Gabriele, sei già in Croazia, io invece inizio così:
Giorno -1
SI, inizio da qui in quanto Costa chi ha dato la possibilità di soggiornare un giorno prima,
programma di oggi:
Sveglia alle 6:30
Grotte di Frasassi, con pranzo annesso
Arrivo a Camerano in albergo e visita alla città sotterranea.
Su forza SVEGLIAA!!
In macchina, ci sono parecchi KM da percorrere..
Arrivo a Genga, dove poi si riaggiungono le grotte tramite navetta verso le 12.00.
Non vi Scrivo molto su Frasassi, è ovviamente inutile,
così come inutile dire che all'interno non è possibile fare fotografie, quindi, se volete,
accontentatevi di questa:
Arrivo in albergo... è il momento di vedere dove dormiremo oggi... esploriamo...
Cambiamoci rapidamente:
Ed eccoci pronti, siamo dentro:
VI consigli se potete questa tappa,
il costo del biglietto è di 8€ compreso di guida, eravamo noi quattro ed un'altra coppia,
il giro dura c/a 1h e 30m.
I raggazzi della proloco sono squisiti e disponibilissimi,
non si può percorrere con passeggino, quindi proseguirò io con Matteo nel marsupio,
per questo motivo gli scatti saranno pochissimi...
Per Vostra comodità, vi posto quanto indicato dal sito ufficiale
http://www.grottedicamerano.it/index.html:
"Assai numerose, scavate nell'arenaria e anche comunicanti percorrono il sottosuolo del centro storico con andamento labirintico. A lungo si è ritenuto che fossero i resti di antiche cave arenarie o addirittura luoghi per conservare il vino. Ma le esplorazioni, le interpretazioni effettuate e i percorsi turistici, che hanno reso queste grotte oggi fruibili, hanno svelato la presenza in quasi tutti gli ambienti di abbellimenti architettonici, bassorilievi e particolari decorativi che poco si addicono a cave arenarie o a semplici locali di deposito: volte a cupola, a vela, a botte, sale circolari e colonne particolare gusto architettonico, decorazioni con fregi, motivi ornamentali e simboli religiosi costituiscono una delle costanti dell'intero percorso.
Svelano agli occhi spesso attoniti del visitatore un paese sotterraneo quasi fiabesco ricco di fascino, una Camerano segreta in cui trovano concretezza storia e leggenda. L'interpretazione oggi più plausibile è quella di un uso abitativo, rituale, e difensivo anche non molto remoto visto che 1944, l'intero sistema ipogeo venne adibito a rifugio per la popolazione contro i bombardamenti.Assai numerose, scavate nell'arenaria e anche comunicanti percorrono il sottosuolo del centro storico con andamento labirintico. A lungo si è ritenuto che fossero i resti di antiche cave arenarie o addirittura luoghi per conservare il vino. Ma le esplorazioni, le interpretazioni effettuate e i percorsi turistici, che hanno reso queste grotte oggi fruibili, hanno svelato la presenza in quasi tutti gli ambienti di abbellimenti architettonici, bassorilievi e particolari decorativi che poco si addicono a cave arenarie o a semplici locali di deposito: volte a cupola, a vela, a botte, sale circolari e colonne particolare gusto architettonico, decorazioni con fregi, motivi ornamentali e simboli religiosi costituiscono una delle costanti dell'intero percorso.
Svelano agli occhi spesso attoniti del visitatore un paese sotterraneo quasi fiabesco ricco di fascino, una Camerano segreta in cui trovano concretezza storia e leggenda. L'interpretazione oggi più plausibile è quella di un uso abitativo, rituale, e difensivo anche non molto remoto visto che 1944, l'intero sistema ipogeo venne adibito a rifugio per la popolazione contro i bombardamenti."
Il posto è unico, ricco di aneddoti che possono far pensare sicuramente alla massoneria,
dato che la maggior parte delle sale erano sotto i più grandi palazzi nobiliari,
ma famosa anche perchè all'interno dei sotterranei è stato girato un servizio televisivo di Mistero,
ecco quanto da loro rinvenuto:
All’interno della chiesa, originaria del XIII sec. (si dice fondata dallo stesso S. Francesco nel 1215) e riedificata nel ’700, sono oggi presenti quattro botole, lungo la navata tra il portone di accesso e l’altare.
Queste, però, già ad un primo esame si sono rivelate piccole cavità a pianta quadrangolare ricolme di materiale edilizio probabilmente derivante dai lavori risalenti agli anni ’50 del secolo scorso.
E proprio durante questi lavori, che hanno visto anche la ripavimentazione dell’edificio, la botola sarebbe scomparsa.
Una volta ottenute le necessarie autorizzazioni per la sua ricerca, il Comune di Camerano ha quindi invitato l’ass. Teses e la troupe di “Mistero”, la trasmissione di Italia 1, per tentare la sua ricerca e per documentarla.
Osservando la struttura della chiesa ci è parso evidente che il punto più probabile in cui trovare questo ambiente era alle spalle dell’altare, così, grazie agli operai specializzati della ditta ICO si è iniziata una perforazione del pavimento nell’area compresa tra il coro e la parte posteriore dell’altare.
Il foro ci ha permesso di capire, tramite un misuratore laser e l’osservazione in diretta tramite una microcamera, che vi era un ambiente sottostante, pavimentato a circa 2 mt di profondità. Forse si trattava della cripta scomparsa.
Sempre riprese dalle telecamere di “Mistero”, la nota trasmissione di Italia 1, le operazioni condotte si sono rivelate fruttuose.
Avevamo intercettato con precisione ed esattezza l’apertura scomparsa, la botola che dava accesso alla cripta scomparsa della chiesa di S. Francesco di Camerano.
Gli operai della ditta ICO hanno quindi allargato il foro secondo le nostre indicazioni, senza danneggiare la struttura originaria ma riaprendo quella che un tempo era una botola a pavimento, come doveva essere circa sessant’anni prima.
Mentre azionavamo dei potenti aspiratori per permettere un ricircolo più rapido dell’aria potevamo osservare sotto ai nostri piedi una stanza di modeste dimensioni, con una scalinata al centro.
Il momento di scendere era arrivato: indossati guanti e mascherine, aprivo la strada a Daniele Bossari e ad Arcadio Cavalli, regista/operatore che ci aveva seguito durante la precedente avventura a Cagliari.
Sui primi gradini ritroviamo il perno metallico che un tempo era collocato al centro della botola in pietra, verosimilmente analoga alle altre quattro ancora esistenti.
L’ambiente riscoperto non è molto grande e notiamo, ai lati della stanza, diversi resti umani affiorare in mezzo a dei detriti, tra cui una bottiglia di vetro verde scuro ed una calzatura.
Ad un primo esame le sepolture potrebbero risalire al XVIII secolo, un tempo contenute all’interno di casse, poi marcite. I resti sono disposti in modo casuale tra rottami che, con ogni probabilità, sono stati lasciati dagli operai durante i lavori di ripavimentazione.
Originariamente le sepolture potevano trovarsi ai lati della scala, disposte parallelamente ad essa; forse una di esse era stata disposta frontalmente.
Ciò che ci ha sorpreso maggiormente, e che costituisce un vero e proprio mistero nel mistero, è stato il ritrovamento di una piccola cassa in zinco rivestita in legno, appoggiata a terra, in un angolo della stanza. Le sue dimensioni potevano facilmente ricondurre l’immaginazione ad un solo possibile scenario: la sepoltura di un bambino.
Sul lato superiore della cassa è presente una semplice croce latina fissata con dei chiodi molto fini, nessuna scritta, nessuna epigrafe, nessun nome.
Dopo aver riferito la situazione alle autorità competenti, sempre presenti ma rimaste all’esterno della cavità artificiale, abbiamo atteso una loro decisione su come procedere. Su loro richiesta abbiamo provato a rimuovere la piccola cassa per portarla in superficie.
Totalmente marcio, il feretro si è aperto sotto le nostre mani, lasciando il fondo imprigionato nel terreno e rivelando di essere interessato da una diffusa corrosione. Al suo interno i resti di un bambino, di cui si è conservato solamente il cranio, che presenta ancora alcune tracce di capelli biondi incollati sul tessuto osseo, e poche altre ossa.
Il restante materiale organico risulta essere incoerente, di colore marroncino torbido e mescolato a terriccio. Da notare una discreta percentuale di “condensa acquosa” presente all’interno della bara.
La notevole umidità dell’ambiente, unita ad un terreno probabilmente aggressivo e la totale assenza di isolamento della cassa da terra (il legno appoggia direttamente sul terreno) hanno consentito al legno di marcire, lasciando scoprire la zincatura interna.
Purtroppo, sempre a causa dell’umidità, ed in parte anche della corrosione batterica dovuta al rilascio di liquami cadaverici, caratterizzati da un PH particolarmente acido che ha probabilmente velocizzato il processo di deterioramento, la cassa più interna in zinco si è fortemente danneggiata.
Corrodendosi in più punti, ha permesso al corpo custodito all’interno di entrare in contatto con l’aria e, nel corso del tempo, ha alimentato una colonia di larve di ditteri, di cui si sono rinvenuti i resti essiccati in prossimità del feretro.
Andrebbe analizzato anche il laminato di zinco, per verificarne lo spessore medio e la purezza della lega impiegata, ricordando che già solo quaranta anni fa i processi di lavorazione dello zinco non potevano raggiungere i livelli di purezza odierni, superiori al 99%. Le stesse impurità inglobate nella lega possono aver contribuito ad una corrosione precoce, parallela al processo di scheletrizzazione.
Esami attenti e completi potrebbero inoltre confermare se la corrosione, come ipotizziamo, sia iniziata dall’esterno dell’involucro metallico verso l’interno, dove in ogni caso erano presenti diverse tracce di ruggine bianca (ossido di zinco, più minime tracce di ossido e di carbonato), fornendo numerose altre risposte.
Ciò che ci ha realmente sorpreso è stato l’occultamento di questa cavità, e conseguentemente del piccolo corpo, avvenuta intorno agli anni ’50 del secolo scorso, quando veniva ripavimentata la chiesa. Perché non è stata lasciata la possibilità di ispezionare l’ambiente come per le altre quattro botole?
E’ facile pensare ad un cadavere scomodo, ma un’indagine approfondita e metodologica potrebbe portare a delle risposte chiare e concrete.
Secondo Voi, potevo farmelo sfuggire?
Non siete curiosi? Andiamo..
Gli scatti:
Uno dei corridoi principali...
Scalinata con funghi..
Una delle varie strane stanze dei riti:
Con la singolare stella al centro:
LA chiesa sotterranea con annessa cripta,
singolare il fatto che il suo altare è disposto nel lato opposto a quello della chiesa maggiore,
centralmente una iconostasi.
ed impreziosita da una croce Greca,
molto similie a quella templare.
Singolari anche le nicchie laterali, cui al momento non riescono ancora a dare spiegazioni:
Al termine aperitivo con la guida, con cui ho fatto amicizia ed abbiamo scambiato opinioni ed abbiamo assistiti all'apertura di una delle tante mostre dedicate al pittore locale Carlo Maratti, da tutti conosciuto come il "Maratta".
Stremati, ma contenti per quatto fatto oggi,
ceniamo in albergo e ci addormentiamo subito, domani inizia la crociera!!
Continua con l'arrivo ad Ancona ed imbarco all'indomani...