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Costa Concordia; inchiesta e processo

Ci sono modi e maniere per fare ogni cosa, gli eccessi sono tali.
Una unità di quelle dimensioni a certe velocità non può navigare sotto costa.
Gli esempi che porti sono troppo vari perché parlano di situazioni di navigazione differente in quanto al tipo di acqua, legislazione locale etc etc
La rotta d'atterraggio di cui parli per olbia è regolamentata (anche se poi le regole vengono bypassate)

La nave, soprattutto le cruise hanno superfici veliche imponenti, e se le perdi non le agguanti più....
Quindi si "condanno" (ma il mio pensiero non vale nulla) la navigazione sottocosta con grosse unità e non la navigazione turistica (nome di fantasia)

Se in Alaska gli permettono di fare certe cose, sono comunque loro legislazioni e quindi noi possiamo solo esprimere un parere.
Le leggi non sempre sono giuste.
Però una cosa te la posso garantire, in Alaska quello concesso viene rispettato e guai ad uscire dai binari
 
Perfetto. E torni al mio discorso di prima. Quindi non essendoci norme che vietavano la navigazione turistica (che non è un nome di fantasia ma è il termine utilizzato a bordo in questi casi) cade il discorso che hai fatto prima. Non ha senso vietare qualcosa di lecito per prevenire qualcosa che sarà illecito (la manovra kamikaze di schettino).
Hai detto bene.... dipende da come la si fa.... ;)
 
Costa Concordia; inchiesta e processo

Oltre ad essere una manovra kamikaze ( molto d'accordo con questo termine) è stata anche del tutto inutile.
In pieno inverno notte fonda, freddo e gelo sui ponti della nave. Dubito ci fossero persone interessate a vedere il passaggio vicino l'isola con quelle temperature.
E anche sull'isola a quell'ora credo che erano tutti in casa al calduccio.
Non ho mai capito il senso di questo "inchino"
Del tutto inutile , senza alcun senso


Marina
 
Diciamo che per motivazioni, periodo e condizioni di sicurezza, ciò che ha fatto schettino non ha niente a che vedere con la navigazione turistica. Ma quanti equivoci mediatici all'inizio tra "inchino" (nome di fantasia), navigazione turistica e ciò che ha fatto schettino ....
 
La navigazione turistica, da quel che i risulti non esiste su navi di grosso tonnellaggio.... passi per i piccoli batteli passeggeri... laghi.... tour delle isole ma non su navi da crociera ne traghetti
 
Io parlo di codice della navigazione, non di quello riportato su locandine o termini di vendita.... la navigazione sottocosta si
 
Sulla navigazione turistica secondo me era già stato chiaro il mio omonimo un pò di tempo fa ;)

Ma questa criminalizzazione della navigazione sottocosta deve anche essere ridimensionata; non c'è nulla di vietato e pericoloso nell'effettuarla, dipenda da come si effettua.

Se un autobus passa a 100 all'ora in un centro abitato con limite di 30 non è che si criminalizzano tutti gli autobus e si impone il divieto di transito.

Se sei autorizzato dalla Compagnia a transitare davanti ad una località costiera non significa che devi farlo attraversando la Piazza Principale del Paese a 16 nodi.

A questo punto se si vuol essere coerenti e limitare l'avvicinamento a zone costiere, potenzialmente pericolose, non si va più nei Fiordi, non si entra più a Stoccolma, San Pietroburgo, Helsinki, Panama, Suez, Shanghai, accesso al Baltico, Rio della Plata, Rio Tejo Lisbona........... Quindi se avvicinarsi a terra è pericoloso sospendiamo il traffico "mondiale".

Certo che entrare a Venezia al posto di una velocità di 5/6 nodi, uno scriteriato entra a 16 nodi, il disastro è assicurato.

Quindi cosa doveva controllare la Capitaneria di Porto? I metri di distanza dalla scogliera, visto che i passaggi sottocosta non erano vietati?

Se a caso richiamate immagini di navi, anche storiche, ne troverete quante volete di passaggi sotto costa, canali o controcorse ravvicinate in mare aperto, queste ultime molto più pericolose.

La navigazione turistica non era e non e' un atto criminale, criminale e' come e' stata fatta dall' innominabile.

Lo dite sostanzialmente anche voi indicando che tutto dipende da come le cose vengono fatte;)

Sulla sentenza concordo con quello che è stato detto in particolare da Manlio e Rodolfo. Aggiungo che anche a me dal punto di vista umano un pò dispiace. Certamente è un dispiacere che tende a scemare quando ripenso al comportamento che ha tenuto sia nell'immediato che, forse ancor più, nel corso degli anni.
 
Tratto da Ansa.it

Riguardo a chi ritiene che la compagnia abbia pagato un prezzo troppo piccolo rispetto alla tragedia che si è consumata De Falco ha detto: "Le indagini sono nate e si sono sviluppate attorno alla responsabilità dalla quale è conseguita la morte di 32 persone. Non c'è dubbio che la nave sugli scogli l'ha portata il comandante, certo poi la società armatrice non ha contribuito in modo efficace come avrebbe dovuto nelle operazioni di soccorso, né nei confronti del comando di bordo né nei confronti dell'autorità marittima, tuttavia gli esponenti della società hanno patteggiato le pene".
 
A me, oltre le accuse, piacerebbero anche le spiegazioni di quanto si sostiene.

- La società armatrice non ha contribuito in modo efficace come avrebbe dovuto nelle operazioni di soccorso, né nei confronti del comando di bordo né nei confronti dell'autorità marittima?

- Tuttavia gli esponenti della società hanno patteggiato le pene?

Le accuse ci sono; le motivazioni di queste considerazioni?
 
Allora tu, uno dei tre, gentilmente e pazientemente me le spieghi? Ma supportate da fatti reali non da sensazioni, supposizioni, o fantasticherie come i "sensori"? ;) ;)
 
Se l'ipotesi è questa, non è stato fatto tutto a termini di Legge? A questo punto contestiamo l'Apparato Giudiziario del nostro Paese, ma attualmente queste sono le Leggi che lo governano e i responsabili son stati giudicati in base a quelle attualmente in vigore. Posso essere d'accordo anche io che il "patteggiamento" dovrebbe essere una formula da cancellare; o si è colpevoli o non lo si è. Le condanne son state comminate, in misura diversa, a tutti coloro individuati quali corresponsabili dell'evento. Forse, Max, per motivi di opportunità, sarebbe stato più conveniente reimpiegare il personale condannato in altre attività in ambito Compagnia, come del resto è stato fatto per Ferrarini; il resto son parole.
 
Posso essere d'accordo anche io che il "patteggiamento" dovrebbe essere una formula da cancellare; o si è colpevoli o non lo si è.

Allora semo 3 + [emoji4]
Quanto alle prove etc, io non ne ho.
Ho scritto la mia idea, non credo che allora (o peggio ancora oggi) le compagnie non conoscano: rotta, velocità e turni ponte di comando e sala macchine delle loro navi




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Se l'ipotesi è questa, non è stato fatto tutto a termini di Legge? A questo punto contestiamo l'Apparato Giudiziario del nostro Paese, ma attualmente queste sono le Leggi che lo governano e i responsabili son stati giudicati in base a quelle attualmente in vigore. Posso essere d'accordo anche io che il "patteggiamento" dovrebbe essere una formula da cancellare; o si è colpevoli o non lo si è. Le condanne son state comminate, in misura diversa, a tutti coloro individuati quali corresponsabili dell'evento. Forse, Max, per motivi di opportunità, sarebbe stato più conveniente reimpiegare il personale condannato in altre attività in ambito Compagnia, come del resto è stato fatto per Ferrarini; il resto son parole.
Le leggi tuttora vigenti (purtroppo) sono queste e i giudici le devono applicare, quello che io "contesto" alla compagnia è il reimpigo del personale coinvolto, li dovevano licenziare (con una condanna penale possono farlo).
 
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