Siete allora pronti a lasciare l'affascinante e coinvolgente Andalusia, per affrontare l'Atlantico e, dopo 190 miglia, approdare in terra d'Africa?
Appunto, l'Africa...Quante suggestioni ci offre questo continente, che sembra chissà quanto lontano, ma in realtà non così distante dai nostri mari più familiari...
Effettivamente, le distanze non sono notevoli come percorso, lo sono invece come abitudini, cultura, lingue, clima.....
Qui i fattori onirici di questo viaggio e di questo diario si scatenano, si espandono, i sogni assaporati prima di partire si concretizzano nel desiderio ormai raggiunto di conoscere e toccare con mano usanze, colori, storie così diverse e particolari...
Il trio MaLaga, anche se ben affiatato e legato dal piacere di scoprire insieme, anche qui come a Cadice lascia spazio alla libertà e alla sensibilità di ciascuno, giustificatissima peraltro, e si divide tra due mete di uguale grande attrattiva: Laura e Manlio si dirigono a Marrakech, il sottoscritto invece, che aveva già visitato quella città, sceglie Rabat e la moschea di Casablanca.
Di tutto questo, sono certo che oltre ai protagonisti, ne beneficeranno i lettori del diario: cosa volete di più, di due report in una volta sola...???!!!
Dopo una sveglia all'alba, una rapida colazione al buffet e un veloce saluto ai due amici, il pullman dell'escursione affronta il traffico caotico di Casablanca per raggiungere l'autostrada che ci conduce a Rabat. I quartieri attraversati e il paesaggio non presentano grandi attrattive: condomini a più piani, enormi, si ergono vicino a belle villettine con giardino, ma anche a scheletri di cemento non completati di strutture non facilmente identificabili, ormai invecchiate dal tempo e dalle intemperie.
La periferia di Casablanca è estesa, e ci vuole tempo prima di entrare in una campagna parzialmente coltivata, ma ricca di piante, di verde, e di impianti agricoli niente male.
L'oceano non è lontano, ma è evidente che il clima di questa zona è favorevolmente influenzato dalla sua vicinanza.
Giungiamo a Rabat, capitale politica e amministrativa del Marocco. L'approccio è invitante: larghe strade, boschetti, edifici bassi e ben tenuti, traffico intenso ma scorrevole, ben lontano dal turbinio disordinato di Casablanca. Viene subito all'occhio la prerogativa prettamente diplomatica e di rappresentanza che questa città deve mostrare, essendo anche la residenza del re e della sua famiglia. Ci sono auto della Polizia, operai che puliscono e riparano, automezzi di buon livello e valore...
Insomma, mi sembra una città occidentale, cerco l'impronta arabeggiante, ma non la trovo, almeno a prima vista...
Forse perché, pur essendo stata costruita nel 1200, Rabat in seguito è stata rasa al suolo da un terremoto...
Ma basta attendere un po', e scoprirò particolari interessanti...
Il primo è la residenza del re Mohamed VI, in una vastissima area ...
...Dicevo che non notavo particolari arabi? Invece basta guardare con attenzione, e infatti...:
Proseguiamo attraverso larghi viali nel verde, che ci portano su una collina dove sorge il mausoleo di Mohamed V, nonno dell'attuale re. Hassan, il re precedente, lo fece costruire per dare degna sepoltura al padre, ed in seguito per ospitare anche la sua tomba. Lascio che parlino le foto:
Anche qui si notano i temi arabi di decorazione, totalmente privi di figure umane:
La giornata è bellissima, ma piuttosto fresca; i colori del cielo offrono uno sfondo appropriato ai marmi del mausoleo:
Entro all'interno, dove una balconata si affaccia sul sarcofago e sul muezzin, che per venti buoni minuti intona una musicale cantilena a voce sostenuta (non molto sopportabile...per carità, con tutto il rispetto...!!!):
A lato della costruzione, si trova la torre Hassan, minareto di una vecchia e grande moschea in stile bizantino abbattuta:
Una cinta di mura racchiude la casbah. Ci avviciniamo per entrare, e resto colpito dal bellissimo colore rosso ocra di queste mura, che si può ammirare anche nelle altre città imperiali marocchine, in particolar modo a Marrakech. Il sole e il cielo sereno rendono ancora più accesa questa tinta. La foto non dà giustizia alla mia descrizione...
Naturalmente, per rispettare gli usi e costumi del luogo, non poteva mancare la degustazione del tè alla menta...
Io me ne sono ben guardato dall'assaggiarlo, è una bevanda che detesto...! L'ospitalità, però, è squisita.
...Passeggiata nella casbah. Angoli, colori e sfumature in libertà...Questo è il Marocco più vero.
Luciana, questa è per te, e non chiedermi perché...
Dopo Rabat, si fa ritorno a Casablanca: domani vi porto alla moschea di Hassan II...