La7 per agosto siamo sempre su quei numeri....aggiungi poche decine di euro e....prendi anche il balcone.
p.s. Penso che non replicherò più, non vorrei passare per uno che è contento della crisi....
Lorenzo, ti assicuro che non ti ho percepito come uno che scrive quello che scrive perchè è contento della crisi...
Anzi, è un confronto, uno scambio educato di idee, perchè non dovresti più replicare per continuare ad alimentare un confronto costruttivo?
Peraltro, scrivi cose estremamente vere e sensate, solo che partiamo da due presupposti differenti..
Partiamo da una differenza sostanziale iniziando da un tuo esempio: se Fiat vendesse auto a 1.000 euro, fallirebbe in 3 giorni.
Questo cosa ci porta a dire? Che la crisi esiste (sarei uno stolto a negarlo), ma il mondo delle crociere è in grado di trovare, rispetto ad altri settori (vedi auto a 1.000 euro), un nuovo equilibrio tra domanda ed offerta (un equilibrio che soddisfa entrambe le parti) a prezzi più bassi.
Ed ecco che la domanda di crociere, al contrario del mercato dell'auto, non crolla. Anzi.
Perchè sostengo questo? Perchè mi baso sui numeri.
Gli effetti di una crisi determinano sulle aziende coinvolte i seguenti effetti:
- Crollo produttivo perchè la domanda non è più ricettiva
- Crollo occupazionale perchè essendoci un calo produttivo, i dipendenti sono in esubero
- Crollo degli investimenti (non si hanno più risorse, le banche non concedono più prestiti, non si pagano più i fornitori, investire è una chimera se si è già a rischio di sopravvivenza)
- Crollo delle quotazioni in borsa
- Fallimenti
Questo è quello che vediamo tutti i giorni nel mondo che ci circonda a seguito della crisi.
E nel mondo delle crociere tu vedi tutto questo? Che cosa accade nel mondo delle crociere?
- Stabilità o crescita delle "presenze"
- Nessun crollo occupazionale, anzi, espansione in nuovi mercati
- Conferma degli investimenti già programmati ed, in alcuni casi, incremento degli stessi (Costa, Carnival, Aida, P&O, etc.)
- Nessun crollo azionario (guarda l'andamento delle azioni Carnival Gennaio - Giugno 2012), e guarda l'andamento complessivo delle borse (una catastrofe...)
- Assolutamente nessun fallimento (e molti dicevano che Costa sarebbe fallita già solo per Concordia...)
Cosa si può concludere?
Che le compagnie di crociera hanno un'elasticità di prezzo che permette loro di trovare senza dissanguarsi un nuovo equilibrio con la domanda, e quindi reagiscono meglio alla crisi. Mettono mano sostanzialmente a delle "sacche" di efficienza. Guadagnano meno si, ma non perdono clienti, non falliscono ed anzi, continuano ad investire.
Se poi consideri che in aggiunta loro hanno dovuto "subire" anche danni d'immagine per effetto della Concordia...bè...allora dico...ma di quale crisi delle crociere stiamo parlando?
Un ulteriore aggiunta: ma com'è stato l'andamento dei prezzi delle crociere negli ultimi 10 anni?
Si sono incrementati i prezzi si o no? E se no, seguendo il tuo ragionamento, veniamo forse da 10 anni di crisi delle crociere?
Un saluto