SETTIMO GIORNO 27/6/22 KLAIPEDA
Dalla Lettonia alla Lituania: arrivo a Klaideda per le 10, entrando piano piano nella laguna che separa la terraferma dalla penisola di Neringa (curlandese), aldilà della quale c’è il Baltico. Anche qui ci accolgono dei suonatori con abiti folkloristici e in punta al molo c’è la statua di un ragazzo che sventola un berretto in segno di saluto e il suo cane mette la zampa sulla scritta “Ama, credi e aspetta” (porta fortuna a chi viaggia in mare). Fuori dai cancelli del porto, si costeggia il fiume Danè e si arriva davanti ad un edificio a graticcio: è l’hotel Old Mill, accanto al quale c’è un ponte girevole (da attraversare obbligatoriamente), azionato a mano da due uomini e che permette il passaggio ogni mezz’ora. Ma ciò che attira la nostra attenzione è la statua del Black Ghost che emerge dal ponte. Alla sinistra del fantasma si possono vedere i resti delle fondamenta dell’antico castello di Klaipeda ricoperte d’erba. Si prosegue dritti fino al ponte stradale che attraversa il fiume. Aldilà del ponte c’è la città. Noi, invece, dal ponte, ripercorriamo la sponda opposta per arrivare all’imbarco dei battelli che portano sulla penisola curlandese a Smiltynè. Abbiamo deciso di arrivare fino a Nida per vedere la DUNA DI PARNIDIS. I biglietti si acquistano ai distributori con le monete (2,60 euro due biglietti andata e ritorno). Sul molo opposto a dove ha attraccato Costa Fascinosa troviamo la scultura della ragazza che manda un bacio a tutti i viaggiatori. Ce l’avevano detto che Klaipeda è la città delle sculture! Una volta traghettati, andando a sinistra si raggiunge una spiaggetta con dei ristoranti (molte persone, armate di borse frigo, ombrelloni e teli si sono dirette in questa direzione). Andando a destra si raggiunge il capolinea del bus che attraversa tutta la penisola curlandese fino al confine con il territorio russo (la penisola è per un tratto lituana e per l’altro si è al confine con Kaliningrad). L’autobus c’è ogni ora e quindi dobbiamo aspettare fino alle 11,10. I biglietti si fanno dall’autista ( 5 euro a persona all’andata e 5 al ritorno); per arrivare a Nida occorre un’oretta, piacevole, perché si attraversa il parco nazionale di Neringa con tanti boschi e i piccoli villaggi dove il bus ferma. Una di queste fermate è Juodkrantè, ovvero la collina delle streghe (un percorso nel bosco legato alle leggende e rappresentato da sculture di legno raffiguranti personaggi più o meno inquietanti). Col tempo a disposizione e con gli orari dei mezzi, abbiamo preferito saltare questa tappa. All’arrivo a Nida, il bus ferma proprio di fronte all’ufficio del turismo, dove riceviamo informazioni sul percorso per le dune con tanto di mappa. Sotto il sole caldo di mezzogiorno, costeggiando la laguna, abbiamo intrapreso il percorso didattico indicato sulla mappa, che inizia un po’ fuori dal paese (abbiamo saputo poi che dal paese è possibile prendere un sentiero che attraversa il bosco, si sta al fresco, ma si perde la bellezza del paesaggio). Si entra nella zona sabbiosa, pur rimanendo a tratti fra gli alberi e inizia la salita. Lungo il sentiero ci sono panchine con punti di osservazione e pannelli informativi; questo tratto viene chiamato “Valle del silenzio”. Poi inizia una lunga scalinata e il percorso si snoda su apposite passerelle, che è vietato lasciare. Col tempo le dune, che sono vive, si sono spostate e viene tutelata la loro esistenza (si dice che l’antico paese di Nida sia sepolto dalla sabbia della duna di Parnidis, come pure altri villaggi). Siamo nel Sahara della Prussia orientale, così viene chiamato questo luogo, e lo spettacolo che si apre ai nostri occhi è incantevole: la sabbia è interrotta da poca vegetazione e da strane staccionate fatte di rami intrecciati, a perdita d’occhio si vede la sabbia modellata come se non finesse mai. In cima alla scalinata e dopo un altro tratto di passerella, si giunge alla monumentale meridiana e ad una balconata da cui la vista sulla Valle della Morte è imperdibile. Siamo sulla duna più alta d’Europa, quasi 60 metri, e oltre si vede la laguna curlandense. Si fa ora di ritornare in paese perché il prossimo bus per Smiltynè è alle 14 e l’altro alle 17. E volendo conoscere anche Klaipeda, rinunciamo a visitare Nida, non prima di aver attraversato alcune viette con delle
casette graziosissime, con giardini pieni di ornamenti e di fiori. Sappiamo che a Nida ci sono il museo dell’ambra e la casa-museo di Thomas Mann, che ha scelto questo luogo come sua dimora…pazienza. Riprendiamo il bus di fronte a dove lo abbiamo lasciato e torniamo a Klaipeda.