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Cosa si faceva in crociera negli anni '60 e '70?

Grazie Tano, quanto vorrei incontrarle mentre sono in crociera solo per ammirarle.

Ciao......hai detto una cosa che ho pensato qualche volta......che bello sarebbe poter incontrare
Ancora una volta in mare l Eugenio e vederLa navigare...............
Ps.piccolo attacco di nostalgia notturna........
 
Vorrei essere in mezzo al mare e alzando lo sguardo a prua vedere che stavamo per incrociare la Costa Playa, poi dopo qualche istante da lontano sbucare la Raffaello....
E poi!!:shock: svegliarsi di colpo e trovarsi davanti una nave messa sopra una scogliera usata come hotel :confused:
 
GRAZIE GRAZIE . Si sotto la ciminiera vi era proprio la mia cabina. E la persona che si affaccia nella foto in cui si vede il nome Franca era il mio amico La Capria il vero nostromo.
La cala del pennese. Era il magazzinetto dove il marinaio pennese ( cioe' addetto ai pennelli e verrnci) teneva il suo materiale. Come ho raccontato era consuetudine inviare i nuovi imbarcati, inesperti, nella cala del pennese per avere l'acconto paga, La cala era all'estrema prua, tra il pozzo delle catene e la prima paratiastagna, quella che, se non ricorso male, si chiamava anche ..paratia del pressatrecce. Erra uno scherzo un po' stupido. ma lo si faceva sempre.

Pero' e' sempre una emozione notevole per me rivedere foto della nave dove ho trascorso quasi tre anni della mia vita.Imbarcando ragazzo e scendendo uomo,
 
Non ricordo se vi ho raccontato delle crociere aziendali. Erano fatte nella seconda meta' di Giugno e nella seconda meta di Settembre. La nave veniva noleggiata da qualche grossa societa' che portava a bordo i dipendenti e /o i clienti. Ne ricordo bene due. La prima, di quattro giorni, era stata organizzata da una societa' di servizi elettrici della provinacia di Bergamo ( allora non vi era ancora l'enel) mi sembra ricordare fosse Cieli Edison. Vi erano dirigenti, impiegati della societa' ma anche molti operai specialmente delle vallate ( ricordo amche piantapali e mansioni simili). Noi eravamo abituati ai nostri passeggeri di un certo livello ed andammo in crisi perché dovemmo affrontare una situazione inattesa. Rispondere a domande timpo... dove' il terrazzo ( era il ponte sole) o dove e' la mensa ( la sala pranzo) ci misero in imbarazzo. Ma due furono le cose piu' simpatiche, la prima era la traduzione degli annunci al'altoparlante, si, traduzione dell'italiano al Bergamasco,procedura di sbarco, informazioni sull escursioni venivano tradotte in dialetto.. .La seconda fu la richiesta di fiaschi di vino ai bar. Il bar non aveva assolutamente fiaschi di vino.
e neppure la sala. Vi erano solo fiaschetti di Chianti da un litro. Trasferimmo i fiaschetti dalla sala ai bar, e risolvemmo il problema, dovemmo calcolare il costo a bicchiere, e crearsi un bel problema per la gestione. La seconda che ricordo fu quella della Rodiathoce, erano tutti clienti della ditta e quindi industraili, commercianti, persone benenstanti che, viaggiando gratis, consumarono a bordo champagne a iosa, e noi avevamo la percentuale sui consumi e lo champagne costava molte...palanche.... Inoltre la societa' organizzatrice ( la Ferti viaggi se ben ricordo) imbarco anche un gruppetto di hostess, una piu' carina dell'altra, come hostess di nave non valevano molto, e quindi dipendavano da noi per ogni informazione ( scusatemi ma i milanesi speso hanno problema tra la prua e la poppa della nave) e quindi noi ( veramente io) ci scatenammo nell 'assisterle, prche' tante belle ragazze insieme non ci erano mai capitate. Le accompagnavamo alla sera in cabina, non era facile i primi giorni orientarsi, sulla nave... ma purtroppo dormivano in due per cabina......... Ma la nave non era completa.....
Le altre aziendali erano di Banche, ,o altre ditte che non ricordo. Crociere leggere, divertenti, che ci impegnavano poco e che ci permettevano una visita a casa ogni pochi giorni, Perché allora la nave sostava sempre una notte a Genova tra un viaggio e l'altro.
 
Ti stai sbagliando Nostromo ;) ;). La paratia pressatrecce è l'ultima trasversale a poppa, dove passano gli astucci degli alberi portaelica, dotati di "pressatrecce" per limitare il passaggio dell'acqua di mare dall'esterno all'interno della nave. La prima paratia a prua, si chiama, di "collisione", e giustamente tra questa e l'estrema prua si trova il pozzo o gavone delle catene.
 
Nostromo questo tuo ultimo intervento é fortissimo !!!!!!!!!!!!!!
Mai fatto morir dal ridere !!!!

Rodolfo grazie, é sempre un piacere i tuoi interventi.
Pressatrecce ???? Pozzo o gavone delle catene ???
Se mi fai capire meglio.

Un saluto.
 
Ti stai sbagliando Nostromo ;) ;). La paratia pressatrecce è l'ultima trasversale a poppa, dove passano gli astucci degli alberi portaelica, dotati di "pressatrecce" per limitare il passaggio dell'acqua di mare dall'esterno all'interno della nave. La prima paratia a prua, si chiama, di "collisione", e giustamente tra questa e l'estrema prua si trova il pozzo o gavone delle catene.

Giusto,ma non capisco come abbia sbagliato, lo sapevo ed infatti, nel primo post dove ho parlato della cala del pennese ho detto che era accanto alla paratia anticollisione. Grazie della precisazione comunque. Quanti strani termini si usavano a bordo, la losca del timone,l'agghiaccio, il bansigo, il cagnaro. E tanti non li ricordo piu'. Ma allora guai a sbagliarli...
 
Sì Nostromo, si abbisciano. Non so invece cosa sia il bansigo. Ciao.

Tano non c'è molto da spiegare. Una nave a seconda della sua lunghezza e tipologia, è suddivisa in tante sezioni dalle paratie trasversali, per il motivo che conosciamo. Non hanno un nome, in genere un numero/sigla; quelle che hanno un nome sono appunto quella estrema di prua, la paratia di collisione, e quella di poppa, o pressatrecce.

Quella di prua serve a bloccare vie d'acqua in caso di collisione e lacerazione della lamiera; tragico e famoso quello della Stockholm con la prua quasi "asportata". Nel vano, gavone, ricavato in quello spazio, vengono "abbisciate" le catene delle ancore; nello stesso incidente le catene della Stockholm si incattivarono sulle lamiere del Doria, provocando, nel momento del distacco, sbagliato, ulteriori devastazioni alla fiancata della nostra Ammiraglia.

Quella di poppa, non può essere come quella di prua, completamente "intera", perché necessariamente deve passare l'albero dell'elica/che; in passato si usava una poltiglia di grasso animale e stoppa pressata per sigillare il passaggio d'acqua tra l'elemento rotante, l'albero e quello fisso, la paratia. Attualmente vengono usati sistemi tecnologicamente più moderni come le baderne.
 
Sì Nostromo, si abbisciano. Non so invece cosa sia il bansigo. Ciao.

Tano non c'è molto da spiegare. Una nave a seconda della sua lunghezza e tipologia, è suddivisa in tante sezioni dalle paratie trasversali, per il motivo che conosciamo. Non hanno un nome, in genere un numero/sigla; quelle che hanno un nome sono appunto quella estrema di prua, la paratia di collisione, e quella di poppa, o pressatrecce.

Quella di prua serve a bloccare vie d'acqua in caso di collisione e lacerazione della lamiera; tragico e famoso quello della Stockholm con la prua quasi "asportata". Nel vano, gavone, ricavato in quello spazio, vengono "abbisciate" le catene delle ancore; nello stesso incidente le catene della Stockholm si incattivarono sulle lamiere del Doria, provocando, nel momento del distacco, sbagliato, ulteriori devastazioni alla fiancata della nostra Ammiraglia.

Quella di poppa, non può essere come quella di prua, completamente "intera", perché necessariamente deve passare l'albero dell'elica/che; in passato si usava una poltiglia di grasso animale e stoppa pressata per sigillare il passaggio d'acqua tra l'elemento rotante, l'albero e quello fisso, la paratia. Attualmente vengono usati sistemi tecnologicamente più moderni come le baderne.


Il bansigo era una piccola asse di legno che is usava come sedile volante per effettuare lavori sospesi, ad esempio per ripitturare il nome della nave

nel mio primo imbarco da allievo nautico mi ricordo ancora il nostromo seduto su unodi questi aggeggi fuori da una aletta del ponte a trafficare con una delle luci di via
alla faccia della 626
 
Ultima modifica:
Vedi Nostromo quante cose potevi spiegare alle hostess,sempre se trovavi una cabina libera? ci sarebbe voluto Rodolfo con te.Tu invece spiegavi solo prua e ... le poppe.Un saluto e sempre grazie.
 
voglio raccontarvi qualchecosa per farvi sorridere. Quando siamo partiti per la prima campagna nei Caraibi noi tutti avevamo dichiarato di conoscere l'inglese.
Effettivamente lo avevamo studiato a scuola, tutti almeno 5 anni. Ma la nostra era una conoscenza scolastica. Le navi Costa facevamo rotta pr il Sud ed il centro America, quindi pochissime possibilita' di esercitarci con l'inglese sul campo. I tmepi di allora (1959) non permettevano certo di andare a fare stage in Inghilterra, Il massimo dell'esperienza era qualche " Bagnante " tedesca od olandese che si conosceva al mare d'estate. A scuola poi si studiava la letteratura la grammatica e la sintassi ma non si usava certo dialogare ed imparare i termini colloquiali. Pertanto l'impatto con gli americani fu abbastanza scioccante. Nei primi viaggi vi furono gaffes divertenti, Alla richiesta della men's room furono mandati in sala pranzo. A scuola non ce lo avevano insegnato, alla richiesta di stationary ..spediti dritti alla stazione radio. Spesso vi era il problema degli accenti, sinceramente capire quello del sud era un grosso problema al punto che a volte il direttore di crociera ( un anericano di Boston) ci faceva da interprete, ma dall'americano del sud al suo americano che era piu' comprensibile. E vi racontero' di un caso mio personale.
Una gentile fanciulla locale, alla fine di una delle prime crociere, mi invito' a cena a Miami. Al ristorante ordinai dell'insalata ( a noi mancava sempre la verdura fresca)
ed il cameriere mi chiese come la vuole "" dressed " Io sapevo che dressed voleva dire vestita pettinata stirata e quindi pensai a qualche strano pasticcio americano e dissi : naturale . E cosi0 ricevetti un insalata senza condimento. Cosi' imparai due cose, una che dressed vuol anche dire condita e seconda, che non esisteva solo l'olio e l'aceto per condire l'insalata. Ed infine vi era anche un altra cosa che ci faceva sorridere e....toccare..... per scongiuro, che spesso la sala pranzo della nave veniva decorata con fiori sui tavoli, e quei fiori spesso erano " crisantemi " .Quante cose ho imparato in quegli anni, quante cose che poi mi sono servite nella vita
Allora gli Stati Uniti erano molto avanti rispetto a noi, E mi ricordo ora la strana impressione, ritornando in italia, delle dimensioni della macchine, salire su di una seicento, dopo nove mesi di auto americane, sembrava di essere seduti per terra e che mancasse un pezzo di macchina.
 
Che bella che....era la 500 !!!!!
Grande Nostromo sempre forti questi racconti !!!!

Un saluto.
 
Nostromo i tuoi ultimi due interventi sono davvero simpatici, dalla traduzione in bergamasco all'insalata vestita.
Come quando un mio collega che leggeva il francese, ma lo parlava poco, a Parigi alla Biblioteca Nazionale chiese dove era il catalogo, che da noi era allora solo cartaceo, per poter ordinare i libri. Da loro il catalogo era già informatizzato e la tipa lo indirizzò all'ordinateur. I francesi non usano le parole straniere e il mio collega vagò per un bel po' alla ricerca del signore che ordinava i libri, prima di capire che la tipa intendeva il computer...
 
La scorsa estate ho fatto una crociera sulla Mediterrane ed ho avuto l'opportunita' di visitare la pate della nave riservata all'equipaggio. Ed ho considerato l'enorme,dico ENORME differenza tra le sistemazioni dei miei tempi e quelle di oggi. Certo che oggi lo spazio a disposizione e' tantissimo, che in tutto vi e' stato un miglioramento, m credo che raccontarvi e descrivervi come si viveva a bordo ai miei t empi possa essere interessante, specialmente per chi sulle navi ha fatto solo il passeggero. Forse certi dettagli vi stupiranno, ma per allora erano cose normali, non solo nessuno si lamentava ma dicevano che rispetto alle vecchie navi vi erano notevoli miglioramente. Solo il fato di avere l'aria condizionata ovunque rspetto alle maniche a vento....-
La zone equipaggio era divisa tra l'estrema prua per il personale di coperta. L'estrema poppa per quello di camera e cucina, ed una zone centrale riservata al personale di macchina. Nessuna cabina equipaggio e sottoufficiali aveva i servizi. Erano tutti in comune, solo gli ufficiali : Comandante direttore capo comm e primi uff avevano cabine con servizi, per gli altri vi erano servizi in comune. I capi servizio chef, maitre, Nostromo ecc avevano cabine singole, tutti gli altri erano in camune da quattro a sei per cabina. a letti sovrapposti, un armadietto per persona, le pareti della cabina erano nude, cioe' lamiera del fasciame o paratie, con i tubi dei servizi a vista. Non vi era una lavanderia per l'equipaggio. Quella nave lavava le giacche camerieri cuochi ecc come servizio ma tutto il resto veniva lavato in secchi dalle persone e poi messi ad asciugare nei corridoi o nelle cabine. Le DIVISE UFFICIALI potevano essere lavate in lavanderia di bordo pagando, oppure venivano consegnate a terra a Port Everglades ad un servizio a terra che le riportava il giorno seguente, un servizio simile, consegna alla sera e riconsegna il giorno dopo, c'era anche a Genova
continua......
 
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