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Costa Concordia; inchiesta e processo

Qua si aprirebe comunque un altro enorme capitolo per stabilire un nesso di causalita' tra il ritardato abbandono nave (ritardato poi di quanto...) ed il decesso di alcuni passeggeri.
Qual'e' la causa del decesso? Si sarebbero potuti tutti salvare? Quanto il ritardo ha influito sul decorso degli eventi?
Cioe' un processo non e' "30 morti, ergastolo (per qualcuno forca)".

Scusate, scrivo dal telefono quindi molto brevemente: è appunto questo il motivo della condanna per lesioni e omicidi (colposi); cioè secondo il tribunale se si fossero seguite le procedure previste non si sarebbero verificati.

Ore 21.45.07 urto (dopo 35 secondi nave in black out con perdita propulsione e governo timoni)

Ore 22.00.40 in tutti la certezza della perdita della nave

Ore 22.00.40 avrebbe dovuto esser dato l'ordine di abbandono nave

Ore 22.48.10 Ordine di abbandono nave

Considerato che la SOLAS prevede l'evacuazione di una nave in 30 minuti.....vedi tu. Comunque si ritorna sempre sulle stesse argomentazioni discusse e ridiscusse.

... e l'ordine di abbandono nave è stato dato da altri; poi ci sarebbe anche il rifiuto a risalire;)
 
Infatti Rodolfo giovane ;) ); l'ordine è stato dato da Bosio, dopo la conferma di schettino di abbandono nave. schettino ha contravvenuto al DD del 27.02.2002 del Comando Generale delle Capitanerie di Porto, non avendo dato personalmente l'ordine di abbandono.
 
Max, credo che sia il caso di fare un attimo il punto della situazione:



A volte ci sono quelle famose sentenze che 'fanno' giurisprudenza, ovvero che scrivono loro qualcosa di diverso in termini di codice civile/penale, credo sia corretto coinvolgere un avvocato perchè, almeno io, entro, in un campo non mio..

Però ritorniamo al fatto:

Intanto Schettino per fare la manovra ha per prima cosa tacitato tutti gli allarmi e le sicurezze della nave: se non sbaglio i livelli di sicurezza previsti per non incorrere nella situazione in cui è incorso lui sono ben quindici, lo disse anni prima proprio un comandante Costa in una intervista televisiva parlando (curiosamente) di una simile eventualità..

Che siano quindici livelli o uno solo, rimane il fatto che per poter fare la manovra ha coscientemente saltato ed annullato i segnali di sicurezza della nave.

Il secondo punto è che ad incidente avvenuto ha saltato ogni procedura prevista in questi casi, ha mentito ecc. ecc.

Ovviamente non voleva uccidere nessuno, ma neanche ci possiamo limitare a chiamare questa cosa 'comportamento pericoloso' o a raccontarci, almeno per la prima fase, che non era cosciente di quello che stava facendo..

Probabilmente 'Pluriomicidio e lesioni' è il reato che in qualche modo incorpora questo comportamento, anche se sembra strano, in un mondo in cui è tutto normato e la sicurezza è importante, il nodo di tutto, che non esista qualcosa di specifico su questo..

Tornando a noi, non so se sia mai esistito un caso simile a quello di Schettino, ho presente comandanti che hanno sbagliato le manovre e causato un incidente (vedi Titanic), e comandanti che se la sono data a gambe nel momento del pericolo (ricordo una nave passeggeri Greca decenni fa), ma le tre cose (causare l'incidente, mentire, abbandonare tutti a se stessi) non le ho presenti..

Potrebbe essere il caso di introdurre una sentenza che ''Fa giurisprudenza''?

Secondo punto:



Qui dobbiamo capirci, ed anche seriamente..

''Giustizialismo'' è una parola in bocca a molta gente, che evoca l'idea di un gruppo di barbari brutti e cattivi che assedia una palazzina chiedendo a gran voce il rogo per una persona magari colpevole, forse solo capro espiatorio di una situazione, comunque che va prima giudicata, sicuramente non meritevole di rogo..

Di solito quelle stesse persone quando cambia tema e ruolo sociale di chi è sottoposto a procedura penale, sono pronte a chiederne il rogo in nome della 'giustizia' con esplicito utilizzo di due pesi e due misure.. (vale un po per tutti, non la metto in polLitica ndr)

Quando parliamo di ordinamento giuridico dobbiamo prendere atto del fatto che da trenta, se non quaranta anni, ogni governo che è passato ha depenalizzato qualcosa, introdotto sconti di pena ecc, qualunque governo di qualunque colore..

Il risultato è uno stato che sembra dirti, anzi per certi versi ti dice esplicitamente, ''Amico mio, vai tranquillo, fai come ti pare, tanto chi ti dice nulla?''

Se Schettino si facesse, ipoteticamente, tre anni di carcere, quale comandante su una nave che affonda non si sentirebbe autorizzato, coscienza a parte, a lasciare tutti a se stessi?

Quale ufficiale? Quale cameriere, sapendo che sulla Concordia i suoi colleghi sono morti per salvare la gente ed il comandante ne è uscito con tre anni di carcere, non si sentirebbe preso in giro ed autorizzato a scappare in un caso simile?

Il ruolo delle leggi è tutelare tutti, un mondo senza leggi non durerebbe una settimana: se iniziasse il lunedì è probabile che la domenica successiva sarebbe già morto a causa di una guerra nucleare..

E' sacrosanto parlare di 'carcere rieducativo', di riduzione della pena in base al comportamento tenuto nel percorso di detenzione, di un approccio non vendicativo della legge, ci mancherebbe..

Ma non è possibile far passare, come purtroppo è in realtà, l'idea che esista l'impunità per tutto, o perlomeno per molto..

E' 'giustizialismo' chiedere trenta anni per Schettino visto che l'ordinamento non lo prevede o è sbagliato che l'ordinamento non lo preveda?

Io sono convinto, e parlo per me, che tredici anni siano più che giusti, trenta sicuramente troppi, perchè credo che lui abbia perso la testa e fatto il conseguente casino, ma non posso accettare l'idea che chi ne chiede l'ergastolo sia ''Giustizialista e Forcaiolo'' , sinceramente non ci sto..

Dietro ''Giustizialista e Forcaiolo'' vedo ''Tarallucci e vino'' , e se finisce a tarallucci e vino sarà la sconfitta di tutto un sistema di leggi, procedure, sicurezze, destinato a proteggere chi su una nave ci sale tutti i giorni e gli ospiti di passaggio..

Devo fare la manutenzione delle barche? La faccio domani.. tanto..

Devo fare il controllo delle porte antincendio ogni tre settimane? Ma quanto costa? Facciamo ogni cinque.. tanto..

Il Norman Atlantic è un esempio: passeggeri non dichiarati, porte antincendio non riparate, armatore che invia rimorchiatori per far 'sparire' la nave in Albania, conseguenza? Incendio e morti..

E perchè? Perchè arrivare all'arroganza di mandare davanti a tutti un rimorchiatore per portare la nave in Albania?
Perchè hai la presunzione che una volta messa li (o 'persa' per strada) nessuno ti farà nulla.. e non è assolutamente una presunzione scema, anzi..

Questo è già oggi il sentore della gente comune, con ipotetici tre anni a Schettino lo sarà ancor di più..

Che poi lo preveda o non lo preveda l'ordinamento cambia poco..

Rivediamolo questo ordinamento, certamente non solo per Schettino, non è possibile?

Poi, l'ho detto e lo ripeto, nel caso specifico dieci/tredici anni sono un qualcosa che riterrei giusto, ma non posso accettare l'idea che sia 'Forcaiolo' chi pensa all'ergastolo, mi dispiace, ma non la vedo così..



Aquilotto e Rodolfo, io credo che dopo l'incidente su quel ponte sia successo qualcosa a livello psicologico, la stessa che è avvenuta in tante altre occasioni (ricordate la squadriglia aerea persa nel triangolo delle Bermude perchè volavano in direzione opposta a quella corretta e continuavano a perseverare scambiando tutti i punti di riferimento che vedevano?), quindi vedrei tutto in quell'ottica e lascerei stare la parola ''Ufficiali con le palle''..

Un saluto
Manlio

A proposito della condanna di Schettino io vedo molte analogie con il delitto di Ladispoli (http://www.terzobinario.it/un-anno-...zia-data-la-notizia-avremmo-voluto-dare/90300) in cui un ragazzo poco più che ventenne che era a cena dalla fidanzata muore ucciso da un colpo di pistola partito accidentalmente dall'arma d'ordinanza del suocero sottufficiale di marina presso il Raggruppamento Unità di Difesa. In quel caso i familiari della fidanzata temporeggiarono a chiamare i soccorsi e il ragazzo morì dopo due ore in ospedale. Al Giglio abbiamo un comandante che modifica la rotta della nave e si schianta sugli scogli e temporeggia non si capisce per quale motivo prima di chiamare i soccorsi e dichiarare abbandono nave.
Nel caso del delitto di Ladispoli qualcuno di quella famiglia probabilmente voleva fare uno scherzo con la pistola ed è partito un colpo che ha ferito un ragazzo che se soccorso in tempo poteva essere salvato ma non ha chiamato i soccorsi per non si sa quale motivo e il ragazzo è morto e due famiglie rovinate per sempre.
Nel caso del Giglio abbiamo un comandante che non si sa per quale motivo dirige la nave verso il Giglio va a sbattere contro gli scogli ma poi non si capisce bene perché temporeggia a chiamare i soccorsi e a dichiarare l'abbandono nave e abbiamo una nave affondata, danni per milioni di € e 30 morti.
In ambedue i casi erano tragedie che potevano essere evitate, sono morte delle persone che potevano essere salvate, che sia il panico, la paura non lo so è successo un disastro e i responsabili devono pagare e non solo con l'ergastolo.
 
Qui dobbiamo capirci, ed anche seriamente..

''Giustizialismo'' è una parola in bocca a molta gente, che evoca l'idea di un gruppo di barbari brutti e cattivi che assedia una palazzina chiedendo a gran voce il rogo per una persona magari colpevole, forse solo capro espiatorio di una situazione, comunque che va prima giudicata, sicuramente non meritevole di rogo..

Di solito quelle stesse persone quando cambia tema e ruolo sociale di chi è sottoposto a procedura penale, sono pronte a chiederne il rogo in nome della 'giustizia' con esplicito utilizzo di due pesi e due misure.. (vale un po per tutti, non la metto in polLitica ndr)

Quando parliamo di ordinamento giuridico dobbiamo prendere atto del fatto che da trenta, se non quaranta anni, ogni governo che è passato ha depenalizzato qualcosa, introdotto sconti di pena ecc, qualunque governo di qualunque colore..

Il risultato è uno stato che sembra dirti, anzi per certi versi ti dice esplicitamente, ''Amico mio, vai tranquillo, fai come ti pare, tanto chi ti dice nulla?''

Se Schettino si facesse, ipoteticamente, tre anni di carcere, quale comandante su una nave che affonda non si sentirebbe autorizzato, coscienza a parte, a lasciare tutti a se stessi?

Quale ufficiale? Quale cameriere, sapendo che sulla Concordia i suoi colleghi sono morti per salvare la gente ed il comandante ne è uscito con tre anni di carcere, non si sentirebbe preso in giro ed autorizzato a scappare in un caso simile?

Il ruolo delle leggi è tutelare tutti, un mondo senza leggi non durerebbe una settimana: se iniziasse il lunedì è probabile che la domenica successiva sarebbe già morto a causa di una guerra nucleare..

E' sacrosanto parlare di 'carcere rieducativo', di riduzione della pena in base al comportamento tenuto nel percorso di detenzione, di un approccio non vendicativo della legge, ci mancherebbe..

Ma non è possibile far passare, come purtroppo è in realtà, l'idea che esista l'impunità per tutto, o perlomeno per molto..

E' 'giustizialismo' chiedere trenta anni per Schettino visto che l'ordinamento non lo prevede o è sbagliato che l'ordinamento non lo preveda?

Io sono convinto, e parlo per me, che tredici anni siano più che giusti, trenta sicuramente troppi, perchè credo che lui abbia perso la testa e fatto il conseguente casino, ma non posso accettare l'idea che chi ne chiede l'ergastolo sia ''Giustizialista e Forcaiolo'' , sinceramente non ci sto..

Dietro ''Giustizialista e Forcaiolo'' vedo ''Tarallucci e vino'' , e se finisce a tarallucci e vino sarà la sconfitta di tutto un sistema di leggi, procedure, sicurezze, destinato a proteggere chi su una nave ci sale tutti i giorni e gli ospiti di passaggio..

Devo fare la manutenzione delle barche? La faccio domani.. tanto..

Devo fare il controllo delle porte antincendio ogni tre settimane? Ma quanto costa? Facciamo ogni cinque.. tanto..

Il Norman Atlantic è un esempio: passeggeri non dichiarati, porte antincendio non riparate, armatore che invia rimorchiatori per far 'sparire' la nave in Albania, conseguenza? Incendio e morti..

E perchè? Perchè arrivare all'arroganza di mandare davanti a tutti un rimorchiatore per portare la nave in Albania?
Perchè hai la presunzione che una volta messa li (o 'persa' per strada) nessuno ti farà nulla.. e non è assolutamente una presunzione scema, anzi..

Questo è già oggi il sentore della gente comune, con ipotetici tre anni a Schettino lo sarà ancor di più..

Che poi lo preveda o non lo preveda l'ordinamento cambia poco..

Rivediamolo questo ordinamento, certamente non solo per Schettino, non è possibile?

Poi, l'ho detto e lo ripeto, nel caso specifico dieci/tredici anni sono un qualcosa che riterrei giusto, ma non posso accettare l'idea che sia 'Forcaiolo' chi pensa all'ergastolo, mi dispiace, ma non la vedo così..



Aquilotto e Rodolfo, io credo che dopo l'incidente su quel ponte sia successo qualcosa a livello psicologico, la stessa che è avvenuta in tante altre occasioni (ricordate la squadriglia aerea persa nel triangolo delle Bermude perchè volavano in direzione opposta a quella corretta e continuavano a perseverare scambiando tutti i punti di riferimento che vedevano?), quindi vedrei tutto in quell'ottica e lascerei stare la parola ''Ufficiali con le palle''..

Manlio, ritengo molto seria questa parte del tuo discorso.
Però, qualche precisazione in merito: anche io sono ignorante in materie giuridiche. Ho fatto tre esami giuridici all'università (Diritto Privato, Diritto Pubblico, Diritto Commerciale) e le sentenze (se non in qualche caso della Corte di Cassazione) non sono tra le fonti primarie di diritto (al contrario del mondo anglosassone). Oltre questo non vado però, il resto per me è ignoranza pura. Personalmente, una condanna perpetua a schettino la vedo esagerata pur riconoscendo sensatezza nel tuo ragionamento preliminare. Non ne condivido semplicemente le conclusioni. Sopratutto in merito ad ergastolo e giustizialismo.

Detto questo, e senza allargare troppo il discorso perchè fuorviante e non sempre veritiero (si sarà depenalizzato magari il falso in bilancio, alcuni termini di prescrizione, anche per interessi di parte, hai perfettamente ragione. Però da altri punti di vista si è introdotto il reato stradale etc.... quindi vale e non vale...dipende) chiariamo subito un aspetto: lasciamo fuori la leggenda che schettino prenderà 3 anni. Primo perchè non c'è assolutamente nessun elemento ad oggi per prevedere ciò. Secondo perchè ritengo che le cose vadano commentate quando si verificano, non mi sembra serio discutere di una sentenza d'appello che ad oggi nemmeno esiste. Quando ci sarà, lo faremo.

Già i giorni successivi alla tragedia, ne leggevo di tutti i colori. Complottisti che vedevano nella tragedia un attacco alla Ue e Costa vittima, chi vedeva insabbiamenti in stile Ustica, chi vedeva già tutti assolti, chi nelle fasi di recupero del relitto vedeva ciò che rimaneva del Concordia misteriosamente sparire negli abissi. Per me in tutta sincerità, solo discorsi da bar.
Per buona pace di tutti, tutto questo non è avvenuto. Anzi, bisogna dare atto agli inquirenti di aver svolto le indagini in maniera seria, approfondita, e direi anche discreta, per quanto fosse possibile farlo con tutte le attenzioni mediatiche sull'evento. Come bisogna sottolineare la serietà di Costa nel gestire il post evento, fino alla rimozione del relitto.
Manlio, riprenderemo il discorso se dovesse finire a "tarallucci e vino". Non essendo per ora così, non vedo motivi per portarci avanti ;)

Invece Manlio, partendo dall'interessantissimo intervento tecnico di Rodolfo il giovine e sopratutto nella sua ultima parte, come si sposa il tuo ragionamento sul post impatto in merito alle responsabilità in capo al resto del bridge (verso il quale mi pare di capire tu manifesti indulgenza, a differenza di quanto affermi verso schettino ed anche per ovvie ragioni di diversa responsabilità, intendiamoci, in questo concordo), le pene comminate e patteggiate, il ruolo attuale di chi era sul ponte quella notte all'interno della compagnia e come valuti questo in relazione al tuo ultimo post, che condivido, in merito al valore delle sentenze anche come deterrente per eventuali e futuri comportamenti negligenti, colposi etc?
 
Ultima modifica:
Scusami Aquilotto, poche idee e ben confuse!!! Non si sa per quale motivo? Certo che lo si sa; oramai dovresti saperlo. Non si capisce perché temporeggia? Anche questo oramai è pressochè accertato. 30 morti?...... più 2 anzi più 3 considerando anche il sub che ha perso la vita per "rimediare" ai suoi danni.
 
Aquilotto e Rodolfo, io credo che dopo l'incidente su quel ponte sia successo qualcosa a livello psicologico, la stessa che è avvenuta in tante altre occasioni (ricordate la squadriglia aerea persa nel triangolo delle Bermude perchè volavano in direzione opposta a quella corretta e continuavano a perseverare scambiando tutti i punti di riferimento che vedevano?), quindi vedrei tutto in quell'ottica e lascerei stare la parola ''Ufficiali con le palle''..

Un saluto
Manlio

Manlio, perchè mi hai nominato nel tuo ultimo capoverso?
 
Scusami Aquilotto, poche idee e ben confuse!!! Non si sa per quale motivo? Certo che lo si sa; oramai dovresti saperlo. Non si capisce perché temporeggia? Anche questo oramai è pressochè accertato. 30 morti?...... più 2 anzi più 3 considerando anche il sub che ha perso la vita per "rimediare" ai suoi danni.

Io non ho seguito tutta la vicenda come avete fatto voi, l'ho seguita a spizzichi e bocconi un pò su alcuni speciali su Radio 24 e un pò su quelle trasmissioni contenitore del pomeriggio che fanno sulla Rai e su Mediaset, se non ricordo male la rotta fu deviata per l'inchino da fare al Giglio, perché ha temporeggiato non mi ricordo.
 
A posto sei se hai seguito la vicenda dai "contenitori del pomeriggio" o anche dalle serali, vedi "Porta a Porta" ;) ;). Un mare di nefandezze, inesattezze e accuse senza fondamento.

Prima ti ho risposto che le cose son cambiate da quel famoso 13 gennaio. Fino ad allora i Comandanti avevano una certa discrezionalità nel gestire la rotta della nave; l'importante era rispettare i tempi.

Dopo quella data le Compagnie, ritengo tutte ma non ne ho la certezza, hanno applicato dei protocolli severissimi nella gestione delle rotte, non più unica prerogativa dei Comandanti. La prima è stata Costa seguita a ruota da MSC con l'introduzione, per altro già esistente, di un sistema remoto del controllo della rotta di tutte le navi. Ognuna lo ha chiamato a modo suo; MSC per esempio l'ha applicato inizialmente su Fantasia poco dopo l'incidente.

E' il Voyage Planning & Monitoring System (VP & MS) che permette di controllare dalle postazioni a terra tutti i parametri di funzionamento della nave, non solo, e nel caso specifico, la rotta.

Rotta che è stabilita a priori e concordata con i Comandanti a bordo e i Comandanti a terra. Qualsiasi variazione di rotta di una nave si rendesse necessaria deve essere concordata tra le due strutture.

Una variazione non concordata, oltre un certo margine, peraltro sempre possibile, viene immediatamente rilevata da terra e chiesta giustificazione al Comando di bordo; quindi più nessuna libera iniziativa del Comandante.

Per cui un "prima" e un "dopo". Forse "dopo" tu avresti potuto mettere in atto la soluzione da te prospettata; prima no, non avrebbe avuto senso, in quanto la variazione di rotta rientrava nella discrezionalità del Comando.
 
A posto sei se hai seguito la vicenda dai "contenitori del pomeriggio" o anche dalle serali, vedi "Porta a Porta" ;) ;). Un mare di nefandezze, inesattezze e accuse senza fondamento.

Prima ti ho risposto che le cose son cambiate da quel famoso 13 gennaio. Fino ad allora i Comandanti avevano una certa discrezionalità nel gestire la rotta della nave; l'importante era rispettare i tempi.

Dopo quella data le Compagnie, ritengo tutte ma non ne ho la certezza, hanno applicato dei protocolli severissimi nella gestione delle rotte, non più unica prerogativa dei Comandanti. La prima è stata Costa seguita a ruota da MSC con l'introduzione, per altro già esistente, di un sistema remoto del controllo della rotta di tutte le navi. Ognuna lo ha chiamato a modo suo; MSC per esempio l'ha applicato inizialmente su Fantasia poco dopo l'incidente.

E' il Voyage Planning & Monitoring System (VP & MS) che permette di controllare dalle postazioni a terra tutti i parametri di funzionamento della nave, non solo, e nel caso specifico, la rotta.

Rotta che è stabilita a priori e concordata con i Comandanti a bordo e i Comandanti a terra. Qualsiasi variazione di rotta di una nave si rendesse necessaria deve essere concordata tra le due strutture.

Una variazione non concordata, oltre un certo margine, peraltro sempre possibile, viene immediatamente rilevata da terra e chiesta giustificazione al Comando di bordo; quindi più nessuna libera iniziativa del Comandante.

Per cui un "prima" e un "dopo". Forse "dopo" tu avresti potuto mettere in atto la soluzione da te prospettata; prima no, non avrebbe avuto senso, in quanto la variazione di rotta rientrava nella discrezionalità del Comando.

Ti sembrerà strano ma Porta a Porta non l'ho mai seguita tranne forse la puntata in cui Vespa parlò al telefono con Giovanni Paolo II, i contenitori pomeridiani dopo un paio di puntate smisi di seguirli perché alla fine giocavano a chi urlava più forte per cui alla fine seguii qualche speciale che Radio 24 (che è una delle emittenti radiofoniche più) dedicò al naufragio della Costa.
Ok adesso è tutto chiaro sul prima e dopo, ma sul ritardo dei soccorsi?
 
Manlio, perchè mi hai nominato nel tuo ultimo capoverso?

Rodolfo, per questo intervento:

Completamente diverso, invece, lo scenario dopo l'urto: lì qualcuno doveva prendere l'iniziativa e costringere schettino ad accelerare le scelte se non addirittura prenderle al suo posto; insomma qualcuno doveva almeno far la voce grossa nella assoluta consapevolezza che la nave era persa e di fronte alle bugie e alle risposte fuorvianti comunicate alle Autorità. [..]

Mi rendo comunque conto che son cose più facili a dirsi davanti ad una tastiera che non in quei tragici momenti.

Max:

Però, qualche precisazione in merito: anche io sono ignorante in materie giuridiche. Ho fatto tre esami giuridici all'università (Diritto Privato, Diritto Pubblico, Diritto Commerciale) e le sentenze (se non in qualche caso della Corte di Cassazione) non sono tra le fonti primarie di diritto (al contrario del mondo anglosassone).

Per questo ci vorrebbe un avvocato, ma a me risulta che esistano eccome sentenze simili..

Oltre questo non vado però, il resto per me è ignoranza pura. Personalmente, una condanna perpetua a schettino la vedo esagerata pur riconoscendo sensatezza nel tuo ragionamento preliminare. Non ne condivido semplicemente le conclusioni. Sopratutto in merito ad ergastolo e giustizialismo.

Qui lo dico e lo ripeto, personalmente non sono affatto convinto che Schettino meriti l'ergastolo, sono convinto, a parere solo personale, non giuridico ecc. ecc., che una sentenza 'giusta' nei suoi confronti sia tra i dieci ed i tredici anni, rifiuto però, e lo rifiuto nettamente, il concetto che chiedere l'ergastolo per Schettino sia qualcosa di etichettabile come ''giustizialista'' e ''forcaiolo'', a me questo da fastidio..

Ricordo che quando si parlò di mandarlo ai domiciliari ero nettamente contrario, e sono convinto che quel provvedimento, che per certi versi lo ha protetto proprio da una ondata giustizialista e forcaiola, sia stato preso più per dar ascolto alla gente che per motivi di sussistenza reale di possibilità di inquinamento di prove o di fuga all'estero.

Quindi sono più che d'accordo che sia la legge che va applicata, sono però dell'idea che le leggi vadano anche discusse, eventualmente cambiate..

E ripeto ancora che non sono i trenta anni quelli che chiederei se fossi un membro dell'accusa, da parte mia ne chiederei tredici..

Invece Manlio, partendo dall'interessantissimo intervento tecnico di Rodolfo il giovine e sopratutto nella sua ultima parte, come si sposa il tuo ragionamento sul post impatto in merito alle responsabilità in capo al resto del bridge (verso il quale mi pare di capire tu manifesti indulgenza, a differenza di quanto affermi verso schettino ed anche per ovvie ragioni di diversa responsabilità, intendiamoci, in questo concordo), le pene comminate e patteggiate, il ruolo attuale di chi era sul ponte quella notte all'interno della compagnia e come valuti questo in relazione al tuo ultimo post, che condivido, in merito al valore delle sentenze anche come deterrente per eventuali e futuri comportamenti negligenti, colposi etc?

Bella domanda..

Ribadito che sono più vicino a Schettino di quello che possa sembrare dai miei discorsi mi permetto di fare alcune valutazioni:

1) Quale che sia il motivo, di fatto si è avuto un otto settembre, con un equipaggio abbandonato a se stesso da tutto il ponte di comando, che alla fin dei conti si è ritrovato su una lancia, senza che nessuno di loro, se ben ricordo, abbia provato a risalire a bordo, come invece facevano alcuni soccorritori

2) Un ruolo impone delle responsabilità, e quindi anche le pene devono essere proporzionate al ruolo: non puoi mettere sullo stesso livello un K2 con un allievo appena imbarcato o un timoniere

Io credo che gli alti ufficiali, pur 'coperti' dal fatto che era Schettino ad avere il comando, debbano avere delle pene di due/quattro anni inferiori a quelle del comandante, ma debbano averle.

Il motivo è nel ragionamento fatto precedentemente: se così non fosse sarebbe altrettanto 'giusto' che la prossima volta se la diano tutti a gambe.

Mi permetto di notare che invece il secondo di Schettino, poco tempo dopo il naufragio, era a bordo della Atlantica come K2, per contro non so neanche se ad oggi Roberto Bosio sia passato di grado (spero di si)


Su tutto l'evento ho l'idea che le menti si siamo 'impallate', per questo parlo dei famosi dieci/tredici anni a Schettino, e non di trenta, capisco perfettamente che prima dell'incidente nessuno avesse contestato il comandante e posso capire anche il fatto che non sia stato fatto dopo..

Ma una cosa è capire una è accettare..

Alla fine hai un ruolo, che presume delle responsabilità, ed è corretto che te le prendi..

Diverso è il ragionamento per un allievo ufficiale appena imbarcato o per il timoniere, il loro ruolo era ben diverso, e le responsabilità non le vedo..

Un saluto
Manlio
 
Avevo capito Manlio che ti riferivi a quello, ma perché? Perché tu non sei d'accordo, immagino.

Bosio è sempre K2.

No, Manlio ricordi male; qualcuno è risalito.
 
Ultima modifica:
No, Manlio ricordi male; qualcuno è risalito.

Di questo sono contento..

Bosio è sempre K2.

Di questo un pochino meno, ma non ho idea dei motivi sia chiaro..

Avevo capito Manlio che ti riferivi a quello, ma perché? Perché tu non sei d'accordo, immagino.

Non è che non sia d'accordo: come hai scritto nell'ultimo capoverso una cosa è giudicare da fuori un'altra essere li..

Secondo il ragionamento che ho fatto prima non si può negare la loro responsabilità, ma credo comunque che tutti li sopra si siano ritrovati a vivere una specie di sogno e a non essere in grado di reagire.. nessuno si è 'svegliato' ed ha preso in mano la situazione, pur rischiando di suo la vita.. Schettino compreso, come diceva Max..

In un giro psicologico simile, per quanto una persona sia 'uomo' può andare in tilt, ed è un tilt di gruppo..

Tutto li, ma lo avevi accennato anche tu..

Questo però non si può tradurre in ''Tutti a casa'', peggio ancora ''Tutti in nave'' come è invece successo, almeno per il K2..

Un saluto
Manlio
 
Bella domanda..

Ribadito che sono più vicino a Schettino di quello che possa sembrare dai miei discorsi mi permetto di fare alcune valutazioni:

1) Quale che sia il motivo, di fatto si è avuto un otto settembre, con un equipaggio abbandonato a se stesso da tutto il ponte di comando, che alla fin dei conti si è ritrovato su una lancia, senza che nessuno di loro, se ben ricordo, abbia provato a risalire a bordo, come invece facevano alcuni soccorritori

2) Un ruolo impone delle responsabilità, e quindi anche le pene devono essere proporzionate al ruolo: non puoi mettere sullo stesso livello un K2 con un allievo appena imbarcato o un timoniere

Io credo che gli alti ufficiali, pur 'coperti' dal fatto che era Schettino ad avere il comando, debbano avere delle pene di due/quattro anni inferiori a quelle del comandante, ma debbano averle.

Il motivo è nel ragionamento fatto precedentemente: se così non fosse sarebbe altrettanto 'giusto' che la prossima volta se la diano tutti a gambe.

Mi permetto di notare che invece il secondo di Schettino, poco tempo dopo il naufragio, era a bordo della Atlantica come K2, per contro non so neanche se ad oggi Roberto Bosio sia passato di grado (spero di si)


Su tutto l'evento ho l'idea che le menti si siamo 'impallate', per questo parlo dei famosi dieci/tredici anni a Schettino, e non di trenta, capisco perfettamente che prima dell'incidente nessuno avesse contestato il comandante e posso capire anche il fatto che non sia stato fatto dopo..

Ma una cosa è capire una è accettare..

Alla fine hai un ruolo, che presume delle responsabilità, ed è corretto che te le prendi..

Diverso è il ragionamento per un allievo ufficiale appena imbarcato o per il timoniere, il loro ruolo era ben diverso, e le responsabilità non le vedo..

Un saluto
Manlio

Questo ragionamento mi sento di condividerlo praticamente in toto. Nei suoi principi base e nelle sue conclusioni.

Vorrei fare delle riflessioni, di carattere personale, anche in relazione a quanto detto da Rodolfo e alla conseguente risposta di Manlio, in merito al comportamento tenuto dal bridge nel post impatto.
Sposo totalmente un'affermazione fatta ieri da Rodolfo, e cioè: facile parlare e giudicare da dietro la tastiera di un computer.
Fatta questa doverosa premessa, io della vicenda oltre a schettino sono rimasto profondamente colpito dal comportamento di alcuni ufficiali.
Parto da quanto affermato da Manlio: il bridge e schettino sapevano che la nave sarebbe andata persa già poco tempo dopo l'impatto (5 minuti, 15 minuti, comunque poco tempo). Quindi, schettino ed il bridge sapevano che i passeggeri rischiavano la vita. Manlio in ottica sentenza ne fa un'aggravante a carico di schettino, e concettualmente concordo.
Si, ma, gli ufficiali? Dalle registrazioni che ho ascoltato io, ed ogni smentita o correzione è ben accetta, su quel bridge regnava quasi il silenzio. 4.000 persone rischiavano la vita, la nave si inclinava sempre più, il tempo passava, e non dico che avrei preteso che qualcuno si ammutinasse anche se vista la situazione sarebbe stato auspicabile proprio per gli aspetti sottolineati da Manlio, ma, vado a memoria, è incredibile che non ci sia stato nemmeno un dibattito, qualcuno che abbia alzato i toni, qualcuno che avesse spronato il comandante a fare il proprio dovere anche in maniera "ruvida". Eppure, questo atteggiamento non sarebbe stato un ammutinamento e neanche insubordinazione. Ma una umanissima reazione a seguito della situazione, a seguito dell'inerzia di schettino e proprio per il fatto che la situazione fosse in netto e veloce peggioramento e non era stato ancora comandato di abbandonare la nave.
Qualcuno timidamente ha fatto notare a schettino che i passeggeri si stavano imbarcando sulle lance da soli...e che l'abbandono nave non era stato ancora dato...e da lì il famoso "vabbuò".
Non mi ricordo nessuna opera di convincimento oltre questa, arrivata comunque tardiva.
Mi chiedo come tutto questo si possa sposare non tanto con il meccanismo di calcolo delle pene che ha prefigurato Manlio e che mi sembra sensato (in ogni caso, le pene sono state patteggiate), ma anche come questo atteggiamento possa essere valutato in termini di ruolo e responsabilità all'interno di una nave nell'ottica degli imbarchi post tragedia....
 
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Parto da quanto affermato da Manlio: il bridge e schettino sapevano che la nave sarebbe andata persa già poco tempo dopo l'impatto (5 minuti, 15 minuti, comunque poco tempo). Quindi, schettino ed il bridge sapevano che i passeggeri rischiavano la vita. Manlio in ottica sentenza ne fa un'aggravante a carico di schettino, e concettualmente concordo.

Max, ne ho fatto una aggravante a carico di Schettino perchè parlavamo di Schettino, ma ne faccio una aggravante a carico di tutti.
Con la distinzione di ruoli di cui si parlava, nei 'tutti' non mi sento di mettere un timoniere o un allievo al primo imbarco, ma gli alti ufficiali si..

Poi farei valere il meccanismo che se accetto che tutti fossero sotto Shock non do un ergastolo a nessuno, ma sicuramente non può finire che uno solo paga per tutti..

Il meccanismo dell'errore condiviso mi sembra sia stato utilizzato per scaricare la pena del comandante, per assurdo io lo utilizzerei al contrario: tante persone potevano scattare e salvare la situazione, nessuno lo ha fatto..

Era per esempio vietato chiamare a parte Genova, informarla della situazione e chiedere a loro le istruzioni? Genova probabilmente avrebbe dato il placet all'evacuazione, non era una contestazione del comandante, solo una informativa corretta alla società armatrice..

Mi chiedo come tutto questo si possa sposare non tanto con il meccanismo di calcolo delle pene che ha prefigurato Manlio e che mi sembra sensato (in ogni caso, le pene sono state patteggiate), ma anche come questo atteggiamento possa essere valutato in termini di ruolo e responsabilità all'interno di una nave nell'ottica degli imbarchi post tragedia....

Ho sottolineato entrambi i passaggi, come è stato possibile questo patteggiamento?

L'unica accettazione possibile è ''Il comandante a bordo è Dio, e come tale decide, ma paga anche per tutti'', ma è corretto?

Secondo me no.. proprio no..

Per tornare all'esempio del Norman Atlantic, tanto di cappello agli ufficiali che, sapendo che i colleghi di Concordia non hanno avuto problemi, invece di scappare sono rimasti a rischiare la loro vita per la salvezza dei passeggeri..

Il secondo punto lo vediamo con l'imbarco su Atlantica di Dimitrios Christidis, alcuni ospiti a bordo sono rimasti quantomeno perplessi.. come non capirli?

Per contro quanti avrebbero accolto con piacere una promozione di Bosio?

Ai tempi in cui il comandante a bordo era Dio si evitava, aggiungo purtroppo, di promuovere al comando degli ufficiali coinvolti in naufragi..

Ufficiali riconosciuti come eroi hanno avuto problemi, per esempio con la White Star dopo il Titanic..

Oggi credo che una promozione di Bosio avrebbe dato un segno positivo a tutti coloro che le responsabilità se le prendono, non le demandano solo al superiore..

Per contro non dico che Christidis andasse licenziato in tronco, ma una persona con quelle competenze può svolgere tranquillamente lavori a terra (supervisione di costruzioni navali per esempio).

Questo dal punto di vista di Costa Crociere, dal punto di vista della legge mi aspetterei una pena, e pesante, anche per lui, non certo un patteggiamento..

Un saluto
Manlio
 
Nel merito della pene non entro per la mia manifesta ignoranza. Manlio posso capire, come hai detto tu, che dopo l'urto,nei momenti immediatamente successivi, sul ponte si stesse vivendo una specie di sogno, qualcosa di irreale ed impossibile ad una delle più grandi navi in circolazione, ma comprendo di più quello che dice Max. Dei solleciti ad agire, delle prese di posizione, delle domande su cosa fare visto che la situazione stava precipitando, questo sì. "Far la voce grossa", o "far valere gli attributi" (solo in risposta ad altro post), non voleva dire altro che intervenire e rompere quella fase di inerzia. Fase di inerzia che è durata quasi 48 minuti. Io non so, e credo nessun altro possa sapere come si sarebbe svolto l'abbandono nave se questo fosse stato dato 48 minuti prima, (e son tanti in quella circostanza, un tempo infinitamente lungo quando il pericolo lo vivi secondo dopo secondo). Tutti si sarebbero salvati, qualcuno avrebbe perso la vita ugualmente? Chi lo sa. Ma che qualcosa di diverso dovesse esser fatto non sono solo io ad esserne convinto.

La situazione di immobilità di schettino nella sequenza degli ordini l'abbiamo discussa ed immaginata, quella del resto degli Ufficiali potrebbe restare un mistero; soggezione, ancora fiducia nelle scelte del "Capo", la convinzione che qualcosa si poteva ancora fare, non lo so. Poi, registrazioni a parte, non sappiamo nella realtà cosa sia veramente successo e cosa si siano detti gli Ufficiali; solo le conversazioni sul ponte sono rimaste agli atti.
 
Nel merito della pene non entro per la mia manifesta ignoranza. Manlio posso capire, come hai detto tu, che dopo l'urto,nei momenti immediatamente successivi, sul ponte si stesse vivendo una specie di sogno, qualcosa di irreale ed impossibile ad una delle più grandi navi in circolazione, ma comprendo di più quello che dice Max. Dei solleciti ad agire, delle prese di posizione, delle domande su cosa fare visto che la situazione stava precipitando, questo sì. "Far la voce grossa", o "far valere gli attributi" (solo in risposta ad altro post), non voleva dire altro che intervenire e rompere quella fase di inerzia. Fase di inerzia che è durata quasi 48 minuti. Io non so, e credo nessun altro possa sapere come si sarebbe svolto l'abbandono nave se questo fosse stato dato 48 minuti prima, (e son tanti in quella circostanza, un tempo infinitamente lungo quando il pericolo lo vivi secondo dopo secondo). Tutti si sarebbero salvati, qualcuno avrebbe perso la vita ugualmente? Chi lo sa. Ma che qualcosa di diverso dovesse esser fatto non sono solo io ad esserne convinto.

La situazione di immobilità di schettino nella sequenza degli ordini l'abbiamo discussa ed immaginata, quella del resto degli Ufficiali potrebbe restare un mistero; soggezione, ancora fiducia nelle scelte del "Capo", la convinzione che qualcosa si poteva ancora fare, non lo so. Poi, registrazioni a parte, non sappiamo nella realtà cosa sia veramente successo e cosa si siano detti gli Ufficiali; solo le conversazioni sul ponte sono rimaste agli atti.

Mi sembra di ricordare che più di uno quell'inerzia abbia provato a romperla, nonostante almeno la soggezione credo ci fosse. Probabilmente "inviti" troppo deboli? Forse; anche se, come avete già scritto, una cosa è viverla altra è scrivere a posteriori da un pc.

In realtà anche dopo quel "vabbuo'" citato da Max mi pare ci siano tutta una serie di "aspetta" da parte di schettino. Non sono sicurissimo però. Certo è che mi è rimasto impresso il ricordo di quell'accenno alla carriera. Forse è anche comprensibile; però mi ha colpito e, contrariamente a Manlio, mi fa pensare che non abbia affatto perso la testa (sebbene per quanto riguarda la pena è ovvio che neppure io pensi a condanne diversissime da quella comminata).
 
In merito al perdere la testa.... non ho certezze.... ma la penso per una serie di ragioni come Rodolfo il giovine....
 
Certo è che mi è rimasto impresso il ricordo di quell'accenno alla carriera. Forse è anche comprensibile; però mi ha colpito e, contrariamente a Manlio, mi fa pensare che non abbia affatto perso la testa.

In merito al perdere la testa.... non ho certezze.... ma la penso per una serie di ragioni come Rodolfo il giovine....

Schettino e gli ufficiali erano su una nave che rischiava persino di ribaltarsi..
Se non fossero stati tutti sotto shock avrebbero corso il rischio di morire o avrebbero fatto qualcosa, compreso dare un calcio nel sedere del comandante?

Poi la 'negazione' dell'evento ognuno l'avrà vissuta con la sua sensibilità, qualcuno dicendo 'Aspetto ordini' qualcun altro 'Ho fiducia nel comandante', e qualcun altro, comandante compreso 'Ho fatto un guaio, ho perso la nave, addio carriera'..

Ma se Schettino avesse avuto la piena coscienza di rischiare la vita invece che la carriera o la nave, con il coraggio eroico che lo ha contraddistinto, sarebbe rimasto a guardarsi in faccia o avrebbe dato l'abbandono libera tutti?

Schettino descrive se stesso come un personaggio super freddo che ha saputo portare la nave sullo scoglio, già la voce che si sente nella famosa telefonata della guardia costiera parla di un uomo totalmente fuori di testa..

Il fatto che sotto shock si sia preoccupato in primis della carriera dice quali siano i suoi valori e le sue priorità umane (gli mancano solo le stimmate) ma non dice che lui fosse cosciente di rischiare di rimanerci per sempre dentro quello scafo..

Un saluto
Manlio
 
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