14 Ottobre 2012
-Lo sbarco-
Giornata di sbarco.
Buongiorno da Civitavecchia.
Una città diversa quest'oggi rispetto a dieci giorni fa, più malinconica, ma forse non é lei, lo siamo solo noi.
Piove incessantemente, e dopo il caldo soffocante del deserto, in Italia, è già giunto l'autunno.
Tutte le situazioni finiscono, prima o poi, è lo schifo imperfetto della vita.
Andrea De Carlo, Due di due, 1989
La foto dell'inizio e della fine diario ha lo stesso soggetto, è l'umore che è cambiato....
Tutto è stato detto, tutto è stato fatto, quando ormai si sa che é tutto finito viene la voglia di scendere subito dalla nave, di voltare pagina e di riprendere i ritmi di sempre.
Meglio non pensarci più.
Il problema è che lo sbarco è mal organizzato.
Non vengono rispettati i colori di discesa e il caos regna sovrano.
Nessuno che dia indicazioni.
Nessuno che spieghi i ritardi.
Ormai le coincidenze dei trasporti per raggiungere casa saltano per mezza nave.
Scenderemo dalla Pacifica alle 11.00 passate da molto, e con rammarico generale ci accorgiamo che concludere così la crociera è un peccato.
Malgrado questo, non voglio che il ricordo della nostra vacanza sia legato alla sbarco, anzi.
La nostra crociera è stato un mix di meraviglia e passione.
Forse abbiamo tutti i nervi tesi, forse è tutto più nero questa mattina perchè il cuore di ognuno di noi è meno gonfio di ambizione.
Sentimento di apatia collettiva è nell'aria, inevitabile e comprensibile.
Salutiamo la nostra piccola interna 1367, buia e senza finestre, ma grande e confortevole ai nostri occhi come una reggia, luminosa e splendente e poi...
La nostra immensa fantasia ci ha fatto vedere albe e orizzonti lucenti, conta la testa, non la vista.
Salutiamo anche questa nuova esperienza della nostra vita.
Questa esperienza rispetto alla partenza ci vede più abbronzati, con qualche chiletto in più, inevitabile, e con un grosso bagaglio di cose imparate.
Aspetto Natale quest'anno, per fare il nostro solito presepe, sarà uguale a sempre, ma diverso.
Siamo stati tra quei luoghi.
Avranno un' altra incisività.
Siamo nella stazione di Civitavechia alla ricerca di un treno, ma scopriamo che in questa domenica piovosa e di acquazzone i treni scioperano, tra ritardi e soppressioni.
Riusciamo a trovare finalmente un treno, fermata dopo fermata salutiamo il litorale laziale passando poi al mio toscano, fino a giungere a casa,finalmente (dopo che i miei genitori ci hanno recuperato e prelevato a Pisa venendoci in soccorso ) a Firenze.
Sono le sei del pomeriggio e i nostri piedi trovano ristoro, ma il riposo è momentaneo.
Dalla città piú bella del mondo
All'indomani partenza cost to cost per Riccione luogo dal quale in tutti questi giorni ho scritto...
Ormai l'autunno è giunto, gli stabilimenti balneari sono chiusi e quel che resta è solo questa immensa distesa di acqua ora limpida dato il mancato afflusso di vacanzieri, piena di silenzio e riflessione.
Dal mare alla montagna.
Eccoci giunti a casa, dove ad aspettarci è prontamente arrivata una lieta ed invernale sorpresa.
Vista dal balcone di casa, sulle Tofane.
In questa nostra vita di spostamenti e caos calmo, senza pace e tregua, la tregua la trovo nel ricordo di questi immensi giorni.
Grazie di vero cuore a voi che ci avete ascoltato e a tratti sopportato.
Con gli occhi pieni di intenso vissuto, vi salutiamo caramente e vi rimandiamo al prossimo viaggio, anzi, alle considerazioni finali che sto stilando, spero utili per chi avesse intenzione e slancio di vivere questa esperienza.
Grazie di averci offerto questa possibilità di scrittura per alimentare la memoria e imprimere per sempre il vissuto.
La crociera è finita, ora come é inevitabile che sia, ricomincia la vita vera.
Via al lavoro, via alla routine, ma mai alla fantasia.
Edoardo Bennato diceva:
"Chi è normale non ha molta fantasia."
Ed io, da come facilmente si evince, di normale ho proprio poco.....
"Quando si viaggia si sperimenta in maniera molto più concreta l'atto della Rinascita. Ci si trova dinanzi a situazioni del tutto nuove, il giorno trascorre più lentamente e, nella maggior parte dei casi, non si comprende la lingua che parlano gli altri. E' proprio quello che accade a un bambino appena nato dal ventre materno. Con ciò si è costretti a dare molta più importanza alle cose che ti circondano, perchè da esse dipende la sopravvivenza. Si comincia a essere più accessibili agli altri, perchè gli altri ti possono aiutare nelle situazioni difficili. E si accoglie qualsiasi piccolo favore degli dei con grande gioia, come se si trattasse di un episodio da ricordare per il resto della vita. Nello stesso tempo, poichè tutte le cose risultano nuove, se ne scorge solo la bellezza, e ci si sente più felici di essere vivi."
Buon viaggio futuro e presente a tutti voi...
P.S A breve, come richiestoci, pubblicheremo un foto-diario, con gli scatti piú emblematici, a nostro avviso, di questa grandiosa vacanza.
A domani[smilie=puffo[1].gi:[smilie=puffo[1].gi:[smilie=puffo[1].gi: