Ma sai che pur rileggendolo non capisco il senso di questo messaggio?
Manilio ha fatto una domanda molto semplice...le risposte che son seguite non sono "toto carcere" o "toto sconto" o lancio dei dadi, la legge e' chiara sul meccanismo della liberazione anticipata. Quindi si parla di fatti e di leggi gia' esistenti e certe che trovano applicazione per qualsiasi recluso.
Enrico, ci sono dei requisiti "soggettivi" che si devono manifestare durante la reclusione affinché venga concesso lo sconto della pena, anche questa volta da un tribunale.
Certamente è plausibile che questi requisiti si manifestino, ma plausibile non equivale a certezza. E nessuno di noi ha la sfera di cristallo. Già qualcuno qui dice 4 anni di detenzione, tu 12 (tu perlomeno lo motivi, e sempre che si manifestino i requisiti però...), altri domani diranno 7, chi uno, chi zero ed in comunità, chi dirà che nel terzo grado la sentenza verrà annullata, e così via. In ogni caso, un tribunale giudicherà sulla riduzione. Ma in futuro, non oggi, non ieri, e non prima di un terzo grado di giudizio. Tutto il resto è tirare ai dadi, lo penso e lo ribadisco. Ed infatti lo stiamo vedendo.
Dopo aver passato giorni interi (vedi i post precedenti) a discutere di "pancia" su ergastolo, di pena ridotta a tre anni in appello (diciamocelo francamente, sulla base del niente più assoluto), e dopo essere puntualmente smentiti dai fatti, la cosa migliore che si ritiene di fare è di snobbare totalmente la sentenza di secondo grado? Sentenza che conferma non i tre anni ipotizzati e per i quali ci si era "infervorati", ma quella di primo grado rafforzandone quindi i presupposti giuridici? Ma come.... ieri sui famosi "tre anni" se ne faceva una questione di vita e di morte, ed oggi, confermati i 16 e non i tre, senza nessuno sconto, ed a sentenza ancora "calda" neanche la si commenta ma piuttosto ci si butta subito sul toto-pena, saltando pure il terzo grado, giusto per delegittimarla un pochino?
La mia "stizza" nasce da questo.
Ieri è stato un giorno importante. E' stata comminata una pena "non lieve" per fatti gravi e tragici. Sono abituato a giudicare le cose quando avvengono, l'ho fatto sin dall'inizio, sin dall'indagine, e sulla base di elementi certi. E giudico non sulla base dei miei sentimenti e considerazioni personali verso schettino o su cosa mi sarei aspettato dalla corte per soddisfare la mia emotività.
Perchè i tribunali sono strumento di giustizia e non di vendetta o cassa di risonanza delle piazze. E cosa io farei a schettino e cosa gli augurerei me lo tengo per me, ed in altre occasioni l'ho anche manifestato senza tanti giri di parole, ma capisco perfettamente che ciò non abbia nella maniera più assoluta il diritto di varcare la soglia di un tribunale.
Ma vedo che qui siamo tutti giudici. Siamo tutti periti che ne capiamo più del giudice. E questo dopo due sentenze di primo grado e d'appello (quindi con due organi giudicanti differenti) che sono l'una la conferma dell'altra. Questo dopo 71 udienze, 600 ore di dibattimento, 180 testimoni e 18 periti tecnici, se ci fermiamo al solo primo grado. Ma qui siamo più bravi.
Ora non resta che deligittimare tutto questo perchè non ci piace, perchè si è stati smentiti dai fatti quando si gridava "al lupo al lupo". Sport nazionale che registra il maggior numero di iscritti in assoluto, basta farsi un giretto su facebook.
Ma si, per manifestare pienamente il nostro rispetto, dismettiamo pure le vesti di giudici di primo grado, di periti tecnici, di giudici di secondo grado, attendiamo che qualcuno indossi con disinvoltura anche quello di giudice di cassazione senza esserlo, ma nel frattempo ci portiamo avanti ed indossiamo anche le vesti del giudice del tribunale di sorveglianza, e continuiamo a fare pure i nostri pronostici come al bar sotto casa. Perdonatemi, ma io non ci sto. Non ci sono mai stato nemmeno il 13 di Gennaio del 2012.
Chiudo stigmatizzando il comportamento di chi ha ben più motivi di coinvolgimento rispetto a noi: i parenti delle vittime. Sobrietà e rispetto dopo la sentenza di primo grado. Nessuna dichiarazione di "scandalo" giudiziario dopo la sentenza di ieri. Ma un composto e dignitoso silenzio.