Buongiorno, abito e lavoro Monfalcone presso un azienda che oltre ad avere il muro di cinta in comune con Fincantieri è anche un suo fornitore.Attualmente stanno lavorando 700 lavoratori diretti e qualche centinaio dell indotto quando in questa fase avrebbero dovuto lavorare 7/8 mila.Prove in mare della ultima costruzione sospese e ritardo di tre mesi sulla.data di consegna ma a quanto pare il.clirnte non ha fretta.Altra nave in fase di assembramento ma anche per questa stanno trattando lo slittamento con il cliente, taglio lamiera della prossima MSC rimandato.La.maggior parte del personale esterno che lavora per Finca nelle officine di carpenteria proviene dai paesi dell'est attualmente sono rimasti a casa impossibilitati al rientro e dunque le ditte di proprietà italiana con personale straniero non residente hanno chiuso benché richiamate al lavoro da Finca.Ci sono decine di ditte che lavorano senza capitale,incassano e pagano i dipendenti e dunque molte hanno chiuso.Da anni a bordo nelle officine di personale Finca trovi solamente i responsabili che coordinano due ,tre ditte.Operaio Fincantieri non esiste quasi più da anni.Bono ovviamente fa il suo non allargando la gente e gli azionisti , ma a Monfalcone tra i cantierini la paura d i ritornare agli anni 80 e' palpabile.
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Magari arrivera' il momento nel quale lasceranno a casa gli stranieri e riprenderanno italiani. Saranno poi affari degli stranieri se avranno lavoro o meno. Preoccupiamoci dei nostri cittadini, come fanno le altre nazioni che si occupano dei propri. La Svizzera ha licenziato 6000 frontalieri in un giorno senza preoccuparsi molto. Forse e' arrivato il momento di capire che produrre nel proprio paese ha dei costi ma anche dei vantaggi.
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