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Ipotesi di ripresa?

Sto diventando pessimista. Avevo sempre detto che le crociere avrebbero ripreso verso fine anno, ma al momento sto mettendo seriamente in dubbio la mia ipotesi. Non vedo proprio, anche proiettando il tutto a "novembre", la possibilità che il sistema possa rimettersi in moto. Troppe circostanze negative, previsioni nefaste di esperti, poca convinzione di rimettere piede su di una nave da parte dei passeggeri
 
Rodolfo ciao,purtroppo condivido il tuo pensiero e ciò che si sente e si vede ogni giorno non fa che confermare il tuo pensiero.

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Sto diventando pessimista. Avevo sempre detto che le crociere avrebbero ripreso verso fine anno, ma al momento sto mettendo seriamente in dubbio la mia ipotesi. Non vedo proprio, anche proiettando il tutto a "novembre", la possibilità che il sistema possa rimettersi in moto. Troppe circostanze negative, previsioni nefaste di esperti, poca convinzione di rimettere piede su di una nave da parte dei passeggeri

Sentendo le dichiarazioni degli "esperti/scienziati" che prevedono un ritorno del covid nel periodo autunnale, vedo cupo non solo per le compagnie di crociera ma per tutti i settori,spero che si sbaglino, perché adesso per l'economia è tragica un'altro fermo sarebbe una catastrofe.
 
Sentendo le dichiarazioni degli "esperti/scienziati" che prevedono un ritorno del covid nel periodo autunnale, vedo cupo non solo per le compagnie di crociera ma per tutti i settori,spero che si sbaglino, perché adesso per l'economia è tragica un'altro fermo sarebbe una catastrofe.

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Sto diventando pessimista. Avevo sempre detto che le crociere avrebbero ripreso verso fine anno, ma al momento sto mettendo seriamente in dubbio la mia ipotesi. Non vedo proprio, anche proiettando il tutto a "novembre", la possibilità che il sistema possa rimettersi in moto. Troppe circostanze negative, previsioni nefaste di esperti, poca convinzione di rimettere piede su di una nave da parte dei passeggeri

Purtroppo ad oggi anch'io, ma soprattutto perche' non vedo altre soluzioni per far crociere in modo differente rispetto ad oggi, o almeno vedo delle soluzioni ma difficilmente realizzabili/accettabili, perche' il concetto di nave stride in molti suoi aspetti con il distanziamento tra le persone in alcuni momenti dell'esperienza.
Forse a meta' giugno potremo avere un quadro piu' attendibile di come potrebbe essere il futuro. Se realmente necessitassimo di un'ulteriore proroga di 6 mesi, di anche solo una parziale chiusura, i problemi economici sarebbero immensi, non solo per le crociere, ma soprattutto si potrebbe arrivare ad una guerra civile.
 
Purtroppo ad oggi anch'io, ma soprattutto perche' non vedo altre soluzioni per far crociere in modo differente rispetto ad oggi, o almeno vedo delle soluzioni ma difficilmente realizzabili/accettabili, perche' il concetto di nave stride in molti suoi aspetti con il distanziamento tra le persone in alcuni momenti dell'esperienza.
Forse a meta' giugno potremo avere un quadro piu' attendibile di come potrebbe essere il futuro. Se realmente necessitassimo di un'ulteriore proroga di 6 mesi, di anche solo una parziale chiusura, i problemi economici sarebbero immensi, non solo per le crociere, ma soprattutto si potrebbe arrivare ad una guerra civile.

Fuori ot, ma cerca di descrivere un possibile scenario italiano

https://m.huffingtonpost.it/entry/l...page_tiwdkz83gze&utm_campaign=mw_entry_recirc


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Penso che per le Compagnie il primo obiettivo sia di rivedere e ristudiare i prossimi investimenti, soprattutto quelli delle nuove costruzioni.
Ipotizzando che nel brevè periodo già sarà molto difficile riempire le navi attualmente in flotta, figuriamoci per quelle nuove.
Una prima forma di contenimento costi, che corrono anche con le navi ferme, e' quella di far ritardare le consegne dai cantieri agli armatori (e già sta avvenendo), in modo che la liquidità attualmente disponibile sia destinata appunto per coprire i fermo/nave anziché gli avanzamenti lavori di costruzione.
 
Pero intanto i cantieri come sopravvivono?Se ora sono strutturati per consegnare una nave in 20 mesi e devono ritardare la consegna a 36 mesi devono istituire il part time? E a quei operai che ora guadagnano 1500 € cosa gli diamo 800 € e il resto lo mette chi?Troveremo centinaia di persone per strada tra poco questo è il fatto e con zero o quasi possibilità di rientro nel mondo del lavoro o almeno nel proprio lavoro.

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Ipotesi di ripresa?

Pero intanto i cantieri come sopravvivono?Se ora sono strutturati per consegnare una nave in 20 mesi e devono ritardare la consegna a 36 mesi devono istituire il part time? E a quei operai che ora guadagnano 1500 € cosa gli diamo 800 € e il resto lo mette chi?Troveremo centinaia di persone per strada tra poco questo è il fatto e con zero o quasi possibilità di rientro nel mondo del lavoro o almeno nel proprio lavoro.

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Mi sembra una semplificazione eccessiva...il part time non esiste solo al 50% ma puó avere particolaritá infinite, per semplificare un part time all’80% darebbe la stessa retribuzione che percepiscono tutti coloro che sono in cassa integrazione....quindi nessuno choc. Poi ad esempio ci sono cantieri che hanno avuto nuovi ordini (vedi Fincantieri) alcuni cantieri potrebbero ricorrere ad una cassa integrazione non a zero ore o potrebbero riorgannizzare il lavoro senza necessitá di ammortizzatori sociali. Insomma credo sia un discorso più complesso e non puramente matematico....


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aAssolutamente, la mia era una semplificazione ma il concetto rimane,tra sei mesi se non rientra a ritmi normali Fincantieri la vede brutta..ordini predi si ma per Fincantieri in USA con anche 5000 assunzioni,ma per stabilimenti come Monfalcone dove da quasi 30 anni fanno navi da crociera riconvertire non e semplice e poi le maestranze necessarie a costruire una nave da crociera.sono tre volte tanto di quelle impegnate per costruire un sommergibile come.si ipotizzava un mese fa sui giornali.Sempre.che lo stato in questo momento deliberi per costruire due sommergibili piuttosto che investire su sanità,tutela.delle.migliaia di lavoratori che saranno a casa ecc..Cassa integrazione con 1200 € al.mese comunque vuol dire forse sopravvivenza per qualcuno e fino a quando?E i soldi da dove arrivano?INPS?Bene così anziché dopo 44,5 anni di lavoro dovrò lavorare 50 e.mio figlio di 13 anni inizierà forse a 30 anni a lavorare ...Non la.vedo cosi facile se non si trova la possibilità di immunizzati tutti e allora potremmo parlare di crociere con le.navi che già.ci sono ma per vedere un nuovo varo ne passerà del tempo.Poi ovviamente questa è una mia opinione ciao

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aAssolutamente, la mia era una semplificazione ma il concetto rimane,tra sei mesi se non rientra a ritmi normali Fincantieri la vede brutta..

Comprendo bene che il problema per la cantieristica sarà grosso, e mi auguro che i dipendenti possano avere continuità retributiva, ma non sarà semplice.
La crisi prende dentro tutti, chi più e chi meno, e se per l'industria crocieristica fossero solo gli armatori a subire le conseguenze, rischierebbero seriamente di fallire, innescando così un effetto domino che coinvolgerebbe tutti gli operatori del settore.
Non sono un manager industriale, ma conosco un pò di economia e finanza, e in queste situazioni di criticità occorre che ciascun elemento della filiera produttiva si accolli una parte di sacrificio e di rischio, ovviamente preso a tavolino in pieno accordo e condivisione.

Di conseguenza, il mio pensiero è che per salvaguardare i contratti già stipulati tra costruttore e armatore, e impedire che vengano annullati, con conseguenze facilmente immaginabili, è necessario rimodulare i tempi di consegna delle nuove produzioni, allungandoli. In questo modo l'armatore potrà "spalmare" nel tempo gli impegni finanziari che oggi sarebbe improponibile rispettare, causa i mancati incassi.
 
Non matematica, proprio aritmetica.

Ma non abbiamo dati per fare un calcolo aritmetico.
Questo sarebbe possibile ad esempio se sapessimo che metá dei lavoratori di un cantiere verrá messo in CIG. Allora per forza sappiamo di che numero parliamo.
Ma se sappiamo che il cantiere consegnerá una nave, ad esempio, 4 mesi dopo...dove sta l’aritmetica? Non puoi sapere quel cantiere quali misure adotterá, se puó comunque riconvertire quei lavoratori in altre attivitá, quali accordi prende con l’armatore.....ci sono troppe variabili che noi non conosciamo per farne un mero calcolo aritmetico.
Poi parlando di ció che meglio conosciamo, casa nostra, Fincantieri conduce anche altre attivitá e questo ha un peso ovviamente anche se il core business restano le navi. Ha donato 300k euro alla Protezione Civile e nelle parole di Bono non si legge alcun allarme, per ora.
Inoltre potrebbe essere necessario un intervento dei cantieri per modificare l’impianto di condizionamento delle navi per renderlo più “sicuro”.
Io non lo trovo un discorso così aritmetico


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Ma non abbiamo dati per fare un calcolo aritmetico.
Questo sarebbe possibile ad esempio se sapessimo che metá dei lavoratori di un cantiere verrá messo in CIG. Allora per forza sappiamo di che numero parliamo.
Ma se sappiamo che il cantiere consegnerá una nave, ad esempio, 4 mesi dopo...dove sta l’aritmetica? Non puoi sapere quel cantiere quali misure adotterá, se puó comunque riconvertire quei lavoratori in altre attivitá, quali accordi prende con l’armatore.....ci sono troppe variabili che noi non conosciamo per farne un mero calcolo aritmetico.
Poi parlando di ció che meglio conosciamo, casa nostra, Fincantieri conduce anche altre attivitá e questo ha un peso ovviamente anche se il core business restano le navi. Ha donato 300k euro alla Protezione Civile e nelle parole di Bono non si legge alcun allarme, per ora.
Inoltre potrebbe essere necessario un intervento dei cantieri per modificare l’impianto di condizionamento delle navi per renderlo più “sicuro”.
Io non lo trovo un discorso così aritmetico


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Se vi fosse solo qualche avvisaglia di allarme, considerato la quota maggioritaria di Cassa Depositi e Prestiti, significherebbe che l’Italia è in default.


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Non mi serve in questo momento avere dati. Ripeto, sempre dal mio punto di vista, è solo una questione di numeri. Abbiamo mai visto l'area prospiciente ad un cantiere navale in questi ultimi anni? Io parlo di quello di Marghera, il secondo per produzione. Migliaia di lavoratori gravitano su quell'area nel momento dei cambi turni; lavoratori di tante nazionalità diverse, dipendenti da subappalti dei subappalti, senza coperture di alcun tipo che disseminano gli alberi, le paline delle fermate, i lampioni di bindellini di carta alla ricerca di un posto letto. Vorrò vedere, ma mi auguro di non vederlo, cosa succederà a questa "massa" di lavoratori, se si manifesteranno cancellazioni/proroghe di commesse nell'immediato futuro. E per quanto riguarda i lavoratori a ruolo gli aiuti di stato, gli ammortizzatori sociali quanto potranno durare quando si sta grattano il fondo del barile. È vero che non conosco le realtà di altri paesi in tema di assistenza ai lavoratori, ma se restiamo nella nostra Europa, Meyer Werft ha gia annunciato la riduzione delle maestranze e il loro licenziamento. A Papenburg stessa storia.
Ne riparleremo tra un mese, due, ma non per vedere chi avrà ragione, ma solo per come andranno le cose, e mi auguro di aver torto.
È un aspetto di riflesso ma certamente non secondario, le conseguenze si riverseranno su tutta la filiera produttiva che contribuisce alla costruzione delle navi.
 
Ultima modifica:
Non mi serve in questo momento avere dati. Ripeto, sempre dal mio punto di vista, è solo una questione di numeri. Abbiamo mai visto l'area prospiciente ad un cantiere navale in questi ultimi anni? Io parlo di quello di Marghera, il secondo per produzione. Migliaia di lavoratori gravitano su quell'area nel momento dei cambi turni; lavoratori di tante nazionalità diverse, dipendenti da subappalti dei subappalti, senza coperture di alcun tipo che disseminano gli alberi, le paline delle fermate, i lampioni di bindellini di carta alla ricerca di un posto letto. Vorrò vedere, ma mi auguro di non vederlo, cosa succederà a questa "massa" di lavoratori, se si manifesteranno cancellazioni/proroghe di commesse nell'immediato futuro. E per quanto riguarda i lavoratori a ruolo gli aiuti di stato, gli ammortizzatori sociali quanto potranno durare quando si sta grattano il fondo del barile. È vero che non conosco le realtà di altri paesi in tema di assistenza ai lavoratori, ma se restiamo nella nostra Europa, Meyer Werft ha gia anninciato la riduzione delle maestranze e al loro licenziamento. A Papenburg stessa storia.
Ne riparleremo tra un mese, due, ma non per vedere chi avrà ragione, ma solo per come andranno le cose, e mi auguro di aver torto.
È un aspetto di riflesso ma certamente non secondario, le conseguenze si riverseranno su tutta la filiera produttiva che contribuisce alla costruzione delle navi.

Concordo che inevitabilmente ci saranno ripercussioni su tutto “l’indotto”, a monte come a valle, quindi dal cantiere...al negozio di souvenir.
Per fare una battuta sará il fallimento di Marsiglia...che deve credo il 90% del suo turismo alle crociere (purtroppo per noi).
Speriamo che a breve si possano almeno delineare quali misure debbano essere adottate per una ripartenza in sicurezza, misure che al momento sembrano invece del tutto sconosciute purtroppo...ed in effetti io non saprei proprio come conciliare la vita di crociera con i principali standard di sicurezza necessari oggi.


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Dimenticavo Fincantieri a Castellammare di Stabia ha già interrotto il rapporto di lavoro con circa 300 lavoratori dell'indotto causa crisi sanitaria.
 
Buongiorno, abito e lavoro Monfalcone presso un azienda che oltre ad avere il muro di cinta in comune con Fincantieri è anche un suo fornitore.Attualmente stanno lavorando 700 lavoratori diretti e qualche centinaio dell indotto quando in questa fase avrebbero dovuto lavorare 7/8 mila.Prove in mare della ultima costruzione sospese e ritardo di tre mesi sulla.data di consegna ma a quanto pare il.clirnte non ha fretta.Altra nave in fase di assembramento ma anche per questa stanno trattando lo slittamento con il cliente, taglio lamiera della prossima MSC rimandato.La.maggior parte del personale esterno che lavora per Finca nelle officine di carpenteria proviene dai paesi dell'est attualmente sono rimasti a casa impossibilitati al rientro e dunque le ditte di proprietà italiana con personale straniero non residente hanno chiuso benché richiamate al lavoro da Finca.Ci sono decine di ditte che lavorano senza capitale,incassano e pagano i dipendenti e dunque molte hanno chiuso.Da anni a bordo nelle officine di personale Finca trovi solamente i responsabili che coordinano due ,tre ditte.Operaio Fincantieri non esiste quasi più da anni.Bono ovviamente fa il suo non allargando la gente e gli azionisti , ma a Monfalcone tra i cantierini la paura d i ritornare agli anni 80 e' palpabile.


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