Eccomi di rientro dal pomeriggio cipriota, in attesa della seconda gala della crociera. Rispondo anzitutto ad alcune vostre domande. La nave è abbastanza piena, 2295 ospiti. Quanto al confronto con la crociera menzionata da Tommaso, Ritorno in Terra Santa, Costa Pacifica, febbraio 2010, al momento, definirei Deliziosa inferiore quanto a qualità e varietà del cibo. Torno a ripetere che non possa affermare assolutamente che vi sia una cattiva qualità. Ma in occasioni come questa si crea inevitabilmente una certa aspettativa che mi pare finora delusa. Deliziosa di per sé dovrebbe collocarsi in una fascia leggermente più alta all’interno della flotta. Le crociere che offre sono più care di altre a parità di giorni e di itinerari. Inoltre è stata decantata come nave del gusto, nave dei sapori. Non ultimo è una crociera molto pubblicizzata come speciale ed esclusiva. E’ per questo che sto parlando di una parziale delusione delle aspettative quanto alla ristorazione. Ho riscontrato molta più qualità e varietà, anche in tempi recenti perché in tempi lontani il paragone non ha senso, su altre navi e su crociere standard. Per portare esempi, riprendendo anche l’intervento di Tano: le specialità di ogni giorno, fino a poco tempo fa messe in alcuni settori del buffet, sono adesso ovunque, costituendo gran parte dell’offerta gastronomica del giorno. Va da se che se non si apprezza l’orientale, o il tedesco o lo spagnolo, la scelta rimane molto poca. Quanto alle paste, tornando ancora a Tano, non sono certo non buone ma la fantasia e la varietà lascia sempre molto a desiderare: pomodoro, arrabbiata, quattro formaggi, e di nuovo pomodoro… Riferendosi sempre al pranzo, molti alimenti sono stati ormai abbandonati del tutto. Mi riferisco a bresaola, prosciutto di ogni sorta, grana, carne alla griglia, tonno, salmone e spada affumicati, ma anche semplicemente le focaccine farcite, prima molto varie e ricche, le gelatine. Le torte, mi riferisco ancora al buffet, sono presentate molto male, racchiuse in piccolissime terrine e dalla base sempre in comune, fatta di semplice pan di Spagna. Ancora non abbiamo visto qualche particolarità neanche alla sera, nel dopocena. Si offrono panini già proposti durante la merenda, semplici biscotti, raramente cioccolatini a vassoio. Salvo una serata niente frutta, nessuna particolarità pasticcera. Torno a ripetere che sono completamente consapevole che a riduzione di tariffa debba conseguire riduzione di offerta. Ma non mi sembra questo il caso di fare economie a bordo. Le tariffe di crociera sono più alte di un normale itinerario invernale di 10 giorni e la clientela a bordo, con 350 soltanto Gold Pearl, è sostanzialmente esclusivamente di repeaters.
L’aspetto gastronomico è soltanto uno dei mille volti di una crociera e non mi faccio certo cruccio di niente. Le osservazioni, naturalmente, si fanno a 360 gradi e anche queste considerazioni vi rientrano.
Il sole, caldo e senza umidità, ha riscaldato la parte meridionale dell’isola di Cipro per tutto il pomeriggio di oggi. Provenendo da sud ovest, le coste cipriote si sono intraviste intorno alle 11,30 di questa mattina, quando molte persone godevano dei raggi solari per una tintarella fuori stagione. Abbiamo doppiato Capo Gata intorno a mezzogiorno per entrare nel porto dopo non più di mezzora. Ad attenderci Costa Mediterranea e Pullmantur Zenith. Nel mentre che scendevo da Deliziosa per ritirare un auto al terminal, Mediterranea ha fatto i tre fischi che annunciavano lo staccarsi dal molo. Come di consueto puntualmente Deliziosa ha risposto, creando quell’atmosfera di gaiezza e malinconia al contempo che un congedo tra due navi riesce sempre a trasmettermi.
Lasciato il porto alle spalle percorro la periferia occidentale di Limassol in direzione dell’autostrada per Paphos. Pochi chilometri ed ha inizio la strada che porta ad Omodos. Circa 25 chilometri di sali scendi nell’interno dell’isola e si raggiunge questo ridente paesino. Vivace ed animata la lunga piazza principale, con i caratteristici ciottoli ed i bar all’aperto. Una passeggiata nel dedalo dei vicoli, animati da venditrici di souvenir, di pizzi e di vino. Agli angoli delle strade molte donne ricamano i centri e le tovaglie che a fianco a loro i negozi rivendono. E’ questa una zona molto rinomata per il vino. Sono molte le cantine sia nel centro del paesino che lungo la strada per raggiungerlo. Le vigne in questa regione assumono una forma molto strana, come dei piccoli alberelli singoli, disposti in lunghe file sui terreni terrazzati. In omaggio con dei biscotti salati al sesamo, mi hanno dato una grappolo di uva di Omodos. Di una dolcezza straordinaria e dal gusto molto particolare. Dopo la visita al bellissimo monastero della Santa Croce, ho cominciato a far rientro verso l’auto. Mi sono trattenuto ad Omodos più del previsto e non sono riuscito a rispettare il mio programma successivo: Kolossi e Capo Zegvari: la punta estrema occidentale della penisola di Akrotiri. Mi è però rimasto il tempo di soffermarmi, lungo la strada, alla bella chiesa di Agios Amvrosios, sospesa sulla valle che dalla collina riscende verso la costa.
E’ stata una gita molto interessante. Non mi ero mai spostato dal centro di Limassol che sinceramente ritengo offrire molto poco. Il pomeriggio è trascorso alla fine nella sola Omodos ma ne è senz’altro valsa la pena e mi rimangono altre mete per un’eventuale prossima visita nell’isola di Cipro.
Domani Marmaris. La baia che la circonda mi piace moltissimo. Entrarvi talvolta dà l’impressione di essere in un fiordo, il mare è circondato da montagne a ridosso della costa. Arriveremo nel pomeriggio e mi tratterrò nella cittadina per un bel giro fra quartiere nuovo e vecchio ed un caffè lungo la Ataturk Caddesi!
In attesa della cena, auguro anche a tutti voi buon appetito ed una buona serata.