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Costa Serena 17/01/2014 - I sogni del bambino e le grandi realtà..

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Poi io credo di aver viaggiato in areo, in treno, anche in auto, ma la nave è la nave, e per dirla tutta il battello fluviale (Nilo) è anche di più..

Siiii! La nostra primissima crociera fu sul Nilo...e fu meravigliosa!!! Tornando a Lisbona ci tornerei con piacere per "vederla" meglio, poiche'quando andai pochi anni fa avevo tante aspettative e un po ci rimasi...mi diede l'idea di una citta'con un fascino un po'malinconico... vorrei proprio ritornarci, e per il momento, attendero' le vostre foto:)
 
Associo Lisbona alla città che si affaccia all'oceano, che guarda distante un altro Continente, lontanissimo e affascinante; un luogo "marinaro" per eccellenza, dove le navi e l'andar per mare sono come dei suoi cittadini onorari.
Il racconto e le foto di Manlio, nell'approdo alla capitale portoghese, confermano al 100% queste sensazioni. La bellezza dell'arrivo verrà poi confermata dalla visita di una città densa di particolari, forse un po' malinconica come dice Lucrezia, ma che ti "parla". Di mare, di gente, di storia.


Purtroppo io questa tappa me la sono goduta veramente poco (avevo 38.5 di febbre) sono comunque scesa ma sono stata più di intralcio che altro...

Laura, non dire fesserie...Piuttosto, forse noi ti abbiamo fatto trottare un po' troppo....Ma tra le attrattive di Lisbona, un mio sogno di bambino (leggi: tram....) lo volevo proprio toccare con mano...
 
Ultima modifica:
Non esageriamo.. più che altro non te la sei gustata, ma di intralcio non sei davvero stata.. e qualcosa l'hai vissuto anche te.. dopo lo vedremo.. ;)

Laura, non dire fesserie...Piuttosto, forse noi ti abbiamo fatto trottare un po' troppo....Ma un mio sogno di bambino (leggi: tram....) lo volevo proprio toccare con mano...

Siete troppo buoni entrambi...in realtà non volevo perdermela...ma avrei fatto meglio a rimanere in nave :(
In condizioni normali sarebbe stata tutta un'altra storia...per il tram tra poco ti aspetta una sorpresa nell'altro diario Gabriele ;)
 
Hai visto come si fanno i guai?

Un viaggio è un'altra cosa ed ha bisogno di un'altra dimensione...

Altra tappa, altro approdo da ammirare.
E proprio ad un Vespista lo racconti? Si sa che notoriamente sembriamo piu a cavallo di cancelli che di due ruote a scoppio, per noi molte volte la meta è il viaggio stesso ^__^

Poi io credo di aver viaggiato in areo, in treno, anche in auto, ma la nave è la nave, e per dirla tutta il battello fluviale (Nilo) è anche di più..

...risvegliarsi mentre si naviga placidamente con Luxor da una parte e dall'altra parte Valle dei Re, delle Regine e Al Deir al Bahari (ehm...circa, per me l'egiziano è...arabo!) non ha prezzo!!!!


Un salutone!
Manlio

Salutone a te dalla solita Scialuppa Esterna Garantita

Blue
 
Non sono mai stata a Lisbona...ma questa entrata " trionfale" e le tue foto....mi hanno incuriosita !!
Continuo a seguirti...con piacere. :D
 
E proprio ad un Vespista lo racconti? Si sa che notoriamente sembriamo piu a cavallo di cancelli che di due ruote a scoppio, per noi molte volte la meta è il viaggio stesso ^__^

Hai capito Blue!!
Qui se ne scoprono di altarini!! :) :) :)

Infatti, è proprio quello che intendo.. anche se tanto in aereo quanto in treno posso dire di aver comunque ''viaggiato'' ma così è un'altra cosa..

Siiii! La nostra primissima crociera fu sul Nilo...e fu meravigliosa!!!

...risvegliarsi mentre si naviga placidamente con Luxor da una parte e dall'altra parte Valle dei Re, delle Regine e Al Deir al Bahari (ehm...circa, per me l'egiziano è...arabo!) non ha prezzo!!!!

Quando la barca 'scivola' sul Nilo ti ritrovi a vedere i villaggi che ti scorrono davanti, i pescatori che tirano su pesci immensi, la gente che lavora, che cammina, che vive la vita in modo normale. Non sei un turista, sei uno spettatore, e come spettatore vedi il mondo vero..

Vedi che dopo cinquemila se non settemila anni per irrigare i campi qualcuno utilizza ancora lo Shaduf, una delle invenzioni che hanno cambiato il mondo, ma vedi anche le antenne satellitari ed i bambini che giocano al calcio in un bel campetto attrezzato con la maglia dell'ottavo Re di Roma..

Chiami quei bambini di dieci anni nominando Totti e quelli si girano ed iniziano a sorridere e salutare..

In un certo senso è molto simile allo stare in un capanno all'interno di una riserva naturale: nel capanno segui la vita di tutti i giorni degli animali, impari a conoscerli, a capirli, li vedi vicini a te per molte cose, nella crociera fluviale segui la vita di una nazione, senza interferire, ma senza la barriera dell'essere turista e del ''Vuoi comprare?'' ed inoltre, se lo sai vedere, anche il mondo animale ti si apre davanti..

E' davvero un'altra dimensione..

Salutone a te dalla solita Scialuppa Esterna Garantita

Preparati, per ora fa freddo, ma la pioggia è un ricordo del passato, presto sarà bel tempo e potrai guardare di fuori, naturalmente di nascosto.. ;)

:) :) :)

Un salutone!
Manlio
 
Non sono mai stata a Lisbona...ma questa entrata " trionfale" e le tue foto....mi hanno incuriosita !!
Continuo a seguirti...con piacere. :D

Capricorno, ti leggo ora!!
Ti saluto con piacere, e mi scuso con te, come con altri, se non seguo i vostri lavori, ma davvero ho poco tempo.. :(

Un salutone!
Manlio
 
La Serena è ormai a Lisbona..

14482504107_8d9afca2cf_b.jpg


Lisbona, la città del Fado..

portogallofado.jpg


(www.atlasweb.it)

La musica malinconica per eccellenza che, come dice Wikipedia

Il nome deriva dal latino fatum (destino) in quanto essa si ispira al tipico sentimento portoghese della saudade e racconta temi di emigrazione, di lontananza, di separazione, dolore, sofferenza.

(http://it.wikipedia.org/wiki/Fado)

insomma, l'identificazione di Lisbona con la malinconia è immediata

Tornando a Lisbona ci tornerei con piacere per "vederla" meglio, poiche'quando andai pochi anni fa avevo tante aspettative e un po ci rimasi...mi diede l'idea di una citta'con un fascino un po'malinconico... vorrei proprio ritornarci, e per il momento, attendero' le vostre foto:)

La bellezza dell'arrivo verrà poi confermata dalla visita di una città densa di particolari, forse un po' malinconica come dice Lucrezia, ma che ti "parla". Di mare, di gente, di storia.

in qualche modo è 'scritta' nelle nostre menti.. e se visiti la città in una giornata grigia o piovosa quella malinconia la vivi immediatamente..

Ma Lisbona è molto di più, intanto Gabriele ne da una lettura più ampia..

Associo Lisbona alla città che si affaccia all'oceano, che guarda distante un altro Continente, lontanissimo e affascinante; un luogo "marinaro" per eccellenza, dove le navi e l'andar per mare sono come dei suoi cittadini onorari.

E non basta, non solo la città risplende nel sole, cancellando la sua malinconia, ma in genere si dimentica di dove davvero stiamo..

I turisti che stanno scendendo dalla Serena

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(Foto di Gabriele C.)

stanno mettendo i piedi in uno dei luoghi che hanno segnato la svolta culturale ed economica della civiltà occidentale..

Leggendomi qualcuno penserà al mare ed agli esploratori:

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(Gabriele C.)

ed ha perfettamente ragione, ma qui non è avvenuto solo questo, qui per due volte il destino di una nazione si è incrociato con quello dello sviluppo dell'occidente, e per capire Lisbona occorre almeno accennare a questi eventi..

A breve cercheremo di farlo.. senza mettere su un pesante mattone ma con la voglia di capirci almeno quel minimo che ci possa aiutare a ''leggere'' la città..

Un salutone!
Manlio
 
La prima storia che narriamo è quella di un principe, della sua idea e del suo sogno..

Il principe si chiama Enrico,

Henry_the_Navigator1.jpg


(Wikipedia)

e passerà alla storia come 'Il navigatore' anche se in realtà non ha mai navigato per rotte sconosciute e non si è mai allontanato più di tanto dalla sua terra..

Siamo nel 1416, Enrico è un uomo maturo, un principe di sangue reale, un eroe di guerra ed è anche un uomo pieno di risorse monetarie, un studioso ed un saggio, ed ha in mente una grande idea, vuole realizzare qualcosa di molto particolare..

Il suo Portogallo è una piccola terra stretta nelle contese tra il mondo Musulmano da una parte e grandi potenze in formazione dall'altra: se sei Portoghese ti devi guardare dai Mori, ma anche dagli Spagnoli, che con i Regni di Castiglia ed Aragona non è che siano dei buoni vicini..

Tutta questa gente vede la sua collocazione in Europa ed Africa, ed in queste terre è pronta ad imporre il proprio dominio..

Ed allora non sarebbe il caso di evitarli e guardare al mare? Quale mare? L'Oceano naturalmente..

Al mare i Portoghesi ci guardavano già, per commerciare con il Nord Europa, con la lega Anseatica e con gli Inglesi, ma Enrico ha una idea ben diversa, guardare a Sud Ovest, puntare lontano, molto lontano, alle Indie ed alla Cina..

Un pensiero, ai primi anni del 1400, quasi improponibile: non esistono navi in grado di fare queste rotte, l'occidente, Venezia a parte, non ha poi nulla da dire, perchè gli Arabi ed appunto Venezia detengono queste rotte e questi commerci: gli Arabi in particolare, favoriti dalla geografia, hanno in mano i contatti con l'India e la Cina e se li tengono ben stretti, anche con le armi..

Ed allora?

Allora per poter realizzare l'idea ci vuole un mondo che non esiste: ci vogliono le navi, ci vogliono gli equipaggi, ci vuole la conoscenza della geografia, ci vuole l'astronomia.. ci vuole tutto..

Ma Enrico questo ''tutto'' lo può avere?

Enrico è un principe, un uomo ricco, ma nella sua vità avrà anche la fortuna di poter disporre, come Gran Maestro dell'ordine del Cristo, di una buona parte del tesoro dei Templari..

Ed allora le cose iniziano ad essere meno fantasiose e più fattibili, 'basta' chiamare attorno a sè i più grandi cartografi, scienziati, matematici, costruttori navali e marinai che ci sono in giro.. qualcosa ne uscirà..

Per fare questo occorre un punto di incontro, una scuola di eccellenza, nulla di meglio che la propria residenza per costruirla..

Wikipedia ha detto:
Sembra che siano iniziati nel 1416 i lavori di costruzione della villa del Principe nella attuale località di Sagres, accanto al Capo di San Vicente, nell'Algarve, all'estremità sudoccidentale del Portogallo.
La città conobbe una rapida crescita come polo tecnologico d'eccellenza dell'epoca nel campo della navigazione e cartografia, con un arsenale reale, un osservatorio e una scuola per l'insegnamento di queste materie alla nuova marineria portoghese.
I risultati di questa ricerca furono la caravella,la diffusione dei portolani e il perfezionamento della bussola.
Jehuda Cresques, un famoso cartografo ebreo, fu chiamato da Maiorca e venne a Sagres per dedicarsi alla raccolta della somma delle conoscenze geografiche, ma soprattutto insegnò ai portoghesi a fare le mappe.
Lagos, a pochi chilometri ad est di Sagres, divenne un arsenale di una certa importanza grazie al suo porto.
La Fondazione della cosiddetta Scuola di Sagres fu uno dei punti fermi della storia tradizionale del Portogallo.

L'attribuzione della invenzione della Caravella alla scuola di Sagres è in parte arbitraria, di sicuro la Caravella, la nave Oceanica per eccellenza, è uscita dalla scuola di Enrico, ma non è nata dal nulla, la Caravella è probabilmente l'evoluzione di un tipo di barca da altura utilizzata dai pescatori Portoghesi..

La Caravella è una nave splendida, in grado di varcare gli Oceani, ed è uno dei mezzi che permettono ora di poter pensare a grandi viaggi di esplorazione..

Ora gli equipaggi sono preparati, hanno le bussole, sanno fare carte geografiche che potranno essere utilizzate da altri equipaggi, sono pronti ad andare li, dove nessuno, almeno nei tempi 'moderni' (apriremo dopo una piccolissima parentesi su questo) è mai andato prima..

Questa mappa riporta solo alcune delle spedizioni Portoghesi nate sotto l'impulso del principe Enrico, il ''Navigatore''..

clip_image002.jpg


Tra i suoi comandanti ci sono nomi immortali, che hanno segnato la storia..

ne ricordo due dei più famosi, due nomi collegati a due grandissime imprese.

Bartolomeo Diaz e Vasco De Gama..

Le esplorazioni Portoghesi aprono gli occhi al mondo occidentale: è possibile navigare oltre le colonne d'Ercole, è possibile sfidare gli Arabi, è possibile guardare oltre l'Europa come fonte di ricchezza..

Ma per farlo occorre tornare all'Astronomia, alla Matematica, all'Ingegneria, occorre tornare, dopo secoli di buio, alla scienza..

E' questa la prima grande conseguenza, la prima grande svolta che il Portogallo porta all'Occidente, ma intanto che l'Europa sta a guardare ed inizia a formare i più potenti stati nazionali il Portogallo, grazie alle sue esplorazioni ed alla passione ed intuizione del suo principe, crea un Impero immenso..

impero_portoghese_mappa.jpg


E Lisbona guarda con gratitudine ai suoi marinai e con ammirazione alla sua marina, conscia che è lei la base della ricchezza che si riversa nel Portogallo..

E lo vedremo..

Un saluto!
Manlio
 
Ops.. prima di continuare, volevo aggiungere due considerazioni..

La prima è che il Rinascimento noi non lo colleghiamo nel 1500, e pensiamo soprattutto a Firenze ed all'Italia..

Ma il Rinascimento non esce dal nulla e non è un fenomeno solo Italiano, nasce in Europa, è legato come abbiamo visto alle esplorazioni, alla scienza, alla invenzione (fondamentale) della stampa, e la sua genesi è anteriore al 1500..

In 'Notre dame de Paris' si cerca di far capire cosa sia stato il Rinascimento per l'Europa, specie per chi era ancora immerso nei 'secoli bui'..


La seconda considerazione non è una considerazione, è una doppia domanda che lascio (per ora) in sospeso:

1) Perchè i Portoghesi non vanno in America?
2) Perchè gli Spagnoli ci vanno?

Consideriamo che i Portoghesi, come gli Spagnoli, sapevano benissimo che la Terra è sferica..

Un saluto!
Manlio
 
Note storiche di prim'ordine, lette avidamente...Grazie Manlio!
Mi viene da pensare al grandissimo contributo dato dai navigatori e dalla conoscenza dell'andar per mare agli sviluppi della storia dell'uomo, in particolare alle realtà politico-geografiche di oggi, figlie dell'impegno profuso da questi personaggi dal 1400 in poi...

1) Perchè i Portoghesi non vanno in America?
2) Perchè gli Spagnoli ci vanno?
Uhmmmmm....Ma i portoghesi si sono recati in Brasile, per cui sono sbarcati in America...:confused:
 
Note storiche di prim'ordine, lette avidamente...Grazie Manlio!

Grazie a te!

Se non fossi stato così lento (e la mia lentezza l'avete pagata te e Laura oltre ai lettori) avrei fatto un racconto diverso, avrei tirato fuori il 'solito' testimone e ce ne saremmo andati con lui a visitare la scuola di Sagres..
Magari un'altra volta..

Mi viene da pensare al grandissimo contributo dato dai navigatori e dalla conoscenza dell'andar per mare agli sviluppi della storia dell'uomo, in particolare alle realtà politico-geografiche di oggi, figlie dell'impegno profuso da questi personaggi dal 1400 in poi...

Verissimo, la navigazione è sempre stata una delle leve dello sviluppo umano..

Uhmmmmm....Ma i portoghesi si sono recati in Brasile, per cui sono sbarcati in America...:confused:

Bhè.. il senso della domanda è: perchè i Portoghesi non sono andati in America PRIMA di Colombo e perchè gli Spagnoli hanno invece accettato, dopo mille reticenze, di andare in India seguendo la via dell'Ovest?

Un salutone!
Manlio
 
Finora abbiamo visto che il Portogallo ha aperto all'Europa la strada delle esplorazioni e della riscoperta, insieme ad altri paesi, del valore della scienza, in particolare applicata alla navigazione..

Non è poco se si considera che in molti stati Europei, e soprattutto da noi, la scienza era vista come antitetica alla religione e come 'nemica' della stessa, i chimici erano 'maghi' ecc.

Questa non era però la normalità, la normalità è che Religione e Scienza venivano viste in modo collegato tra di loro, ma con un collegamento che è difficile da capire nella nostra visione moderna: i Religiosi erano spesso filosofi e scienziati, ma se avessero messo il Sole al centro del sistema solare avrebbero contraddetto la Bibbia, e da li nascevano i contrasti..

Lo scontro vero tra Scienza e Religione si ha nel secolo dei Lumi, li avviene qualcosa di nuovo, che tende a scardinare il potere della chiesa sull'uomo, Kant lo dice esplicitamente..

Immanuel Kant ha detto:
“L’Illuminismo è l’uscita dell’uomo da uno stato di minorità che è da imputare a lui stesso. Minorità è l’incapacità di servirsi del proprio intelletto senza la guida di un altro. Imputabile a sé stessi è questa minorità, se la causa di essa non dipende da difetto di intelligenza, ma dalla mancanza di decisione e del coraggio di servirsi del proprio intelletto senza esser guidati da un altro. Sapere aude! Abbi il coraggio di servirti della tua propria intelligenza: è questo il motto dell’Illuminismo”

Questa posizione esclude Dio come fonte di verità ed esclude la Chiesa come organismo che rappresenta Dio, quindi la verità..

Lo scontro che ne derivò è ancora vivo nella società di oggi: infatti la chiesa moderna, almeno fino a Wojtyla e Ratzinger guarda all'Illuminismo (anche giustamente per certi versi) come a qualcosa che, escludendo Dio come fonte di verità, ha portato l'uomo a gestirsi da solo e fare grandi guai..

Va detto che nell'ultima parte della sua vita lo stesso Wojtyla fa un salto pesante ed ammette che se all'Illuminismo si possono legare rivoluzioni e violenze è altrettanto vero che è stato il seme che ha portato via l'Europa dal Medioevo e ha dato dignità alla gente del popolo..

( Il papa lo scrive in "Memoria e identità. Conversazioni a cavallo dei millenni" di Giovanni Paolo II (papa, Wojtyla Karol)

http://ilmiolibro.kataweb.it/booknews_dettaglio_recensione.asp?id_contenuto=834158)

Se questa contesa oggi appare come puramente filosofica in passato non fu solo aspra, ma produsse anche dei morti, perchè faccio tutto questo cappello?

Perchè a Lisbona c'è stato un evento che mostra chiaramente la differenza tra i due mondi, la Religione di allora e l'Illuminismo e lo scontro che si è avuto tra di loro, in poco tempo Lisbona è passata, suo malgrado, dal passato al futuro, un futuro così bello nel suo equilibrio privo di rivoluzioni che forse oggi potremmo ancora trarne insegnamento.. ma il passaggio non è stato privo di sofferenze, ed è stato causato da un evento eccezionale, terribile, storico..

A breve cercherò di raccontare una storia, il cui titolo potrebbe essere..

"Lisbona, il Terremoto, il Marchese il Santo ed il secolo dei Lumi"

E' una storia che vuole essere 'storica' e non vuole cadere nell'errore di giudicare il mondo di allora con la visione odierna esattamente come non vuole applicare ad oggi la visione di allora.. occorre invece capire che se siamo ciò che siamo questo deriva dal nostro passato, conoscerlo ci fa solo luce (visto che parliamo di lumi) sul nostro modo di essere..

Come ho detto precedentemente, non sarà un racconto pesante e lungo, non vuole esserlo, serve solo a capire davvero dove siamo, oltre alle storie del Fado o dei quartieri tipo Alfama ecc. In realtà siamo in un luogo che, basta osservarne le architetture ed i nomi delle piazze, ha qualcosa di speciale, di molto speciale da dire..

Un saluto ed a presto..

Manlio
 
Siete arrivati a Lisbona, bene ;-)
Appena ho un pochino di tempo (ho iniziato un mini diario anche io), cerco di rimettermi in pari.....ciao a tutti e tre ;-)
 
Grazie Luciana!!

Spero che siano tutti in vacanza e che non li abbia 'uccisi' con questa introduzione!! :)

A breve inizio il racconto.. ;)

Un salutone!
Manlio
 
Spero che siano tutti in vacanza e che non li abbia 'uccisi' con questa introduzione!! :)

A breve inizio il racconto.. ;)

Un salutone!
Manlio

Ah!ah!ah! Manlio, per quanto mi riguarda,in parte ci hai preso...nel senso che ho letto i tuoi ultmi post tra spiaggia,sole e mare...in una condizione mentale poco reattiva... leggere si, capire un po'...ma commentare non ce la posso proprio fare!!! :) So che questo commento e'futile, ma l'ho scritto giusto per farvi sapere che continuo a seguirvi...nonostante tutto!;).

P.s. Ma come a breve inizia il racconto...?! Non era gia'concluso??? ( :):):))
 
Il terremoto di Lisbona..

Il terremoto di Lisbona..

​Invito chi mi segue a fare un salto nel tempo, siamo nel 1755, Lisbona è una delle città più importanti del mondo, capitale di un ricchissimo impero..

Nel 1755 l'Europa è retta da poche case regnanti, spesso imparentate tra di loro ma in lotta perenne, i sovrani si considerano tali per volere divino e la chiesa, da parte sua, appoggia spesso tale pensiero..

Ma in quello stesso periodo la società è in movimento e qualcosa di nuovo sta nascendo, la classe dei mercanti, la borghesia, la parte attiva della popolazione che occupa mansioni di rilievo comincia a rivendicare dei diritti rispetto alla classe dominante, quella dei nobili.. in questa situazioni si inserisce anche l'illuminismo, che mette di fatto in discussione i presupposti diritti divini ed il sangue blu per abbracciare invece una idea di uguaglianza di diritto delle persone..

Nel 1755 il Portogallo è un paese cattolico, retto da un Re di provata fede, ma è anche un Impero la cui funzionalità dipende da una borghesia, spesso formata anche da intellettuali ebrei..

In questa situazione si arriva al primo novembre dell'anno di grazia 1755, un giorno che ha segnato la storia del paese.. sono le nove e trenta di mattina la popolazione è nelle chiese per celebrare il giorno dei morti, le candele sono accese e tutti sono in preghiera..

In un attimo la popolazione passa dalla serenità al dramma.. totalmente inattesa arriva una scossa di terremoto la cui durata è di ben tre minuti..

Così la descrive un chirurgo Inglese che era in città in quel momento..

Richard Wolsall ha detto:
"...in pochi secondi vennero giù tutte le chiese e i conventi della città, insieme al palazzo del re e al magnifico teatro dell'opera...nessun palazzo si salvò...la visione orripilante dei morti, insieme alle grida di coloro che erano per metà sepolti sotto le macerie eccede ogni mia possibile descrizione...perfino la persona più risoluta non osava stare neppure un momento a rimuovere le pietre dal volto dell'amico più caro, sebbene molti sarebbero potuti essere salvati in questo modo: ma nessuno pensava a null'altro se non alla propria salvezza; raggiungere luoghi all'aperto e in mezzo ad ampie strade era la sicurezza più probabile."

La popolazione fugge nelle strade, ma i tetti in legno delle chiese cadono sulle candele e si scatena un incendio vastissimo..

Le case spesso resistono, ma le chiese no, e la gente era in chiesa..

Visto l'incendio e la possibilità di ripetizione di altre scosse la gente si rivolge al Tago, vicino al fiume sarà più protetta, sua Maestà Giuseppe Primo:

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Si impegna ad aprire i giardini del suo palazzo ed ha portare la popolazione verso il fiume..

Dopo un'ora dall'inizio dell'evento si avverte nello sciame sismico un'altra potentissima scossa, anche questa provoca crolli e distruzioni..

La gente è in preghiera, non riesce a capire cosa sta succedendo, si parla del giudizio Universale.. ma non è finita..

Verso le undici il fiume ed il mare si sollevano, la zona di sicurezza creata dal Re diviene una trappola ed un immenso Tsunami investe la città ed il Portogallo..

E' un crollo psicologico per il Re e la popolazione, il Re vede quell'assurda onda investire i suoi sudditi, proprio dove li ha portati lui per cercare di aiutarli, la popolazione vede la distruzione abbattersi su di lei e non ne capisce il perchè..

E già, perchè?

Per un uomo del millevecento la risposta è naturale, perchè il Portogallo sta in mezzo ad una faglia sismica, ma per un uomo del millesettecento la cosa è ben diversa, tutto viene da Dio, il bene ed il male, ed il male è la punizione per un reato commesso..

Il Re è scosso, stravolto, colpito dentro, si sente colpevole della situazione, la popolazione è totalmente sperduta, non capisce..

Ma il primo Ministro del Re, il Marchese di Pomball

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è un uomo molto diverso dai suoi contemporanei, è tra i primi in Portogallo a seguire le idee degli Illuministi, è uno studioso, è un uomo pratico, che come prima cosa cerca di affrontare il problema più urgente, il suo primo ordine è questo:

"sotterrare i morti e nutrire i vivi"

Non occorre stare fermi, qualunque cosa sia successa occorre reagire ed occorre farlo in modo sensato..

Per esempio, il giorno dopo la tragedia Pombal suggerì di seppellire i corpi delle vittime in mare, in acque profonde lontano dalla costa, in modo da evitare lo scoppio di epidemie. Su sua iniziativa l'esercito predispose delle tende fuori dalla città e venne ordinato alla flotta di barche da pesca di ritornare a casa e portare cibo per i sopravvissuti.

Pomball osserva che l'unica struttura che ha veramente resistito al terremoto è l'acquedotto: di concezione modernissima l'acquedotto era stato pensato per resistere al sisma ed ora assicura l'acqua per spegnere gli incendi e per i bisogni della popolazione, l'acquedotto è la prova che si può costruire una nuova città e che questa dovrà essere totalmente diversa dalla vecchia Lisbona, anche nel pensiero..

(To be continued)
Manlio
 
Ah!ah!ah! Manlio, per quanto mi riguarda,in parte ci hai preso...nel senso che ho letto i tuoi ultmi post tra spiaggia,sole e mare...in una condizione mentale poco reattiva... leggere si, capire un po'...ma commentare non ce la posso proprio fare!!! :)

Ti posso capire!! :)

So che questo commento e'futile, ma l'ho scritto giusto per farvi sapere che continuo a seguirvi...nonostante tutto!;).

Così mi piace!!

P.s. Ma come a breve inizia il racconto...?! Non era gia'concluso??? ( :):):))

Hemm..

:) :) :)

Un salutone e buone vacanze!
 
Ho purtroppo avuto poco tempo non per la lettura, ma per scrivere un commento in questo bel diario.
Manlio, non deludi mai.
Ho deciso di scrivere dopo aver letto chi... pur oziando sotto il sole... non ha avuto l'accortezza di dare un contributo serio a questo lavoro... ( non faccio nomi per delicatezza. .. ma mi riferisco a Lucrezia. .. )
Sentendomi meno in colpa... ho scritto per implorare il tuo perdono Manlio... visto che con LEI sei stato così buono...

Ne approfitto per chiedere un pò di pazienza anche agli altri due co-autori... in merito alla mia perdurante assenza dai loro rispettivi diari da "solisti"...tornerò!! (a scanso di equivoci. .. preciso che è una minaccia... :) )

Un salutone!
 
Complimenti Manlio, anche se detto cosi sembra un paradosso...il racconto della tragedia e'stato bellissimo! Attendo con piacere di leggere ancora di questo sconvolgimento che abbatte'oltre le mura le vecchie idee...! Ciao!
 
Stato
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