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L´Augustus dell Italia di Navigazione ( 1952 - 1976 )

  • Autore discussione Autore discussione tano
  • Data d'inizio Data d'inizio
Ma Manlio, perché gli americani non lo fanno con lo United States? Forse sfugge qualcosa: e quel qualcosa non è che forse non intravedono l'ombra del business?

Rodolfo, ti ripeto che qui c'è un discorso di insieme, non è che con la pubblicità risolvi tutto.. :(

Da una parte ormai lo states è perduto, ridotto malissimo, dall'altra occorre anche pensarci..

Loro sono 'specializzati' in film, e magari non hanno mai pensato di applicare qualcosa di simile alla conservazione di una nave..

Come ho detto prima per un progetto simile ci vorrebbe un team di altissimo livello, delle indagini a 360 gradi, iniziativa e passione..

Magari chi ha provato a conservare le navi americane aveva passione e qualche esperto di navi a disposizione, e non il resto, che ne sai?

Se la Queen Mary resiste un motivo dovrà pur esserci no? Io prima di partire dai fallimenti partirei dai pochi successi, e dopo analizzerei le differenze tra i due casi (l'intervento pubblico in un caso, quello privato nell'altro ecc.) ed andrei avanti considerando il caso specifico e le condizioni specifiche..

Sicuramente suscitare interesse è possibile, è possibile farlo praticamente con tutto, Augustus compreso: ci vogliono esperti e fondi, ma è possibilissimo..

Però non basta: ripeto che la nave non dovrebbe essere un corpo estraneo posto in un porto, come ad es. è oggi la Love Boat, dovrebbe essere ben di più..

E deve avere una base minima di 'servizio' a quel porto, con la turbina come ho scritto, ma non solo..

Pensiamo solo ai frigoriferi ad es. che potrebbero essere utilizzati per conservare viveri da fornire ai traghetti o semplicemente a chi vuol comprare a bordo.. una stupidata? Già qualcosa però..

Ci sono dei servizi che la nave potrebbe rendere anche solo stando lì, ci sono le mille cose che può ospitare (mostre sfilate ecc.) le attività connesse che potrebbe fare (come appunto la distribuzione di luce e calore se ha una alimentazione esterna e non quella dei motori a bordo..).


Ripeto: se vedi la spesa vedi un bicchiere vuoto, il problema è se vedi le occasioni (non solo le occasioni classiche come albergo ecc.) che può dare..

Diciamo per es. che l'Augustus fosse ospitato in una città medio/piccola, storica, con monumenti da vedere ecc.
E diciamo che dal porto puoi andare verso delle bellissime isole che stanno attuando da qualche anno studi seri per passare dalla auto tradizionali ad un traffico di sole elettriche..

Le isole sono piccole, ideali per un veicolo elettrico e possono ospitare tanto impianti eolici che fotovoltaici..

La turbina deve fornire all'Augustus circa quattro MegaWatt ed un po' di calore..

La turbina la facciamo da trenta megaWatt e gli facciamo alimentare il porto, alcune zone limitrofe e stabilizzare il carico delle isole (è un fatto tecnico che ora non posso spiegare ndr). Con la turbina possiamo creare l'elettricità necessaria per offrire ad un turista una auto elettrica carica che può fargli fare due/tre giorni in autonomia nell'isola (ad es: una delle attuali Smart per quell'isola con una carica basta per una settimana, anche se nell'isola si può caricare, ma tra l'altro la turbina in realtà interagisce con l'isola così come il rinnovabile con la città ndr).

Un bel battagge pubblicitario ci ricorda che esiste una nave fantastica, storica, nella storica città di xxx con delle bellissime isole davanti che certamente meritano un week end, ma anche quattro/cinque giorni di visita..

Che bello venire a bordo, dormire, mangiare al ristorante, e dopo prendere un bel traghetto che ti porta lì, con l'opzione di portarti dietro, ad un prezzo basso, l'unica tipologia di macchina utilizzabile in una isola 'verde'..

Se invece vieni con una barca non solo puoi visitare l'Augustus, ma il tuo porto è elettrificato totalmente, mentre la città intorno dispone di un sistema di riscaldamento centralizzato realizzato con la turbina che alimenta l'Augustus e l'elettricità al produttore non costa neanche tantissimo, perchè spesso è resa disponibile dal vento e dal sole..

Un trittico simile (due isole ed una città con queste caratteristiche) esiste al centro Italia ed esistono già i progetti per togliere ogni veicolo tradizionale da una delle isole e dotarla di un sistema solare/eolico..

Progetti che pochi anni fa avevano tutti i finanziamenti, solo che ora è cambiata la giunta politica.. :(

Il problema italiano è anche il problema della continuità di certe iniziative: arriva il nuovo e butta tutto giù.. comprese cose in cui si è investito e che si reggono in piedi (la nave non era prevista e neanche la turbina) da sole..

Tornando a noi già la turbina garantisce un notevole introito (riscalda il porto, fornisce elettricità) ed è abbastanza economica da gestire, inoltre è a basso impatto ambientale.

Una parte della nave può essere un sito di stoccaggio, magari un intermedio per i traghetti che vanno quelle isole..

Una parte della nave serve per mostre ecc.

Il battagge che l'ha fatta conoscere, ed il fatto che già dal treno la vedi e sembra un gigante ne fa un simbolo della città..

La città è bella assai (garantito) e merita due tre giorni di visita e di sicuro tramite la nave si fa conoscere...

I congressi, il teatro ecc. possono fornire dei soldi e dei servizi che la città non ha..

Faccio notare che pochi anni fa il porto era in rifacimento, e le modifiche necessarie a fare quello che dico non sarebbero costate molto..

Si trattava di sommare investimenti ad altri già in corso, quindi molto minori di quello che potrebbe essere in una situazione normale, e di prevedere un lavoro di integrazione i cui limiti sono tutti da definire, cambiando però la visione della nave e del suo ruolo in questa rete..

Insomma, c'era da lavorare e tanto, c'era da definire e tanto, ma dire che non funziona quando in altri casi ha funzionato è sbagliato..

Dire è difficilissimo è diverso, ma se una volta ha funzionato in una parte del mondo evidentemente può funzionare e non è impossibile..

Un salutone!!
Manlio
 
Insomma, c'era da lavorare e tanto, c'era da definire e tanto, ma dire che non funziona quando in altri casi ha funzionato è sbagliato..

Dire è difficilissimo è diverso, ma se una volta ha funzionato in una parte del mondo evidentemente può funzionare e non è impossibile..

Manlio, ho letto con attenzione tutto quello che hai scritto...cito solo l'ultima parte perchè, in queste due frasi, in pratica ti sei risposto da solo...

lavorare tanto e difficilissimo sono parole che purtroppo poco si addicono allo spirito imprenditoriale, l'unica cosa che conta per chi potrebbe avere i soldi da investire in un progetto del genere è il guadagno...che deve essere molto superiore alla spesa...di tutto il resto, a chi potrebbe interessare, importa davvero poco.:(

Di impossibile a questo mondo c'è poco...il problema è che molte cose non vengono fatte perchè non c'è convenienza a farlo...che poi ci siano tante persone cieche e sorde a certe opportunità sono d'accordissimo e sono anche sicura che magari prima o poi qualcuno si mangerà pure le mani su certe scelte...

Io personalmente non critico le tue idee...però ti faccio una domanda: Perchè questo progetto non è andato in porto?
 
Rodolfo, ti ripeto che qui c'è un discorso di insieme, non è che con la pubblicità risolvi tutto.. :(

Manlio....... stiamo veramente fantasticando.
Frigoriferi per rifornire i traghetti..... ma che frigoriferi ha, che dimensioni sono com'e' l'accessibilità, sono a norma......
Turbina..... mi insegnerai tu che una turbina deve essere condotta???...giusto?? ma le sue o una nuova.....perche' se sono le sue dubito siano economiche e non inquinanti, e anche una nuova ero convinto che consumassero parecchio, infatti Royal, Celebrity le stanno mettendo da parte per le soste in porto.?
Ogni quanto prevedi di fare la spesa folle di far bacino?...non mi dire che non l'avevi considerata??
L'equipaggio di quante persone?........la manutenzione esterna in mare, e' un fattore importantissimo..il ferro deperisce alla velocita' della luce, una nave così minimo una decina di persone per averla sempre in ordine ci vogliono.
Teatro, sale congressi....non penso che l'Augustus sia a norma con gli impianti antincendio, solo a voler montare uno sprinkler c'e' da sventrarla. Poi le vie di sfuggita per contenere in un teatro qualche centinaio di persone?? altro sventramento...e costi folli.
Mi costa meno farla nuova.....
Piu' che possibilissimo lo vedo, impossibilissimo, privo di ogni logica commerciale. E a me non mi sembrano che ci siano casi in cui abbia funzionato.... forse uno, ma bisognerebbe vedere in che condizioni e' la nave e parlare di quelle ombre a cui si riferisce Paolo prima di definirlo un successo.
 
Ultima modifica:
Manlio, è vero che se nessuno ha le idee, le propone e si batte per realizzarle, le cose non vengono mai fatte; ma sinceramente, non si tratta di vedere il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno. Io vedo molte ombre e se l'ho ben compreso il tuo progetto, molti capitali da investire e da spendere per proseguirlo nel tempo.

Manlio mi dici che la città che ospiterebbe L'Augustus, meriterebbe tre giorni per la sua visita; ma ci rendiamo conto che abitualmente i turisti visitano Roma, Firenze e Venezia in quattro/cinque giorni, a bordo di pullman, e passano più tempo sulle strade ed autostrade che non nelle città. Venezia si visita in 8/10 ore: arrivano al mattino e se ne vanno al pomeriggio. Questi son dati reali, non ipotetici.

Permettimi Manlio, ma non sono nemmeno d'accordo che milioni di italiani potrebbero essere coinvolti ed interessati sul tema dell'Augustus.

Guarda, credo che se proponessero a bordo una edizione all'anno del "Grande Fratello", si raggiungerebbe lo scopo senza tante iniziative. ;) ;) Chiaro che si tratta di una battuta, anzi non proprio; forse in questo caso sì, milioni di italiani si interesserebbero, di riflesso, all'Augustus.
 
Condivido le osservazioni di Rodolfo. Non si possono mettere sullo stesso piano il richiamo che ha una Mostra su Caravaggio... e quello che eventualmente avrebbe l'Augustus.

Come ha fatto notare Unochenavigaverament è fondamentale pensare ai costi del salvataggio dell'Augustus. E non ci sono risorse per quello. Lo Stato deve infatti garantire i servizi essenziali per i Cittadini ed il Pubblico Impiego. Non può concentrarsi su altro.

Trasformare l'Augustus in una nave hotel ? I costi sarebbero elevatissimi... per adeguarla alle norme di sicurezza attualmente previste. E con quale prospettive di ritorni economici ? Lo Stato inoltre non potrebbe finanziare un'operazione del genere... dovrebbero farlo i privati.

Nel Codice dei Beni Culturali e del Pasaggio è tra l'altro prevista la possibilità di tutela delle navi storiche di grande interesse... ma se non si è proceduto in tal senso per l'Augustus una ragione c'è: perché ci sono ben altre priorità alle quali pensare.
 
Rispondo a tutti, ma prima ad unochenviga..

Come ho scritto ci vorrebbe una equipe che vede il problema a 360 gradi, e non un singolo Tizio che parla di tutto, quindi intanto vengo a casa mia, ovvero la turbina, il calore, l'impianto elettrico..

La turbina è esterna alla nave, non ha nulla a che vedere con essa, salvo il fatto che la alimenta e gli porta acqua calda: la turbina è un turbogas ed è pensata per alimentare il porto e per fare da stabilizzatore del carico delle isole di cui parlavo. Si tratta di una cosa che non ha nulla a che vedere con gli esempi delle applicazioni navali che hai citato è solo una normale applicazione della tecnologia di terra.
La turbina è un sistema di generazione a basso impatto ambientale (anche se è capitato di vedere ambientalisti che le hanno messe in discussione, ma tecnicamente un turbogas è un sistema che inquina poco) e, in una applicazione come questa, è anche molto economica da gestire.

Da questo punto di vista sono sicuro (ripeto, qui siamo a casa mia) che il tutto si potrebbe realizzare, tra contributi per le sorgenti rinnovabili (lo stesso gas potrebbe venire da un impianto anaerobico, ma questa è un'altra storia) e necessità tecnica di associare la turbina al resto, con una spesa ridotta ed un bel guadagno..

Il punto è che ci metto un 'si potrebbe' errato, perchè il momento giusto era qualche anno fa, con i lavori in corso e con la disponibilità di fondi per i grandi impianti ad energia rinnovabile che proprio questo anno il governo ha tagliato..

Oggi con il porto ristrutturato e senza fondi questa parte del discorso è fattibile senza rinnovabili (una normale turbogas che alimenta un porto e fa calore è una cosa che si fa a prescindere) ma è già diversa..

Invece per quanto riguarda la possibilità di utilizzare il teatro ecc. e la spesa per la eventuale riconversione verso le normative moderne, qui veniamo ad un discorso pratico..

Sono cose che andavano viste, a cui uno come me si sente rispondere che il ministro vuole uno studio ben fatto e chiaro e completo..

Domanda: chi lo paga?

Secondo alcune persone bisognava andare a Manila gratis, anche sotto mentite spoglie, per poi passare il materiale a loro che lo passavano al ministro..

Così non hanno parlato quelle con cui mi sono davvero interfacciato, rimane il fatto che per sapere certe cose o dovevano fare almeno delle telefonate e non certo a me, o dovevano andare a vedere..

Non hanno voluto fare le telefonate, non sono andati a vedere, al limite chiedevano a me sempre le stesse cose all'ultimo secondo, e qui capite che ne penso..

Ripeto quindi che uno studio tecnico di quelli belli, di centinaia di pagine, non esiste, e se esistesse vorrebbe dire che il sottoscritto, scusate la franchezza, sarebbe un deficiente..

C'era uno studio notevole fatto anni prima, ma nessuno si è degnato di andarlo a vedere telefonando all'autore, sempre a riprova di certi atteggiamenti di alcune persone..

Ma pensare che una nave che ospita persone a Manila e che faceva crociere fino al 1999 sia totalmente fuori dalla normativa di sicurezza è una cosa che vorrei valutare bene, come vorrei valutare bene i costi per adeguarla alla normativa, non mi aspetto proprio un assurdo..

Sempre per Uno, anche gli altri discorsi che citi (Dry Dock equipaggio ecc.) non sono in grado di valutarli, ripeto che io non ho detto 'Si può fare' ma ho detto che sarà pure difficilissimo, ma non si può dire a priori di no, e ripeto che le fonti di guadagno intorno alla nave non sono necessariamente quelle che si può normalmente pensare..

Da una parte vanno valutate le spese, dall'altra i guadagni, solo che per le spese abbiamo idee consolidate, per i guadagni si pensa solo all'albergo o alle mostre, invece è lì che occorre espandere il discorso vedendo il tutto in modo diverso.

Italian, lo stato in questa cosa doveva solo diminuire le tasse, non fornire soldi pubblici che non fossero i normali incentivi già previsti (alla fine sempre riduzione di tasse) dalle normative attuali.

Rodolfo: il turismo di Roma o Venezia non è quello, ad es. di Ponza o di Ventotene, chi va a Ponza o Ventotene normalmente si fa un week end..

Detto tra noi, spende di meno in tre giorni lì che in queste grandi città.. la zona a cui mi riferisco non è dissimile anzi..

Il bacino di persone intorno c'è eccome, non si tratta di numeroni assurdi, ma di possibilità di avere visite con continuità..

Sulla questione di Caravaggio che batte l'Augustus non sono d'accordo..

Ogni anno milioni di persone in tutto il mondo aspettano con ansia l'uscita di un film tipo 'Indipendence Day' che non è propriamente il top della cinematografia mondiale, e ripeto che dopo decenni celebriamo capolavori immortali come certe cose che ben sapete..

Con il sistema giusto questo si può fare..

Il problema del mio discorso non è che è ancorato al mondo del fantastico, ma che è un normale primo impatto che parte da ipotesi che vanno verificate: di una parte di quello che dico posso anche essere certo, ma è una parte minima perchè mi manca lo studio successivo..

Ma nessuno voleva battere cassa allo stato o mettere su ipervisioni del futuro, c'era una cosa seria da mettere a fuoco e non si è voluto farlo tutto lì..

Le motivazioni? Alla fin fine sono spesso le solite che avvengono da noi..

Prendo un caso personale:

Esiste un brevetto in Canada di un oggetto che ha un suo mercato alquanto serio, quell'oggetto in pratica è la copia di quello che io ho messo sù in tre anni di lavoro..

Al momento del risultato sono usciti mille discorsi sensa senso, ''Proviamo'', ''Approfondiamo'', ''Ma chi ti dice che funziona'' ecc. ecc.

Quello era uno studio serio, con le centinaia di pagine, la matematica ecc.

Ora lo sfruttano i Canadesi da una parte, ed i Coreani (Toyota per capirci) dall'altra..

Prendo un altro caso, stavolta mi ha sfiorato ma non è personale:

Esiste una società fondata dieci anni fa da un gruppo di ragazzi Svedesi, che ha sedi in ogni nazione del mondo occidentale, lavora con enti civili e militari, ha contribuito a sviluppare una marea di oggetti ad alto livello tecnologico..

Pochi anni prima della creazione di questa società c'era un gruppo tecnico di Roma che aveva in mano ben di più, e che poteva portarlo all'interno di un software a diffusione mondiale, operazione gratuita..

''Ma dopo quanto ci costerebbe questo, quanto ci costerebbe quest'altro'', ''Ma chi contatta la ****'' ecc. ecc.

Gli Svedesi hanno contattato gli sviluppatori di quel software e ci hanno fatto milioni di Euro..

A casa mia prima di dire che una cosa funziona o non funziona si tratta di andare a vedere che cosa è..

Pensate per un attimo al Common Rail: inventato da persone che guadagnano 1400 Euro al mese, venduto da Marelli a Bosch in tre secondi netti..

Perchè?

Più che chiedermi perchè vi chiedo se in Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti, Canadà, Belgio, Svezia ed in un normale paese civile sarebbe successo..

L'idea del dirigente Marelli era che tanto non serviva a nulla..

Certo ha portato più soldi di qualunque manovra decennale dei nostri politici..

In quei casi non si trattava di investire sul rischio, ma solo di investire a ricarico sicuro, ma i nostri dirigenti non 'ci credevano' mi chiedo se conoscessero almeno il lavoro di cui parlavano..

Con l'Augustus nessuno voleva investire sul rischio, ma fare una valutazione seria si, è diverso..

Una valutazione seria considera anche idee e visioni nuove, non devi sempre fare le stesse cose nello stesso modo..

Alcune delle cose che ho sviluppato in anni, come quella 'Canadese' erano approcci nuovi, ormai consueti in tutto il mio, pur ristretto, mondo di lavoro..
Ma all'epoca sembrava che vedessi le cose da un punto di vista 'Fantasioso' (e lì c'era la matematica e studi serissimi dietro) oggi con orgoglio si dice ''NOI (io ndr) lo FACEVAMO PRIMA DI LORO''

L'unica risposta giusta sarebbe romanesca 'Bravi.... ''

Scusate la franchezza..

Un saluto!
Manlio
 
Ultima modifica:
Bha..Manlio,

io veramente, saro' limitato e me ne scuso, ma non trovo logica, tanto meno sul bacino di utenza.
Per quanto riguardo le normative a Manila....quali normative ??:-)
 
Bha..Manlio,

io veramente, saro' limitato e me ne scuso, ma non trovo logica, tanto meno sul bacino di utenza.
Per quanto riguardo le normative a Manila....quali normative ??:-)

Uno, magari ne parliamo a parte ok?

Un salutone!!
Manlio

ps: è vero che superata una certa età i ricercatori 'degradano' le visioni 'alternative' ed oggi perfettamente normali nel loro contesto le ho perse da qualche anno... :(
 
Uno, magari ne parliamo a parte ok?

Un salutone!!
Manlio

ps: è vero che superata una certa età i ricercatori 'degradano' le visioni 'alternative' ed oggi perfettamente normali nel loro contesto le ho perse da qualche anno... :(

Ammetto che Io non trovo la logica non che non ce ne sia... :-)
 
Personalmente sono d'accordo con Uno. Quanti in Italia conoscono effettivamente l'Augustus e quindi quale sarebbe il bacino di potenziali utenti ? L'Augustus tra l'altro non era di certo una delle navi più famose dell'Italia di Navigazione (mica si parla dell'Andrea Doria)... è solo l'ultima rimasta. Caravaggio invece a livello di grande pubblico è molto più conosciuto... fosse solo perché lo si studia a scuola.

Rimango dell'idea che il salvataggio dell'Augustus, nella situazione attuale, non sia una strada percorribile. Del resto neanche la Francia si è impegnata nel salvataggio della France... ed all'epoca la situazione economica era ben diversa.
 
scusate l'ingresso a gamba tesa e per dipiu' off topic
volevo solo avvertire che stasera su canale 5 , verra'trasmesso "l' affondamento del Laconia".
no so giudicare l'attendibilita' storica di siffatta opera, ma considerando il livello e l'interesse dei partecipanti al topic, ritengo sia interessante visionarlo, anche solo per criticarlo!! :p
una buona serata a tutti

roberto

Meglio essere giù sperando di riuscire ad andare su, che essere su sperando di riuscire a tornare giù.
C'è chi sa molto bene che, il cielo, non è solo una informe e immobile macchia azzurra...
 
Chi piú di me ( scusate se sono poco modesto ) puó amare quella nave, L´Augustus, a cinque mesi feci il primo viaggio e poi per 13 anni quante volte sono stato in visita ed anche viaggiato. Giulio Cesare , Augustus, Eugenio C erano le navi piú famose nelle rotte del Plata e quanta gente ci ha viaggiato, emigrato, tornato in patria, quanta.
Giulio Cesare portó mia madre in Argentina, Mia sorella ci fece l´ultimo viaggio, sono navi che sono dentro la mia memoria, chiedetemo che io vi rispondo, ma non mi chiedete come si chiamano i ponto della Atlantica o Romantica o Deliziosa che propio non lo so.
Pagherei oro per vedere l´Augustus a Genova.
Peró laviamoci la faccia come si fa alla mattina ed torniamo allá realtá, ma ve la racconto prendendo come esempio l´Eugenio C della quale ho un ricordo piú vivo : Ero stato per la penultima volta nel ´78, nel ´91 sono andato a farci una visita : Quasi prendo un colpo !!!!! L`Eugenio del grande Zoncada transformata da Mariotti in un cesso, una signora nave rovinata negli arredamenti, sicuramente le opere di arte del Moscerini , del Luzzati figuravano ma non c´era piú que Italian Style ma un circo di colore, quel giardino d´inverno che aveva preso posto a quella stupenda passeggiata coperta lunga 180 metri, la piscina di poppa che mancava di turistica B, Cioé non era piú il mio eugenio, L´Eugenio di Zoncada.
Tornando al discorso avete visto gli interni dell ´Augustus attuali ? Non é piú l´Augustus ma un circo cinese.
L´Augustus ha perso la sua identitá, non é piú lei, mi dispiace ma é cosí.
É un discorso che tante volte l´abbiamo parlato con Rodolfo e devo darli ragione, meglio tenermelo nel ricordo, ormai l´anima dell´Augustus é salita in cielo nel lontano gennaio 1977 quando fu venduta e cambiato nome.
Poi caro Pmanlio che mi fai sognare, ci siamo dimenticati di fari i calcoli di tutto l´ amianto che c´é da rimuovere, anche lí c´é una cifra , e farla tornare come una volta, come si fa ( anche economicamente ) ?
E le cabine ? A chi interessa vedere cabine con il lavatorio dove c´erano i letti, o i bagni che bisognava andare fuori cabina .
E secondo me credo che se utopicamente tornerebbe, rimarebbe una nave da pochi.

Un saluto.
 
Ultima modifica:
ci siamo dimenticati di fari i calcoli di tutto l´ amianto che c´é da rimuovere, anche lí c´é una cifra , e farla tornare come una volta, come si fa ( anche economicamente ) ?

Giusto..che scemo non averci pensato.....solo questo.....taglia le gambe.
 
L'amianto in realtà neanche si sa se ci sia, ma nel caso si isola (norma di legge) con una pittura particolare..
Non è questo dramma che hanno raccontato a Genova..
La nave non è tutta 'cinese' anzi, ma in ogni caso in Italia sono disponibili (e le avevo trovate) tutte le opere d'arte che erano a bordo..

Un salutone!!
Manlio
 
L'amianto in realtà neanche si sa se ci sia, ma nel caso si isola (norma di legge) con una pittura particolare..
Non è questo dramma che hanno raccontato a Genova..
La nave non è tutta 'cinese' anzi, ma in ogni caso in Italia sono disponibili (e le avevo trovate) tutte le opere d'arte che erano a bordo..

Un salutone!!
Manlio

Manlio, guarda che l'amianto a bordo delle navi lo conosco bene, e non lo isoli con pittura, tubi condotte, coibentazioni....... lo devi bonificare. E le navi di 50 sono piene di amianto..... Tutti i marittimi imbarcati su quelle navi si sono presi le pensioni anticipate......
 
Ultima modifica:
Manlio, non ho visto se c'è, ma in quegli anni e successivi l'amianto c'era dovunque sulle navi, compresi tutti i mezzi di trasporto della laguna di Venezia. Fino agli anni 80 e oltre, lo vedevi nei rivestimenti dei condotti di scarico, nelle intercapedini come isolante e ti assicuro che tutti i lavoratori che hanno avuto a che fare con quel materiale in quel periodo, hanno goduto dei benefici della legge sull'amianto, che ha anticipato di molto il loro collocamento in quiescenza.
 
Manlio, guarda che l'amianto a bordo delle navi lo conosco bene, e non lo isoli con pittura, tubi condotte, coibentazioni....... lo devi bonificare. E le navi di 50 sono piene di amianto..... Tutti i marittimi imbarcati su quelle navi si sono presi le pensioni anticipate......

Che c'era ne sono sicuro: se ci sia ancora non lo so (alla fine i Filippini saranno pure strani, ma magari l'anno tolto: hanno navigato decenni con l'Augustus e per un altro decennio lo hanno utilizzato come albergo), questa è una cosa che conosce Eliseo (che aveva il famoso studio degli anni novanta).

Manlio, non ho visto se c'è, ma in quegli anni e successivi l'amianto c'era dovunque sulle navi, compresi tutti i mezzi di trasporto della laguna di Venezia. Fino agli anni 80 e oltre, lo vedevi nei rivestimenti dei condotti di scarico, nelle intercapedini come isolante e ti assicuro che tutti i lavoratori che hanno avuto a che fare con quel materiale in quel periodo, hanno goduto dei benefici della legge sull'amianto, che ha anticipato di molto il loro collocamento in quiescenza.

Detto tra di noi, ma è un altro tema, benefici o no, purtroppo sappiamo tutti quali siano le conseguenze dell'Amianto.. e se l'Augustus ne è carico ad Alang se lo respireranno tutto..
Ne parlammo in passato all'epoca del France..

Un saluto
Manlio
 
Saro' poco intelligente...superficiale ma, non capisco tanto. Sui siti USA di appassionati di navi o dedicati al salvataggio di navi storiche, si strappano i capelli per trovare ideee pratiche e che funzionino per farlo. Guai a chi scrivesse che e' sbaglato o impossibile farlo ! Qui invece, mi pare che tutti voglian spendere le loro risorse intellettuali per dimostrare che e' inutile , sbagliato e non possibile. Mentre, in un sito di appassionati di navi si dovrebbe ragionare,a mio avviso, ben diversamente. Mi sa che quel che ha scritto piu' sopra qualcuno , di "idee" nate in Italia e poi tradottesi all'estero in realta' che funzionano, sia quanto ci meritiamo. Ne ho tanta paura.A Long Beach, a Sydney, a Londra, a San Diego, ovviamente alle Hawaii per motivazioni storiche,a Rotterdam , ma in porti di mezzo mondo e anche in musei ci sono navi intere o porzioni di esse in mostra.E non parliamo poi di aerei, che sono altrettanto "deperibili" quanto le navi.A Barbados propongonoi addirittura la Concorde Experience.E funziona .E rende.Che poi oggi mi diciate che e' ormai troppo tardi (o che la seconda guerra modiale abbia distrutto gran parte dei nostri piu' gloriosi transatlantici) e' tutto vero.Ma se noi oggi avessimo un Rex o un Conte Biancamano o Conte Grande che fosse ,in buone condizioni e da utilizzare per questi scopi, ci sarebbe qualcuno disposta a spendere una parola in positivo ? Ho paura che la maggior parte, delle persone (e passi fra la gente "comune"...ma fra gli appassionati del settore ?) si esaurirebbe nel dire : oh ma quanto e' inutile..ma a chi interessarebbe ecc.ecc.. Se il Rotterdam fosse stato italiano, statene certi, sarebbe gia' stato preda di Alang. In quanto ai francesi, son esattamente come gli italiani. A loro del France non gli e' ne mai importato nulla. Esattamente come del Normandie. Che era nato fra polemiche pazzesche da parte del popolo francese.
A me piacerebbe legger qui qualcuno in piu' che fosse almeno disposto a credere che qulche cosa in piu' avremmo potuto fare.E a credere che non sarebbero stati soldi buttati.
 
Non è cinismo... ma realismo: nella situazione attuale il salvataggio dell'Augustus è improponibile.

Chi si sobbarcherebbe i costi di un'operazione del genere ? Lo Stato ha altre priorità... e privati non sarebbero interessati. Quindi chi ? L'Augustus non si salva di certo da sola.

Inutile citare la Rotterdam o la Queen Mary... quelli sono casi particolari, eccezioni a quanto succede di solito. Tra l'altro la Rotterdam, quando è stata salvata, aveva ancora gli interni della fine degli anni '50. HAL America aveva apportato ben poche modifiche... e lo stesso dicasi di Premier.

Cosa fare poi dell'Augustus ? Nave hotel ? In grandi porti come Genova e Venezia non c'è certo carenza di hotels. Potrebbe andar bene per Civitavecchia, dove gli hotels sono pochi. Ma Civitavecchia sconta la vicinanza a Roma... e tanti crocieristi, se scelgono un pernottamento, optano per la Capitale... non per Civitavecchia. Inoltre, quanto costerebbe un'operazione del genere ?
 
.............Sui siti USA di appassionati di navi o dedicati al salvataggio di navi storiche, si strappano i capelli per trovare ideee pratiche e che funzionino per farlo. Guai a chi scrivesse che e' sbaglato o impossibile farlo ! Qui invece, mi pare che tutti voglian spendere le loro risorse intellettuali per dimostrare che e' inutile , sbagliato e non possibile. Mentre, in un sito di appassionati di navi si dovrebbe ragionare,a mio avviso, ben diversamente...............

Ma i risultati sono grossomodo gli stessi.

Io non vedo poi perchè, pur essendo un sito di appassionati di navi, si debba ragionare a prescindere da convinzioni personali, per altro suffragate dai risultati che abbiamo sotto gli occhi, non solo nel nostro Paese.

Personalmente non mi opporrei di certo al fatto che l'Augustus fosse conservato.

Mi son dispiaciuto e rattristato quando è stata radiata e demolita una motonave del trasporto locale, alla quale ero particolarmente affezionato per i ricordi che mi legavano a LEI, alla mia adolescenza, ai miei primi amori, alle ore trascorse a bordo in momenti gioiosi e tristi, che hanno segnato per cinquanta anni molti momenti della mia vita. Altrettanto mi succederà quando un'altra subirà la stessa sorte, dopo 70 anni di servizio. Entrambe non avevano ed hanno nulla di pregevole, di artistico, dei "pezzi di ferro"; sedili in plastica, paratie in laminato, ponti in lamiera, ma anche LORO, nella loro essenzialità, mi hanno trasmesso qualche cosa e quando se ne vanno è un pezzetto di me che scompare.

Non si tratta quindi di cinismo, di superficialità o mancanza di "sensibilità", ma della MIA convinzione ben radicata che una nave appartiene al mare e al mare deve ritornare, anche attraverso la demolizione.
 
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