La tratta Kotor-Spalato è abbastanza breve, e Costa Classica la copre a bassa velocità, intorno i 15-16 nodi. E' stato quasi sempre così, per tutta la durata della crociera.
Certo che qualche scalo di mezza giornata poteva essere tranquillamente prolungato da mattina a sera, come Corfù, Cefalonia o Kotor, ma il motivo lo conosciamo:
"business is business", a bordo gli ospiti spendono (...anche se molto meno che in passato...).
E' la prima volta che scalo il porto croato, ed è una bella sorpresa: città vivace, moderna, con qualche concessione a reperti di età romana (Palazzo di Diocleziano), porto attivissimo. Ma come già anticipato ad inizio diario, la visita di Spalato sarà rinviata ad altra occasione, oggi è il programma la desiderata e sentita escursione a Medjugorie, rinviata dal giorno di Dubrovnik ad oggi.
Quattro pullman porteranno i crocieristi in Bosnia, e a noi tocca una brava e preparata guida spalatina, che appena partiti ci illustra con entusiasmo e campanilismo la storia e le bellezze della città e dei dintorni, senza dubbio notevoli e da non perdere, sia per aspetti storici che naturalistici.
Imbocchiamo una comoda e poco trafficata autostrada, che attraversa colline verdeggianti ma molto poco abitate. Ci avviciniamo alla frontiera Croazia-Bosnia, e la guida, forse con qualche presentimento o ricordando episodi spiacevoli, più di una volta dice
"speriamo bene, che non ci facciano problemi....".
Neanche dovessimo recarci nei paesi oltrecortina degli anni '60......mah....
Eppure le sue titubanze si rivelano giustificate: una signora francese sul nostro bus presenta al personale di frontiera come documento una....patente!!!!
Bus bloccato per un po', trattative della guida, pianti e lacrime della signora, ma non c'è niente da fare: gli addetti sono irremovibili, lei e il marito non possono proseguire, la guida è costretta a chiamare un taxi che li riporterà a Spalato....
La signora ci spiega in inglese, piangendo, che si era sbagliata perché al mattino prima di uscire dalla cabina aveva preso tra due portadocumenti quello sbagliato....
Si riparte su strade più strette attraversando paesi piuttosto modesti ma dignitosi.
La meta si avvicina, l'emozione comincia a farsi sentire. Permettetemi di comunicarvi le mie impressioni di credente e praticante: forse qualche lettore non le condividerà, ma sono sicuro che qui ci sia rispetto reciproco. Ancora sul bus, io e mia sorella ci sentiamo liberi di raccoglierci in preghiera per un po'. Poco prima delle 11 arriviamo sul piazzale del santuario, giusto in tempo per la celebrazione della Santa Messa in Italiano, dopo poco meno di due ore di viaggio, sosta alla frontiera compresa.
Il sole picchia forte, la giornata è bellissima e serena, ci avvisano di entrare in chiesa: per opportunità la Messa sarà all'interno, e non nella bella spianata della foto.
La chiesa è stipata, restiamo in piedi, ma l'atmosfera è raccolta e solenne. Notiamo subito il rispettoso raccoglimento di tutti, non notiamo scene di turisti distratti e svagati. Temevo di trovare qualcosa di simile, fortunatamente verrò smentito lungo l'intera giornata.
Devo dire che ho subito ritrovato lo stesso clima spirituale già provato in altri luoghi di culto mariano: emozione, senso del sacro, essenzialità, semplicità. Per un credente un'esperienza davvero toccante, che non ti lascia indifferente. Se ti raccogli un po', riesci ad entrare in te stesso, la preghiera ti viene spontanea, e la serenità ti pervade.
Terminata la Messa, torniamo al pullman che ci condurrà alla vicina collina dove sono avvenute le apparizioni della Madonna.
La guida si raccomanda a chi non se la sente di salire, di fermarsi alla base della collina: anche lì c'è una croce e un luogo ben predisposto al raccoglimento e alla preghiera, con panche e ombra. Quasi tutti, però, si accingono ad affrontare l'erta, che tanto comoda non è:
...Dopo tutta quella strada, se arrivi fin qui che fai, non sali???!!!
Con mia sorella saliamo tranquilli pregando in silenzio, la distanza non è molta, i 20 minuti annunciati dalla guida in realtà sono poco più della metà. Qualche albero lungo il percorso ci regala ombra e una gradita sosta. La bottiglia di acqua minerale presa al bar di bordo è molto, molto opportuna e desiderata!
Anche intorno alla statua della Madonna si percepisce lo stesso clima di emozione e solennità. Le persone pregano raccolte, chi in silenzio chi a mezza voce, e sono davvero tante. Nessuno disturba o schiamazza. Io sono emozionato, Maria Chiara più di me: i pensieri in mente sono molti, i minuti passano ma non ce ne accorgiamo. Tutto molto bello e toccante, veramente.
E' ora di scendere, ma qualcosa mi trattiene, ho desiderio di rimanere ancora lì, in un'atmosfera di semplicità e di profondità, ricordandomi di tutti i miei amici che mi hanno chiesto di fare una preghiera particolare.
Sono l'ultimo ad arrivare in fondo alla discesa, contento per questa esperienza così speciale. Gli altri escursionisti sono sparsi per i vari negozietti di souvenir, dopo un po' ci raccogliamo tutti sul bus e torniamo al piazzale del santuario, per il pranzo al sacco fornito da Costa. Niente di che, il basket lunch contiene tre panini, un dolce, due frutti e acqua, ma non c'è problema, mi sembra tutto intonato al clima essenziale della giornata...
Pranziamo in un'area apposita, molto accogliente, con tavoli all'aperto sotto tettoie che garantiscono frescura. Tutto intorno la zona e le strutture del santuario sono moderne, pulite, comode e molto ampie: giardini, zone verdi ben tenute, servizi, e più avanti la strada principale, dove si affacciano numerosi negozi di souvenir, bar e tavole calde.
Alle 14.30, in tutta calma, si riparte per raggiungere Spalato.
Come potete intuire, sono davvero contento della giornata, sia per l'aspetto spirituale che logistico. E' un'escursione fattibilissima, anche se impegnativa: avrei qualche riserva solo per le persone anziane. Occorrono poi scarpe comode, acqua e predisposizione ad una meta particolare, per così dire da non paragonare alle abitudini più turistiche....
La guida, da me interpellata in proposito, sostiene che Medjugorie è molto più facilmente raggiungibile da Spalato che non da Dubrovnik, sia per la strada migliore che per i tempi. Infatti la frontiera si passa una volta sola, rispetto ai tre attraversamenti causati da un' enclave bosniaca sulla costa dalmata, vicino Dubrovnik.
Ci reimbarchiamo su Costa Classica che salpa alle 17 e ci offre queste belle immagini di Spalato:
Dopo tanta spiritualità, passiamo al divertimento: un bel tuffo nella piscina di poppa e il sole di una luminosa serata sull'Adriatico!