pmanlio
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Ma Manlio, perché gli americani non lo fanno con lo United States? Forse sfugge qualcosa: e quel qualcosa non è che forse non intravedono l'ombra del business?
Rodolfo, ti ripeto che qui c'è un discorso di insieme, non è che con la pubblicità risolvi tutto..
Da una parte ormai lo states è perduto, ridotto malissimo, dall'altra occorre anche pensarci..
Loro sono 'specializzati' in film, e magari non hanno mai pensato di applicare qualcosa di simile alla conservazione di una nave..
Come ho detto prima per un progetto simile ci vorrebbe un team di altissimo livello, delle indagini a 360 gradi, iniziativa e passione..
Magari chi ha provato a conservare le navi americane aveva passione e qualche esperto di navi a disposizione, e non il resto, che ne sai?
Se la Queen Mary resiste un motivo dovrà pur esserci no? Io prima di partire dai fallimenti partirei dai pochi successi, e dopo analizzerei le differenze tra i due casi (l'intervento pubblico in un caso, quello privato nell'altro ecc.) ed andrei avanti considerando il caso specifico e le condizioni specifiche..
Sicuramente suscitare interesse è possibile, è possibile farlo praticamente con tutto, Augustus compreso: ci vogliono esperti e fondi, ma è possibilissimo..
Però non basta: ripeto che la nave non dovrebbe essere un corpo estraneo posto in un porto, come ad es. è oggi la Love Boat, dovrebbe essere ben di più..
E deve avere una base minima di 'servizio' a quel porto, con la turbina come ho scritto, ma non solo..
Pensiamo solo ai frigoriferi ad es. che potrebbero essere utilizzati per conservare viveri da fornire ai traghetti o semplicemente a chi vuol comprare a bordo.. una stupidata? Già qualcosa però..
Ci sono dei servizi che la nave potrebbe rendere anche solo stando lì, ci sono le mille cose che può ospitare (mostre sfilate ecc.) le attività connesse che potrebbe fare (come appunto la distribuzione di luce e calore se ha una alimentazione esterna e non quella dei motori a bordo..).
Ripeto: se vedi la spesa vedi un bicchiere vuoto, il problema è se vedi le occasioni (non solo le occasioni classiche come albergo ecc.) che può dare..
Diciamo per es. che l'Augustus fosse ospitato in una città medio/piccola, storica, con monumenti da vedere ecc.
E diciamo che dal porto puoi andare verso delle bellissime isole che stanno attuando da qualche anno studi seri per passare dalla auto tradizionali ad un traffico di sole elettriche..
Le isole sono piccole, ideali per un veicolo elettrico e possono ospitare tanto impianti eolici che fotovoltaici..
La turbina deve fornire all'Augustus circa quattro MegaWatt ed un po' di calore..
La turbina la facciamo da trenta megaWatt e gli facciamo alimentare il porto, alcune zone limitrofe e stabilizzare il carico delle isole (è un fatto tecnico che ora non posso spiegare ndr). Con la turbina possiamo creare l'elettricità necessaria per offrire ad un turista una auto elettrica carica che può fargli fare due/tre giorni in autonomia nell'isola (ad es: una delle attuali Smart per quell'isola con una carica basta per una settimana, anche se nell'isola si può caricare, ma tra l'altro la turbina in realtà interagisce con l'isola così come il rinnovabile con la città ndr).
Un bel battagge pubblicitario ci ricorda che esiste una nave fantastica, storica, nella storica città di xxx con delle bellissime isole davanti che certamente meritano un week end, ma anche quattro/cinque giorni di visita..
Che bello venire a bordo, dormire, mangiare al ristorante, e dopo prendere un bel traghetto che ti porta lì, con l'opzione di portarti dietro, ad un prezzo basso, l'unica tipologia di macchina utilizzabile in una isola 'verde'..
Se invece vieni con una barca non solo puoi visitare l'Augustus, ma il tuo porto è elettrificato totalmente, mentre la città intorno dispone di un sistema di riscaldamento centralizzato realizzato con la turbina che alimenta l'Augustus e l'elettricità al produttore non costa neanche tantissimo, perchè spesso è resa disponibile dal vento e dal sole..
Un trittico simile (due isole ed una città con queste caratteristiche) esiste al centro Italia ed esistono già i progetti per togliere ogni veicolo tradizionale da una delle isole e dotarla di un sistema solare/eolico..
Progetti che pochi anni fa avevano tutti i finanziamenti, solo che ora è cambiata la giunta politica..
Il problema italiano è anche il problema della continuità di certe iniziative: arriva il nuovo e butta tutto giù.. comprese cose in cui si è investito e che si reggono in piedi (la nave non era prevista e neanche la turbina) da sole..
Tornando a noi già la turbina garantisce un notevole introito (riscalda il porto, fornisce elettricità) ed è abbastanza economica da gestire, inoltre è a basso impatto ambientale.
Una parte della nave può essere un sito di stoccaggio, magari un intermedio per i traghetti che vanno quelle isole..
Una parte della nave serve per mostre ecc.
Il battagge che l'ha fatta conoscere, ed il fatto che già dal treno la vedi e sembra un gigante ne fa un simbolo della città..
La città è bella assai (garantito) e merita due tre giorni di visita e di sicuro tramite la nave si fa conoscere...
I congressi, il teatro ecc. possono fornire dei soldi e dei servizi che la città non ha..
Faccio notare che pochi anni fa il porto era in rifacimento, e le modifiche necessarie a fare quello che dico non sarebbero costate molto..
Si trattava di sommare investimenti ad altri già in corso, quindi molto minori di quello che potrebbe essere in una situazione normale, e di prevedere un lavoro di integrazione i cui limiti sono tutti da definire, cambiando però la visione della nave e del suo ruolo in questa rete..
Insomma, c'era da lavorare e tanto, c'era da definire e tanto, ma dire che non funziona quando in altri casi ha funzionato è sbagliato..
Dire è difficilissimo è diverso, ma se una volta ha funzionato in una parte del mondo evidentemente può funzionare e non è impossibile..
Un salutone!!
Manlio