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"Delizioso" Incanto sul Bosforo - Costa Deliziosa - Giugno/Luglio 2014

  • Autore discussione Autore discussione FoxLF
  • Data d'inizio Data d'inizio
Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Grazie per le info ed i prezzi ;) io sono piuttosto indecisa su cosa fare, ho trovato un'escursione costa che dovrebbe svolgersi in una sorta di agriturismo, qualcuno che hai conosciuto l'ha fatta??? Ne hai sentito parlare?? In alternativa visiteremo gli scavi come avete fatto voi, ma dubito riuscirò a coinvolgere la bimba :| hai visto se qualcuno aveva passeggini agli scavi??
 
Perchè male con la cabinista? non puliva?

Perchè male con la cabinista? non puliva?

In pratica rifaceva solo i letti e cambiava gli asciugamani. Punto. Appena incontrata subito muso duro, subito a mettere il puntino sulle i di quello che noi dovevamo fare! Entrava in cabina SOLO se mettevamo il cartellino verde. Non potevo mettere i pannolini sporchi del pupo sul balcone( ovviamente chiusi in un sacchetto), mai avesse raccolto da terra qualcosa, nei letti restavano ciucci, giocattolini, briciole di biscotto... Carta igienica col contagocce, dovevamo rincorrerla per averne. Mai un sorriso, mai un animaletto con gli asciugamani e una sorpresina tipo gl occhiali da sole indossati al pupazzetto... Cosine alle quali sei " abituato" e che ti fanno piacere. L'ultima sera ha portato via la penna biro Costa(!!!!) e tre bustine di zucchero (Costa) che tenevo per addolcire il latte della notte al bambino... Bottiglia d'acqua messa in conto per sbaglio( prontamente riaccreditata devo dire ), altre sciocchezze che sembravano dispettucci, ma per via di cosa?
Gentilissimo invece il collega del turno di notte quando alle 4 ho chiamato per avere un cambio di lenzuola perché il piccolo si era sentito male. I nostri vicini di tavolo invece parlavano benissimo del loro cabinista, carino con la loro piccola, pupazzetti, sorpresine, ecc.
 
Sabrina, mi dispiace per le die splendide ragazze e per il futuro difensore di mamme arrabbiate, però ... Chi lascia Of the Seas sa quello che lascia ma non quello che trova

Come hai ragione Mauro!
Ma non ti preoccupare, ho fatto opera di proselitismo a bordo!!
Che vuoi, il prezzaccio e la decisione di partire super last second mi hanno dirottata qui. Pensa che ho "schivato" per poco una Norwegian"!!!
In totale non è' andata malissimo, ma purtroppo ci sono tante cose da dire!
 
Gifanel: Il bus navetta Costa - a pagamento - era solo ad Olimpia ed Atene (perché c'erano alternative più economiche all'uscita dal porto e speravano di beccare i polli prima che se ne accorgessero)

I bus navetta gratuiti SOLO per uscire dal porto erano invece presenti ovunque.
 
Billi, non posso darti informazioni circa la fattoria didattica, purtroppo. L'ho vista lungo la strada per Olimpia ma non so se si sia raggiunto il minimo necessario per l'escursione.

Passeggini ad Olimpia ne ho visti più di uno (i cinesi accanto al mio tavolo c'erano con 2 bimbi e 2 passeggini). Non mi pare - ma non posso essere sicuro - ci fossero barriere architettoniche rilevanti nel sito
 
Capitolo 5 - Santorini

“Nel mezzo del cammin di nostra vita mi ritrovai in un mare azzurro
Circondato da terre un tempo esplose diventate ferro equino
Pronto ad ingroppar me stesso e il parentame su mulo buzzurro

Ma questo non era lo periglio grosso quanto invece a me vicino
Lo era la furia del crocierista che con un sol pronto sussurro
Per scender pria da una lancia trapassar ti potea con un uncino

Cosa dir financo, di tanta confusione, in un posto cotanto desìato
Di bianco e celeste tinto non puoi dir quanto sia splendida visione
Ma con la speme di tornar in tempo all’attracco sprofondato

L’informe turistame parve invaghito dalla furia di prender postazione
ove l’ingresso era precluso se a duellar non fossi preparato
su quell’ultima corriera ove si concentrò dell’uomo la massima l’aberrazione”


No, mi fermo qui. Ho pensato di farla tutta in terzine (lo so, senza rispettare gli endecasillabi), ma c’è un limite a tutto…

Santorini. Una delle mete più suggestive del nostro percorso. Tanto bella tanto difficile. Ma mai avrei pensato che mi riservasse tutto questo. Ma andiamo per ordine... tutto cominciò…

5.1 L'epopea dei biglietti per le lance


La sveglia suona alle 06.30, anche se il today del giorno prima era chiaro: i biglietti per le lance per la discesa a terra in autonomia verranno distribuiti a partire dalle nove. In un mondo ideale, si fa colazione con calma, alle nove si scende e si riceve un biglietto accompagnato da un sorriso dell’operatore e si attende con gioia il momento dello sbarco verso la meta tanto desiderata.

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l’ingresso a Santorini

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la scogliera



Ma la Costa qui ha giocato sporco: 2 momenti di sbarco: alle nove giù le escursioni organizzate da un porto secondario, alle 10.30 tutti gli altri dal porto principale. Il che vuol dire che, con l’ultima lancia alle 16.00, con un pessimo numero di discesa si rischia di avere a disposizione un paio d’ore o poco più.

E noi allora, dobbiamo elaborare un piano. Io e il mio “compare” di tavolo serale pianifichiamo l’attacco, perché non esiste il mondo ideale. E sappiamo che scendere fra i primi richiederà sacrificio e un notevole stress psicofisico.

L’appuntamento è alle otto giù al ponte due. Ci andiamo – entrambi dopo aver fatto colazione – alle sette e trenta. Arrivo prima io, sono il numero 7 della fila. Come dal dottore, si auspica la presenza di un eliminacode. Nel frattempo si iniziano a vedere strani movimenti. Vengo prima io, viene prima lei… dopo 10 minuti intorno alla posizione 20 è già caos.

Si passa all’eliminacode artigianale, ovvero bigliettini con numeri scritti a mano che indicano l’ordine di arrivo. Un’idea geniale e a prova di furbetto! Infatti… senza voler scomodare i miei vicini di tavolo cinesi, nel giro di 5 minuti saltano fuori, 3 numeri otto, 2 numeri 10 e una mezza dozzina di numeri 2.

Fra le prime urla con les amis francofòne, ci si rimette in fila vicino l’ufficio escursioni - come indicato dal servizio clienti - si fa amicizia, si scattano alcune foto ricordo e si aspetta. Il mio compare, nel frattempo è sparito. E i movimenti strani in nave aumentano: sciami di persone fluttuano da poppa a prua, ma se perdi la posizione sei fritto… e allora? Aspetti.

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Quelli della fila nella Hall



Alle nove in punto un boato. I Costini approntano un tavolo in mezzo ad un corridoio senza preavviso. Scopriamo che le file già costituite in quel momento erano 4. Una in zona teatro, la mia nella hall, quella – vincente – accanto i tavolini della Costa e una inspiegabilmente al ponte 9 in piscina. Il mio compare aveva visto giusto ed era compostamente in fila a pochi passi dai tavolini.

A quel punto, signori miei, è guerra. Come le correnti, le due file al ponte 2 convergono verso i tavolini, cozzando fra di loro con urla e qualche spintone. La fila corretta resiste a mala pena all’impatto della corpulenta fila della hall che rivendica la primogenitura dell’attesa. La fila del teatro – stranieri prevalentemente – assiste sbigottita tirandosi dapprima indietro, per poi trovare un paio di capiultrà decisi a perorare la causa.

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Fasi concitate dello scontro


Volano parole grosse, la capo animatrice guarda indifferente, con la calma di chi ha già visto queste scene e altre volte ancora le vedrà. Finchè lascia – e forse è la soluzione giusta – che tutto si calmi aprendo la distribuzione dei biglietti. Io e il mio “compare” arriviamo insieme all’ingresso, trentesimi a prendere il ticket o giù di lì. Abbiamo preso il numero 9, che ci porterà a scendere con la seconda lancia alle 10.45. Poteva andare peggio.

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L’agognato trofeo



I nostri eroi tornano vittoriosi alle loro cabine. Ore 9.15. Tutti dormono ancora. Beata innocenza!

5.2 L’ascesa verso Thira e il viaggio per Oia

<continua>
 
Ultima modifica:
Oddio!!!! Solo fino a qui mi sembra apocalittico!!! E tutto all'insaputa di quelli che serenamente hanno acquistato l'escursione Costa!!! Diciamo che sono stata ispirata da un angelo custode. Te lo immagini: io con tre pargoli a litigare ANCHE per la lancia!!!!
Comunque confessa: sei uno scrittore professionista sotto mentite spoglie! Hai mai pensato di pubblicare?
 
ahahahahahahahah, ho scalato 3 volte a Santorini mai visto una cosa del genere! E speriamo di non doverla vivere neanche il 27 Agosto!

PS: mai acquistata un' escursione per questa isola
 
Ultima modifica:
Ma la nave era a pieno carico?? C'erano a disposizione anche le imbarcazioni locali per sbarcare? Ti spiego, noi siamo stati a Santorini nel 2008 e oltre ai mezzi della nave, c'erano anche delle sorte di battelli che facevano la spola fra la nave ed il porticciolo, ricordo si svolse tutto tranquillamente!
Lo avrebbero sicuramente potuta organizzare meglio :-S Speriamo lo facciano da qui a novembre!
Quindi con la partenza alle 17, l'ultima lancia alle 16??
 
Ultima lancia alle 16, si. Noi dell'escursione a pagamento siamo stati imbarcati da un battellino a due piani e siamo ritornati con lo stesso mezzo. Non mi risulta siano stati impiegati mezzi della nave.Non saprei dire per gli altri.

Caro Mauro, hai ragione di sghignazzare, anche io mi sentivo un po' " sintetica" con l'escursione della compagnia, ma non mi ci vedevo a preoccuparmi di tutto da sola. In effetti e' andato tutto bene e ( soprattutto) non sono stata trascinata in qualche negozietto a comprare per forza!
Detto questo:w -le- escursioni- fai -da - te forever ! Ma con il maritino ad aiutarmi a tenere a bada le fiere!
 
Signori è stata una tragedia!!!! Caro Fox anche io ero li quella mattina, e ricordo un tipo che scattò una foto..... a sapere che eri tu!
Io se non ricordo male avevo il biglietto artigianale n. 21 e sono scesa con la lancia n. 8.
Nella seconda foto si vede mio marito (cappello e occhiali) Sabrina lo riconosci?
Organizzazione pessima, anche perchè abbiamo chiesto più volte dove bisognava fare la fila, ricordi?
Che disastro.....comunque noi siamo riusciti a scendere alle 10,30 e siamo andati ad Oia. Bellissima......
 
Guardando bene la seconda foto, si vedono solo i miei capelli dietro al signore calvo con gli occhiali. E devo dire che sono stata molto fortunata a prendere il numero 8.
Mi sono intrufolata bene bene, cavolo dopo l'alzataccia e la fila fatta nella hall ero agguerrita!!! [smilie=killer_04[1:
 
Nella seconda foto si vede mio marito (cappello e occhiali) Sabrina lo riconosci?

Questo diario sta diventando anche il nostro diario, e la cosa mi piace un sacco! Ho tutte le foto , anche quelle che non ho fatto!!
 
5.2 L’ascesa verso Thira e il viaggio per Oia

I Costini sono stati bravi e alle 10.15 ci dicono che potranno essere chiamati i primi numeri. L’Atrio delle Delizie pullula di gitanti che aspettano solo il via libera per poter essere imbarcati.

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in attesa per lo sbarco


I disordini del mattino sono solamente un ricordo dei presenti, mentre il resto delle famiglie si è svegliato con tranquillità ed è venuto giù tranquillo dopo una colazione abbondante. Non si sono accorti di nulla e difficilmente crederanno ai racconti (“beh, ragazzi, lo sapete che i papà tendono ad esagerare, no?”).

Nella hall gremita, chiamano per la prima lancia i numeri dall’1 all’8, quindi noi finiamo nella seconda. Poco male, alle 10.30, siamo giù al ponte A per provare questa bella esperienza. Il mare è mosso, ma, raggiante come il sole, la director cruise Patricia dirige le operazioni di sbarco con maestria, vento nei capelli come un’antica polena di fine settecento.

Partita la prima lancia, ci sono dei problemi per la seconda, in quanto il vento a Santorini si comporta da perfetto padrone di casa e decide lui chi può e chi non può venire a casa sua. Altri venti minuti di attesa, nella speranza che si possa trovare il momento giusto per agganciarci alle lance locali. Poi, finalmente, si sale.

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sulla lancia per Thira


I ragazzi si divertono, perché il battello a due piani ondeggia parecchio, qualcun altro file dietro si mostra leggermente pallido, ma l’arrivo al porticciolo di Thira è morbido e veloce. Ora bisogna andar su.

Le strategie qui, fondamentalmente, sono 3: salita sui muli, salita con la funicolare, barca diretta per Oia. Ogni alternativa porta dei vantaggi differenti, ma alla luce della presenza dei bimbi la decisione era univoca: si sale a dorso di mulo! Ad oggi, chi chiede ai miei figli cosa ti ricordi della crociera, il piccolino risponde come primissima cosa: “siamo saliti con i muli!”

E, se il giorno prima avevo avuto appena il sentore della cosa, alla Donkey Station di Thira ho avuto la dimostrazione massima del teorema del greco incazzato.

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l’allegra brigata dei muli



I muli erano governati da 4 o 5 signori, i quali avevano il compito di selezionare il mulo giusto per ogni crocierista, aiutare quest’ultimo a salire e dare una bella pacca nel sedere al mulo per fargli iniziare la salita. Uno di questi signori, il più giovane, nero come la cenere per l’abbronzatura molesta, ha perso la pazienza iniziando a gridare contro tutti gli altri suoi “colleghi”, dando scudisciate ai muli stessi e spaventando a morte i presenti.

In un attimo la scena è diventata infernale: i bambini accanto piangevano dalla paura, gli adulti cercavamo di calmarlo, ma lui non guardava niente e nessuno, continuando ad urlare in greco e trovando pronta risposta in un suo stimato collega. Il tutto mentre continuava a fare salire la gente sui muli con metodi poco gentili (in un caso, scivolando, ha quasi “lanciato” una bambina in groppa al mulo dove c’era già il padre).

Finchè, parola magica, io e il mio amico, non ci siamo rivolti a quello cui avevamo affidato i nostri 5 euro a mulo dicendo: “Basta, ridateci i soldi”.

A quel punto, come nei migliori film di Tornatore, si alza un signore anziano che finora era stato seduto in fondo, guardando la scena: si avvicina con il passo stanco e pesante, guarda il ragazzo che ancora urlava e gli dice solo 3 parole a noi purtroppo incomprensibili, con tono pacato e guardandolo negli occhi. Il giovane suda freddo e improvvisamente diventa silenzioso e servizievole nei confronti dei turisti. Il vecchio può così tornare al suo muretto (e la soundtrack che solitamente accompagna le gesta di Don Vito Corleone, pur non presente realmente, risuona nelle nostre orecchie).

Si sale, una pacca sul sedere e via. I muli sono autoguidati, faranno quella strada centinaia di volte a settimana, decidono loro la traiettoria e quando e come prendere fiato lungo la salita. Si fermano dove è possibile fare foto, scansano i pedoni. Qualcuno ha il vizietto di affacciarsi sullo strapiombo o di camminare radente al muro mettendo a rischio la cute del passeggero, ma sono difettucci veniali. Dopo 35 minuti divertentissimi di salita circa (un genitore e un figlio per mulo), il mulo diligentemente posteggia a spina di pesce e lì capisci che l’ascesa è finita.

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Il mulo sapeva benissimo quando fermarsi



Arriviamo a Thira, splendide case bianche, atmosfera magica, molti negozietti, ma sappiamo che è Oia il paesino più suggestivo, quindi si dovrebbe andare veloci per prendere il bus. Si dovrebbe, perché i negozietti mietono vittime, facendoci perdere un po’ di tempo.

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Thira

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Thira e la Deliziosa



La stazione del bus è facilmente raggiungibile, scollinando la dorsale di Thira ed arrivando nella strada principale. Caratteristica – estremamente discutibile - dell’autobus greco è che si sale e poi si fa il biglietto a bordo (1,60) al passaggio del controllore equilibrista-contorsionista. Il che porta direttamente ad un’altra caratteristica: si sale a pressione e a fronte di 52 posti disponibili, siamo circa in 80.

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Scorci del percorso da Thira ad Oia (con macchia sul vetro)

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La Santorini meno turistica



Qui, poi, devo bacchettare il forum: ho letto del percorso Thira-Oia fatto in circa venti minuti. Clamorosamente falso: il bus ne ha impiegati 45, facendo sballare i calcoli e riducendo la nostra visita di Oia ad un clamoroso mordi e fuggi di poco meno di un’ora. Sono le 13.00

All’arrivo, degustazione di specialità locali (pannocchie, nuts varie, baklava) mentre si va alla piazzetta e ci si sposta lungo i vicoli bianchi. E’ bellissima, alcuni panorami mozzano il fiato, viene voglia naturalmente di passare più tempo e dedicare una vacanza intera nell’isola.

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Scorcio di Oia

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La chiesetta nella piazza principale

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Panorami

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Mulo in versione Trolley



Ma la vita del crocierista faidate è dura e le emozioni vanno centellinate. Incredibilmente è già tempo di tornare. Come detto l’ultima lancia è alle 16, ci aspetta una coda per la funicolare di circa 45 minuti, un viaggio di simile durata e un po’ di strada a piedi (non dimenticando che abbiamo 4 bambini). Gli autobus per il ritorno sono alle 14 e alle 14.30. Il secondo orario è già troppo rischioso, quindi va preso il primo… a qualunque costo.

5.3 La lotta per la sopravvivenza

L’avversario più ostico per ogni uomo è il tempo: puoi cercare di contrastarlo, di ingannarlo, di fermarlo… ma è tutto inutile, perché sai che alla fine avrà ragione Lui. E allora, nell’accettazione inevitabile della sconfitta che verrà, esce fuori il peggio dell’uomo.

Che l’ultima corriera utile fosse quella delle 14 non l’abbiamo certamente pensato solamente noi. E alle 13.58, nello spiazzale di arrivo dell’autobus, c’erano non meno di 150 persone, forse 200, forse più.

E all’arrivo della preda ambita, ci siamo resi conto del pericolo. Eravamo in prima fila, ma abbiamo comunque assunto una disposizione ad uovo intorno ai 4 bambini. La gente, dietro iniziava ad accaldarsi e a premere. L’autobus ha fatto scendere i passeggeri poco più in là e poi si è diretto vuoto verso la massa.

Non so quale Santo ci ha guardato dal Paradiso, quel giorno, forse semplicemente l’autista ha capito il pericolo vedendo i bambini da lontano, ma la porta posteriore del pullman si è aperta proprio davanti a noi.

Mai vista una cosa del genere e mai sentita una pressione così forte alle mie spalle (se non un ricordo del concerto di Vasco Rossi a Palermo, ma lì avevo 20 anni e dovevo pensare solo a me stesso). Tutte le mie forze, insieme a quelle del mio amico e di alcuni vicini ammirevoli erano concentrate nel garantire la salita sicura dei quattro bambini e delle madri. Molti gridavano: “fate salire i bambini”, “attenzione ai piccoli”, ma la gente dietro spingeva con sempre maggiore impeto. Uno, due, tre… il quarto lo hanno tirato da su qualcuno già salito (il controllore, un turista, un angelo custode… chi può saperlo). Poi l’ultimo sforzo per fare salire le mamme, quando già stavamo per cedere… poi, una volta messi a posto loro, ho mollato. Come della marea mi sono sentito trasportare all’indietro. Mi sono passate davanti decine di persone. E io andavo indietro, trascinato da non so cosa, allontanandomi dall’autobus.

Poi, in un sussulto di orgoglio, ho ritrovato forza e “lottato” per rientrare fra gli ultimi, chiedendo di farmi raggiungere i figli a bordo. Ce l’ho fatta per penultimo. Ma ho visto scene raccapriccianti, gomiti alti, spintoni: non esisteva nulla per alcuni signori e signore, solo salire su quell’ultimo maledetto autobus.

Al di là di tutto, non oso pensare cosa sarebbe successo ai bambini se la porta non si fosse aperta proprio davanti a noi.

5.4 Il ritorno alla nave

Solo pochi istanti dopo essere saliti, ci siamo accorti che stava arrivando un altro autobus di supporto subito dietro il nostro. Ma chi poteva saperlo?

Su quell’autobus eravamo almeno in 100, 4 o 5 persone in ogni coppia di sedili. Ma era fatta. C’era ammirazione profonda per il controllore che doveva prendere il biglietto attraversando tutto l’autobus e mantenendo la calma.
Il resto è tutto una passeggiata. Torniamo a Thira e ci dirigiamo verso la funicolare (gli asinelli in discesa non sono raccomandati). La fila è lunga come immaginavamo, ma era piena di operatori Costa che gestivano l’attesa. 45 minuti buoni, come previsto, passati fra yogurt greco da provare e soste all’ombra da ricercare.

Poi la funicolare in picchiata (5€) regala le sue belle emozioni, così come il ritorno a bordo tramite le lance. L’abbiamo presa alle 15.58. Ma di certo c’è gente che l’avrà presa anche un’ora dopo e non è stato – giustamente - lasciato sull’isola.

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giù in funicolare



5.5 Epilogo

Santorini è splendida, meravigliosa davvero… Una delle mete che mi hanno spinto a scegliere questa crociera e sono sicuro che ci tornerò con più calma. Aver avuto poche ore a disposizione è stato davvero un peccato. Le vicissitudini della giornata – soprattutto alla luce del fatto che siamo sopravvissuti – le ricorderò con un sorriso.

Un sorriso ammiccante e ammaliante come quello della maga (!) Simòne Shapland, che la sera a teatro ha provato a fare uno spettacolo di magia sui generis… l’unico spettacolo di magia in cui si capiva come venivano fatti tutti i vari trucchetti :D

Grande maga Simòne!


Tempo di andare a letto. L’indomani ci si ferma a Smirne.
 
Stato
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