ancora oggi dopo più di 400 anni e che ha sede in via Maqueda, in questo Orario trasformato in tesoro d'arte nel '700 da Guglielmo Borremans.
Inutile dire la mia sorpresa nel vedere il portone aperto ed un manifesto di invito a visitarlo...un plauso alla gentilissima ragazza che ci ha fatti i biglietti e ci ha presentato alla collega, anch'essa molto giovane che ci ha illustrato la visita. Un plauso veramente per la cifra irrisoria pagata con un biglietto facente parte del circuito artistico delle chiese di Palermo, con sconti ulteriori nelle visite a seguire a questa. Un plauso poiché si vede ( non solo oggi ) la capacità di mettere in gioco ragazze/i molto preparate che hanno veramente a cuore la loro città. Uno sforzo in più per valorizzare il loro territorio....e credetemi di questi tempi non è poco!!
Si resta già catapultati in un'altra dimensione solamente varcata la soglia del palazzo che ospita l' oratorio....il frastuono resta chiuso fuori e all'interno del giardino rigoglioso malgrado l'abbandono, è la quiete e calma scandita dalle colonne del porticato che rende l'atmosfera rarefatta quasi ferma sulle soglie del tempo.....
Si varca la soglia e la meraviglia pura è davanti ai nostri occhi....
Tutte le pareti sono affrescate riccamente, di particolare bellezza la liberazione di San Pietro in carcere e la Gloria di San Pietro. L'assetto dell'Oratorio fu modificato alla fine dell'800 per ricavare delle botteghe al piano terreno.....curioso affacciarsi da questo luogo di pace e vedere il brulicare della folla nella strada....
segue....