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L´Augustus dell Italia di Navigazione ( 1952 - 1976 )

  • Autore discussione Autore discussione tano
  • Data d'inizio Data d'inizio
Salve con immenso dispiacere ho appreso che l'augustus ha lasciato gli ormeggi di manila trainato da un rimorchiatore per la sua ultima destinazione alang.Abbiamo con tutti i ns sforzi ex ufiiciali ,marinai ecc tentato di smuovere i quotidiani genovesi per salvare la nave dalla fiamma ossidrica.Tempo addietro la cosa era nell'aria e hanno cercato alcuni promotori' save augustus' di smuovere lo stato per adibirlo come museo al galata di genova vicino al toti.Non è qui la sede di polemizzare ma il toti quanto è costato trasportarlo dalla sua sede a genova penso parecchi dinei.Augustus zero euro costa trasportarlo.Non abbiamo la tradizione di conservare solo eliminare.Olanda ha salvato il rotterdam,a los angeles queen mary 1 salvo.Noi abbiamo fatto distruggere una flotta finmare orgoglio nel mondo per disorganizzazione statale vedi michelangelo e raffaello costate all'epoca 45 miliardi l'una di vecchie lire e vendute allo scià 32 miliardi le due.Non è spreco questo ?

Ma quali sono queste altre nazioni, diverse dall'Italia, che mantengono vive le loro tradizioni marinare, conservando vecchie unità o regine dei mari? Continuiamo citare Queen Mary e Rotterdam, e poi? Rotterdam poi, è un soluzione recente, cui partecipa lo Stato

La Grande Gran Bretagna, padrona dei mari, si è "liberata" della Q.E. per una cifra consistente, e ha relegato la Sua Regina in qualche banchina remota di un Paese che nulla ha a che vedere con la Sua Storia. E gli altri? Francia, Germania, Svezia, Stati Uniti?

Già Stati Uniti, hanno la United States in "rovina", e, nonostante le decine di associazioni che tentano di salvarla, la sua sorte è sempre in bilico. Si era sollevata la nazione alla fine della seconda guerra mondiale per salvare la "Big E", l'Enterprise, che da sola praticamente aveva fatto cambiare il corso della guerra nel Pacifico; un simbolo della vittoria degli Stati uniti trasformata in "lamette per barba", come si usa dire. E qualcuna di quelle ancora "sopravvissute" sono quasi dei relitti, che di navi conservano ben poco.

Ora, a parte qualche piccolo naviglio che ha segnato la storia di un Popolo e della sua tradizione marinara, mi dite che navi "moderne", soprattutto transatlantici, hanno trovato un posto dignitoso per la loro conservazione? Posso sbagliare io, ma a parte le sempre citate "due", quali altre ci sono?
 
Infatti, a parte quelle due grandi navi non ce ne sono..
Questo l'ho detto anche io.. ;)

Poi ci sono, va detto, imprese incredibili come il Vasa, e tanti 'parchi' nautici, ma si tratta o di navi di legno (max 1500 ton di stazza) o di piccole unità in ferro/acciaio, totalmente differenti da un Augustus..

C'è poi la sezione di nave conservata a Milano ed i sommergibili, ma anche questi sono oggetti che non hanno nulla a che vedere con la complessità di un transatlantico.

Io credo che il primo passo da fare per conservare un bestione simile sia togliere la dipendenza della vita a bordo dai motori interni, che andrebbero totalmente spenti, poi sarebbe buono costruire una struttura per metterlo in Dry Dock (cosa non da poco sia chiaro) e dopo ci sarebbe ancora tantissimo, di lavoro straordinario, ma anche quotidiano, da fare..

Sul Dry Dock se ne potrebbe discutere, anche per non far perdere il senso di 'nave', ma certo non sarebbe un cattivo passo..

Poi ci sarebbero tanti 'poi' quindi sia chiaro che nessuno dice che è facile..

Un saluto!!
Manlio
 
Non confondiamo sogni e desideri legittimi... con la realtà italiana.

Non credo che lo Stato sia interessato al salvataggio dell'Augustus... per farne cosa poi ? Nel mondo della Cultura c'è una tremenda carenza di personale nei Musei e nei Siti Archeologici Statali... quindi, considerate le risorse finanziarie disponibili, la priorità non può andare ad una nave di linea, sia pure così gloriosa.

Operazioni come quella della Queen Mary a Long Beach hanno avuto più ombre che luci... e non a caso questa nave-hotel ha di recente cambiato gestione. Il fallimento poi di tutti i progetti per la QE2 la dice lunga sulla fattibilità economica di queste operazioni.

Non credo che un privato si accollerebbe mai un'iniziativa del genere. Per farne cosa dell'Augustus ? Non si investe se non ci sono profitti futuri. E sull'Augustus andrebbero tra l'altro investite somme notevoli.
 
E' così, purtroppo, Manlio. Proprio perchè non è facile, costa.... e non si fa. Io non ho nulla contro la conservazione di qualche nave che ha segnato la storia della navigazione, ma fino a che le cose rimangono così, le speranze di vedere uno dei nostri gioielli rimanere in "vita"sono assai scarse.

Lo possono fare a San Pietroburgo, con l'Aurora, dove uno stuolo di marinai, a costo "zero", lucida anche le teste delle viti in ottone, con il Victory e il Cutty Sark, diventati celebri in tutto il mondo e perfettamente inseriti in un percorso turistico, come per il Vasa o il Toti, inserito nel museo della Scienza e della Tecnica, già di per sé fonte di richiamo di visitatori, caso completamente diverso dal Dandolo a Venezia, quasi del tutto abbandonato.

Ma conservare una nave di quelle dimensioni diventa costoso; alcuni mesi di mancata manutenzione, e il Delphin, sotto sequestro a Venezia, portava già i segni della ruggine su fiancate, ombrinali, occhi di cubie, impavesate.
 
É una triste veritá ma é cosí Rodolfo. Anch´io non ci credo, voglio crederci, ma la realtá é triste.

Un saluto
 
É una triste veritá ma é cosí Rodolfo. Anch´io non ci credo, voglio crederci, ma la realtá é triste.

Un saluto

Purtroppo, e ripeto, purtroppo anch'io la penso come voi (Tano e Rodolfo) in Italia, ma non penso solo qui, le cose si fanno solo ed esclusivamente per interesse economico...dove il rapporto spesa-guadagno deve essere sempre e solo positivo, di molto, per la seconda voce...
Probabilmente tra qualche anno ci pentiremo tutti di aver perso queste occasioni....ma purtroppo l'uomo vive troppo poco per avere una "coscienza" di mantenimento dei beni che ha a disposizione...:(
 
Beh...se per caso a qualcuno interessasse, perche' un bell'esempio di longevita', e una dimostrazione che certe cose basta solo volerle, fra 3 anni la Doulos, compira' 100 anni.La Doulos...per indenderci la ex Franca "C" (nata Medina e poi ancora Roma),sulla quale negli anno 60 ho fatto piu' di una stupenda crociera ! Era proprio di una di quelle navi di cui parlavo oggi credo sul forum del Noordam, sulle quali viaggiare, nelle cabine piu' economiche , era davvero duro,tutto tremava, gli armadietti in ferro che oggi non vorrebbero manco in una palestra di periferia..eppure ci si sentiva dei privilegiati da Dio.Dei grandi fortunati.E si era sempre felici.Partire per una crociera, a quesi tempi, era equivaleva, piu' o meno, a dire oggi al tuo vicino di casa : sa..parto per Giove, sa ...il pianeta...altro che oggi..: "Che crociera orribile : pensa..la pasta...dico la pasta era scotta !"' Vabbe' anche qui ho divagato.Altri begli esempi di longevita' sono le due sorelle Princess Daphne e Danae , felicemente naviganti entrambe con la Portoghese C.I.C. ,originariamente costruite nel 1955, un bel record ! E se incominciamo a parlare di Michelangelo e Raffaello, di cui qualcuno ha scritto piu' su sante parole, vi dico solo che, all'epoca in cui io attraversavo l'Atlantico, piu' di una volta a bordo qualcuno si e' stupito che in prima classe avessi pagato il biglietto. Ma lei , guardi , e' l'unico ! Commentavano, candidamente...ma qui nessuno paga il biglietto, almeno nessun italiano in prima..c'e' la nonna del cugino dello zio dell'onorevole....la domestica del senatore...in viaggio di nozze ....l'impresario e signora che han rifatto l'alloggio del ministro...sa per sdebitarsi...E poi c'era l'immenso Palazzo della Societa' Italia con centinaia di impiegati che....uffici in mezzo mondo...e poi eran le navi che perdesan soldi....e, prego notare, perche' molti non lo sanno nemmeno...che loro tenevano rigorosamente le navi ad attraversare l'Atlantico (vuote...ah no..c'era l'equipaggio...) a gennaio....febbraio...quando manco un suicida avrebbe prenotato.Mentre c'era, per esempio, fame di Italian Line di crociere ai Caraibi da New York negli stessi mesi...Queste cose le ricordo e ,quando le hanno, diciamo cosi', regalate allo Scia'...manco l'amore...il pudore...di togliere almeno le opere d'arte che le adornavano.Molti di voi non lo sanno...ma io ricordo perfettamente come erano .Arazzi, sculture,bronzi , bassorilievi...Pensate che , all'epoca, la Costa si era dimostrata disposta ad acquistarle e sapete cosa riporto' qualcuno che ...sapeva ? Che nelle alte sfere della societa' Italia si mormorava : "Piuttosto di darle ai Costa le affondiamo".Gia'. La saggia famiglia Costa dell'epoca avrebbe dimostrato che quelle stesse navi avrebbero potuto viaggiare in attivo ! Meglio stendere un velo pietoso.Per non parlare di quella che, a mio avviso, e' stata la piu' bella unita' italiana del secondo novecento : La Leonardo da Vinci. Anche qui...pietoso...pitosissimo, anzi no...bruciatissimo velo. Ciao a tutti.
 
Ma a parte una manciata di persone ..... A chi potrebbe interessare dell' Augustus?!? Ma patrimonio di cosa e per chi?!? Dai signori. La nostalgia e' una cosa la realtà e' un' altra. Una nave e' fatta per navigare e guadagnare, quando non e' più idonea a svolgere le sue funzioni...... Bhe la fine che fanno tutte, e' il suo destino.
 
Ma a parte una manciata di persone ..... A chi potrebbe interessare dell' Augustus?!? Ma patrimonio di cosa e per chi?!? Dai signori. La nostalgia e' una cosa la realtà e' un' altra. Una nave e' fatta per navigare e guadagnare, quando non e' più idonea a svolgere le sue funzioni...... Bhe la fine che fanno tutte, e' il suo destino.

Uno..., tu vedi le navi dal punto di vista di chi ci lavora (ed è lo stesso che capita a me per quanto riguarda le auto :)) ma agli appassionati "un pezzo di storia" interessa sempre...vuoi come museo, vuoi come albergo, vuoi quello che vuoi...chiamaci nostalgici, chiamaci folli...chiamaci come vuoi, ma l'idea di salire su qualcosa di "storico", per noi che non ne abbiamo avuto la possibilità a quel tempo, rappresenterebbe comunque qualcosa di bello...quello che noi abbiamo in comune con te è la passione, ma da due punti di vista completamente diversi...;)
Poi che la realtà sia quella che dici tu non lo metto minimamente in dubbio...noi sogniamo e, permetticelo, ci piace tanto farlo!;)
 
Direi che le tue affermazioni coincidono con le realtà dei fatti. Le navi "bruciavano" non solo nafta, ma capitali ingentissimi; di storie tramandate da chi le ha vissute, più o meno attendibili, se ne possono raccontare a iosa. Le navi nonostante tutto, hanno "resistito" sul mercato anche troppo, rispetto a quanto producevano e solo per una questione di immagine. Non dimentichiamo poi che ebbero la sfortuna di prender servizio ed operare in uno dei momenti politici più difficili e sindacalizzati del nostro paese; già la loro nascita si trascinò oltre il dovuto sempre per motivi di opportunità, con lievitazione abnorme dei costi. Sarebbe impensabile al giorno d'oggi, anche se son cambiate tecniche, organizzazioni del lavoro, pianificazioni, macchinari ed utensili all'avanguardia, costruire simili "navette" nei tempi impiegati per consegnare Michelangelo e Raffaello.

Questo è un discorso che credo sia inopinabile. Diverso è quello della loro conservazione; l'ho già detto e mi ripeto, altri Stati con antiche tradizioni marinare non stanno meglio di noi, né hanno saputo far meglio, se non in pochissimi casi. Naturalmente è una mia opinione.
 
Il bicchiere si può vedere in due modi: uno è i costi l'altro l'occasione..
L'Italia è un paese dove si vedono i costi, navi a parte..
Se si voleva salvare l'Augustus occorreva vedere l'occasione, non i costi, è diverso..

Non dovevi portare in Italia una nave ed abbandonarla, ma dovevi portare in Italia un pezzo di un sistema ed un evento..
Un evento è stato il Toti, un evento il Sauro, e non è stato un evento il Dandolo..

L'Augustus poteva essere inserito alla grande in contesti non piccoli e non immensi (ad es. a Formia ndr), nell'ambito di una ristrutturazione portuale che lo poteva inserire nel tessuto produttivo della città. Doveva arrivare come un evento, come sanno fare gli Americani che riescono a rivenderti come mito un filmazzo da quattro soldi e ci fanno parlare tutto il mondo, doveva riportare sugli scudi la Fincantieri che lo poteva ristrutturare, doveva offrire l'opportunità per costruire una turbina per produrre elettricità e calore per un porto o per un piccolo quartiere lì vicino ed assorbire da quella turbina un pò di soldi..
E doveva aver intorno altre cose, veramente tante..
Tutti questi 'doveva' non solo i pochi di cui ho parlato richiedono il grande gruppo di esperti di varie materie a cui accenavo, ma ad un certo punto c'erano le condizioni e le occasioni per fare questo giochino in un paio di città adatte come dimensione e impegnate in una fase di ristrutturazione pesante del loro porto..

Non si tratta di avere il 'grande sogno' ma una visione pragmatica dei problemi e un approccio a 360 gradi, di fare una analisi seria di tutto ciò che gira intorno ad un progetto, del perchè gli altri hanno fallito, di capire che ci sono difficoltà enormi e vedere come affrontarle.. non è facile ma è serio..

L'Inghilterra ha studiato le leggi dei campi elettromagnetici nel 1800, quando al massimo si capiva cosa è un gas: ci sono voluti decenni, applicazione, soldi buttati, soldi investiti..
Alla domanda 'Ma a che serve questa roba? Perchè vi devo pagare?' Maxwell (un fisico eccezionale) rispose: 'Bhò? io non so a cosa servirà, ma servirà, vedrai se servirà..'
Da lì è partita l'elettricità, l'elettromeccanica, la radio, internet ecc. ecc.

Einstein si sveglia una mattina e scrive a Ricci (matematico Italiano) ''Ho grandi idee, ma non ho una forma per esprimerle, non ci riesco proprio e va tutto perduto, mi puoi aiutare? Mi serve una nuova matematica..''

Voi che avreste risposto? Quanti scemi avete visto così? Questo era uno scemo con il Nobel, ma sempre mezzo pazzo sembrava..

Ricci ha preso carta e penna ed ha inventato la nuova matematica.. non erano due maghi, ma due persone che sapevano cosa è la differenza tra 'Quanto costa?' e 'Cosa voglio fare?'

A Genova non hanno visto l'occasione ma la spesa, come, tanto per non fare esempi pratici, non hanno visto l'occasione i ministri Italiani quando Marconi gli ha mostrato la radio o il radar, non l'hanno vista quelli a cui è stato proposto il common rail, non l'hanno vista quelli a cui è stato proposto di non costruire due transatlantici a turbina ma due navi da crociera ecc. ecc. ecc. ecc.

Diciamo che molti titolati personaggi hanno bisogno degli occhiali... ;)

Un saluto (amaro)
Manlio
 
Unochenavigaveramente, non coincordo con te. Una nave trasporta migliaia,centinaia di migliaia di esseri umani nella sua vita lavorativa.Non solo "Signori " come li chiami tu.In Australia , quando e' affondata la Achille Lauro , meta' degli emigranti Italiani (che eran emigrati li' proprio con quella nave) han pianto.E non parliamo dei ricordi delgi Italiani d'America per tanti trsansatlantici.Che son ben piu' di quanto tu affermi :"una nave e' fatta per ...guadagnare".Forse le navi di oggi.Ma certamente non per quelle del passato.Un tempo partire per un altro continente, significava, nella maggior parte dei casi, una "rottura" totale con la precedente vita e la nascita di una nuova. E la nave era "ponte" fra le due vite.Molto piu', credimi, di quel pezzo di acciaio con motore come le valuti tu. Tanto e' vero che nella lingua inglese le navi sono gli unici oggetti per quali si usa il "She", lo stesso "lei" usato parlando di una donna.
 
Per "Signori" non credo si riferisse ai privilegiati che potevano viaggiare a bordo di quelle navi; è una esclamazione nel contesto della frase.

Amolimare, è vero come dici tu che quelle navi non erano come quelle di oggi fatte solo per rilassarsi e divertirsi; hanno portato davvero con sè un "mare" di speranze, di sofferenze, di dolorosi distacchi, di incertezze per il "nuovo mondo"; un anello di congiunzione con la propria terra.

Son convinto di quello che dici, che i vecchi emigranti piansero, quando la Achille se ne andò; con Lei affondava un "mare" di ricordi. Ma ora, sinceramente, pensiamo davvero che le nuove generazioni possano interessarsi di un Augustus? Possano comprendere quanto importanti possano essere state per migliaia di italiani che le hanno trasportate? Naturalmente, con le dovute eccezioni, personalmente nutro parecchi dubbi.

Quando gli ultimi legami si saranno sciolti, può avere un significato sentimentale la conservazione di una nave?

Quando se ne andranno Costa Atlantica, MSC Splendida, Voyager of the Seas........., pensiamo che qualcuno si muoverà per conservarle? Io credo di no.
 
Rodolfo, non posso che darti ragione.La massa manco si interessa all' archeologia, all'opera lirica, manco sa la geografia ! Parliamoci chiaro fra noi italiani. Gli italiani stanno diventando un popolo rozzo, senza cultura, che non legge...ecc.ecc. Figuriamoci se si interessano di storia della navigazione... !!! Sul Queen Mary 2 esiste un ,anzi, esistono piu' percorsi museali tematici sulla storia della navigazione transatlantica. Interessantissimi e molto visitati dai passeggeri che , logicamente pero', sono una"nicchia" di appassionati. Ora pero', se noi ragioniamo dando totalmente ragione a loro, popolo non conoscente, allo stesso modo potremo dire : distruggiamo i siti archeologici , chiudiamo i teatri ecc.ecc. Proprio noi appassionati dovremmo sostenere il valore , e crederci, di salvare almeno una nave. A Rotterdam han lottato e ci son riusciti.A Long Beach pure. Pensa solo alla tradizione senza pari della storia della navigazione transatlantica italiana : che e' rimasto ? Poco.Se noi siamo i primi a deporre le armi...! In quanto a Costa Atlantica...ecc.ecc. assolutamente no. Io mi riferivo a navi particolari , navi che avevan lasciato un grande segno.Amate per tante ragioni .Pensa alla Willhelm Ruys...futura Achille Lauro...che storia avventurosa ed appassionante ! E tante altre...Di Gaudi' ce n'e' stato uno solo, a mio avviso...e delle navi del novello Gaudi', domani non si ricordera' piu' nessuno !
 
Unochenavigaveramente, non coincordo con te. Una nave trasporta migliaia,centinaia di migliaia di esseri umani nella sua vita lavorativa.Non solo "Signori " come li chiami tu.In Australia , quando e' affondata la Achille Lauro , meta' degli emigranti Italiani (che eran emigrati li' proprio con quella nave) han pianto.E non parliamo dei ricordi delgi Italiani d'America per tanti trsansatlantici.Che son ben piu' di quanto tu affermi :"una nave e' fatta per ...guadagnare".Forse le navi di oggi.Ma certamente non per quelle del passato.Un tempo partire per un altro continente, significava, nella maggior parte dei casi, una "rottura" totale con la precedente vita e la nascita di una nuova. E la nave era "ponte" fra le due vite.Molto piu', credimi, di quel pezzo di acciaio con motore come le valuti tu. Tanto e' vero che nella lingua inglese le navi sono gli unici oggetti per quali si usa il "She", lo stesso "lei" usato parlando di una donna.

Signori era rivolto a Voi non agli utilizzatori......il campo poetico de post assume sfumature incontrollabili :-)
Mi dispiace, capisco che sia bello filosofare, ma oggi tanto quanto una volta le navi erano fatte per guadagnare...... infatti appena hanno finito di farlo sono state eliminate!!!!! E oggi tanto quanto una volta le navi portano sogni e speranze..ma e' vero il crocerista che ne sa' degli equipaggi, dei loro sacrifici delle loro speranze...ora lo so si alzerà il movimento di circostanza dei "noi pensiamo all'equipaggio".... migliaia di persone che emigrano NELLE navi per una vita con lo stesso scopo di fare una fortuna...Storie di filippini indonesiani.... E ricordatevi che l'ufficiale di coperta dice la "mia " nave....... ma la relata' e la poesia sono due cose differenti.
Una persona puo' avere della passione ma restiamo nella realtà e nella coerenza. Nessuno nega che siano state legate a sentimenti, a sensazioni.....ma allora con questo criterio non andrebbe eliminato nulla del passato..
Nessuna nave andrebbe eliminata, perche' ogni nave significa qualcosa per qualcuno....... riempiamo il mondo di ferrovecchio, e non solo...chissa' quanti ricordi sono legati alle varie littorine per l'Italia, chissa' quanti ricordi sono legati agli ospedali, chissa' quanti ricordi sono legati ad una fabbrica..... raccogliamo tutto.
Non avete la piu' pallida idea di cosa comporti mantenere una nave ferma, quali siano i costi e la forza lavoro che necessita', e le nullità dei guadagni... Inseriamo le navi in un contesto??? ma quale contesto!!!..ma perche'??!!! per poche decine di persone che sono nostalgiche?
Ora sembra che perche' non ci riempiamo i porti di ferrovecchio una persona sia insensibile alla storia della navigazione ........
Ora se ci mettiamo a cadere nei luoghi comuni che gli italiani sono un popolo grezzo..... diciamo che i giovani non sono ' piu' quelli di una volta e il quadretto dei luoghi comuni e' concluso
E per favore non mi paragonate la nave ad un opera d'arte......... altrimenti veramente e' volersi prendersi la ragione punto e basta.
Non ha alcun senso raccogliere tutte le navi, e la politica mondiale, e non italiana solo, sulla questione ne e' l'esempio.
La76 ha ragione; sognare e' bello, e per carita' i sogni spesso e volentieri non sono coerenti..sono sogni belli per questo, e tutti abbiamo il diritto e piacere di farlo.
Ma poi si vive nella realta'.....
 
Ultima modifica:
Certo, unochenavigaveramente,il "SHE" e' riferito a TUTTE le navi. E, credimi, ho conosciuto, nella mia vita,( e ho anche letto, ma soprattutto conosciuto) tante ma tante di quelle persone che hanno navigato e che, con la/le loro navi hanno sviluppato rapporti "d'amore" che, probabilmente tu non hai idea.D'altra parte ognuno di noi "sente" a suo modo.E probabilmente al mondo non ci son due persone che "sentono " allo stesso modo. C'e' gente , e tanta, che al di la' del "tecnico" prova anche sensazioni d'altro tipo navigando,cosi' come in altri campi della vita. E, mi pare di capire, questo e' un blog di persone che, ovviamente, le navi le amano. Se tu poi leggessi il blog dei dipendenti , per esempio, della Holland America Line, l'Amore per le loro navi, la loro flotta ecc.ecc. traspare in continuazione.E, molto spesso,tanti equipaggi con voglion cambiar nave ,anche piu' bella, per il senso di forte appartenenza a "quella" comunita'.Come chi abita in un paese e mai lo cambierebbe. Tu esponi, come tutti noi, il tuo punto di vista. Avresti dovuto sentire certi comandanti parlare delle loro navi e non solo comandanti ma camerieri,operai, gente comune e piangere come bambini al veder partire la loro nave per la demolizione. E anche passeggeri. Io quando affondo' l'Achille Lauto piansi disperato. E non siamo quattro cretini nostalgici. Se poi tu mi dici che oggi le cose sono molto cambiate, verissimo. Il navigare oggi non da' piu', non c'e' nulla da fare, le emozioni di un tempo. Per mille ragioni e per questo ti posso dar ragione.Ma, ti prego,non liquidare con quattro parole chi non la pensa come te.
 
Ultima modifica:
Certo, unochenavigaveramente,il "SHE" e' riferito a TUTTE le navi. E, credimi, ho conosciuto, nella mia vita,( e ho anche letto, ma soprattutto conosciuto) tante ma tante di quelle persone che hanno navigato e che, con la/le loro navi hanno sviluppato rapporti "d'amore" che, probabilmente tu non hai idea.D'altra parte ognuno di noi "sente" a suo modo.E probabilmente al mondo non ci son due persone che "sentono " allo stesso modo. C'e' gente , e tanta, che al di la' del "tecnico" prova anche sensazioni d'altro tipo navigando,cosi' come in altri campi della vita. E, mi pare di capire, questo e' un blog di persone che, ovviamente, le navi le amano. Se tu poi leggessi il blog dei dipendenti , per esempio, della Holland America Line, l'Amore per le loro navi, la loro flotta ecc.ecc. traspare in continuazione.E, molto spesso,tanti equipaggi con voglion cambiar nave ,anche piu' bella, per il senso di forte appartenenza a "quella" comunita'.Come chi abita in un paese e mai lo cambierebbe. Tu esponi, come tutti noi, il tuo punto di vista. Avresti dovuto sentire certi comandanti parlare delle loro navi e non solo comandanti ma camerieri,operai, gente comune e piangere come bambini al veder partire la loro nave per la demolizione. E anche passeggeri. Io quando affondo' l'Achille Lauto piansi disperato. E non siamo quattro cretini nostalgici. Se poi tu mi dici che oggi le cose sono molto cambiate, verissimo. Il navigare oggi non da' piu', non c'e' nulla da fare, le emozioni di un tempo. Per mille ragioni e per questo ti posso dar ragione.Ma, ti prego,non liquidare con quattro parole chi non la pensa come te.

e qua ti volevo, ti ho portato proprio dove volevo io. In questo tuo ultimo post smentisci appieno il tuo precedente...con quel "Forse le navi di oggi"
Certo 46 crociere sono tante, ma non ti danno la capacita' di capire l'amore per la propria nave, di un ufficiale, di un crew (meno).... che parla con la propria nave in manovra, che la chiama la sente la riconosce, ne capisce le caratteristiche ne prevede le reazione, sa quanto timone vuole, sa quanta macchina vuole...la sente un prolungamento di se stesso.
Siccome la coerenza e' innegabile, e tutto il mio precedente discorso difficilmente smentibile, allora si salva la propria tesi cercando di far trasparire superficialita' nella mia persona, continuando a usare la capacita' espressiva mista a filosofia e poesia, addirittura abbandonando il discorso principale e concentrandomi su quanto io sono di nuova generazione e poco sensibile....ma che ne sapete voi dal vostro tavolino di ristorante 5 stelle ...."ho letto e parlato"....io vivo sulla mia pelle!!!!
Io stavo per morire per la mia nave, mi hanno tirato fuori da un angolo imprigionato nel fumo e nel fuoco per miracolo, mentre cercavo di risolvere una situazione, maledicendola, parlandogli, incoraggiandola, chaiamandola anche "puttana" a volte...... (abbiamo vinto noi)....... ho trasformato navi anche costruite ...ma come ti permetti da passeggero valutare e filosofeggiare su sentimenti su quello che e' la passione per questa vita e l'amore per le proprie navi... e nota dico le proprie navi.....
E chi ti dice che io non ho sofferto quando la mia prima nave e' stata demolita, chi ti dice che non ho sofferto quando ne ho visto un'altra bruciare, o quando ho pianto per la delusione di aver fatto una falla in manovra.. (senza feriti)
No...mi arriva il crocerista che per sentito dire, mi viene a raccontare cos'e' il rapporto nave uomo, nave equipaggio, e si permette di supporre la mia personalita'.....
Domanda a quelle persone con cui chiacchieri e che ti hanno fatto capire cos'e' il mare, così profondamente, cosa pensano dell'idea di salvare una nave, e metterla a marcire in una banchina... con continue cassette di cemento a tappare i buchi a scafo, con manutenzione ridotta....a non essere piu' LA NAVE. Si ditemi che verra' mantenuta...e anche che babbo natale esiste.
L'amare una nave e' un sentimento intenso, vogliamo filosofeggiare su questo, oibho!!! ora chi fa l'ospite viene a spiegare a noi cosa voglia dire sputare sudore e sangue su una nave, amarle e viverla...... come in qualsiasi altro lavoro, certo ...ma questo e' il mio lavoro!!!!???
E l'andare per mare non e' solo un lavoro, e' una filosofia e' una scelta di vita, e' sacrificio e' sentimenti.... ma mi viene uno che come sacrificio ha quello di staccare l'assegno.... a spiegarmi cosa sia tutto cio'.......perche' glielo hanno raccontato. (parlo di sacrifici legati alla vita di nave ..non mi permetterei di altri aspetti)
Avrei dovuto sentire certi comandanti....beato te, che li hai sentiti!!! io ci ho vissuto con loro, gli ho visti aver paura, gioire, mi hanno cresciuto formato fatto marinaio prima che ufficiale..... meno male che ci sei tu che mi spieghi cosa sia.
La nave e' un pezzo di ferro, quello che la rende viva non e' la lamiera, ma le persone, i sentimenti, i tuoi progetti i tuoi sogni, le tue sensazioni.....ma un pezzo di ferro che traghetta speranze e vite deve restare.... e' qualcosa che ti resta nella vita quando per la prima volta ti senti dire dal comandante "le lascio la nave", "oppure la prenda lei", opure "e' sua"...
Ma proprio per questo perche' so cosa sia, perche' ho provato, vissuto, visto, condiviso e non perche' ho fantasticato su racconti di altri...che mi sento di dire che la nave ad un certo punto deve morire...... perche' il suo essere non e' fatto di ferro, ma di persone aspetattive, muore il ferro non L'Augustus...... e quello che e' stata e' molto piu' dignitoso di quello che sarebbe secondo le vostre idee.

Tanto so che ora compariranno quelli che vogliono aver ragione e come sempre che ne sanno di piu', e vogliono insegnare e giudicare...... e' successo un post sopra quindi..... al via i profeti della cabina al ponte 10 che insegnano cosa sia andar per mare.

La76, chiama nonno va....... che mi sa che avro' bisogno di aiuto :-)
 
Ultima modifica:
e non mi dite che ognuno il mare lo vive come crede e come puo'..perche' sono d'accordo. Non sono io che ho preteso di insegnare e giudicare sensazioni e sentimenti.
 
Se poi tu mi dici che oggi le cose sono molto cambiate, verissimo. Il navigare oggi non da' piu', non c'e' nulla da fare, le emozioni di un tempo. Per mille ragioni e per questo ti posso dar ragione..

E dove l'avrei detto?? sostengo il contrario.......

Ma, ti prego,non liquidare con quattro parole chi non la pensa come te

c'e' chi fa peggio...chi sminuisce e giudica chi non la pensa come te... :-)
E in ogni caso, non ho liquidato con 4 parole, ho domandato solo di smettere di filosofare e di guardare la realta'.
Di apostrofare l' italiano con luoghi comuni, la generazione nuova con luoghi comuni...che se ci mettiamo a fare cio'....mi sa che l'avete dura visto l'eredita' che lasciate.

Saluti
 
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