Crys
Active member
Buongiorno a tutti e .... wow!!!! bellissima questa discussione.... brava Oriana, ci voleva proprio....
Ho letto tutti i vostri ricordi dei viaggi ed in alcuni mi sono un po' ritrovata... non nei costumi in maglia di lana, ai miei tempi già si usavano in tessuto sintetico (per fortuna) oppure in cotone all'uncinetto: mia sorella, di qualche anno più grande di me, era bravissima e faceva lavori molto belli all'uncinetto, compresi bikini...
Anche i miei ricordi più belli di viaggi, sono riconducibili a quando ero bambina e poi adolescente, durante le nostre vacanze estive al mare in Calabria.
Ricordo viaggi in treno interminabili, nei posti a sedere (con assalto ai vagoni, perchè ai tempi al Nord le fabbriche, i negozi facevano la chiusura nel mese di agosto, quindi la stazione Centrale di Milano il 1° agosto era presa d'assalto, bisognava presentarsi molto prima della partenza e quando il treno arrivava al binario, bisognava essere velocissimi a salire per occupare i posti...), altre volte nel vagone cuccette, con frigoriferi portatili e borse colme di cibo, perchè si sapeva l'orario di partenza, ma mai quello di arrivo, bisognava tener conto della molto probabile rottura del treno, eventuali scioperi, ecc. insomma un viaggio della speranza, ma che a noi bimbi piaceva tantissimo...; ne ricordo altri, in auto, giù attraversando tutta la penisola, lunghissimi..., non avevamo orario di partenza: mio papà era così, chiudeva il suo negozio a qualsiasi ora, preso della frenesia di partire e tornare al suo paese, dai suoi cari, mia mamma teneva tutto pronto, lui caricava l'auto e via, si partiva!! Magari per poi fermarci lungo l'autostrada per la cena ed il pernottamento, in base a dove si era arrivati, considerando che, ai tempi, l'autostrada del Sole non era così scorrevole come ai nostri giorni, a Roma terminava, bisognava uscire, prendere il GRA, attraversare Roma per poi riprenderla fino a Napoli, dove terminava ed era necessario attraversare tutta la città per riprendere la Statale che portava in Calabria.... tutto questo sotto il sole del mese di agosto, a 40 gradi, su auto con i finestrini abbassati, senza aria condizionata.... e con la speranza che non avesse guasti...
Stavamo in attesa di veder spuntare il mare e allora erano grida di gioia...
Insomma viaggi della speranza, che però eravamo felici di intraprendere, perchè sapevamo che una volta giunti a destinazione, avremmo trascorso intere giornate in spiaggia, con amici e parenti, che non vedevamo da un intero anno...
Ricordo il paese di mia mamma, la casa dei nonni, un casello ferroviario e lunghe distese di giardini ed orti; accanto al casello, ovviamente la ferrovia e subito dietro filari di cipressi e agrumeti, e subito dopo alberi di fico, che noi attraversavamo per andare in spiaggia, raccogliendo e mangiando fichi...
A quegli anni sono riconducibili una marea di ricordi, i più belli, anche se poi altri viaggi, altre avventure ci sono state, ho avuto modo di scoprire "un po' di mondo", ma quei momenti avevano un gusto particolare, unico, che ricorderò per sempre...
Ho letto tutti i vostri ricordi dei viaggi ed in alcuni mi sono un po' ritrovata... non nei costumi in maglia di lana, ai miei tempi già si usavano in tessuto sintetico (per fortuna) oppure in cotone all'uncinetto: mia sorella, di qualche anno più grande di me, era bravissima e faceva lavori molto belli all'uncinetto, compresi bikini...
Anche i miei ricordi più belli di viaggi, sono riconducibili a quando ero bambina e poi adolescente, durante le nostre vacanze estive al mare in Calabria.
Ricordo viaggi in treno interminabili, nei posti a sedere (con assalto ai vagoni, perchè ai tempi al Nord le fabbriche, i negozi facevano la chiusura nel mese di agosto, quindi la stazione Centrale di Milano il 1° agosto era presa d'assalto, bisognava presentarsi molto prima della partenza e quando il treno arrivava al binario, bisognava essere velocissimi a salire per occupare i posti...), altre volte nel vagone cuccette, con frigoriferi portatili e borse colme di cibo, perchè si sapeva l'orario di partenza, ma mai quello di arrivo, bisognava tener conto della molto probabile rottura del treno, eventuali scioperi, ecc. insomma un viaggio della speranza, ma che a noi bimbi piaceva tantissimo...; ne ricordo altri, in auto, giù attraversando tutta la penisola, lunghissimi..., non avevamo orario di partenza: mio papà era così, chiudeva il suo negozio a qualsiasi ora, preso della frenesia di partire e tornare al suo paese, dai suoi cari, mia mamma teneva tutto pronto, lui caricava l'auto e via, si partiva!! Magari per poi fermarci lungo l'autostrada per la cena ed il pernottamento, in base a dove si era arrivati, considerando che, ai tempi, l'autostrada del Sole non era così scorrevole come ai nostri giorni, a Roma terminava, bisognava uscire, prendere il GRA, attraversare Roma per poi riprenderla fino a Napoli, dove terminava ed era necessario attraversare tutta la città per riprendere la Statale che portava in Calabria.... tutto questo sotto il sole del mese di agosto, a 40 gradi, su auto con i finestrini abbassati, senza aria condizionata.... e con la speranza che non avesse guasti...
Stavamo in attesa di veder spuntare il mare e allora erano grida di gioia...
Insomma viaggi della speranza, che però eravamo felici di intraprendere, perchè sapevamo che una volta giunti a destinazione, avremmo trascorso intere giornate in spiaggia, con amici e parenti, che non vedevamo da un intero anno...
Ricordo il paese di mia mamma, la casa dei nonni, un casello ferroviario e lunghe distese di giardini ed orti; accanto al casello, ovviamente la ferrovia e subito dietro filari di cipressi e agrumeti, e subito dopo alberi di fico, che noi attraversavamo per andare in spiaggia, raccogliendo e mangiando fichi...
A quegli anni sono riconducibili una marea di ricordi, i più belli, anche se poi altri viaggi, altre avventure ci sono state, ho avuto modo di scoprire "un po' di mondo", ma quei momenti avevano un gusto particolare, unico, che ricorderò per sempre...