Cap. 9 - Navigazione 2 - “People of the Cruise”
Due brutti segnali contemporaneamente non sono una bella cosa. Con la partenza della sera prima, abbiamo salutato contemporaneamente l’obiettivo più interessante del viaggio e la meta più lontana: segnali inequivocabili che siamo sulla via del ritorno e, ancora più agghiacciante, che la crociera sta finendo.
La mestizia si rivela anche nel fatto che oggi il telefono e la sua fotocamera sono rimasti ben chiusi in cabina (e il diario risentirà dell’assenza di immagini), avranno modo di rifarsi – per l’ultima volta - l’indomani ad Atene.
Dopo 5 giorni consecutivi di escursioni, oggi l’imperativo è “sveglia libera”, lasciamo che la natura faccia il suo corso senza porre ostacoli al sonno, lasciandoci cullare dalla nave… E fu così che alle 7.15 mi ritrovai con gli occhi spalancati del gufo. Che fare? Mentre russa – come un fumatore turco - persino il piccolo, mi affaccio al balcone e mi ritrovo a non più di 200 metri dalla riva, in pieno stretto dei Dardanelli.
Lì, decisione fulminea, mi infilo il costume e salgo al ponte 9, piscina di poppa per adulti, mi infilo nell’idromassaggio e mi godo mezzora di pace e relax, con un bel panorama. Finché non entrano in vasca una coppia di uomini tedeschi oversize - in lunghezza e larghezza - e una signorona francese (tutta rifatta) che ha passato negli idromassaggi della nave la sua intera crociera. L’incanto sul dardanello mi si è spezzato, così, all’improvviso e si rientra in nave.
La giornata è completamente di scarico: piscina e Squok per i bambini, qualche puntata al casinò nel pomeriggio, niente di eclatante da segnalare, se non ciò che si sa che accade nei giorni di navigazione: il grande caos!
2.800 persone “rinchiuse” in una nave di cui, in fondo, al nono giorno hai già visto tutto, fa sì che si crei una confusione totale nei punti più vitali: la piscina centrale, gremita dentro e fuori, con il miraggio di una sdraio appetibile solo due piani sopra e, soprattutto il buffet. Per cui, decidiamo per la prima volta di servirci del ristorante giù per il pranzo: servizio mediamente veloce, piatti ricercati abbastanza simili a quelli della sera… ma resta quella inevitabile sensazione e desiderio di risalire a fine pasto al buffet per integrare con un po’ di sostanziosa materia prima.
La “cena di gala dell’arrivederci” poi si è rivelata lo stesso bluff della prima, ma stavolta priva anche del bicchierino di prosecco. Tutti in ghingheri a sfoggiare eleganza più o meno variegata (o quasi, ricordando come ridacchiava il signore in canotta di fronte o il vicino cinese in bermuda) praticamente… per nulla.
Anche lo spettacolo serale del dopocena risente della tristezza generale: “Come Fly with Me” con Celia e Julien, che davvero sono dei bravi ballerini-acrobati ed hanno lasciato splendide sensazioni (commozione e tristezza) in tutti quelli che me lo hanno raccontato. Si, me lo hanno raccontato, perché io, in terza fila, ho più dormito che altro. Sarà l’età che avanza verso la quarantina!
La pochezza di emozioni della giornata mi lascia spazio per il secondo tema libero: “People of the cruise”, in cui vi presenterò le varie fenomenologie di umanità a bordo della Deliziosa, almeno quelle di cui valga la pena dire qualcosa in più. E, essendo un prof nella vita, non posso che chiudere con un voto.
Il Capitano
Non si può che cominciare da lui, Niccolò Alba, serio e possente, sguardo fiero e determinato, portamento elegante. Questo si evince dalla la sua foto nell’Atrio delle Delizie, unico punto di contatto che con egli abbiamo avuto. Per il resto, non lo si è visto e dal nostro tavolo defilato, non siamo stati in gradi di capire se fosse presente – al tavolo o di passaggio - alle due serate di gala. Sentivo di gente che rimpiangeva Schettino, in quanto dalle immagini lo si vedeva sul palco o in giro per i tavoli delle serate di gala a relazionarsi con gli ospiti.
Voto: N.C. per le relazioni sociali, 8 per non aver fatto “inchini” e perché la navigazione è andata sempre bene.
La Director Cruise
Patricia Gomez. La donna dal microfono scintillante, dagli abiti da sera eccezionalmente portati nonostante non sia certo una 42, dalla simpatia debordante e un po’ artefatta. Ma è stata anche la donna che con fermezza ed eleganza ha saputo trattare con la signora fuori di testa, che prendeva il vento in faccia a Santorini nell’attesa di dare il via libera alle lance, che incontravi a terra a coordinare autobus e dare info utili ai faidateisti come noi.
Voto: 9, presente, disponibile e sempre affascinante
Gli animatori di contatto
A dire il vero, non ci ho avuto molto a che fare, li ho solamente osservati dall’esterno non avendo mai partecipato ai vari giochi, sia in piscina che al gran bar. Mi sono sembrati in gamba, splendidamente poliglotti, in grado di far divertire i presenti.
Voto: 7, sulla fiducia
Gli animatori dello Squok Club
Con loro, invece, ho avuto ben più a che fare. Sorprendentemente i miei bambini hanno voluto stare lì, quindi già è un punto a loro vantaggio, poi si sono dimostrati sempre sorridenti, una vera e propria fucina di idee e di oggetti da realizzare con cui fare giocare i bimbi. Li hanno fatti partecipare attivamente alla vita della nave, con balli nelle serate a tema e truccandoli nei modi più disparati. In un pomeriggio sono riusciti ad imbastire uno spettacolo. Inconsciamente, sapevamo di lasciare i ragazzi in buone mani.
Voto: 9, hanno davvero fatto un buon lavoro.
Il cabinista
Credo non si possano fare nomi dei singoli, quindi ometto il nome del nostro ometto.
Fortunatamente, è stato splendido dall’inizio alla fine: la stanza era sempre pulita ed ordinata (noi, in ogni caso, lasciavamo sempre le nostre cose in ordine), i teli cambiati con regolarità, letti in ordine, pupazzetti con gli asciugamani e scenette con i pupazzetti dei miei figli, soprattutto sempre con il sorriso nonostante il lavoraccio che gli toccava. Ogni tanto si giustificava per ciò che non poteva dare con la frase “disposizioni Costa”.
Voto: 10, davvero niente da dire, l’ho pure segnalato nel questionario finale
I camerieri del tavolo
Travolti da un lavoro senza un attimo di tregua: li incontri al ristorante la sera, al ristorante a pranzo, al buffet per colazione e spuntini degli adulti e dello squok. Girano come trottole e cercano di sorridere sempre (il sorriso è senza dubbio più forzato rispetto a quello dei cabinisti, ma li giustifico), soprattutto con i bambini. Impeccabili se non si esce un filo dalle linee della cucina, rischiano di andare in confusione se c’è un extra o una lieve correzione alle comande, ma buona parte delle volte riescono ad assecondare le richieste.
Voto: 7,5, il lavoro un po’ li logora, ma restano eccezionali
I cantanti e i ballerini dell’Afro Arimba
Bravi tutti, senza esclusione. Ma l’applauso va anche ai costumi spettacolari, ai tecnici del palco e delle luci. Il cantante “tascabile con lo sguardo da furbetto” (cit.) e la cantante hanno ottime voci ma sono stati protagonisti di interpretazioni un po’ “piatte” (da cui il sonno reiterato e la rinuncia ai loro spettacoli a fine crociera). Per qualcuno di loro avrei evitato la passerella senza trucco dell'ultimo giorno...
Voto: 8, indubbiamente bravi, ma senza entusiasmare
I camerieri dei bar
Protagonisti indiscussi del gioco “risucchia la costacard”, agiscono come cavallette, ti scrutano e ti osservano: cercano di capire se sei tipo da cocktail o meno, si avvicinano con fare sorridente e ammiccante, per poi piazzarti il “desidera qualcosa?” con la mano già involontariamente tesa. Fanno il loro mestiere, lo fanno con discrezione, certo, ma restano comunque leggermente indisponenti. Una menzione particolare per una di loro che somigliava tanto ad un’infermiera di ospedale gestito da suore.
Voto: 6, indisponentucci
Il conferenziere
Troppo simile ad Elton John, toupè compreso, per prenderlo seriamente. Troppo votato a spingere per le escursioni della compagnia per ottenere da lui informazioni utili.
Voto: 4, inutile.
I croupiers del Casinò
Professionali e simpatici, quasi iconici nel loro look, decisamente divertenti. Probabilmente perché alla roulette ho vinto qualcosina. Altrimenti sarebbero stati delle viscide insopportabili sanguisughe.
Voto: 9, portafortuna
I crocieristi
I miei 2.700 (circa) compagni di viaggio. Che dire, la varietà umana è stata ampia e divertente. Impossibile racchiuderla in una singola categoria. Suddividiamo un po’:
I tedeschi
Presenti nell’ordine di qualche centinaio, i tedeschi non davano particolare disturbo al resto della truppa. Vivono nel loro mondo in cui in crociera si fanno tutte le escursioni costa, si beve birra anche al mattino, se si decide di entrare nell’idromassaggio si entra senza pietà ed incuranti del fatto che già ci sono 8 persone nello spazio di 6.
Voto: 7, inoffensivi
Les Amìs Francophòne
Decisamente più fastidiosi e anche lievemente arroganti nei rari momenti di contatto, formano gruppo a sé, coeso e compatto. Si muovono in sciami, soprattutto i bambini, in giro per la nave, travolgenti come un’onda che, spesso e volentieri, non comprende come anche gli altri turisti italiani – e quindi i bambini della loro età - non parlino la loro stessa lingua. Impassibili anche quando la Francia supera i quarti di finale al supplementare: accennano un sorriso con un singolo angolo della bocca e chiedono un altro bicchiere di diosolosacosa. In un momento come quello avresti dovuto saltare per la nave abbracciando ogni forma vivente e ogni oggetto inanimato… cosa vivono a fare?
Voto: 4, c’è del livore in me, lo riconosco. Immotivato, probabilmente.
Gli Italiani
Stragrande maggioranza degli ospiti, gli italiani sono ovviamente i protagonisti indiscussi della nave, con tutte le loro splendide abitudini, a cominciare dalla signora che alle 7.30 del mattino del giorno di navigazione è andata in piscina con un telo mare e la sua borsetta: in una sdraio ha messo il telo, in un’altra la borsa, in una terza una rivista, nella quarta un cappello, nella quinta gli occhiali da sole, nella sesta un libro e nella settima… c’era un signore, ma lo ha fatto spostare di un posto, perché doveva appoggiarvi la crema solare. Sensazionale. Ovviamente si è subito diretta al buffet. Alle 10.00, quando siamo andati in piscina, quelle sdraio avevano la stessa disposizione di oggetti, poggiati però su dei teli mare che si erano premurati di raccogliere. Le abbiamo viste piene solamente, all’uscita dalla piscina, con una comitiva di signori over 50 tutti allegri e riposati. Si sa, siamo unici nel nostro genere. Ognuno di noi crede di essere il padrone della nave. Mi lamento? No, fa parte della creatività del nostro essere.
Voto: 8, siamo creativi, ma bisogna saper viaggiare.
La coppietta in viaggio di nozze
Li ho incontrati una sera in ascensore. Lei è entrata piangendo. Alza gli occhi e ci fa una domanda sola: "Ma voi quanto avete pagato per questa crociera, qui si paga tutto!". Glielo abbiamo detto, gonfiando un po' il prezzo intuendo dove volesse andare a parare... era comunque (4 persone) meno della metà di quanto avessero pagato loro due prenotando oltre un anno prima. E' andata via di nuovo piangendo. Brutta bestia il marketing.
Voto: s.v., ma tanta tenerezza
La signora in verde, il figlio e il ragazzo della Costa che l'ha presa in consegna
ha perso il controllo a metà crociera e ha dato filo da torcere a tutti nei due giorni successivi: dalla piscina al teatro era sempre lì, pronta a esplodere. Eravamo tutti vicini al figlio che cercava di farla ragionare e all'animatore che le è stato affidato come guardia del corpo.
Voto: s.v., naturalmente, le cose della vita non si possono prevedere... o no?
I cinesi
Ce ne erano solo 6, al tavolo accanto a nostro, in mezzo a molti più connazionali che vi lavoravano dentro, il che li metteva un po’ in imbarazzo. Simpatici e cordiali.
Voto: 9, il bimbo di tre anni e soprattutto la bimba di quasi 2, era uno spettacolo quando si è presentata in kimono alla serata di gala.
I nostri amici del tavolo
La scelta di creare tavoli con famiglie omogenee per composizione, si è rivelata ancora una volta vincente. Almeno per noi. Possiamo immaginare che per questo la convivenza obbligatoria, senza più l’alternativa del buffet serale, possa diventare un incubo per altri.
Voto: 10, e non potrebbe essere altrimenti
Mia moglie
Unica. Nient'altro da dire.
Voto: 10, anche perché ha finito di lavare tutto già il giorno dopo il rientro
I miei bambini
Anche loro, tutto sommato, sono stati bravi, fra capricci e resistenze alla sveglia e agli spostamenti, hanno passato una bella esperienza e si sono divertiti. Li abbiamo messi a dura prova con le escursioni e non posso assolutamente dire che si siano comportati male in relazione alle loro possibilità. Hanno anche partecipato per la prima volta alle attività del miniclub (che in altre vacanze hanno sempre ripudiato), regalandoci un po’ di sano ossigeno.
Voto: 10, perché in futuro sono certo che anche loro diverranno dei piccoli crocieristi.