Infatti lui non pretende affatto la compassione, né lo dice il giornalista: quello è un sentimento nostro, che ognuno è libero di sentire o non sentire, e che nessuno ci può contestare; ci mancherebbe altro che qualcuno ci volesse imporre anche cosa provare!
Lui dice che gli sono stati tolti il rispetto e la dignità, e questo è innegabile. E anche tu Anlu predichi rispetto e dignità ma poi in tutto il tuo discorso dimostri l'esatto contrario...
Infine non ti consento di dirmi cosa posso o non posso accostare per fare paragoni: forse semplicemente non hai capito il paragone, e allora te lo rispiego. Se proprio con qualcuno dovessi accanirmi, lo farei con chi ha dimostrato di voler con prepotenza annullare, distruggere, cancellare qualcun altro, la sua volontà, la sua vita, la sua felicità. Questo lo fanno notoriamente i mafiosi, gli stalker, i femminicidi, ma direi chiunque agisca sulla vita di un altro con prepotenza. Per costoro non proverei la stessa compassione. Più chiaro ora?
Perché poi si possa perdonare uno che non si è mai ravveduto come Corona, la cui condotta continua a essere indisponente e intollerabile, e non si accetti il ravvedimento umano di Schettino, io proprio non lo capisco.
Felix, la differenza fra te e me è che tu recepisci quell'articolo come mistificatorio, io invece non ci vedo manipolazione ma solo un altro punto di vista (quello di lui, che finora nessuno aveva voluto sostenere), integrativo degli altri.
Rodolfo: sì, sotto molti aspetti è un uomo finito, ma non si può celebrare la morte civile di un uomo a cinquant'anni. Io confido che trovi in sé le risorse per andare avanti, carcere o non carcere. La maturazione e il ravvedimento sono un passo in quella direzione.
MCP