Lo scontro..
A questo punto credo che quello che avviene a Lisbona dopo il terremoto del 1755 inizi ad essere abbastanza chiaro..
Pochi giorni dopo il disastro il Marchese invia i suoi emissari fuori città, la destinazione è un ricchissimo convento di frati, se non sbaglio Gerosolimitani, posto all'interno del territorio e risparmiato dal terremoto..
La richiesta degli emissari è semplice, si chiede ai monaci di prestare soccorso alla popolazione e di mettere a disposizione denaro per le prime opere di aiuto..
La risposta dei Santi Monaci è altrettanto semplice: ''Noi siamo qui per pregare per l'anima del Re ed a questo pensiamo..'', niente soldi, niente aiuto, niente..
E' una risposta che può sorprendere, ma all'epoca molti monaci spesso più che uomini di fede erano personaggi che lo facevano per pura carriera, una grossa parte erano figli di Nobili che non potevano ereditare e come tali inviati in convento, gente agiata poco adusa alle opere di pietà, alcuni di loro magari erano davvero convinti di dover pregare per l'anima del Re e che per tale alto compito avessero diritto ad una certa agiatezza..
Quindi il primo scontro nasce davvero da una esigenza terra terra.. e diviene subito aspro..
Il Re vista la posizione dei Monaci sceglie il suo ruolo, lui è il Re di un popolo ed il popolo viene prima del resto, e qui l'asse già forte con il Marchese diviene assoluto..
La chiesa, specie quella di Roma, si trova in una posizione scomodissima, da una parte c'è il capriccio dei Monaci, dall'altra una domanda che assilla tutta Europa, perchè?
Perchè il Cristianissimo Portogallo paga un conto tanto duro alla volontà del signore? Perchè il tutto è avvenuto il primo Novembre? Perchè l'incendio è partito dalle Chiese?
Per un uomo del duemila queste domande sembrano assurde, per uno del millesettecento no.. per lui tutto viene dalla volontà di Dio..
Mentre i filosofi e gli illuministi cercano una loro risposta a questa domanda la Chiesa ne trova una..
Si tratta della punizione di Dio per le violenze perpetrate in Sud America..
Ma intanto che questo avviene il Marchese convoca studiosi di tutta Europa per cercare una risposta scientifica alla domanda, infatti sarebbe il caso di sapere su quale terreno si vuole edificare la nuova Lisbona..
Qui si apre un primo fosso tra i due mondi, fosso che diventa un baratro quando si scopre che nella ricostruzione della città non è previsto alcun ruolo speciale per le Chiese: saranno inglobate tra gli edifici e fine dei giochi..
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Non solo Dio ci ha punito, ma ci punirà di nuovo!! Ricostruire la città è sfidare la volontà del Signore!! Pentitevi, pentitevi!!"
Questa posizione non piace neanche alla Chiesa di Roma, ma in Portogallo diviene la regola, e si scatena la guerra con il potere..
Il Santo
Se è umano pensare che il Clero Portoghese stia solo difendendo i suoi interessi questo non può spiegare tutto ciò che è avvenuto..
La prova è nell'episodio più pesante dello scontro tra i principi ed il clero da una parte, i riformatori ed il Re dall'altra: le due figure più importanti che possono rappresentarlo sono il Marchese di Pombal ed il Gesuita Italiano Gabriele Malagrida, un uomo che può essere definito solo un santo..
Malagrida ha speso la sua vita in Brasile, ha aiutato le popolazioni locali, ha usato le sue mani, i suoi mezzi, la sua forza e la sua volontà per erigere strutture di accoglienza, aiutare le donne in difficoltà, diffondere il verbo di Dio con i fatti e con le prediche..
Un uomo tanto simile al Marchese di Pombal quanto ne è opposto, se entrambi sono uomini del fare, sono capi riconosciuti, sono dediti al bene delle popolazioni sono però lontanissimi sul piano della visione del mondo, ultradizionalista uno e avanzato l'altro..
Malagrida sbarca a Lisbona e prende una posizione nettamente contraria alla sua ricostruzione..
Gabriele Malagrida ha detto:
"Impara, o Lisbona, che i distruttori delle nostre case, palazzi, chiese, conventi, la causa della morte di 'si tante persone sono i tuoi abominevoli peccati, e non cause naturali...È scandaloso pretendere che il terremoto sia stato un evento naturale perché se fosse vero non vi sarebbe necessità di pentimento e cercare di placare l'ira di Dio...È necessario incanalare tutta la nostra forza allo scopo del pentimento."
Se l'uno toglie le pietre per poter organizzare una ricostruzione l'altro le rimette per poter evitare il secondo disastro, la seconda punizione di Dio..
Se l'uno parla di Geologia l'altro, che probabilmente ne ha viste di infamie in Brasile, parla di punizione..
Non c'è cesura possibile, c'è solo uno scontro totale tra due grandi uomini..
Ad un certo punto viene scoperta una congiura contro il Re, si tratta di Nobili che vogliono ucciderlo, Nobili in contatto con Malagrida..
Il risultato è pesante, Malagrida, probabilmente estraneo alla vicenda, viene condannato a morte dai suoi stessi compagni Gesuiti, ma non basta, come scrive Felix:
L'ordine dei Gesuiti fu per qualche tempo soppresso a seguito dei conflitti citati da Manlio.
Poi, come sappiamo, l'ordine tornò ad esistere..
Una cosa costruttiva che fece la Chiesa di Roma fu di non condannare il Re ed il governo Portoghese, di non scomunicarli, ed il risultato è stato che non solo l'ordine è tornato ma:
Ma Lisbona non ha mai negato, né mai negherà la sua religiosità. La statua del Cristo che la domina ne è la riprova.
Solo che si tratta di una religiosità nuova..
Riprendo per un attimo Felix..
Ma il mio ricordo più bello è indissolubilmente legato a Praca du Comercio...assorto e pensieroso nel bordo della "banchina"..con lo sguardo rivolto verso l'immensità dell'Atlantico...
Una città aperta al mare..aperta all'oceano...città di navigatori...e che invoglia ancora oggi a navigare...
Nella modernissima Piazza dedicata al commercio e non ad un Re svetta questa statua..
Che non pretende, tra l'altro, di essere l'attrazione principale del luogo..
Re Giuseppe è a cavallo, nella foto si capisce solo in parte, ma sotto di lui ci sono dei serpenti..
E' il passato, schiacciato dal cavallo del Re, sta morendo..
Lisbona, con molto sangue, con una lotta bruttissima, ma senza rivoluzioni, senza ghigliottine, senza guerre ma con tante cicatrici..
Dopo le esplorazioni del 1400 entra per la seconda volta nel mondo moderno, e forse se l'Europa l'avesse seguita subito avremmo avuto meno scontri, meno sangue, meno Napoleoni e più benessere..
La Serena ci ha portato a Lisbona:
La decadente città del Fado, quella del ricordo di un Impero perso e di una ricchezza che non c'è più, la città di Pessoa..
Ma anche la dimenticata città che ha portato due volte l'Europa nel mondo moderno..
Ed ora noi, con la consapevolezza di dove siamo davvero, andremo alla ricerca dei sogni del bambino.. le grandi realtà le abbiamo già viste..
Un saluto!
Manlio