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Costa Concordia; inchiesta e processo

Strano. ... sono diventati tutti esperti di navigazione. ..... dopo il naufragio. Lo scoglio lo prendeva lo stesso anche se andava più piano.

Anche tu, vedo.

Maluc il "problema" è che non c'era nessun motivo di andare a prendere lo scoglio...non c'era una ragione per fare quella manovra lì...non ha dovuto evitare una barca di pescatori e, per salvargli la vita, ha fatto 70 metri di squarcio in una fiancata...per me, sbaglierò per carità, questa è un' aggravante immensa...che fa passare il reato da colposo a doloso...
 
Io non so giudicare se 26 anni siano una giusta punizione per il nostro ordinamento giuridico.

Ma le 32, sottolineo, 32 vittime (persone che avrebbero potuto essere nostri padri e madri, figli, amici) meritano giustizia.

E aggiungo che spero che nessuno dei parenti di queste persone legga mai le ultime pagine di questo post........soprattutto l'aggettivo "irrisorio"......
 
Rispetto le opinioni di tutti ma ritengo non ci sia punizione sufficiente a punire uno che non fa morire 32 persone per una leggerezza ma che le fa morire per mera vigliaccheria e, per difendere e mascherare il suo vergognoso comportamento inventa, accusa e scende a dei livelli di bassezza veramente inqualificabili.
Questo, almeno, è quello che ho inteso io. E se è veramente così ripeto:
Non esiste punizione sufficiente.
C'erano bambini là in mezzo...è una cosa che non riesco neppure a pensare!!
 
Ma le 32, sottolineo, 32 vittime (persone che avrebbero potuto essere nostri padri e madri, figli, amici) meritano giustizia.
.

per chi perde la vita non esiste giustizia o risarcimento equo. I famigliari delle vittime sono stati risarciti ma niente e nessuno ti restituisce cui hai perso. Le persone non sono beni materiali da quantificare, anche se le assicurazioni quantificano anche le persone: vale di più la vita di un libero professionista, rispetto a quella di uno studente o quella di un giovane rispetto a un anziano. Schettino, come chiunque altro nel nostro disastrato paese, ha diritto a un processo giusto, equo e non influenzato dagli eventi e dall'opinione pubblica. Ha fatto un errore di valutazione, per questo deve essere giudicato, non è andato in giro per la nave a affogare i passeggeri. .......
 
1 o 300 è la stessa cosa, giusto ?
Detto questo, il comandante del traghetto coreano che è scappato come l'innominabile. .... è già al fresco per 30 anni. ...... e se li farà tutti ........

....vedremo quanti giorni rimarrà in galera, si accettano scommesse ......
 
Questo discorsetto-lezioncina fa da contraltare a quello in cui viene fatto uso dell'aggettivo"irrisorio"........
 
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cara Luciana. ... io non do lezioni a nessuno. Esprimo opinioni, come tutti del resto, te compresa. Purtroppo per me non posso nemmeno dire " non mi vorrei mai trovare in certe situazioni". Pur diversa ma ci sono mio malgrado trovata in una situazione in cui nessun risarcimento mi darà mai quello che non ho più. Non mi sono costituita parte civile al processo, a differenza di altri che per odio personale e sete di vendetta lo hanno fatto.
 
Monica, che Schettino abbia diritto ad un processo equo e giusto non ci piove. E' un fatto di civiltà.

Però ci sono FATTI che vanno oltre le sentenze, e che sono oggettivi a prescindere da esse.
Portare una nave di quelle dimensioni a 16 nodi con una rotta PERPENDICOLARE ALL'ISOLA fino a poche decine di metri dalle sue sponde stando al cellulare con un amico parlando del più e del meno è già un atto criminale di per se. Questo possono dirtelo in qualsiasi Istituto Nautico, figli compresi. La tragedia della Concordia ha origine da questa condotta scellerata.
32 persone (tra cui una bimba di 5 anni ed il suo papà) sono morte per questo.
Riflettiamoci: la vita di 32 persone, partite per fare una vacanza, e la vita dei loro parenti ed amici sono rimaste segnate per sempre da un vero e proprio atto di "bullismo"...da una bravata fatta con superficialità....Ed è brutale la sproporzione tra la superficialità del suo operato...la futilità dei motivi del suo comportamento...e le sue tragiche e drammatiche conseguenze.
Sul resto, salvataggio o non salvataggio, abbandono non abbandono etc., non voglio nemmeno entrare nel merito, ed in ogni caso è tutto susseguente al "peccato originale".
Non invoco pene esemplari, non perdo nemmeno tempo a dare i numeri del lotto, ma voglio solo che ci sia giustizia "giusta". Ed in merito a questo, ci sono dei giudici che giudicheranno.
 
Ultima modifica:
Cara maluc, io mi riferivo e lo sottolineo ancora, all'uso che hai fatto dell'aggettivo "irrisorio" riferito al numero delle vittime.
Chissà se ti saresti espressa in questi termini se quel giorno a bordo ci fosse stato un tuo familiare.
Io sono inorridita solo a leggerlo. Poi ognuno sceglie come esprimersi in base alla propria coscienza e alla propria sensibilità personale.
 
per chi perde la vita non esiste giustizia o risarcimento equo. I famigliari delle vittime sono stati risarciti ma niente e nessuno ti restituisce cui hai perso. Le persone non sono beni materiali da quantificare, anche se le assicurazioni quantificano anche le persone: vale di più la vita di un libero professionista, rispetto a quella di uno studente o quella di un giovane rispetto a un anziano. Schettino, come chiunque altro nel nostro disastrato paese, ha diritto a un processo giusto, equo e non influenzato dagli eventi e dall'opinione pubblica. Ha fatto un errore di valutazione, per questo deve essere giudicato, non è andato in giro per la nave a affogare i passeggeri. .......

Secondo te "Ha fatto un errore di valutazione" e basta ?

Mi sembra francamente che ci sia di più...
 
E' proprio questo il punto; non si tratta di un errore di valutazione, se non inteso come correzione ad una "impresa" che non doveva nemmeno passargli per la testa, "giocando" con la vita di 4.000 persone e soprattutto per un futile motivo.

Il comando gli era stato affidato per portare la nave in sicurezza, non per far bravate. (far vedere l'isola al cameriere "come non l'aveva mai vista").
 
Ho letto i botta e risposta di oggi e, alla fine, sono sempre più convinta del mio pensiero…..ovvero che i processi andrebbero effettivamente celebrati nelle aule di giustizia dove ci sono persone Giudici, Pm avvocati che fanno il loro mestiere e chiedono o giudicano (almeno si spera) consapevoli del loro ruolo, cosa che, da qualche anno a questa parte (dal plastico di Cogne, se non ricordo male), purtroppo non si fa più.
Per il lavoro che faccio frequento le aule di giustizia e mi trovo ogni tanto a che fare con casi di cronaca, molte volte leggo i giornali o sento in TV e mi sbalordisco di fronte a tante cose che vengono dette, a considerazioni che sono fatte, a conclusioni tratte da atti che a volte non si conoscono neppure a pieno.
Lasciamo fare ai Giudici, ai PM, alle parti Civili, alle Difese, ognuno per il proprio ruolo e soprattutto al nostro Codice…. Forse loro sanno più di noi cosa è giusto o cosa non è giusto, nel rispetto di 32 vittime, dei loro familiari, e di un sacco di persone (crocieristi, soccorritori ed abitanti del Giglio) che non dimenticheranno mai quella notte.
 
Ma si potrà pur dire che una manovra del genere non sarebbe mai dovuta esser stata fatta (con annessi e connessi)?

Almeno questo spero sia possibile...

Oppure facciamo come con Corona, chiediamo la grazia, magari prima ancora della condanna (eventuale) così ci togliamo il pensiero.
 
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Sì farà qualche mese e poi domiciliari in attesa....dei secolari ulteriori gradi di giudizio. Io lo avrei legato per 10 gg alla scala che da Internet point porta al ponte 4 (casinò). In quella scala è stata trovata la piccola Diana ed il papà abbracciati...
 
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