La Classica "oggi" arriva a Vigo...ed è per me l'occasione di andare a vedere un luogo di cui ho tanto sentito parlare, Santiago de Compostela.
Sono sempre abbastanza prevenuta verso luoghi di questo tipo...la mia idea è che fede, turismo e commercio siano tre parole che non stanno bene insieme...però questa volta...
...questo lungo è meta di pellegrinaggi già dal medioevo...e devo dire che, nonostante il mio scetticismo, mi ha davvero colpito in positivo.
Due cenni storici concedetemeli (da Wikipedia)
Santiago diventa "famosa" nel IX secolo per il ritrovamento di una tomba di epoca romana in cui vengono ritrovati 3 corpi di cui uno decapitato...quest' ultimo viene attribuito all' Apostolo S. Giacomo il Maggiore, morto in Palestina, i cui discepoli avrebbero provveduto a riportare le spoglie in Spagna, terra a cui si era tanto dedicato con la sua opera di evangelizzazione dopo l'ascesa al cielo di Gesù.
Da quel momento iniziano i primi pellegrinaggi, dapprima dalle Asturie e dalla Galizia, poi da tutta l'Europa.
E continuano tutt'oggi...
Chi è stato in questo posto sa benissimo cosa sono questi...
...che anche se sono souvenir, sono così da sempre e sono il simbolo stesso del pellegrinaggio.
Il bastone era utile al pellegrino per il cammino e per difendersi dagli animali selvatici, la zucca serviva da fiaschetta e la conchiglia (e non si tratta di una conchiglia qualsiasi, ma della denominata Pecten jacobeus, abituale nei mari della Galizia) veniva originariamente appuntata agli abiti del pellegrino per attestare il soggiorno a Santiago...ed è quindi poi nei secoli diventata il simbolo stesso del pellegrinaggio.
Ma cosa spinge oggi una persona ad intraprendere il Cammino di Santiago?
A partire dal 1990, dopo il riconoscimento da parte del Consiglio d' Europa dell' l'importanza dei percorsi religiosi e culturali che attraversano l'Europa per giungere a Santiago de Compostela, dichiarando la via di Santiago "itinerario culturale europeo" c'è stata una forte ripresa dell'interesse e della frequentazione del Cammino stesso, anche da parte di persone che non lo percorrono per motivi religiosi. Per molti il cammino che viene intrapreso, non è solo quello materiale, ma quello interiore, che comporta effetti benefici sia per lo spirito e per la fede, una sorta di miglioramento interiore. La maggiore presenza è quella di cristiani, ma non mancano appartenenti ad altre comunità religiose. Vi si trovano le categorie più disparate: novizi in attesa di prendere i voti; coppie in crisi, che tentano il viaggio insieme al fine di ritrovare l'equilibrio nei rapporti, fondato sui veri sentimenti; fedeli che intraprendono un pellegrinaggio, per rafforzare la propria fede.
Per avere il riconoscimento del Cammino è necessario percorrere (e dimostrare ovviamente) almeno gli ultimi 100 km a piedi o 200 in bicicletta.
Il punto di arrivo convenzionale è questo
Adesso noi ci mettiamo in un angolo della piazza e osserviamo...
guardate i sorrisi...guardate i gesti e le espressioni...
queste persone non sono solo felici della fine della loro "fatica"...
sono contente e fiere di loro per quello che hanno realizzato
...e vi assicuro che questa "positività" nell'aria si respira, ed è questo ciò che più mi ha colpito e mi ha fatto pensare al ma che ho scritto all'inizio...
La nostra osservazione potrebbe continuare all'infinito, pellegrini ne arrivano veramente tantissimi, ma Santiago ha tante altre bellezze da mostrarci...