Re: i migliori scatti della nostra vita: sezione ALTRO
Di solito non rielaboro mai le foto, le lascio così come sono state scattate. A volte però ci sono situazioni durante un viaggio dove la foto non può essere ponderata, nel senso che non hai nè il tempo nè la possibilità di trovare la luce migliore, per cui la foto non corrisponde a quello che vedi.
Per nostra fortuna gli occhi ci permettono ancora di vedere sfumature che non rimangono impresse nè su un ccd nè sulla pellicola.
Una volta si correggeva con i classici filtro uv + polarizzatore o per fare qualche " effetto" i filtri della Cokin, il tutto in ripresa; adesso l'informatica ci consente di correggere alcuni parametri dopo aver scattato l'immagine aumentando il contrasto o la saturazione dell'immagine stessa.
E' il caso della foto di Ro.
Nel caso di vecchie diapositive scannerizzate ( anche foto) purtroppo il supporto della pellicola cambia colore sia con l'esposizione alla luce che con il tempo, il pc con programmi adeguati consente di recuperare le foto in maniera da riportarle alla loro lucentezza.
La stessa operazione si fa con i vecchi film che si stanno degradando.( al centro sperimentale di Cinecittà, se ricordo bene ,c'è proprio un laboratorio per digitalizzare le pelicole dei grandi registi e riportarele alle condizioni originali).
Nel nostro caso è importante intervenire con la giusta dose di equilibrio e non falsare la foto ma " aiutarla".
Ciao
Leo
elenamaria ha detto:Leo, come fai a rielaborare le foto? Avevo visto una foto di Rosalba che tu avevi "sistemato": dopo era ancor più bella...forse dico una sciocchezza, ma le foto dei non professionisti non sono, a volte, meglio al naturale, più vere e quindi, magari, più belle?
Di solito non rielaboro mai le foto, le lascio così come sono state scattate. A volte però ci sono situazioni durante un viaggio dove la foto non può essere ponderata, nel senso che non hai nè il tempo nè la possibilità di trovare la luce migliore, per cui la foto non corrisponde a quello che vedi.
Per nostra fortuna gli occhi ci permettono ancora di vedere sfumature che non rimangono impresse nè su un ccd nè sulla pellicola.
Una volta si correggeva con i classici filtro uv + polarizzatore o per fare qualche " effetto" i filtri della Cokin, il tutto in ripresa; adesso l'informatica ci consente di correggere alcuni parametri dopo aver scattato l'immagine aumentando il contrasto o la saturazione dell'immagine stessa.
E' il caso della foto di Ro.
Nel caso di vecchie diapositive scannerizzate ( anche foto) purtroppo il supporto della pellicola cambia colore sia con l'esposizione alla luce che con il tempo, il pc con programmi adeguati consente di recuperare le foto in maniera da riportarle alla loro lucentezza.
La stessa operazione si fa con i vecchi film che si stanno degradando.( al centro sperimentale di Cinecittà, se ricordo bene ,c'è proprio un laboratorio per digitalizzare le pelicole dei grandi registi e riportarele alle condizioni originali).
Nel nostro caso è importante intervenire con la giusta dose di equilibrio e non falsare la foto ma " aiutarla".
Ciao
Leo