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"Delizioso" Incanto sul Bosforo - Costa Deliziosa - Giugno/Luglio 2014

  • Autore discussione Autore discussione FoxLF
  • Data d'inizio Data d'inizio
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Hai proprio azzeccato, la guida la vorrei principalmente per gli spostamenti, anche perché l'ascolterei solo io :|
Sentito percaso qualcuno che ha fatto l'escursione notturna sul bosforo??
 
No, purtroppo. Però le barche partono al porto di Ikonomu, dall'altra parte del ponte di Galata. Puoi informarti di giorno per sapere cosa fanno la sera...
 
Manu76, SabrinaB... vi siete eclissate... a voi com'è andata nelle ultime tappe?

ahahahah :D ti sto leggendo con molto piacere.
Noi ad Izmir abbiamo preso l'escursione costa e siamo andati ad Efeso e alla casa di Maria. Efeso mi è piaciut moltissimo.
Per Istanbul abbiamo prenotato con un'agenzia on-line e ci ha fatto girare come trottole!!
La sera siamo usciti con i nostri compagni di tavolo e siamo rientrati alle 2, devo dire che è una città molto tranquilla.
Appena usciti dalla nave siamo andati verso sinistra, senza fare il tragitto lungo, sulla destra, della mattina come dicevi tu....
Abbiamo preso un taxi che per 10 euro ci ha portati alla Moschea Blu dove c'era una festa, un mercatino tutto illuminato, sembrava Natale lucine dappertutto castagne arroste... bellissimo, invece per il rientro ce la siamo fatta a piedi.
Il secondo giorno la guida ci ha lasciati alle 17 e insieme ad altre famiglie del gruppo ci siamo fatti indicare la strada per il Gran Bazar e siamo stati lì fino alle 19, premetto che il giorno prima ci aveva già portati al bazar e ci siamo trattenuti per 1 ora, ma evidentemente non ci è bastato!!!:D
Purtroppo non sono capace ad inserire le foto altrimenti le mettevo.
Confermo che Istanbul si può girare tranquillamente da soli ed in tram.
 
Manu76, SabrinaB... vi siete eclissate... a voi com'è andata nelle ultime tappe?

Presente!
Ti leggo, ma devo dire che il mio contributo non sarà molto interessante. A Smirne non siamo scesi perché avevamo già visitato Efeso e la casa di Maria nel 2011. In effetti sarebbe valsa la pena di una visita alla città , ma volevo riservare le energie mie e della truppa per Istanbul. E la mattina dell'arrivo a Istanbul, come da manuale, due moschettieri su tre si svegliano acciaccati... Dopo ave disdetto il giro guidato con il gruppo di Manu, cerco di dettagliare i danni dei miei e contemporaneamente recuperare info su una visita essenziale e super veloce. Pranziamo presto e prima che i batteri ci atterrino decidiamo un raid in taxi per Santa Sofia e moschea blu. Vengo ampiamente rassicurata sul fatto che non costituisce un pericolo il fatto di girar sola con tre bambini, e, in diretta cellulare con mio marito, partiamo. Fuori dal porto taxi: tratta fissa 20 euro, tassista simpatico che parla anche tedesco( che padroneggio meglio dell'inglese), mi chiede di mio marito e gli dico che è sulla nave col mal di pancia( bugia, ma non volevo dare l'idea della turista occidentale troppo " evoluta". Ci chiede di dove siamo e dico che abitiamo a Udine, ma mio marito e' calabrese: si illumina: " Calabria, Sicilia, mafia , n'drangheta!!" E io ridendo:" si, si appunto!" Per la serie, come dicono a Napoli: statte accuorto! In realtà i miei timori sono infondati; a parte la "vivacità' ", e' gentilissimo, ci da indicazioni su quello che vediamo passando e infine ci deposita a pochi passi da Santa Sofia. Qui, se può essere utile a qualcuno, e' possibile pagare con carta di credito ( addebito corretto), e sempre con carta di credito anche l'audio guida in italiano con deposito di un documento. Meravigliosa, visitiamo anche il piano di sopra. Suggestiva, parlavano i secoli... Andiamo alla volta della Moschea blu e li... non mi fanno entrare col passeggìno e il bambino si era appena addormentato, dobbiamo metterci il velo io è la mia figlia maggiore( portati da casa come dei calzini da indossare e poi... gettare) e una guardiana fa mettere un velo in vita a mia figliA perché aveva le caviglie scoperte!!!! Apposta aveva indossato un leggins lungo e una maglietta con la manica sotto il gomito: ancora adesso lei l'ha subita come una violenza, si è sentita trattare da indecente... Mah! Mi è' sembrata una mascherata e avrei preferito sorvegliassero il comportamento da cretini di certi turisti all'interno e non cavillare sull'abbigliamento. Giriamo col bambino in braccio addormentato e a parte la puzza epica( "incenso al sandalo" l'ha definita la mia piccola di 10 anni), ed è' davvero suggestivo. Prima volta in una moschea. Stupendo anche l'esterno, i cortili e il resto. Ci allontaniamo con gli occhi pieni di oriente e riprendiamo il taxi per ritornare. Basta così , ci è' andata di lusso pensando alle condizioni dei nostri eroi. Il giorno dopo infatti è di cura intensiva per salvare il resto della vacanza, e così sarà . Ci accontentiamo, ci ripromettiamo di tornare col papino e la sera ci regalerà il più bel ricordo della crociera: la partenza da Istanbul dal nostro terrazzo, solo per noi, con la nostra intimità...
 
Ultima modifica:
Le lire turche si possono prelevare nei bancomat delle banche lungo la strada principale (anche di fronte alla fermata stessa), tramite prelevamenti dalle carte di credito. Non ci sono cambi-valute ? bisogna per forza usare carta di credito o bancomat ?
 
Non ho visto cambi valute al porto o nelle immediate vicinanze e il tram accetta solo lire turche. I cambi valute, invece, abbondano nella zona di sultanhamet e del grand bazaar.
 
Dove posso prelevare le lire turche appena arrivo al porto avendo il bancomat prima di salire sul tram? A quanto ho capito nella zona del gran bazar e vicinanze posso farlo ma come ci arrivo li se scendendo al porto io non mi trovo lire turche per salire sul tram? Grazie per la risposta
 
Non mi pare che il nostro circuito bancomat funzionasse, per questo devo aver usato la carta di credito.
In alternativa, puoi prendere un taxi - meglio se poco fuori dal porto - che ti porti a Sultanhamet. Con una decina di euro fai il primo viaggio (anzichè 1,60 euro per ogni jeton) e lì troverai abbondanza di cambivalute.
 
Io non ho cambiato e ho pagato in euro ai tassisti. Ti danno anche il resto giusto in lire turche ( se ti fai vedere sveglio con i conti del cambio euro/ lira).! Ho comprato pure in euro qualche stupidaggine e non mi hanno imbrogliata. Ma avevo con me moneta spiccia.
 
Cap. 8 – Ancora Istanbul e la notte della fragolina bianca


In una crociera è strano risvegliarti nello stesso porto in cui ti sei addormentato la sera prima. La due giorni di Istanbul, punto focale di questo itinerario, ti regala anche questa sensazione. E allora, cominci a pensare che ogni minuto sulla nave è un minuto non ben utilizzato.

Così alle 6.30 del mattino, mentre tutti in cabina dormono, mi lavo, mi vesto, salgo a fare colazione e do un senso alla mia giornata: scendo da solo alle 07.00 (non so che turni fanno, ma alla scaletta c’erano gli stessi oepratori del rientro la sera prima alle 23.30) e mi incammino verso sinistra dove effettivamente trovo l’altra uscita.

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All’ingresso del porto è bene ricordare il fondatore della Turchia moderna



L’obiettivo di questo raid mattiniero è la Torre di Galata, il covo degli Assassini da cui ha preso le mosse la mia avventura videoludica di 500 anni prima. Con un briciolo (poi ovviamente infondato) di timore, inizio a salire una serie di piccole viuzze del quartiere genovese, ben sapendo che la torre sarà al culmine di queste salite.

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le vie di Galata


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la torre da pochi metri

Vedo la città svegliarsi, i primi anziani per strada, qualche barbone nei parchi, un po’ di gente che sorseggia il black tea o il turkish coffee nei primi “bar” aperti. Dopo neanche 300 metri, ecco la torre. Alta, con la forma affusolata. Si potrà visitare solamente a partire dalle 09.00, dicono che il panorama sul bosforo da lassù sia molto suggestivo, ma purtroppo dovrò rimandare ad altra occasione. La multiculturalità di istanbul la si vede anche in un dettaglio: accanto alla torre, un equipe di universitari turchi e americani stava facendo volare un drone intorno alla torre per realizzare delle riprese aeree.

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il drone al lavoro…


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… e a terra



Faccio ancora qualche giro nelle stradine del quartiere, poi decido di tornare in nave, ma non certo dalla stessa strada: la discesa avviene verso Sud, nella direzione del ponte di Galata, che percorro per qualche decina di metri. Lì, fra i pescatori già al lavoro al piano superiore, mi accorgo di quanto invece sia caratteristico il piano inferiore, con i suoi ristoranti e i suoi locali di tendenza. Mi mangio un po’ le mani pensando alla sera prima e a quanto sarebbe stato bello esser lì di sera. Va bene il faidate, ma mica si può sapere sempre tutto!

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Il ponte di Galata

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locali classici

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locali di tendenza

Rientro in nave alle 08.30, trovo – ovviamente – la famiglia ancora dormiente, così fra una cosa e l’altra, fra un risveglio difficoltoso ed una seconda colazione abbondante, alle 10.00 si esce nuovamente in comitiva.

Ancora tram, stavolta sulla sinistra alla fermata Karakoy, con direzione – ancora una volta - Sultanhamet.

Stavolta, appena usciti, scendiamo di poco sulla sinistra fino a vedere i cartelli della Yarebatan Sernici, ossia la Basilica Cisterna, dove, secondo l’ultimo romanzo di un notissimo autore (non dico i nomi per non spoilerare), si nascondeva la soluzione per risolvere – drasticamente – il problema del sovraffollamento mondiale.

La Cisterna, che in realtà è effettivamente una cisterna, è un luogo magico, la cui magia è perfettamente sostenuta dall’ambientazione che vi è stata ricavata: luci rosse soffuse, una musica in sottofondo… hanno ben saputo vendere il prodotto che, bisogna ammetterlo, è davvero unico nel suo genere. L’abbiamo percorsa tutta, fino alle colonne con le due teste di medusa, una rovesciata e una posizionata di lato: un po’ di sano terrore nei bambini, una volta spiegato loro cosa gli sarebbe successo nel caso avessero aperto gli occhi, poi, dopo un breve ristoro sotterraneo e una foto in costume ottomano (bravi e veloci davvero i ragazzi che effettuano questo servizio: puoi prendere la singola foto con 5 euro, l’intero dvd con decine di scatti con 30 euro. Ovviamente ne abbiamo scelta solo una), è già tempo di risalire.


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la basilica cisterna

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la testona di Medusa


Sono già le 12.00 quando ci incamminiamo verso il Topkapi. I brutti segnali però si intravvedono: i nostri compagni di viaggio non sono al massimo della salute, i bambini vanno ko, già provati per le fatiche dei 4 giorni precedenti e la distanza verso il palazzo del sultano – in salita e con pause ai negozietti - viene colmata a rilento.

Entrati nel primo grande cortile, ci avviciniamo alle casse normali ed automatiche, dirigendoci verso queste ultime, comprando i biglietti nel giro di 10 minuti (bambini ancora gratis, 30 lt solo il topkapi, 15 anche l’harem – il cui biglietto può anche essere fatto dentro). Nel Topkapi riusciamo a vedere solo parte delle stanze del sultano, i cortili esterni ed interni, la sala del tesoro: per i bambini è stato davvero troppo e diventano improvvisamente stanchi ed insofferenti. Con un po’ di tristezza nel cuore (del resto non saremo nuovamente lì a breve…), abbandoniamo i propositi di vedere l’harem e torniamo verso la fermata di sultanhamet. Ci consoliamo: la mancata visita all’Harem potrebbe essere un buon motivo, un giorno, per decidere di tornare ad istanbul!
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un gioioso portagioie



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la spada incisa di Ahmet



Lungo il percorso assaggiamo tutto lo street food possibile - anche così si comprendono le usanze del luogo – e ci concediamo una passeggiata all’Ippodromo, nel quale c’era – non dite che ho le allucinazioni – un “mercatino di Natale”, con bancarelle, stand e addobbi vari, con tanto di palline e luci colorate. Mah.

Rientriamo in nave alle 15.30, il tempo di salire al ponte 9 a depredare la pizza disponibile. I nostri amici ci fanno capire che la loro Istanbul è finita lì, i bambini, dopo qualche minuto di riposo si sentono telefonicamente e tornano allo squok club dove fervono i preparativi per la notte bianca.

A quel punto, rimasti finalmente soli, io e mia moglie ci guardiamo negli occhi. Dopo dieci anni di matrimonio e altri 7 di fidanzamento, basta uno sguardo per capire dove si vuole andare a parare… “Lo facciamo?” “Si, facciamolo…” …e nel giro di 5 minuti eravamo nuovamente fuori dalla nave

(che avevate capito? Sporcaccioni!)


Un’ora e mezza solamente a disposizione, ma sufficiente a fare un bel giro che, in fondo, ci ha ricordato davvero quel viaggio di nozze in crociera di dieci anni prima: passeggiare in un luogo nuovo e affascinante, di nuovo insieme da soli… senza doverci preoccupare di controllare quei due piccoli terremoti che hanno sconquassato le nostre vite!

Siamo andati dritti al ponte di galata, lo abbiamo attraversato guardando i ristorantini, con i vari operatori che cercavano di farci accomodare per la cena (alle 16.45) in modo più o meno insistente (uno di loro ha detto, dopo aver capito che siamo italiani: “Italiani… buono pesce in italia, ma qui migliore… da dove venite? Ah, Sicilia? Noi sempre salutato mafiosi con panza piena!”)


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antichi mestieri sul ponte: il turista britannico ci ha chiesto un euro per i diritti della foto


Arrivati dall’altra parte del ponte, al porto di Ikenomu, si estende una piazza molto grande con la nostra meta principale davanti, il bazaar delle spezie, e la Moschea Nuova sulla sinistra. Ma quello che ci rapisce, prima di addentrarci nel bazaar, è la quantità di gente, la vitalità di quella zona, i negozietti anche nei sottopassaggi e i venditori che spuntano come funghi… Uno scorcio di Istanbul sensazionale che nel giorno e mezzo fino ad allora vissuto, era rimasto nascosto.

Entriamo nel Bazaar e veniamo colpiti dal secondo odore (questa volta piacevole) che ci resterà impresso: l’odore delle spezie. Sublime, e poi i colori e – per non farci mancare nulla – i sapori dei Turkish Delight, del Baklava e di tante piccole cose che hanno reso splendido questo momento. Ci becchiamo qualche altro “mafioso” che poi, facendo di necessità virtù, utilizziamo per avere maggiore forza contrattuale (anche se credo che i nostri governanti regionali debbano impegnarsi di più per ripulire l’immagine della Sicilia da quello che forse è il nostro marchio esportato di maggiore successo).


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l’ingresso del bazaar


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le spezie


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i Turkish delight


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ancora spezie



La visita al bazaar delle spezie dura più del previsto e meno di quanto desiderassimo, ma si è meritata fino all’ultimo secondo speso all’interno.

Una volta lì, decidiamo di visitare anche la Moschea Nuova, più piccolina e meno puzzosa della Blu, ma altrettanto ben decorata. Stavolta, complice l’orario e il richiamo del minareto (aaaaaayuuuuuummmmaaaalllleeeeecchhhhhhhhiiiiiikkkkssssttttaaaaaà!) di qualche istante prima, la troviamo maggiormente piena di uomini in preghiera nella sala principale e donne raccolte in una saletta riservata, separata da un muro di maiolica con dei piccoli buchi. Affascinante e misterioso.


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interno e preghiera nella Moschea Nuova


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le maioliche


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bambini che giocano (chiassosi e rumorosi, ma lì – ci spiegano – è concesso)


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un intruso nelle foto



Alle 18.15 voliamo verso la nave, concendendoci qualche minuto nel negozio di dolciumi appena fuori l’uscita sud del porto per prendere dei souvenir gastronomici da condividere con il parentame.

Finisce qui la nostra due giorni a Istanbul.

Arriviamo allo Squok alle 18.35, trovando mia figlia a metà fra l’infuriato e il preoccupato. Ci perdonerà in camera al quinto Delight! Tutti a prepararsi, nonostante si arrivi a cena in sicuro ritardo… è tempo della Notte Bianca!

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croceristi allegri

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altri croceristi ancora più allegri

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il simpatico Squok

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La notte bianca, in realtà, è la notte ”del bianco”. Viene decorata la nave con palloncini e festoni bianchi, tutta l’equipe di animazione si veste di bianco (tranne nel nostro caso una signora un po’ svampita vestita di verde che ha dominato la scena) e al ponte nove, in piscina, si scatena la festa. Balli di gruppo, canti e giochi vari, l’esibizione dei bambini del squok e un po’ di sana festa, cui partecipiamo finchè le nostre piccole belve non vanno definitivamente ko (ovvero 3 minuti dopo aver finito la loro coreografia con lo Squok Club).


E la fragolina del titolo? Basta l’immagine sotto:

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Ne parleremo meglio domani, nel capitolo 9: “Navigazione 2: La vita a bordo, il personale ed i servizi”
 
Ultima modifica:
Fox, ti auguro di fare almeno quindici crociere l'anno per poi poterci deliziare con i tuoi diari. Se hai problemi economici, sono certo che tutti gli utenti di questo forum parteciperanno ad una colletta pur di farti partire nuovamente!
 
Ho letto che il secondo giorno a Istanbul siete riusciti a scendere in piena autonomia a fare la vostra piccola escursione lasciando i bambini allo squock club....ma come avete fatto? Perché io ogni volte che ho fatto delle escursioni col fai da te allo squock mi hanno detto che mio figlio lo potevamo lasciare li solo se andavamo con le escursioni prenotate con costa ......voi siete riusciti a farvi dare il permesso dagli animatori dello squock di scendere autonomamente lasciando i bambini con loro? Spiegami per favore un Po perché se posso la prossima volta vorrei anche io lasciare mio figlio con loro scendendo per conto mio ove possibile.
 
Ethan e Nautilus, grazie mille. Se mettete mille euro a testa, parto domani mattina! :D

Salvozeta: siamo usciti a fare una passeggiata di un paio d'ore, con la nave in partenza 7 ore dopo. Non abbiamo chiesto alcuna autorizzazione allo squok, probabilmente neanche glielo abbiamo detto.
 
Wow bellissimo!!! Per un attimo quando ho visto la testa bianca del turista ho pensato...me lo immaginavo più giovane Fox :D :D
quante magnifiche cose da vedere!!!
La notte bianca sarà solo per la stagione estiva??
 
Ho letto che il secondo giorno a Istanbul siete riusciti a scendere in piena autonomia a fare la vostra piccola escursione lasciando i bambini allo squock club....ma come avete fatto? Perché io ogni volte che ho fatto delle escursioni col fai da te allo squock mi hanno detto che mio figlio lo potevamo lasciare li solo se andavamo con le escursioni prenotate con costa ......voi siete riusciti a farvi dare il permesso dagli animatori dello squock di scendere autonomamente lasciando i bambini con loro? Spiegami per favore un Po perché se posso la prossima volta vorrei anche io lasciare mio figlio con loro scendendo per conto mio ove possibile.

Salvozeta, io ad ogni porto ho lasciato le bimbe allo Squok senza mai dire nulla agli animatori; le nostre passeggiate non duravano mai più di 3/4 ore e quando le andavamo a riprendere le bimbe erano pure scocciate!!!!:D
 
Salvozeta, io ad ogni porto ho lasciato le bimbe allo Squok senza mai dire nulla agli animatori; le nostre passeggiate non duravano mai più di 3/4 ore e quando le andavamo a riprendere le bimbe erano pure scocciate!!!!:D


io non l'ho mai voluto fare senza la loro autorizzazione perche' ( scusatemi se penso sempre al peggio,lo so sono pessimista ,ma che ci posso fare)se il bambino dovesse stare male durante la nostra assenza come farebbero loro a rintracciarmi visto che non sanno dove mi trovo?
 
io non l'ho mai voluto fare senza la loro autorizzazione perche' ( scusatemi se penso sempre al peggio,lo so sono pessimista ,ma che ci posso fare)se il bambino dovesse stare male durante la nostra assenza come farebbero loro a rintracciarmi visto che non sanno dove mi trovo?
Puoi lasciarli allo squok anche scendendo in autonomia, l'unica cosa è che se per esempio la nave attracca alle 7 e prenoti l'escursione con costa puoi portare i bambini 15 minuti prima dell'incontro per l'escursione, se fai in autonomia devi aspettare l'apertura alle 9,00.
 
Cap. 9 - Navigazione 2 - “People of the Cruise”


Due brutti segnali contemporaneamente non sono una bella cosa. Con la partenza della sera prima, abbiamo salutato contemporaneamente l’obiettivo più interessante del viaggio e la meta più lontana: segnali inequivocabili che siamo sulla via del ritorno e, ancora più agghiacciante, che la crociera sta finendo.

La mestizia si rivela anche nel fatto che oggi il telefono e la sua fotocamera sono rimasti ben chiusi in cabina (e il diario risentirà dell’assenza di immagini), avranno modo di rifarsi – per l’ultima volta - l’indomani ad Atene.
Dopo 5 giorni consecutivi di escursioni, oggi l’imperativo è “sveglia libera”, lasciamo che la natura faccia il suo corso senza porre ostacoli al sonno, lasciandoci cullare dalla nave… E fu così che alle 7.15 mi ritrovai con gli occhi spalancati del gufo. Che fare? Mentre russa – come un fumatore turco - persino il piccolo, mi affaccio al balcone e mi ritrovo a non più di 200 metri dalla riva, in pieno stretto dei Dardanelli.

Lì, decisione fulminea, mi infilo il costume e salgo al ponte 9, piscina di poppa per adulti, mi infilo nell’idromassaggio e mi godo mezzora di pace e relax, con un bel panorama. Finché non entrano in vasca una coppia di uomini tedeschi oversize - in lunghezza e larghezza - e una signorona francese (tutta rifatta) che ha passato negli idromassaggi della nave la sua intera crociera. L’incanto sul dardanello mi si è spezzato, così, all’improvviso e si rientra in nave.
La giornata è completamente di scarico: piscina e Squok per i bambini, qualche puntata al casinò nel pomeriggio, niente di eclatante da segnalare, se non ciò che si sa che accade nei giorni di navigazione: il grande caos!
2.800 persone “rinchiuse” in una nave di cui, in fondo, al nono giorno hai già visto tutto, fa sì che si crei una confusione totale nei punti più vitali: la piscina centrale, gremita dentro e fuori, con il miraggio di una sdraio appetibile solo due piani sopra e, soprattutto il buffet. Per cui, decidiamo per la prima volta di servirci del ristorante giù per il pranzo: servizio mediamente veloce, piatti ricercati abbastanza simili a quelli della sera… ma resta quella inevitabile sensazione e desiderio di risalire a fine pasto al buffet per integrare con un po’ di sostanziosa materia prima.

La “cena di gala dell’arrivederci” poi si è rivelata lo stesso bluff della prima, ma stavolta priva anche del bicchierino di prosecco. Tutti in ghingheri a sfoggiare eleganza più o meno variegata (o quasi, ricordando come ridacchiava il signore in canotta di fronte o il vicino cinese in bermuda) praticamente… per nulla.

Anche lo spettacolo serale del dopocena risente della tristezza generale: “Come Fly with Me” con Celia e Julien, che davvero sono dei bravi ballerini-acrobati ed hanno lasciato splendide sensazioni (commozione e tristezza) in tutti quelli che me lo hanno raccontato. Si, me lo hanno raccontato, perché io, in terza fila, ho più dormito che altro. Sarà l’età che avanza verso la quarantina!

La pochezza di emozioni della giornata mi lascia spazio per il secondo tema libero: “People of the cruise”, in cui vi presenterò le varie fenomenologie di umanità a bordo della Deliziosa, almeno quelle di cui valga la pena dire qualcosa in più. E, essendo un prof nella vita, non posso che chiudere con un voto.

Il Capitano
Non si può che cominciare da lui, Niccolò Alba, serio e possente, sguardo fiero e determinato, portamento elegante. Questo si evince dalla la sua foto nell’Atrio delle Delizie, unico punto di contatto che con egli abbiamo avuto. Per il resto, non lo si è visto e dal nostro tavolo defilato, non siamo stati in gradi di capire se fosse presente – al tavolo o di passaggio - alle due serate di gala. Sentivo di gente che rimpiangeva Schettino, in quanto dalle immagini lo si vedeva sul palco o in giro per i tavoli delle serate di gala a relazionarsi con gli ospiti.

Voto: N.C. per le relazioni sociali, 8 per non aver fatto “inchini” e perché la navigazione è andata sempre bene.

La Director Cruise
Patricia Gomez. La donna dal microfono scintillante, dagli abiti da sera eccezionalmente portati nonostante non sia certo una 42, dalla simpatia debordante e un po’ artefatta. Ma è stata anche la donna che con fermezza ed eleganza ha saputo trattare con la signora fuori di testa, che prendeva il vento in faccia a Santorini nell’attesa di dare il via libera alle lance, che incontravi a terra a coordinare autobus e dare info utili ai faidateisti come noi.

Voto: 9, presente, disponibile e sempre affascinante

Gli animatori di contatto
A dire il vero, non ci ho avuto molto a che fare, li ho solamente osservati dall’esterno non avendo mai partecipato ai vari giochi, sia in piscina che al gran bar. Mi sono sembrati in gamba, splendidamente poliglotti, in grado di far divertire i presenti.

Voto: 7, sulla fiducia

Gli animatori dello Squok Club
Con loro, invece, ho avuto ben più a che fare. Sorprendentemente i miei bambini hanno voluto stare lì, quindi già è un punto a loro vantaggio, poi si sono dimostrati sempre sorridenti, una vera e propria fucina di idee e di oggetti da realizzare con cui fare giocare i bimbi. Li hanno fatti partecipare attivamente alla vita della nave, con balli nelle serate a tema e truccandoli nei modi più disparati. In un pomeriggio sono riusciti ad imbastire uno spettacolo. Inconsciamente, sapevamo di lasciare i ragazzi in buone mani.

Voto: 9, hanno davvero fatto un buon lavoro.

Il cabinista
Credo non si possano fare nomi dei singoli, quindi ometto il nome del nostro ometto. :D Fortunatamente, è stato splendido dall’inizio alla fine: la stanza era sempre pulita ed ordinata (noi, in ogni caso, lasciavamo sempre le nostre cose in ordine), i teli cambiati con regolarità, letti in ordine, pupazzetti con gli asciugamani e scenette con i pupazzetti dei miei figli, soprattutto sempre con il sorriso nonostante il lavoraccio che gli toccava. Ogni tanto si giustificava per ciò che non poteva dare con la frase “disposizioni Costa”.

Voto: 10, davvero niente da dire, l’ho pure segnalato nel questionario finale

I camerieri del tavolo
Travolti da un lavoro senza un attimo di tregua: li incontri al ristorante la sera, al ristorante a pranzo, al buffet per colazione e spuntini degli adulti e dello squok. Girano come trottole e cercano di sorridere sempre (il sorriso è senza dubbio più forzato rispetto a quello dei cabinisti, ma li giustifico), soprattutto con i bambini. Impeccabili se non si esce un filo dalle linee della cucina, rischiano di andare in confusione se c’è un extra o una lieve correzione alle comande, ma buona parte delle volte riescono ad assecondare le richieste.

Voto: 7,5, il lavoro un po’ li logora, ma restano eccezionali

I cantanti e i ballerini dell’Afro Arimba

Bravi tutti, senza esclusione. Ma l’applauso va anche ai costumi spettacolari, ai tecnici del palco e delle luci. Il cantante “tascabile con lo sguardo da furbetto” (cit.) e la cantante hanno ottime voci ma sono stati protagonisti di interpretazioni un po’ “piatte” (da cui il sonno reiterato e la rinuncia ai loro spettacoli a fine crociera). Per qualcuno di loro avrei evitato la passerella senza trucco dell'ultimo giorno...

Voto: 8, indubbiamente bravi, ma senza entusiasmare

I camerieri dei bar
Protagonisti indiscussi del gioco “risucchia la costacard”, agiscono come cavallette, ti scrutano e ti osservano: cercano di capire se sei tipo da cocktail o meno, si avvicinano con fare sorridente e ammiccante, per poi piazzarti il “desidera qualcosa?” con la mano già involontariamente tesa. Fanno il loro mestiere, lo fanno con discrezione, certo, ma restano comunque leggermente indisponenti. Una menzione particolare per una di loro che somigliava tanto ad un’infermiera di ospedale gestito da suore.

Voto: 6, indisponentucci

Il conferenziere
Troppo simile ad Elton John, toupè compreso, per prenderlo seriamente. Troppo votato a spingere per le escursioni della compagnia per ottenere da lui informazioni utili.

Voto: 4, inutile.

I croupiers del Casinò
Professionali e simpatici, quasi iconici nel loro look, decisamente divertenti. Probabilmente perché alla roulette ho vinto qualcosina. Altrimenti sarebbero stati delle viscide insopportabili sanguisughe.

Voto: 9, portafortuna

I crocieristi
I miei 2.700 (circa) compagni di viaggio. Che dire, la varietà umana è stata ampia e divertente. Impossibile racchiuderla in una singola categoria. Suddividiamo un po’:

I tedeschi
Presenti nell’ordine di qualche centinaio, i tedeschi non davano particolare disturbo al resto della truppa. Vivono nel loro mondo in cui in crociera si fanno tutte le escursioni costa, si beve birra anche al mattino, se si decide di entrare nell’idromassaggio si entra senza pietà ed incuranti del fatto che già ci sono 8 persone nello spazio di 6.

Voto: 7, inoffensivi

Les Amìs Francophòne
Decisamente più fastidiosi e anche lievemente arroganti nei rari momenti di contatto, formano gruppo a sé, coeso e compatto. Si muovono in sciami, soprattutto i bambini, in giro per la nave, travolgenti come un’onda che, spesso e volentieri, non comprende come anche gli altri turisti italiani – e quindi i bambini della loro età - non parlino la loro stessa lingua. Impassibili anche quando la Francia supera i quarti di finale al supplementare: accennano un sorriso con un singolo angolo della bocca e chiedono un altro bicchiere di diosolosacosa. In un momento come quello avresti dovuto saltare per la nave abbracciando ogni forma vivente e ogni oggetto inanimato… cosa vivono a fare?

Voto: 4, c’è del livore in me, lo riconosco. Immotivato, probabilmente.

Gli Italiani
Stragrande maggioranza degli ospiti, gli italiani sono ovviamente i protagonisti indiscussi della nave, con tutte le loro splendide abitudini, a cominciare dalla signora che alle 7.30 del mattino del giorno di navigazione è andata in piscina con un telo mare e la sua borsetta: in una sdraio ha messo il telo, in un’altra la borsa, in una terza una rivista, nella quarta un cappello, nella quinta gli occhiali da sole, nella sesta un libro e nella settima… c’era un signore, ma lo ha fatto spostare di un posto, perché doveva appoggiarvi la crema solare. Sensazionale. Ovviamente si è subito diretta al buffet. Alle 10.00, quando siamo andati in piscina, quelle sdraio avevano la stessa disposizione di oggetti, poggiati però su dei teli mare che si erano premurati di raccogliere. Le abbiamo viste piene solamente, all’uscita dalla piscina, con una comitiva di signori over 50 tutti allegri e riposati. Si sa, siamo unici nel nostro genere. Ognuno di noi crede di essere il padrone della nave. Mi lamento? No, fa parte della creatività del nostro essere.

Voto: 8, siamo creativi, ma bisogna saper viaggiare.

La coppietta in viaggio di nozze
Li ho incontrati una sera in ascensore. Lei è entrata piangendo. Alza gli occhi e ci fa una domanda sola: "Ma voi quanto avete pagato per questa crociera, qui si paga tutto!". Glielo abbiamo detto, gonfiando un po' il prezzo intuendo dove volesse andare a parare... era comunque (4 persone) meno della metà di quanto avessero pagato loro due prenotando oltre un anno prima. E' andata via di nuovo piangendo. Brutta bestia il marketing.

Voto: s.v., ma tanta tenerezza

La signora in verde, il figlio e il ragazzo della Costa che l'ha presa in consegna
ha perso il controllo a metà crociera e ha dato filo da torcere a tutti nei due giorni successivi: dalla piscina al teatro era sempre lì, pronta a esplodere. Eravamo tutti vicini al figlio che cercava di farla ragionare e all'animatore che le è stato affidato come guardia del corpo.

Voto: s.v., naturalmente, le cose della vita non si possono prevedere... o no?

I cinesi

Ce ne erano solo 6, al tavolo accanto a nostro, in mezzo a molti più connazionali che vi lavoravano dentro, il che li metteva un po’ in imbarazzo. Simpatici e cordiali.

Voto: 9, il bimbo di tre anni e soprattutto la bimba di quasi 2, era uno spettacolo quando si è presentata in kimono alla serata di gala.

I nostri amici del tavolo
La scelta di creare tavoli con famiglie omogenee per composizione, si è rivelata ancora una volta vincente. Almeno per noi. Possiamo immaginare che per questo la convivenza obbligatoria, senza più l’alternativa del buffet serale, possa diventare un incubo per altri.

Voto: 10, e non potrebbe essere altrimenti

Mia moglie

Unica. Nient'altro da dire.

Voto: 10, anche perché ha finito di lavare tutto già il giorno dopo il rientro

I miei bambini
Anche loro, tutto sommato, sono stati bravi, fra capricci e resistenze alla sveglia e agli spostamenti, hanno passato una bella esperienza e si sono divertiti. Li abbiamo messi a dura prova con le escursioni e non posso assolutamente dire che si siano comportati male in relazione alle loro possibilità. Hanno anche partecipato per la prima volta alle attività del miniclub (che in altre vacanze hanno sempre ripudiato), regalandoci un po’ di sano ossigeno.

Voto: 10, perché in futuro sono certo che anche loro diverranno dei piccoli crocieristi.
 
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