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- L'angolo dei ricordi più belli .... ciò che ricordo con particolare piacere. -

capricorno

Super Moderatore
Come preannunciato apro questa discussione dove chiunque ne abbia desiderio, può condividere ciò che più gli sta a cuore.

- Mai come ora, forse ancor di più è il desiderio di evadere da questa realtà che all'improvviso ci ha tolto le ali, impedendoci di realizzare ciò che ci accomuna tutti: viaggiare.
- Se non lo possiamo fare, per ovvi motivi, nulla ci vieta di evadere con la mente e di riportare a galla i nostri ricordi più belli. Sarà un aiuto e perchè no anche un modo per tenerci semplicemente compagnia in attesa che tutto passi.


Non importa la modalità, può essere una foto, e se non riuscite a postarla anche un pensiero, un aneddoto che vi fa ricordare piacevolmente qualcosa. Un luogo ad esempio, dove magari vorreste tornare, un particolare , una nave......
Indipendentemente da ciò che sia crociera o viaggio, siete completamente liberi.


Grazie e a presto.
 
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gimale

Well-known member
Eccomi, ero in trepidante attesa dell'apertura di questo spazio dove condividere i nostri ricordi dei viaggi più belli. Ce ne sono tanti e non saprei scegliere perciò inizio da quello più lontano nel tempo.
Avevo 7 anni e in casa mia non si facevano viaggi; un po' per la situazione economica, un po' perché mio papà stava bene solo a casa sua. Non abbiamo mai viaggiato anche se tutte le estati noi bambine (io e mia sorella) e mia mamma ci trasferivamo in campagna fino all'inizio delle scuole e mio papà ci raggiungeva il sabato pomeriggio per ritornare a Genova il lunedì mattina. Ma l'estate dei miei 7 anni è stato deciso di trascorrere una settimana, che poi sono diventati 10 giorni in Sicilia, precisamente a Milazzo dove un fratello di mia mamma si era trasferito con la famiglia per lavoro.
È stata una vacanza per me indimenticabile per molti motivi. Primo il fatto che come vi ho detto è stato l'unico viaggio fatto con la mia famiglia escludendo quello a Lourdes fatto l'anno successivo ma per una mia malattia rivelatasi poi fortunatamente meno grave di quanto prospettato. Poi perché è stato il mio primo viaggio in nave! Siamo partiti da Genova diretti a Palermo con il traghetto Freccia Blu e ricordo ancora con quanto orgoglio raccontavo alle compagne di scuola del mio viaggio in nave. Della nave non ricordo molto, solo le poltrone che avevamo prenotato per trascorrere la notte (erano grigie ed imbottite) ma ricordo benissimo l'alba vista sul ponte insieme al mio papà e i delfini che ci hanno accompagnato per un lungo tratto!
Arrivati a Palermo, dove era venuto a prenderci lo zio, siamo andati al ristorante: non capitava quasi mai ed ho mangiato per la prima volta in vita mia il pesce spada! Mi ricordo ancora il piatto con da una parte il pesce e dall'altra una montagna di patatine fritte!
Della Sicilia ricordo piccole cose: la visita alla limonaia e il limone enorme e dolcissimo che ho mangiato, le granite che alla sera andavamo a comprare da un chiosco vicino al porto, la gita a Tindari ed il bagno nei laghetti, le donne vestite tutte di nero, gli uomini con un bottone nero cucito sulla giacca o sulla camicia in segno di lutto, mio cugino di 7 anni come me che aveva imparato a suonare lo scaccia pensieri e la gita sull'aliscafo verso le isole Eolie.
E l'ultimo ricordo è l'agenzia dove al termine della settimana siamo andati per comprare i biglietti per il traghetto per tornare a casa. Non c'era posto subito ma si poteva tornare in aereo oppure aspettare ancora 3 giorni e prendere il treno con la cuccetta. Ho capito subito al volo: i miei stavano decidendo di tornare in aereo, ma significava partire il giorno dopo!!! Mi sono inventata una paura folle di andare in aereo e così siamo tornati in treno 3 giorni dopo. Ecco perché una settimana si è trasformata in 10 giorni di vacanza indimenticabili...

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Rodolfo

Super Moderatore
Gimale mi rivedo in questa tua avventurosa esperienza. Mi han fatto tenerezza le tue sensazioni e ricordi.
Io ero più grande, avevo 12/13 anni e ricordo il mio primo viaggio. In Lambretta con mio padre da Venezia fino al Brennero; senza casco e senza indumenti speciali, solo una valigià sul portapacchi. E via sui passi Dolomitici; Falzarego, Pordoi, Sella, Costalunga, la splendida Val d'Ega fino al confine. La mia incredulità nel vedere il territorio austriaco dall'altra parte, mi sembrava impossibile fosse un altro Stato. I passi non erano asfaltati, ma strada bianca e solo i tornanti erano lastricati in porfido. Momenti che non dimenticherò mai; mi sembra di ricordare ancora gli odori di quei posti, dei boschi, del fieno, del pane fresco e il suo profumo.
Ah, la stessa Lambretta ce l'ho ancora e continuo ad adoperarla, anche sulle stesse strade di allora.
 

Sandro 09

Well-known member
io invece sono stato sfortunato,il mio papa' non aveva la patente e quindi niente gite fuori porta ma barca,solo barca e sempre barca acqua salata sole e barca,quindi ho cominciato ad amare la montagna con le prime gite parrocchiali,poi la vespa 125 e li mi si è aperto un mondo,quei passi dolomiti elencati da te rodolfo sino alla meravigliosa val d'ega giu sino a bolzano,e poi montagna solo montagna a recuperare il tempo perduto,
 

Gabriele C.

Well-known member
Rispondo volentieri all'invito di Oriana.

Molti di voi sanno che oltre alle navi sono appassionato di un altro mezzo di trasporto, il treno. Vi racconto allora il viaggio in treno più lungo da me effettuato, ben 23 ore e mezza!!! Potete immaginare che sballo...!
Se mi seguite, leggerete non solo la breve storia di un viaggio e di una vacanza, ma anche altro...

Andiamo indietro di diversi anni, quando incontrai una bella ragazza, studentessa universitaria di Fisica. Cominciammo a frequentarci, e dopo tre mesi ci fidanzammo. Si, adesso qualcuno di voi, più giovane, si metterà a ridere, ma all'epoca si diceva e si usava così...! Poco dopo lei si laureò, e mi disse che aveva accettato una proposta della sua facoltà, una borsa di studio per poter frequentare nel periodo estivo uno dei più importanti osservatori astronomici europei, situato nel nord dell'Olanda...

Quindi questa nostra storia appena iniziata già ci metteva alla prova, dopo due mesi si prospettava un distacco di altri tre, e una lontananza non da poco...
Ma io calai subito la mia carta: vengo a trovarti in Olanda, per una settimana!

Restava da scegliere il mezzo per recarmi ad Amsterdam: all'epoca (parliamo del 1985) i voli aerei erano ancora piuttosto cari, non c'erano le Compagnie low cost, e la passione dei treni per me aveva ancora il monopolio, per cui non c'erano dubbi: prenotai una cuccetta sul treno Italia Express, Roma-Dortmund, con una carrozza diretta che proseguiva per Amsterdam.

Partii da Roma Termini un pomeriggio di agosto, alle 16:30, piuttosto su di giri sia per poter riabbracciare la mia ragazza, sia per il viaggio in treno su linee e attraverso regioni per me di nuova scoperta...L'arrivo a destinazione era previsto per l'indomani alle 14....
Il pomeriggio e la sera passarono non molto rapidamente, attraversando la Toscana e l'Emilia, perchè il treno si fermò non ricordo dove e cominciò ad accumulare ritardo. Mi coricai in cuccetta per la notte che ancora non eravamo giunti a Milano...

L'indomani mattina mi svegliai quando ci trovavamo già in Germania. La linea ferroviaria tra Basilea e Dusseldorf percorre la valle del Reno: credetemi, uno spettacolo! Ammiravo dal finestrino tutte le anse del lungo fiume mitteleuropeo, il treno entrava e usciva dalle gallerie offrendoci scorci sempre nuovi e differenti, tra colline, piccole spianate e foreste ...Ad un certo punto (mi ero documentato prima di partire), ecco la rocca di Loreley! Un promontorio sul fiume, tra due anse, bello davvero, indimenticabile!

Il viaggio proseguì e fece sosta a Colonia, la linea ferroviaria un pò sopraelevata ci permise di ammirare per brevi attimi il bellissimo duomo gotico di questa città.
A Dusseldorf il treno si divise in due sezioni: le carrozze per Dortmund proseguivano da sole verso la loro destinazione, mentre le carrozze per l'Olanda dovevano essere sganciate per essere poi agganciate a un altro treno, il Francoforte-Amsterdam. Qui però sorse il problema: il treno era arrivato dall'Italia in ritardo, quindi coincidenza saltata, i precisissimi ferrovieri tedeschi non avevano fatto attendere il treno per l'Olanda, che era già partito puntuale, senza di noi...
Di conseguenza, si dovette aspettare il treno successivo, che sarebbe giunto ad Amsterdam alle 16...

Mi ricordo che avevo una fame non da poco, mi ero portato dietro qualcosa, ma pensavo che il pranzo l'avrei fatto in Olanda ad orario programmato, invece...
Metteteci poi che i telefoni cellulari non esistevano ancora, quindi non potevo avvisare nessuno delle due ore di ritardo...

Immaginatevi allora questa ragazza in terra straniera, che alla stazione di Amsterdam aspettava trepidante il suo lui...Dopo due mesi di telefonate senza vederci...E che all'arrivo del treno non lo vede scendere...!!!
Ecco, sedotta e abbandonata, questi uomini, tutti uguali...Prima tanti bei discorsi, promesse di venirmi a trovare, e invece...!!!

Chiedi di qua, chiedi di là...ma le carrozze da Roma, non ci sono con questo treno??? Finalmente un ferroviere olandese più benevolo e informato spiegò alla ragazza che avrebbe dovuto attendere il treno successivo, in arrivo due ore dopo...!

Conclusione: un viaggio in treno di 23 ore e mezza, il prezzo che ho pagato per riabbracciare Alessandra, questo il nome della ragazza che dopo un anno sarebbe divenuta mia moglie...Prezzo pagato più che volentieri, per un mare di motivi...!!!
 
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crociera

Active member
Grazie Oriana, questa tua è una bellissima iniziativa, e davvero in questo periodo sia scrivere o postare qualcosa qui, oltretutto favoriti dal molto tempo che abbiamo a disposizione, così come leggere qualcosa di piacevole, può essere di grande aiuto.
Io sto scrivendo il diario della crociera sul Nilo ma faccio una grandissima fatica. Magari qualcosina di più breve o, come dici tu, anche una semplice foto o aneddoto, riferito ai viaggi fatti, può fare davvero piacere. Vedrò di racimolare qualcosa anch'io, ho fatto molti viaggi, nel mio piccolo, e troverò qualcosa senzaltro. Nell'attesa di poter riprendere ciò che ci emoziona di più, viaggiare.
Tutti i viaggi, anche brevi, che ho fatto mi hanno sempre regalato tante emozioni, un pò perchè scelti e programmati accuratamente, un pò perchè decisi dopo avervi rinunciato, ahimè non per mia volontà, per anni e anni e anni, e anni, un pò perchè molti, la maggior parte, fatti da sola e quindi tarati sui miei gusti in tutti gli aspetti.

Ora che la situazione Covid pone un grande punto di domanda su viaggi futuri, sia per il rischio sanitario, sia per la disponibilità economica che giocoforza, nella crisi economica che seguirà, sarà inferiore, sia infine per l'età non più giovane....beh, sognando comunque ancora qualcosa mi consolo con i ricordi e con questo bel forum.

Il mio viaggio del cuore, e si sa mai che non riesca a farne un diario: Isole Lofoten dicembre 2014, ma molti prima e molti altri dopo tale data.
Un viaggio piuttosto faticoso, per me, anche perchè fatto con scarsi mezzi economici in considerazione dei prezzi molto cari della Norvegia. Lungo, interminabile viaggio con l'unico treno che è disponibile, da Oslo a Bodo, un treno che, non so perchè, fa tutte le fermate ed impiega dalle 21 alle 23 ore, con pernottamento a bordo.
Ma la magia di quel sole che non sorge mai, e di quel chiarore così particolare, che ho poi voluto riprovare e ritrovare in successivi viaggi invernali oltre il circolo polare, quella particolare luce azzurrina, beh....per sempre nel mio cuore.

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Miryam

Well-known member
Complimenti ad Oriana (Capricorno) per aver aperto un td veramente unico ed interessante.

Faccio i complimenti anche a Crociera per la splendida foto di un viaggio che ho nel cuore e di poterlo fare al piu' presto per poterlo raccontare qui.

Sto preparando anch'io un piccolo aneddoto dei miei ricordi, appena pronta ve lo raccontero'.
 

Alettia

Active member
Eccomi Oriana, per il momento leggo solo le vostre bellissime ed emozionanti esperienze, ho bisogno di raccogliere le idee prima di contribuire con le mie piccole esperienze.

Monica, il tuo viaggio in Sicilia che esperienza stupenda!

Rodolfo, anche mio papà mi racconta di avventure giovanili in Lambretta.

Gabriele che bella storia...cosa non si fa per amore!

Crociera, in quella foto è racchiusa una bellissima avventura, mi piace molto.

Continuo a seguire...
 

crociera

Active member
Eccomi Oriana, per il momento leggo solo le vostre bellissime ed emozionanti esperienze, ho bisogno di raccogliere le idee prima di contribuire con le mie piccole esperienze.

Monica, il tuo viaggio in Sicilia che esperienza stupenda!

Rodolfo, anche mio papà mi racconta di avventure giovanili in Lambretta.

Gabriele che bella storia...cosa non si fa per amore!

Crociera, in quella foto è racchiusa una bellissima avventura, mi piace molto.

Continuo a seguire...

Hai ragione, Alessia, quel viaggio è quello che più ha avuto il carattere di avventura, non solo per la zona geografica ed il clima quasi estremo, avevo infatti fatto altri viaggi simili in Norvegia in precedenza, ma perché, sbarcata a Scolvaer dal postale dei fiordi, l'Hurtigruten, che era già sera, non riuscivo a trovare nessuno, pur essendo in paese, cui chiedere dove fosse la struttura che avevo prenotato: tutto chiuso, nemmeno un'anima in giro, un trolley completamente inadatto ad essere trascinato a lungo nella fanghiglia mista a neve e troppo pesante per portarlo sollevato ( sarebbe stato ben più utile uno zaino), senza una mappa sul cellulare. Fortunatamente mi ricordavo le mappe Google che avevo studiato bene prima di partire, ma le distanze mi sembravano eccessive e non mi ritrovavo. Poi fortunatamente ecco il ponte e lo stabilimento di confezionamento dello stoccafisso, riconoscibile dall'odore, che sapevo essere vicino alla mia meta, la preoccupazione svanisce e, proprio percorrendo il ponte, una gioia inaspettata: guardo in alto ed intravedo...una pallida aurora boreale, pallida perché non ero abbastanza fuori dal centro abitato illuminato. Vi sembrerò stupida, ma era morta da qualche mese la mia mamma e mi sono ritrovata, quasi come catapultata in una mentalità più primordiale e semplice, ad immaginare, davvero, che quella luce fosse un segno, una sua carezza. Mi è scoppiato il cuore.
 

Didi

Well-known member
Grazie per i vostri bei racconti
Sto pensando a tutti i miei viaggi e trovo difficile fare una scelta
Incomincerò con il primo viaggio che ricordo.
In famiglia avevamo l'abitudine di fare il mese di luglio al mare ad Alassio, là ho compiuto il primo mio anno e così per 18 anni di seguito. In quegli anni era di abitudine andare sempre nello stesso albergo e persino prenotare la stessa camera.
Correva il 1949,mio papà aveva acquistato una vettura lancia aurelia ma non aveva la patente per cui quando dovevamo spostarci si avvaleva di un dipendente che ci faceva da autista per l'occasione. Quello é il primo viaggio che io ricordi.
Il traffico era inesistente ma la strada era veramente brutta e stretta .Autostrade non ne esistevano, occorreva attraversare tutte le città e i paesi sul percorso , attraversata Genova era un susseguirsi di golfi e di capi ai quali occorreva girare intorno, per non parlare dei numerosissimi passaggi a livello dove se il treno stava andando nella stessa direzione occorreva attendere pazientemente
perché erano regolarmente chiusi.
Ciliegina sulla torta molti lavori in corso.
Dopo un viaggio interminabile durato 8 ore ricordo mio fratello tredicenne che all'arrivo commentò “Piero ha impiegato più lei in macchina che la Milano sanremo in bicicletta!
Questa frase fece tornare a tutti il buonumore.
Ma il bello avvenne l’indomani. A quel tempo usavano i costumi di lana e la mattina seguente Piero si presentò in spiaggia col suo bel costume senza accorgersi che dietro le tarme gli avevano ricamato un bel disegnino.
Al bagnato col peso dell'acqua i buchini divennero buconi e quando Piero uscì dal mare era uno spettacolo.
Quanto ridere feci.
Questo é il primo ricordo fortunatamente allegro di un mio viaggio.
 

Gabriele C.

Well-known member
... una gioia inaspettata: guardo in alto ed intravedo...una pallida aurora boreale, pallida perché non ero abbastanza fuori dal centro abitato illuminato. Vi sembrerò stupida, ma era morta da qualche mese la mia mamma e mi sono ritrovata, quasi come catapultata in una mentalità più primordiale e semplice, ad immaginare, davvero, che quella luce fosse un segno, una sua carezza. Mi è scoppiato il cuore.

Bellissimo ricordo. Emozione e amore.
 

Didi

Well-known member
Gabriele il perché non lo so , però i costumi usavano così. E se non ricordo male quelli in lana erano per entrare in acqua, così si appesantivano pure.
 

Rodolfo

Super Moderatore
Vedi cosa hai perso Gabriele!!!! Non sapevi del costume di lana e per di più con la cintura per sostenerlo. Fra sabbia e lana era quasi impossibile sopportarlo; quando era bagnato poi.....si capiva la necessità della cintura.
Lo ricordo appena, il mio era blu con la cintura bianca: dovrei avere anche una foto.
 

paola

Well-known member
Oriana ottima scelta per una nuova discussione.

Comincio anch’io dai primi ricordi.
Inizi anni 60 e con i nonni ogni estate si andava a Quantin, piccolo paesino Veneto in provincia di Belluno, da dove proveniva mio nonno.
Il viaggio non finiva mai, si iniziava con la corriera, per raggiungere la stazione ferroviaria, poi treno con vari cambi ed infine il lussuosissimo taxi per l’ultimo tratto di strada.
Attaccata alla casa dove viveva la bisnonna vi era la stalla, ricordo la consegna giornaliera del latte alla latteria, dove poi si aveva poi in cambio il formaggio e il burrro.
Ricordo le passeggiate in montagna, il taglio del fieno, la raccolta delle nocciole!
Una volta la settimana appuntamento presso il bar del circolo per la telefonata di rito con mamma e papà.....come sono cambiati i tempi.
In questa foto presa da google maps si vede la casa dei miei bisnonni, molto ma molto cambiata rispetto ad allora, vicino alla chiesa, e a pochi passi dalla latteria e dal circolo.
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