Scaccomatto, io ero lontano: essere lì sarebbe stato bello..
Ma in ogni caso l'atmosfera che si respirava nel deserto era particolare: in una giornata che si presentava inizialmente fredda ma che alla fine si è rivelata ideale per l'escursione..
Ero un pò indeciso se parlare della Giordania come l'ho vista io, cosa che ho fatto con Israele e l'Egitto: da una parte non volevo appesantire il racconto, dall'altra 'sentivo' di doverlo fare..
Se leggete le testimonianze mie, di Essepi, di Maumor e di Drusa vedrete che la Giordania ci è entrata nel cuore, ed è giusto parlarne, al di là del Wadi Rum di Petra o di quello che volete..
Per parlarne approfitteremo del pulman che ci porta a Petra, così intanto che vi racconto qualche cosa ci vediamo un paesaggio desertico che ha il suo fascino ed è in parte (quella finale) diverso dal Wadi Rum ok? Quindi io parlo e 'distrattamente' butto giù una foto..
Andiamo dai.. tutti a bordo!!!
Certo il deserto che vediamo non è coltivato come quello degli Israeliani, e di questo avevo detto che se ne parlava: infatti se le guide Israeliane mi presentavano il rapporto con la Giordania come ideale e mi mostravano la inesistenza di controlli alle frontiere come prova di fratellanza tra le due nazioni, quelle Giordane (tutte e tre quelle che ho avuto erano Palestinesi ndr) mi parlavano della cosa come una sconfitta più che come una fratellanza..
Il motivo per cui i Giordani non possono neanche pensare di fare quello che hanno fatto gli Ebrei è legato al fatto che questi ultimi hanno deviato il corso del Giordano, togliendo in pratica acqua alla piccola nazione medio orientale..
Israele si è impadronita di quella che una volta era la Cisgiordania e non l'ha più restituita nonostante una mozione dell'ONU, e nel contempo deviando il fiume ha generato problemi alla nazione confinante, ma allora perchè i rapporti sono ottimi?
Perchè il vecchio Re Hussein ed Isac Rabin hanno firmato una pace che ha permesso alle due nazioni di potersi sviluppare senza l'incubo di una guerra..
La Giordania è un piccolo paese circondato da potenze molto più grandi di lui:
e poco compatibili tra di loro..
Eppure questa piccola nazione ha accettato una serie di sfide epocali, che si potrebbero definire sfide della sopravvivenza e della civiltà: infatti ha deciso di accogliere tutti, di integrarli e di rispettarli, ed ha deciso di rinunciare alla potenza militare..
La potenza militare costa molto in termini di denaro, e probabilmente è solo una pia illusione quando hai davanti a te la Siria, Israele e l'Egitto, ed allora nasce l'idea, consona alla mentalità di questo popolo e di questa dinastia, di cercare un difficile equilibrio tra tutti ed investire denaro nello sviluppo interno..
Intanto che parliamo il tempo scorre ed il paesaggio cambia:
Lo status di paese di pace rende la Giordania un paese ricercato da chi è in fuga, soprattutto dai Palestinesi: infatti ci si pone una domanda, chi è veramente un Giordano?
Più del sessanta per cento della popolazione è Palestinese, un cinque/dieci per cento è composta dai Beduini, un'altro dieci per cento da fuggitivi vari che vanno via da dittature e guerre, ed il poco rimanente da 'Giordani'..
I Re avrebbero potuto respingere tutti quando si sono presentati, invece hanno accettato questa immigrazione, hanno offerto protezione ed hanno stabilito di INTEGRARE TUTTI con gli stessi diritti: cosa che nel Medio Oriente è un esempio eccezionale.
E le tensioni che potrebbero derivare da questa scelta invece divengono un sentirsi parte di di una nazione che non è solo rifugio, ma anche 'casa'..
Questa nazione è impegnata in uno sforzo economico notevole, in quanto deve riportare l'acqua nel paese, importare energia elettrica, restaurare siti archeologici immensi e fragilissimi, di cui uno è Petra in cui stiamo andando (poi vorrei tornarci ndr)..
E tutto questo costa: soprattutto quando hai poca disponibilità di fonti di energia interne..
Ed allora purtroppo la gente deve assicurarsi da sola i servizi sociali ed andare a scuola, obbligatoria per tutti fino a sedici anni, a sue spese. Ma questa stessa gente ha la consapevolezza di far parte di una nazione che vuole crescere, e se viene addirittura a studiare in Italia poi però ritorna..
Si pone una domanda: i Giordani, specie i Palestinesi che si sentono esiliati, odiano gli Ebrei?
Vi ricordo che la svolta della politica Giordana fu la cacciata di Arafat all'epoca capo di Settembre Nero e nemico di Israele: cacciata dovuta alla necessità che si poneva per Hussein di non avere estremismi in casa..
Nonostante questo episodio e tutto quello che potete immaginare le guide che ho avuto, tutte e tre, non odiano nessuno e non ne fanno una questione di Religione. In generale i Palestinesi esuli in Giordania considerano Israele un paese che occupa la Palestina e negano motivazioni insite nell'Ebraismo per questo fatto: lo inquadrano solo in una volontà di espansione del paese ebraico..
All'epoca della guerra dei sei giorni i Palestinesi c'entravano poco con il conflitto, ma furono quelli che l'hanno pagato di più, e seppur 'Giordani' vorrebbero tornare a casa..
Ovviamente questo non vuol dire che i Palestinesi in Palestina siano assimilabili come pensiero a quelli che ho incontrato io qui: su questo non so che dire..
Mentre il pulman, ancora lontano ma deciso, marcia verso Petra:
Noi sentiamo la guida parlare di Mosè, di Aronne, dell'Italia dove ha studiato (Perugia, Urbino ecc.), di tante cose degne di essere ascoltate: del costo della vita molto alto, dell'acqua trovata nel deserto e del progetto costoso e faraonico ma indispensabile che assicurerà da bere a tutti per almeno cento anni, ed intanto vediamo questa immagine ad un posto di sosta..
Niente Re che indicano il futuro (stile Saddam, Gheddafi e Mubarak per intenderci) , niente 'distanza' niente idolatria, ma come nella antica cultura Amarniana di Akenathon (Egitto, il padre di Tutankamon):
Il Re e la sua famiglia sono vicini al popolo, in atteggiamenti umanissimi..
Il Re? Altro argomento importante..
Il Re qui ha un potere altissimo, generalmente si occupa di politica estera, ma proprio quando noi eravamo lì ha destituito il governo appena eletto, colpevole di aver alzato le tasse senza preavviso ed in modo insostenibile per la gente..
In pratica il governo ha tirato fuori una legge sul finanziamento pubblico ai partiti, assolutamente non menzionata in campagna elettorale, ed ha riempito di tasse la gente: dopo due scioperi generali il Re è intervenuto ed ha mandato tutti a casa..
Uno strano paese dove ad uno sciopero generale corrisponde una dimissione del governo.. a conoscerne!!!
La mia impressione è che finchè il Re sarà una persona in gamba questo sistema ha un gran futuro, ma se un domani dovesse arrivare un incapace allora saranno guai grossi: è la forza ed il limite dei sistemi assolutisti..
E Rania, la Regina?
Bellissima vero?
Rania ci porta ad un discorso diverso: le donne..
Per capire bene la cosa occorre partire dal fatto che i Giordani sono contentissimi della loro Regina e la considerano uno sprone per le loro mogli e figlie: infatti nella legislazione le donne hanno gli stessi diritti degli uomini, e l'Università si è aperta a molte ragazze che volevano 'seguire' l'esempio di Rania..
Di questo loro sono molto fieri: di passaggio ho visto una sede dell'Università e c'erano diverse ragazze che andavano a studiare..
Uscito dal Wadi Rum ho fatto compere in un centro creato proprio da Rania per aiutare i più poveri tra i Beduini, ed è stata una bella cosa..
Proprio i Beduini, specie quelli che abitavano a Petra:
Sono un esempio di quello che la Giordania intende per giustizia sociale..
I Beduini erano fino a pochi decenni fa gli abitanti di Petra, ma Petra diviene una meta turistica e va preservata allontanandoli da 'casa'..
Ed allora il governo Giordano, per compensare le persone a cui ha 'rubato' la casa costruisce intorno a Petra un villaggio, garantisce la fornitura di acqua luce e gas gratuiti, assicura ai Beduini l'esclusiva del lavoro a Petra, assicura altri servizi sociali.. eppure si sente ancora 'espropriatore'..
La scena a noi farebbe ridere: i beduini sono praticamente divenuti ricchi perchè 'senza terra' ed abitano ad un metro dalle loro vecchie case, ma lì è presa seriamente..
Ridono sotto sotto, le guide Palestinesi che sperimentano un altissimo costo della vita e.. rosicano!!
Dai ormai siamo vicini..
tutto il mio discorso serioso non deve far dimenticare che 'Il sorriso è il colore della vita' e che le guide ci sommergono sia di racconti affascinanti che di battute, sorrisi, divertimento, leggerezza unita ad antica saggezza..
La piccola terra che ci ha ospitato in questa strana crisi internazionale ha aperto i suoi aeroporti, ha messo le sue risorse, ha dato aiuto ed ospitalità a migliaia di persone in fuga dall'Egitto: lo ha fatto in condizioni difficilissime, senza remore, con efficienza e con il sorriso..
Spero che intanto che l'avvicinamento verso la sua città più famosa sta finendo:
abbiate capito, tra il mio post e quelli degli altri, perchè in tanti l'abbiamo amata e non la scorderemo più..
Un saluto!!
Manlio