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Costa Victoria - Giallo Zafferano - 11 aprile - 2 maggio 2012

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
E' bellissima!!
Per uno come me, amante delle navi e della loro storia, è un qualcosa di stupendo!!

Manlio, se ti possono interessare questi due model di case barche con propulsione a motore....
Namastè!

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Vero Alessia, me le ricordo! :-)

Presto posterò la conclusione della terza e ultima tappa in India.....Poi navigheremo per mare per approdare alla Maldive!!!
 
Mie care comari, a conclusione di questa tappa, navigheremo per un giorno, per poi arrivare e riposarci alle Maldive!!



Mi sorprende il fatto che sebbene ci troviamo in India, le pietanze non sono affatto piccanti come le si aspetterebbe di trovare. Un gusto delicato pervade ovunque. Laddove capiti di trovare del cibo piccante, basterà bere un po’ di yogurt per neutralizzare il sapore pungente. Del resto, ci spiega Safrim, le vivande fortemente speziate aiutano la digestione, grazie alla loro qualità “calda”.

Dopo il pasto pantagruelico, ci spostiamo in una saletta dove avrà luogo lo spettacolo di danza Kathakali.
Seduti su un grande tappeto, ci sono due indù che tamburellano su dei grossi cenda, nell’attesa del protagonista.

Il kathakali, che si può tradurre come rappresentazione di storie, è una forma di teatro, tipica del Kerala, che fonde in un'unica forma espressiva, la musica, la danza il canto e la mimica.
Le storie sono tratte dai leggendari poemi epici, Ramayama e Mahabharata.
Queste rappresentazioni possono durare ore o persino tutta la notte. Noi saremo graziati e assisteremo ad uno spettacolo di appena un’ora.

Seguire il kathakali senza conoscere la lingua malayalam e le storie dei poemi epici, può risultare tanto noioso quanto sorbirsi un’opera lirica, ritrovandosi con un cuore metallaro.

Entra in scena il protagonista, l’unico che vedremo durante tutta la rappresentazione e che ci porterà in un mondo popolato da dèi, demoni ed eroi.
E’ un pacia che porta uno scintillante abito tradizionale e delle cavigliere a sonagli; le sopracciglia e gli occhi sono fortemente marcati dal color nero e la sua faccia è completamente dipinta di verde, a voler rappresentare un re nobile o un dio.

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Fonte: fromfrancetoindia.blogspot.com


Si avvicina con un sorriso smagliante al piccolo Valerio, ma questi, terrorizzato dal travestimento inusuale, sprofonda fra le braccia della mamma Lorena. Superata la paura del primo momento, il piccolo assisterà sottecchi alla rappresentazione, fino ad addormentarsi.

Il pacia ci narra con una voce squillante e mediante le vive espressioni del viso e dei mudra, la vicenda di una principessa rapita da un demone.
Parsim ci spiega, sottovoce, che questi artisti riescono a raggiungere livelli di abilità tali da poter interpretare con il volto due personaggi alla volta! Con metà volto interpretano, ad esempio, un Kari o demone, e con l’altra metà, la dea Parvati, raffigurazione della serenità e della pace.

Il suono dei tamburi incalza; il pacia roteando e sgranando gli occhi, descrive un cerchio con un movimento ampio delle bracci; piega la testa, prima a destra e poi a sinistra; richiama l’attenzione alzando un sopracciglio, trascina i piedi seguendo una misteriosa coreografia; alza il pollice della mano destra e lo stringe all’interno dell’altra mano a voler rappresentare un amplesso amoroso.
La principessa, dopo varie vicissitudini è salva.
I tamburi cessano di rimbombare nell’aria. L’attore e i due percussionisti si pongono davanti a noi e ringraziano con ripetuti inchini, compiacendosi degli applausi sonori del pubblico.

Terminato lo spettacolo, saliamo sul nostro pulmino per tornare al porto.
Ci vorranno circa un ora e trenta per arrivare, ma dal momento che il Victoria salperà alle 23.59, abbiamo tempo a sufficienza anche per imprevisti quali un ingorgo stradale, la foratura di un pneumatico o per prenderci un bel raffreddore, con questa aria condizionata che soffia impetuosa come il Burian d’inverno, sul mio povero collo.
Cerco di coprirmi alla meglio e di non sciupare la mia ghirlanda di gelsomino, avuta in dono da Parsim, appena sbarcata dalla nave. È diventata incredibilmente lunga e non riesco a capire il motivo. I minuscoli fiori che la compongono, nonostante profumino ancora, hanno perso la loro freschezza e presentano qua e là delle macchioline marrone.

È stata una giornata incredibilmente bella e rilassante.
Mi chiedo se e quando ritornerò su questi lidi; quando potrò soffermarmi ancora ad ammirare gli straordinari affreschi del Palazzo Olandese, nel vecchio quartiere di Mattancherry, e rivivere l’interminabile storia del viaggio di Rama e degli eroi della mitologia indù in esso raffigurati; e quelle preziose piastrelle in maioliche blu, che adornano l’interno della sinagoga, le potrò ancora contemplare?
Se torno ancora nel quartiere di Mattancherry, vorrò sicuramente avere più tempo per perdermi nei suoi vicoletti caratteristici, fotografare le facciate delle chiese e delle sue case e contrattare nei negozi d’artigianato sparsi in ogni dove.

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Arrivata in cabina, apro la bustina che Safrim ha dato ad ognuno di noi al termine della giornata. Al suo interno trovo un opuscolo dell’agenzia e una piccola statua in bronzo del dio Ganesh.
La giro e la rigiro fra le mani osservandone i particolari, mentre sorrido felice per tutta l’attenzione ricevuta.
Il sorriso splendente e gli occhi puri di Safrim sono l’unica cosa che riesco a vedere nel buio del porto di Cochin, e l’ultimo ricordo che mi porto dell’India, mentre Victoria prende il largo, verso un’altra meta esotica.

Ah, Madre India!
Vorrei essere l’acqua liquida che scorre nei tuoi canali,
la chioma della palma che splende nel cielo,
l’aria immobile respirata dal tuo sole al tramonto,
e se mi fosse concesso,
vorrei divenire la Parvati inebriata al profumo di gelsomino
che contempla dall’alto la tua infinita bellezza.
 
Ultima modifica:
Ah, Madre India!
Vorrei essere l’acqua liquida che scorre nei tuoi canali,
la chioma della palma che splende nel cielo,
l’aria immobile respirata dal tuo sole al tramonto,
e se mi fosse concesso,
vorrei divenire la Parvati inebriata al profumo di gelsomino
che contempla dall’alto la tua infinita bellezza.

Herminia, fai sognare....sarebbe splendido poter fare la crociera che soavemente ci racconti, insieme a te.
Immagino che tutto cambierebbe forma e persino colore.
E continuo a seguirti con infinito piacere.
 
Guardate quanto è bella l'Oceanic, attraccata al porto di Cochin.
Qualcuno sa dirmi qualcosa riguardo questo gioiellino?

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Ciao Herminia, vedendo la foto dell'Oceanic mi sono ricordata che leggendo i vari post di questo nostro bellissimo forum, avevo trovato notizie proprio su questa nave, simbolo dello stile Made in Italy, così ho cercato e ho trovato questa discussione....
http://forum.crocieristi.it/showthread.php/5757-Costa-Europa-quando-era-Homeric
Saluti Maddalena
 
La Oceanic, l´ultimo transatlantico Italiano che ci sta lasciando !!!!!!
Una delle ultime foto, garzie Concordia, va la mio album.

Un saluto.
 
Tanito, se avessi saputo prima, l'avrei fotografato fa piu' angoli, cogliendone tutti i particolari.
I passeggeri che scendevano dall'Oceanic erano tutti asiatici, con molta probabilita', giapponesi!
Ora cerco le altre e le posto nel link che Maddalena ha cercato per noi!
Grazie cara!!!
 
Herminia, mi ero perso questo stupendo diario perchè l'avevi iniziato mentre ero in crociera...ma meglio così, stamattina me lo sono goduto tutto insieme!

Dirti grazie per quello che hai scritto e fatto vedere è riduttivo...
 
Manlio, se ti possono interessare questi due model di case barche con propulsione a motore....
Namastè!

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Direi proprio di si.. ;)

Seguire il kathakali senza conoscere la lingua malayalam e le storie dei poemi epici, può risultare tanto noioso quanto sorbirsi un’opera lirica, ritrovandosi con un cuore metallaro.

:) :) :)

Non mi sembra però che sia andata così.. ;)

Arrivata in cabina, apro la bustina che Safrim ha dato ad ognuno di noi al termine della giornata. Al suo interno trovo un opuscolo dell’agenzia e una piccola statua in bronzo del dio Ganesh.
La giro e la rigiro fra le mani osservandone i particolari, mentre sorrido felice per tutta l’attenzione ricevuta.
Il sorriso splendente e gli occhi puri di Safrim sono l’unica cosa che riesco a vedere nel buio del porto di Cochin, e l’ultimo ricordo che mi porto dell’India, mentre Victoria prende il largo, verso un’altra meta esotica.

E' un bellissimo episodio.. è vero, lascia qualcosa dentro..

Ecco i link sull'Oceanic:

http://forum.crocieristi.it/showthread.php/12319-Oceanic-l-ultimo-gioiello

http://forum.crocieristi.it/showthread.php/12077-25-11-2010-quot-The-Oceanic-quot-a-Catania

http://forum.crocieristi.it/showthread.php/3811-Oceanic-a-Barcellona-3-03-2008

Probabilmente anche questo capolavoro andrà perduto, ma lasciatemi dire che senza l'Oceanic il mondo avrà perso qualcosa di bello..

Un saluto
Manlio
 
Herminia, mi ero perso questo stupendo diario perchè l'avevi iniziato mentre ero in crociera...ma meglio così, stamattina me lo sono goduto tutto insieme!

Dirti grazie per quello che hai scritto e fatto vedere è riduttivo...



Grazie a te Cristian! Mi fa piacere suscitare belle emozioni in chi legge.


Manlio dici che probabilmente anche questo capolavoro andrà perduto e che senza l'Oceanic il mondo avrà perso qualcosa di bello.... si contenga Signor Presidente! ;-) si contenga....
 
Cari amici, avete atteso fin troppo, per la continuazione.
Ora, venite a curiosare e scoprire cosa facevamo durante le giornate di navigazione....




...........................Navigazione sull’Oceano Indiano


Questa di oggi sarà una distensiva giornata di navigazione.
Sin dalle prime luci dell’alba mi godo la tranquillità della nave e dei suoi ponti esterni.
Dormono tutti, ancora. È il momento che prediligo per prendere il sole e rilassarmi nelle piscine.
I raggi del sole inondano il cielo e trovano rifugio nella sagoma bianca di Victoria, unica isola in mezzo ad un oceano blu senza fine.
Splende di bellezza la gloriosa prua, protesa in avanti verso miglia spumeggianti; brillano le sue vetrate che lanciano bagliori verso la brezza amica e verso impavidi gabbiani che seguono la scia delle correnti prodotte dal suo passaggio.

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Questa nave è così bella, ai miei occhi, che sembra essere nata dall’amore del cielo per il mare; un connubio millenario testimone di traversate leggendarie.
Di notte, Victoria solca le acque, seguendo il moto delle stelle imperiture, mentre il sestante riposa su antiche carte nautiche.
Guardo il cielo un po’ disorientata. La posizione delle stelle in queste latitudini è cosi diversa rispetto all’area europea e in più, la presenza di astri, a me sconosciuti, mi confonde ulteriormente.

Ma chi siete?” - mi domando osservando quel gruppetto di stelle a ponente di Antares.

Corro al ponte Butterfly. Mi connetto alla rete internet per cercare una mappa celeste e dare un nome a quei puntini luminosi.

Ah!” - esclamo piena di meraviglia con un sorriso splendente, appena conclusa la mia ricerca.

Scendo di corsa al ponte 6 e mi lancio verso l’esterno spingendo la pensante porta in legno. Un ondata di brezza marina mi investe piacevolmente. Volgo lo sguardo al cielo e, a poco più di 20 gradi sopra l’orizzonte, le rivedo, con occhi nuovi, ancora lì, ad ammiccarmi sorridenti.

Ciao, Alpha Centauris! Quanto sei bella!”

Mi appoggio alla balaustrata completamente immersa in uno stato di estasi. Resterei qui tutta la notte ad osservare lo stesso angolo di firmamento.
A queste latitudini sembra che lo Scorpione si drizzi sulla lunga coda quasi ad arretrare di fronte allo splendore del Centauro e alla grazia della Croce del Sud.

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fonte:astrobob.areavoices.com


Vous-aimez l’aire, n’est-ce pas?” - mi chiede un signore, avvicinandosi timidamente.
Ha la pelle oscura come la notte ed un sorriso bianco come la luna. Si presenta cordialmente. E’ un uomo sulla cinquantina e proviene da Guadalupa.

Oh, no, monsieur!”. Gli rispondo divertita dalla sua osservazione. Gli spiego, con voce sommessa, che sono semplicemente attratta dalle stelle.

Incuriosito, si mette al mio fianco, rivolge lo sguardo verso il mare e segue il mio dito puntato verso il magnifico ammasso di stelle.

Riesce a vedere la stella più brillante? E’ Alpha Centauris. E quello, non ha la forma di uno scorpione?

Ah, oui, c’est vrai!! – mi risponde sgranando gli occhi dalla meraviglia e illuminando il suo volto con un fulgido sorriso.

Ecco, lo sapevo. Dall’entusiasmo con cui mi risponde, sono certa, è stato catturato anche lui dal potere degli astri.

Quando l’uomo guarda il cielo veramente, scopre il fanciullo che è in sé, sente la fiammella accendersi nel profondo Io, vive una seconda vita parallela fatta di interiorità e magia. Peccato che abbiamo preferito guardare non oltre l’altezza dei nostri occhi, disconoscendo il cielo e i doni che porta con sé ogni notte.

Alle 16 di ogni giorno di navigazione, noi dell’Associazione Croceristi, amiamo incontrarci nel Giardino d’Inverno posto al ponte Traviata e fare salotto fino all’ora di cena.

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Ci scambiamo informazioni, notizie e curiosità sul nostro meraviglioso viaggio intorno all’Oceano Indiano; guardiamo le foto scattate i giorni precedenti, mentre il sole illumina la nostra pelle attraverso le vetrate; aggiorniamo la diretta sul Forum, arricchendola di particolari che esalteranno gli amici che ci leggono da casa.
A volte, ci diamo appuntamento in questa area della nave per andare poi al Teatro Festival a seguire gli interventi culturali del bravissimo conferenziere di bordo.
Durante le altre ore della giornata, amo rilassarmi al Club Magnifico, in compagnia di una tazza di tè, addolcita con del miele.
M’incanto a guardare lo strascico bianco lasciato da Vic. I miei pensieri si impigliano in quel “velo” effervescente, allontanandosi da me, svuotandomi e liberandomi completamente.
La magia di una crociera....

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Ultima modifica:
Questa di oggi sarà una distensiva giornata di navigazione.
Sin dalle prime luci dell’alba mi godo la tranquillità della nave e dei suoi ponti esterni.
Dormono tutti, ancora. È il momento che prediligo per prendere il sole e rilassarmi nelle piscine.
I raggi del sole inondano il cielo e trovano rifugio nella sagoma bianca di Victoria, unica isola in mezzo ad un oceano blu senza fine.
Splende di bellezza la gloriosa prua, protesa in avanti verso miglia spumeggianti; brillano le sue vetrate che lanciano bagliori verso la brezza amica e verso impavidi gabbiani che seguono la scia delle correnti prodotte dal suo passaggio.

PC070224.jpg



Questa nave è così bella, ai miei occhi, che sembra essere nata dall’amore del cielo per il mare; un connubio millenario testimone di traversate leggendarie.
Di notte, Victoria solca le acque, seguendo il moto delle stelle imperiture, mentre il sestante riposa su antiche carte nautiche.

Herminia, conosco bene queste sensazioni, per certi versi Victoria sembra un qualcosa di 'armonico' con il mio spirito.. come non capirti?


Guardo il cielo un po’ disorientata. La posizione delle stelle in queste latitudini è cosi diversa rispetto all’area europea e in più, la presenza di astri, a me sconosciuti, mi confonde ulteriormente.

Ma chi siete?” - mi domando osservando quel gruppetto di stelle a ponente di Antares.

Corro al ponte Butterfly. Mi connetto alla rete internet per cercare una mappa celeste e dare un nome a quei puntini luminosi.

Ah!” - esclamo piena di meraviglia con un sorriso splendente, appena conclusa la mia ricerca.

[..]

Praticamente mi hai portato a bordo.. non sai quanto mi dispiaccia di non essere stato lì.. sono sicuro che avrei sentito e provato quello che senti e provi tu..

Sono contento però del gruppo che si è formato, che è stato bene, che ha reso più bello con il racconto questo viaggio che altrimenti avrei solo potuto immaginare in modo indistinto...

Un saluto..
Manlio
 
Herminia hai la capacita' di trasportare il lettore dei tuoi scritti, per un attimo sono stata li con te sul ponte 6 ad ammirare la volta celeste.....chissà che prima o poi succeda realmente...;)
 
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