fandelmare
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Eccomi cara Oriana, non potevo mancare qui anche se da un po' latito sul sito.
Intanto oltre te saluto calorosamente tutti quelli che mi leggono.
Concedimi una brevissima annotazione sull'eleganza della nave nella quale riconosco tutto lo stile MSC che generalmente non è incappata in "cadute di stile".
Oltre che scrittrice sei una fotografa eccezionale nel saper osservare; andavamo spediti e tu, passando, riesci a fotografare dalla strada tra una grata, l'interno della famosa chiesa delle anime del Purgatorio.
Se torni a Napoli per un "Safari" fotografico, vitto e alloggio gratis da me!
Detto questo, mi rammarico per il clima poco favorevole che ti ha accolto nella mia città (la canzone dice "...chist'è 'o paese do sole" ma se non ci si bagna mai non è perché non piove ma perché spunta subito chi ti vende un ombrello!) comunque volendo cogliere un aspetto positivo, quel cielo plumbeo ci ha spinto verso una Napoli più intima e raccolta, rincantucciata lì in quelle stradine tracciate oltre duemila anni fa rispetto a quella oleografica dei grandi panorami conosciuti nel mondo.
Ecco quindi il mio primo spunto: quel "golfo incorniciato dal Vesuvio" è un'immagine che ha fatto il giro del mondo, immagine esportata da napoletani (talvolta esportati da un'Italia inospitale!) e da turisti o viaggiatori; quella è certamente l'immagine più nota, quella da "cartolina" quella è ovviamente la più visibile ma, a mio avviso, Napoli non entra tutta in una cartolina, e neanche in una guida turistica; più mi sforzo di conoscerla e più prendo atto che forse è una città in cui si può leggere una gran parte di mondo: il primo, il secondo e perfino ahimè un po' del terzo.
Napoli è anche una grande scuola ma non solo per le sue Università (Federico II, Orientale, Partenope, Sororsola) o per il suo polo museale, unico al mondo, che spazia dai reperti mesopotamici (Università Orientale) o egizi passando per quelli greco-romani fino alla contemporaneità, ma perché al contrario delle tante University sparse nel mondo ma dispensatrici spesso di una formazione e di una cultura settorialmente finalizzata e spesso appiattita nel global e nel global marketing, aiuta con i suoi stridenti contrasti a comprendere il mondo intero piuttosto che una città.
Quindi quel panorama sotto il sole può abbagliare con la sua bellezza o ammaliare con una grande luna piena poggiata lì proprio accanto al Vesuvio e questa è la Napoli che aiuta gli innamorati e i romantici poi però c'è anche la Napoli che aiuta a riflettere guardandola dentro, quella che aiuta a "guardarsi dentro" comprendendo che l'umanità autentica è fatta di tante cose belle e brutte messe tutte lì l'una accanto all'altra e questo a Napoli si vede meglio che altrove a patto che lo si voglia vedere. Certa Napoli quindi può diventare imbarazzante come imbarazzante è la coscienza.
Imbarazzante anche come città per ciò che le è negato da troppo tempo ma, cara Oriana, come hai potuto osservare in un mondo talvolta un po' spersonalizzato, se Napoli manca di molte cose, da sempre non manca di personalità e di identità quella costruita e "conservata" dagli oltre due millenni di storia.
Mi viene ora in mente una immagine balorda e la dico così:
"Nel pentolone dell'acqua bollente della "globalizzazione", Napoli resta ancora una "pasta di grano duro" che tiene bene la cottura".
Chi mi conosce sa che sono ironico e allora, cara Oriana, se questa volta, facendo scalo a Napoli non hai potuto vedere la Pompei archeologica, consolati sapendo che a Pompei avresti visto soltanto le rovine di Pompei e gli antichi pompeiani ma in dipinti o calchi di gesso, mentre a Napoli con me hai potuto vedere rovine solo un po' meno antiche di quelle di Pompei ma in compenso con alcuni cittadini napoletani come me antichi quasi come i pompeiani ma vivi e non "ingessati"!
Per saperne di più su Napoli, la sua storia, i suoi monumenti, le sue attrazioni ecc. basta consultare una guida, la rete o magari ascoltare un dotto professore, io non sono guida turistica e non sono professore, sono un napoletano che girando per Napoli e guardandosi intorno trae spunti come questi:
- Milano e Napoli hanno due splendide gallerie che si somigliano, furono edificate ad Italia unificata ma non bastano ad unificare città e Italie molto diverse;
- Milano ha una Madunina famosissima, quella sulla guglia del duomo, le altre madonne di Milano non si vedono ma si sentono per le strade basta ascoltare: "Un freddo della Madonna, un traffico della Madonna ecc. ecc.
- Napoli ha tante Madonne si vedono non solo nelle chiese ma anche nelle strade nelle edicole votive sui muri antichi e quelle Madonne sono in concorrenza tra loro ai napoletani non ne bastava una "Maronna do Carmine, Maronn'Assunta, Maronn'e L'arco, Mamm'e Pumpei, Immacolata ecc. ecc." anzi pure nelle invocazioni i napoletani allargano la famiglia con quell'invocazione "Gesù, Giuseppe, Sant'Anna e Maria!" Non capisco perché hanno escluso San Gioacchino!
- Il duomo di Milano ha girato il mondo anche sul cartone del panettone mentre di recente qualcuno tentando di modificare lo statuto della secolare "Delegazione di San Gennaro" ha tentato invano di portare in giro qualche pezzo di quel tesoro che invece resta a Napoli come resta a Londra quello della torre di Londra e a Istambul quello dei sultani. Il Tesoro non è quindi della Chiesa né dello Stato ma della Civis per un patto sancito 5 secoli fa.
A proposito poi di San Gennaro: per la festa del patrono di Napoli mezza giornata! Per quella di Sant'Ambrogio magari si fa il ponte!
- Se è un po' difficile trovare a Milano nostalgie Asburgiche, oggi è facile trovare a Napoli nostalgie borboniche visto che quella bandiera è ricomparsa e sventola candida impertinente e sfacciata un po' ovunque e non solo allo stadio San Paolo; si trovano in giro per Napoli gadget e articoli vari (orologi, portachiavi, borse ecc. che prima non c'erano e oggi fanno tendenza ma forse non è grandezza del passato ma pochezza del presente!
- A Napoli lo storia si legge meglio per strada che nei libri di storia e forse quelli che vanno per strada la conoscono meglio di quelli che la scrivono infatti qualcuno chiamò via Roma la nostra via Toledo ma intanto quella strada nelle canzoni e per i napoletani DOC restava da sempre via Toledo e non solo per rispetto a quel Pedro da Toledo che l'aveva fatta ma perché Carosone in "Tu vuo' fa' l'americano" la chiamava così e in Reginella famosa canzone si cantava: "ce 'ncuntraimo a Tuledo ..."
- Sempre girando e guardando un dì la facciata del seicentesco Palazzo reale di piazza Plebiscito mi è sorto un dubbio: poiché tutte le statue dei re di Napoli sotto gli archi maestosi di quel palazzo sono state poste sotto la monarchia sabauda mi chiedo se a quella statua di Vittorio Emanuele convenisse avere accanto altre come quella di Carlo di Borbone o Federico II. Forse non si conosceva bene la storia di quei due personaggi, uno indiscusso statista, l'altro definito "Stupor Mundi".
- Un giorno passando con l'amico e crocerista Gabriele C. innanzi a Castel Capuano (reggia quattrocentesca antecedente quindi a quella di Plebiscito) dissi: "Gabrié forse Napoli ha tutte queste regge perché ognuno che arrivava voleva farsi una casa tutta sua più bella di quelle di prima tranne gli ultimi arrivati, a loro stavano bene case già belle e fatte ma questo vale anche per Roma e per te romano perché quelli da te si so' infilati nel Quirinale e qui a palazzo reale a Plebiscito.
Io sono soltanto uno che si guarda intorno passeggiando e magari do se capita qualche consiglio:
1) se arrivate a Napoli con l'auto forse avrete qualche problema;
2) se arrivate in aereo a Capodichino capirete che con tutto il cibo che vedete in quell'aeroporto (baba', sfogliatelle, mozzarelle, taralli ecc.) che non è un aeroporto "dietetico" come quello di Milano Malpensa;
3) se arrivate in treno, stazione Napoli centrale, vi consiglio di prendere la metro senza indugio ma se indugiate un po' a guardare quella grande piazza potrebbe sorgervi qualche dubbio: il povero Garibaldi dopo averla vista è scappato a Caprera o peggio i neoborbonici hanno chiamato quella piazza "Garibaldi" per vendicarsi?
4) se invece come Oriana arrivate dal mare quello è certamente l'approccio più suggestivo con Capri e Ischia che vi vengono incontro, il Vesuvio lì che vi aspetta e il golfo che vi abbraccia.
La stazione marittima racconta un'Italia che costruiva in marmo e non in cartongesso! Peccato però che arrivando dal mare da croceristi con uno scalo breve vedrete propio poco di Napoli soprattutto se la nave è italiana! Per quelle la banchina scotta!
Comunque consiglio il lato sinistro della piazza del porto, quello che fiancheggia Castel Nuovo o Maschio Angioino da lì mi sembra più semplice e... attenti a traversare!
Alla prossima a Napoli! Non lo dico solo a te cara Oriana e grazie.
Un salutone.
Fan
P
Intanto oltre te saluto calorosamente tutti quelli che mi leggono.
Concedimi una brevissima annotazione sull'eleganza della nave nella quale riconosco tutto lo stile MSC che generalmente non è incappata in "cadute di stile".
Oltre che scrittrice sei una fotografa eccezionale nel saper osservare; andavamo spediti e tu, passando, riesci a fotografare dalla strada tra una grata, l'interno della famosa chiesa delle anime del Purgatorio.
Se torni a Napoli per un "Safari" fotografico, vitto e alloggio gratis da me!
Detto questo, mi rammarico per il clima poco favorevole che ti ha accolto nella mia città (la canzone dice "...chist'è 'o paese do sole" ma se non ci si bagna mai non è perché non piove ma perché spunta subito chi ti vende un ombrello!) comunque volendo cogliere un aspetto positivo, quel cielo plumbeo ci ha spinto verso una Napoli più intima e raccolta, rincantucciata lì in quelle stradine tracciate oltre duemila anni fa rispetto a quella oleografica dei grandi panorami conosciuti nel mondo.
Ecco quindi il mio primo spunto: quel "golfo incorniciato dal Vesuvio" è un'immagine che ha fatto il giro del mondo, immagine esportata da napoletani (talvolta esportati da un'Italia inospitale!) e da turisti o viaggiatori; quella è certamente l'immagine più nota, quella da "cartolina" quella è ovviamente la più visibile ma, a mio avviso, Napoli non entra tutta in una cartolina, e neanche in una guida turistica; più mi sforzo di conoscerla e più prendo atto che forse è una città in cui si può leggere una gran parte di mondo: il primo, il secondo e perfino ahimè un po' del terzo.
Napoli è anche una grande scuola ma non solo per le sue Università (Federico II, Orientale, Partenope, Sororsola) o per il suo polo museale, unico al mondo, che spazia dai reperti mesopotamici (Università Orientale) o egizi passando per quelli greco-romani fino alla contemporaneità, ma perché al contrario delle tante University sparse nel mondo ma dispensatrici spesso di una formazione e di una cultura settorialmente finalizzata e spesso appiattita nel global e nel global marketing, aiuta con i suoi stridenti contrasti a comprendere il mondo intero piuttosto che una città.
Quindi quel panorama sotto il sole può abbagliare con la sua bellezza o ammaliare con una grande luna piena poggiata lì proprio accanto al Vesuvio e questa è la Napoli che aiuta gli innamorati e i romantici poi però c'è anche la Napoli che aiuta a riflettere guardandola dentro, quella che aiuta a "guardarsi dentro" comprendendo che l'umanità autentica è fatta di tante cose belle e brutte messe tutte lì l'una accanto all'altra e questo a Napoli si vede meglio che altrove a patto che lo si voglia vedere. Certa Napoli quindi può diventare imbarazzante come imbarazzante è la coscienza.
Imbarazzante anche come città per ciò che le è negato da troppo tempo ma, cara Oriana, come hai potuto osservare in un mondo talvolta un po' spersonalizzato, se Napoli manca di molte cose, da sempre non manca di personalità e di identità quella costruita e "conservata" dagli oltre due millenni di storia.
Mi viene ora in mente una immagine balorda e la dico così:
"Nel pentolone dell'acqua bollente della "globalizzazione", Napoli resta ancora una "pasta di grano duro" che tiene bene la cottura".
Chi mi conosce sa che sono ironico e allora, cara Oriana, se questa volta, facendo scalo a Napoli non hai potuto vedere la Pompei archeologica, consolati sapendo che a Pompei avresti visto soltanto le rovine di Pompei e gli antichi pompeiani ma in dipinti o calchi di gesso, mentre a Napoli con me hai potuto vedere rovine solo un po' meno antiche di quelle di Pompei ma in compenso con alcuni cittadini napoletani come me antichi quasi come i pompeiani ma vivi e non "ingessati"!
Per saperne di più su Napoli, la sua storia, i suoi monumenti, le sue attrazioni ecc. basta consultare una guida, la rete o magari ascoltare un dotto professore, io non sono guida turistica e non sono professore, sono un napoletano che girando per Napoli e guardandosi intorno trae spunti come questi:
- Milano e Napoli hanno due splendide gallerie che si somigliano, furono edificate ad Italia unificata ma non bastano ad unificare città e Italie molto diverse;
- Milano ha una Madunina famosissima, quella sulla guglia del duomo, le altre madonne di Milano non si vedono ma si sentono per le strade basta ascoltare: "Un freddo della Madonna, un traffico della Madonna ecc. ecc.
- Napoli ha tante Madonne si vedono non solo nelle chiese ma anche nelle strade nelle edicole votive sui muri antichi e quelle Madonne sono in concorrenza tra loro ai napoletani non ne bastava una "Maronna do Carmine, Maronn'Assunta, Maronn'e L'arco, Mamm'e Pumpei, Immacolata ecc. ecc." anzi pure nelle invocazioni i napoletani allargano la famiglia con quell'invocazione "Gesù, Giuseppe, Sant'Anna e Maria!" Non capisco perché hanno escluso San Gioacchino!
- Il duomo di Milano ha girato il mondo anche sul cartone del panettone mentre di recente qualcuno tentando di modificare lo statuto della secolare "Delegazione di San Gennaro" ha tentato invano di portare in giro qualche pezzo di quel tesoro che invece resta a Napoli come resta a Londra quello della torre di Londra e a Istambul quello dei sultani. Il Tesoro non è quindi della Chiesa né dello Stato ma della Civis per un patto sancito 5 secoli fa.
A proposito poi di San Gennaro: per la festa del patrono di Napoli mezza giornata! Per quella di Sant'Ambrogio magari si fa il ponte!
- Se è un po' difficile trovare a Milano nostalgie Asburgiche, oggi è facile trovare a Napoli nostalgie borboniche visto che quella bandiera è ricomparsa e sventola candida impertinente e sfacciata un po' ovunque e non solo allo stadio San Paolo; si trovano in giro per Napoli gadget e articoli vari (orologi, portachiavi, borse ecc. che prima non c'erano e oggi fanno tendenza ma forse non è grandezza del passato ma pochezza del presente!
- A Napoli lo storia si legge meglio per strada che nei libri di storia e forse quelli che vanno per strada la conoscono meglio di quelli che la scrivono infatti qualcuno chiamò via Roma la nostra via Toledo ma intanto quella strada nelle canzoni e per i napoletani DOC restava da sempre via Toledo e non solo per rispetto a quel Pedro da Toledo che l'aveva fatta ma perché Carosone in "Tu vuo' fa' l'americano" la chiamava così e in Reginella famosa canzone si cantava: "ce 'ncuntraimo a Tuledo ..."
- Sempre girando e guardando un dì la facciata del seicentesco Palazzo reale di piazza Plebiscito mi è sorto un dubbio: poiché tutte le statue dei re di Napoli sotto gli archi maestosi di quel palazzo sono state poste sotto la monarchia sabauda mi chiedo se a quella statua di Vittorio Emanuele convenisse avere accanto altre come quella di Carlo di Borbone o Federico II. Forse non si conosceva bene la storia di quei due personaggi, uno indiscusso statista, l'altro definito "Stupor Mundi".
- Un giorno passando con l'amico e crocerista Gabriele C. innanzi a Castel Capuano (reggia quattrocentesca antecedente quindi a quella di Plebiscito) dissi: "Gabrié forse Napoli ha tutte queste regge perché ognuno che arrivava voleva farsi una casa tutta sua più bella di quelle di prima tranne gli ultimi arrivati, a loro stavano bene case già belle e fatte ma questo vale anche per Roma e per te romano perché quelli da te si so' infilati nel Quirinale e qui a palazzo reale a Plebiscito.
Io sono soltanto uno che si guarda intorno passeggiando e magari do se capita qualche consiglio:
1) se arrivate a Napoli con l'auto forse avrete qualche problema;
2) se arrivate in aereo a Capodichino capirete che con tutto il cibo che vedete in quell'aeroporto (baba', sfogliatelle, mozzarelle, taralli ecc.) che non è un aeroporto "dietetico" come quello di Milano Malpensa;
3) se arrivate in treno, stazione Napoli centrale, vi consiglio di prendere la metro senza indugio ma se indugiate un po' a guardare quella grande piazza potrebbe sorgervi qualche dubbio: il povero Garibaldi dopo averla vista è scappato a Caprera o peggio i neoborbonici hanno chiamato quella piazza "Garibaldi" per vendicarsi?
4) se invece come Oriana arrivate dal mare quello è certamente l'approccio più suggestivo con Capri e Ischia che vi vengono incontro, il Vesuvio lì che vi aspetta e il golfo che vi abbraccia.
La stazione marittima racconta un'Italia che costruiva in marmo e non in cartongesso! Peccato però che arrivando dal mare da croceristi con uno scalo breve vedrete propio poco di Napoli soprattutto se la nave è italiana! Per quelle la banchina scotta!
Comunque consiglio il lato sinistro della piazza del porto, quello che fiancheggia Castel Nuovo o Maschio Angioino da lì mi sembra più semplice e... attenti a traversare!
Alla prossima a Napoli! Non lo dico solo a te cara Oriana e grazie.
Un salutone.
Fan
P