I
Italian Cruiser
Guest
Re: La crisi colpirà le crociere ?
Contrariamente alla altre grandi compagnie di navigazione l'enorme crescita di Costa non è stata negli anni '90, ma dal 2000 in poi, con il Gruppo Carnival. Negli anni '90 Costa ha attuato un piano di rinnovamento della sua flotta. L'immissione delle navi delle navi di nuova costruzione/parziale nuova costruzione (Marina, Allegra, Classica, Romantica e Victoria) era finalizzata al rinnovamento (meglio dire "svecchiamento") della flotta, dal momento che è stata accompagnata dalla dismissione delle unità "tradizionali" di allora (Carla Costa, Enrico Costa, Eugenio Costa, Daphne; la dismissione della Danae, causa danni per incendio, è un caso a parte). E nei 3 anni successivi alla all'acquisizione di Costa da parte di Carnival Corporation & Airtour, completata nel 1997, non c'è stata crescita nella flotta, anzi è immediatamente uscita di scena la Costa Playa. Nel 1996 Costa Crociere si è trovata, sia pure per breve tempo (l'Eugenio Costa e la Daphne sono uscite di scena in quell'anno, al termine della stagione estiva), ad avere 9 navi in servizio (compresa la nuova Costa Victoria). Nel 1997 il numero si era ridotto a 6 (Victoria, Romantica, Classica, Riviera, Allegra, Marina). Ed il boom di nuove navi nella flotta Costa è successivo all'acquisizione del pieno controllo della compagnia da parte del Gruppo Carnival. Costa Crociere rientra nell'ampio gruppo di quelle compagnie che hanno superato la grave crisi vissuta dal settore crocieristico in seguito ai tragici eventi dell'11 settembre. E dal 2003 in poi, conclusasi la breve parentesi delle navi usate trasferite a Costa da compagnie del Gruppo Carnival, è stata in forte ascesa, ed ha consolidato la sua leadership in Italia ed in Europa, mercati in forte crescita. Nello stesso periodo è iniziata la forte ascesa di MSC Crociere. Entrambe si sono trovate in una posizione di forza in seguito alla scomparsa di Festival Crociere e di Royal Olympia Cruises.
Inutile negare che oggi come oggi la leadership delle crociere in Italia ed in Europa (tenendo comunque presente la complessità della situazione crocieristica sui diversi mercati europei, per via della presenze di compagnie rivolte ad un singolo Paese su base linguistica) è in mano a Costa e ad MSC. E di fronte alla crisi economica, come ho già detto, entrambe hanno una marcia in più: con un prodotto crocieristico internazionale, strutturato su più lingue, hanno un raggio d'azione estremamente ampio su più mercati nel mondo. E Royal Caribbean International ne sta seguendo le orme, internazionalizzandosi sempre più, in modo tale da non dipendere quasi esclusivamente dal solo mercato statunitense.
La crisi economica c'è... nessuno lo nega... ma gli effetti negativi della stessa variano da Paese a Paese. Le grandi compagnie crocieristiche reggono più che bene: grazie ad una politica mirata di offerte e prezzi speciali, il riempimento delle navi è assicurato (le notizie ufficiali di diverse compagnie parlano di aumento delle prenotazioni in questa prima parte dell'anno rispetto allo stesso periodo 2008). Gli utili si sono ridotti (e Royal Caribbean lo ha comunicato). Ma passata la crisi economica sono convinto che si assisterà ad un nuovo incredibile boom delle crociere, soprattutto in Europa, dal momento che è questa la vacanza più appetibile qualità/servizi/luoghi visitati/prezzo.
tamburino ha detto:Paolo e che ne dici di Costa che nel 97 offriva circa 3500 cabine mentre ora all'arrivo di Deliziosa è a quota 15.000.sempre rimanendo in Italia è scomparsa si Festival ma sostituita da Msc con un quantitativo di posti quasi decuplicato.
Contrariamente alla altre grandi compagnie di navigazione l'enorme crescita di Costa non è stata negli anni '90, ma dal 2000 in poi, con il Gruppo Carnival. Negli anni '90 Costa ha attuato un piano di rinnovamento della sua flotta. L'immissione delle navi delle navi di nuova costruzione/parziale nuova costruzione (Marina, Allegra, Classica, Romantica e Victoria) era finalizzata al rinnovamento (meglio dire "svecchiamento") della flotta, dal momento che è stata accompagnata dalla dismissione delle unità "tradizionali" di allora (Carla Costa, Enrico Costa, Eugenio Costa, Daphne; la dismissione della Danae, causa danni per incendio, è un caso a parte). E nei 3 anni successivi alla all'acquisizione di Costa da parte di Carnival Corporation & Airtour, completata nel 1997, non c'è stata crescita nella flotta, anzi è immediatamente uscita di scena la Costa Playa. Nel 1996 Costa Crociere si è trovata, sia pure per breve tempo (l'Eugenio Costa e la Daphne sono uscite di scena in quell'anno, al termine della stagione estiva), ad avere 9 navi in servizio (compresa la nuova Costa Victoria). Nel 1997 il numero si era ridotto a 6 (Victoria, Romantica, Classica, Riviera, Allegra, Marina). Ed il boom di nuove navi nella flotta Costa è successivo all'acquisizione del pieno controllo della compagnia da parte del Gruppo Carnival. Costa Crociere rientra nell'ampio gruppo di quelle compagnie che hanno superato la grave crisi vissuta dal settore crocieristico in seguito ai tragici eventi dell'11 settembre. E dal 2003 in poi, conclusasi la breve parentesi delle navi usate trasferite a Costa da compagnie del Gruppo Carnival, è stata in forte ascesa, ed ha consolidato la sua leadership in Italia ed in Europa, mercati in forte crescita. Nello stesso periodo è iniziata la forte ascesa di MSC Crociere. Entrambe si sono trovate in una posizione di forza in seguito alla scomparsa di Festival Crociere e di Royal Olympia Cruises.
Inutile negare che oggi come oggi la leadership delle crociere in Italia ed in Europa (tenendo comunque presente la complessità della situazione crocieristica sui diversi mercati europei, per via della presenze di compagnie rivolte ad un singolo Paese su base linguistica) è in mano a Costa e ad MSC. E di fronte alla crisi economica, come ho già detto, entrambe hanno una marcia in più: con un prodotto crocieristico internazionale, strutturato su più lingue, hanno un raggio d'azione estremamente ampio su più mercati nel mondo. E Royal Caribbean International ne sta seguendo le orme, internazionalizzandosi sempre più, in modo tale da non dipendere quasi esclusivamente dal solo mercato statunitense.
La crisi economica c'è... nessuno lo nega... ma gli effetti negativi della stessa variano da Paese a Paese. Le grandi compagnie crocieristiche reggono più che bene: grazie ad una politica mirata di offerte e prezzi speciali, il riempimento delle navi è assicurato (le notizie ufficiali di diverse compagnie parlano di aumento delle prenotazioni in questa prima parte dell'anno rispetto allo stesso periodo 2008). Gli utili si sono ridotti (e Royal Caribbean lo ha comunicato). Ma passata la crisi economica sono convinto che si assisterà ad un nuovo incredibile boom delle crociere, soprattutto in Europa, dal momento che è questa la vacanza più appetibile qualità/servizi/luoghi visitati/prezzo.