Ma a parte le immagini degli ultimi drammatici momenti di quella notte, nell'immediatezza dell'impatto era secondo voi verosimile ipotizzare l'affondamento della nave? E dopo quanto tempo tale ipotesi puo' essersi concretizzata?
Enrico, dopo meno di cinque minuti dall'impatto Schettino sapeva benissimo che la nave era perduta, e cinque minuti sono forse troppi considerando tutti i sistemi di monitoraggio di bordo.. non c'è alcun senno di poi..
Lui aveva una procedura da seguire, se la seguiva salvava la vita a tutti, l'ha fatto? No..
Sulla colpevolezza di schettino, credo nessuno di noi abbia dei dubbi. Come credo sia giusto discutere della sentenza sulla base di presupposti giuridici concreti e dei principi del nostro ordinamento giuridico, e non su base umorale e su ciò che più ci farebbe piacere.
Dalla discussione emerge proprio la differenza fra giustizia e giustizialismo: Felix e Enrico hanno un approccio più giuridico, basato sulle norme, Manlio e Rodolfo invece un approccio più umano, dominato dai sentimenti. Giustizialismo è per l'appunto pretendere a furor di popolo che si faccia giustizia non secondo la legge ma secondo i nostri sentimenti del momento. Sarebbe sbagliato.
Qualcuno mi sa spiegare da quale presupposto giuridico nasce il reato di omicidio stradale?
La pena massima prevista per l'omicidio stradale è di diciotto anni, su quali presupposti si è basata l'introduzione del reato?
Se parto dall'omicidio stradale Schettino, non me ne vogliate, ha fatto molto ma molto di peggio..
Cominciamo dal mimino, il minimo è che lui aveva un ruolo, era il comandante: la responsabilità del comandante consiste solo nel prendere lo stipendio il ventisette del mese? A me risulta che la sua responsabilità siano le vite dei passeggeri e la sicurezza della nave, se venendo meno ad esse tutto si traduce in un licenziamento, bhè.. voglio la licenza da comandante..
Il massimo è ben altro e ben più grave, ovvero Schettino, in teoria persona preparata per quel ruolo ed a
SUA detta assolutamente padrone di se (io sono convinto che avesse completamente perso la testa), a cinque minuti dall'incidente sa perfettamente di aver perso la nave, ma alla richiesta della guardia costiera nega con tranquillità (c'è da provarlo? Mi sembra che sia tutto registrato, che cosa dovremmo provare?)
Schettino ha la nave nella posizione ideale per l'abbandono nave, ha la possibilità di informare autorità ed equipaggio della situazione, può consultarsi con la Costa a Genova..
Mente a tutti, non segue le procedure, a
sua detta 'gioca' con la scommessa di portare la nave sullo scoglio..
Riprendo l'osservazione di Enrico:
Ma nella storia moderna quanti abbandono nave sono stati dichiarati? E' una manovra estrema, a cui nemmeno l'equipaggio e' preparato (e lo abbiamo visto) ma non solo da un punto di vista tecnico/organizzativo ma proprio psicologico.
L'equipaggio ha fatto qualcosa di miracoloso, ha calato le lance con una nave inclinata di quanto? Trenta, quaranta, novanta gradi?
Parlare di equipaggio impreparato, di ascensori che non vanno o di generatori spenti, nelle condizioni di inclinazione in cui Schettino ha portato la nave è da processo alla Barbara D'Urso.. detto senza offesa per nessuno..
Stiamo parlando di un equipaggio abbandonato a se stesso che non ha ricevuto
NESSUNA informazione dalla catena di comando, che si è ritrovato a calare l'ultima lancia con una nave inclinata di
novanta gradi..
E di chi è la responsabilità?
Quindi ritorno al principio del discorso: se Schettino si prende diciassette anni un ubriaco che investe una persona e dopo fugge ne dovrebbe prendere diciotto?
Allora scusate, ma il reato di omicidio stradale è illegittimo, illegale, fuori dalla giurisprudenza..
E alla fine queste responsabilità risulteranno molto condivise, perché - solo per dirne una - se lui si è rivelato persona non adeguata (per qualunque ragione non lo fosse), c'è chi ha giudicato una persona inadeguata idonea all'incarico e chi l'ha messa al comando di quella nave.
Su questo sono d'accordo, ma non si può tradurre nel fatto che essendo lui inadeguato si fa tre anni di carcere e saluti a tutti..
Quanto all'aver tenuto un comportamento non corretto e anzi scellerato - dal punto di vista di un comandante - nei confronti della compagnia, dei passeggeri, dei propri doveri: quelli Rodolfo non sono reati, e la pena non è il carcere ma il licenziamento (che infatti è stato il primo provvedimento nei suoi confronti).
Non è che non ha tenuto un comportamento corretto, non ha seguito le leggi, le procedure di sicurezza, non ha informato le autorità competenti della situazione di pericolo in cui era la nave..
Cerchiamo di chiamare le cose con il loro nome, ha commesso dei reati ed anche molto gravi, non ha disertato la cena di gala, non sono scorrettezze..
Ripeto, diventa diverso se, come credo anche io, si ammette che lui abbia perso la testa, a quel punto puoi contestargli il prima, ma il dopo diventa più complesso da analizzare, ma è lui, non io, a raccontare di essere stato lucidissimo..
Un saluto
Manlio