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Lezioni di Storia dell'Arte

  • Autore discussione Autore discussione Italian Cruiser
  • Data d'inizio Data d'inizio
Non è mai troppo tardi! ;-)

Ottimo argomento l'iconologia come approccio allo studio dell'arte.

Mi rimane impresso un simbolo che ritrovo spesso. "L'uovo" cosa simboleggia? Cambia il suo significato in base alla sua collocazione in un'opera?
 
Procediamo con ordine... prima la lezione d'iconologia... poi le risposte alle vostre domande.

Inizio col dire che l'Iconologia è una vera e propria scienza applicata alla Storia dell'Arte. Se non la si è studiata, non si possiedono le chiavi di lettura per decifrare il significato di n'opera d'arte. Esistono opere d'arte l'interpretazione del cui significato è univoca... visto che gli elementi per decodificarle sono sufficienti... altre che invece non lo sono.

Primo esempio: interpretazione univoca.

Sandro Botticelli, la Nascita di Venere (1482-5 ca.), Firenze, Galleria degli Uffizi.

La chiave di lettura del dipinto è la filosofia neoplatonica.

Prima di tutto va chiarito che il dipinto non rappresenta in realtà la nascita di Venere, ma il suo arrivo nell'isola di Cipro. A sinistra di Venere, Zefiro, abbracciato ad una figura femminile, la ninfa Clori o Aura. Simboleggiano il vento della passione amorosa che spinge la dea. A destra una delle Ore, che presiedevano al cambio delle stagioni: si tratta in questo caso della Primavera. Si tratta di un'allegoria neoplatonica fondata sul concetto di amore che vivifica e che muove la natura. La Venere è la Venere Celeste, simbolo di Humanitas, pura bellezza spirituale.

Potete vederla qui: http://www.polomuseale.firenze.it/catalogo/scheda.asp?nctn=00158551&value=1

Secondo esempio: interpretazione non univoca, più chiavi di lettura dell'opera.

Piero della Francesca, la Flagellazione (datazione incerta), Urbino, Galleria Nazionale delle Marche.

La prima cosa da notare è che la scena che dà il titolo all'opera è relegata in secondo piano. La scritta, oggi scomparsa, "Convenerunt in unum" (si accordarono) si riferisce alla Passione di Cristo. La chiave di lettura del dipinto è legata ai 3 personaggi maschili in primo piano. L'interpretazione tradizionale vuole che si tratti di Oddantonio da Montefeltro tra 2 suoi consiglieri, quelli che ne causarono l'assassinio in una congiura nel 1444. Di conseguenza esiste un parallelismo tra la sua figura e quella del Cristo flagellato: entrambi sono delle vittime. E' un'interpretazione debole. Ancora più debole è l'interpretazione che tira in ballo Marsilio Ficino nel quadro di un'iniziazione cerimoniale. Sembra molto più fondata l'interpretazione che vuole che si tratti di un invito a Federico da Montefeltro a partecipare alla Crociata antiturca promossa dal Cardinale Bessarione... di conseguenza il Cristo flagellato sarebbe l'Impero Bizantino minacciato dai Turchi. I tre personaggi in primo piano sarebbero invece Mattia Corvino, Tommaso Paleologo e Ludovico Gonzaga.

Potete vederla qui: http://www.artribune.com/2012/12/si...ro/la-flagellazione-di-piero-della-francesca/
 
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Le domande.

Faccio notare che l'applicazione della numerologia e del Quadrato Magico alla Storia dell'Arte deve avvenire con estrema cautela, così da evitare qualunque forzatura, frutto della mentalità moderna, e sostanzialmente estranea alla mentalità dell'epoca in cui è nata un'opera d'arte. Chiavi di lettura esoterica sono da evitare per l'arte antica.

Per quanto riguarda l'uovo... nell'arte cristiana è sempre in rapporto alla Resurrezione. Nel Mondo Antico invece era simbolo di fertilità.

Altre domande ?
 
Il tema della lezione di oggi sarà: problemi di autografia nei dipinti, l'intervento del Maestro e quello degli allievi.

A più tardi. :)
 
Le domande.

Faccio notare che l'applicazione della numerologia e del Quadrato Magico alla Storia dell'Arte deve avvenire con estrema cautela, così da evitare qualunque forzatura, frutto della mentalità moderna, e sostanzialmente estranea alla mentalità dell'epoca in cui è nata un'opera d'arte. Chiavi di lettura esoterica sono da evitare per l'arte antica.

Ma quella è un'opera moderna, il quadrato è stato inserito volutamente dall'artista.Non vedo il nesso tra esoterismo e numerologia a priori, anzi in questo caso la numerologia mi sembra a servizio della comprensione universale dell'opera, a meno che anche la storia raccontata nell'opera, la Passione di Cristo, rientri nell'esoterismo. Ho inteso il quadrato come un divertissement dell'artista ...

Riguardo invece le Lezioni d'Arte, credo che il divulgatore d'arte non debba prendere nette posizioni, la tua risposta mi sembra, dimmi se sbaglio, nettamente schierata a favore dell'arte antica a prescindere. Convengo, come stai dimostrando nelle tue assertazioni, che è più facile dare delle linee, a chi epserto non è, seguendo i canoni accademici e impostando ogni argomentazione a cassonetti stagni, ma, forse, gli allievi meriterebbero qualche maggiore approfondimento su determinati argomenti che citi (ad esempio credo che non sia così quotidiano parlare di filosofia neoplatonica).
Per mia colpa non ho una base classica alle spalle, ho uno spirito scientifico, il mio approccio alle opere d'arte nasce da passione personale, dallo studio della compsizione dell'opera e dalla modalità di rappresentazione , derivata dagli studi di geomtria descrittiva e semiologia fatti all'università.

Se ne avessi voglia, mi piacerebbe che una delle tue prossime lezioni, abbia ad oggetto il confronto tra tre opere d'arte di diversa epoca ma rappresentanti lo stesso soggetto, per spiegare l'evoluzione della rappresentazione e le diversità di punti di vista degli artisti nella storia.
 
Riguardo al Quadrato Magico ed alla Numerologia ribadisco quanto ho già scritto... ho precisato che vanno applicati con estrema cautela allo studio dell'Arte Antica.. intendendo con questo termine... quella che va dall'Antichità al Settecento. Per l'arte dall'Ottocento in poi... e soprattutto per quella del Novecento il discorso è diverso.
 
E passiamo alla lezione del giorno, incentrata su un argomento di particolare importanza.

Il tema è il livello di autografia nei dipinti di Raffaello.

E' necessario precisare talune cose. A Roma attorno a Raffaello si forma ben presto una grande Scuola, che ha annoverato alcuni dei più famosi Maestri del '500: basti citare Giulio Romano, Perin del Vaga e Polidoro da Caravaggio. Si parla di livello di autografia e non di problemi, semplicemente perché l'analisi stilistica, accompagnata naturalmente da una profonda conoscenza dell'opera del Maestro e di quelle dei suoi allievi, permette di distinguere le parti autografe. Lo stile di Raffaello è inconfondibile. Il discorso riguarda solo i dipinti su supporto mobile... non i grandi cicli affrescati tipo quelli delle Stanze, dove, vista l'estensione dell'opera, la partecipazione della Scuola è scontata. Riguardo alle Stanze faccio comunque notare che il livello d'autografia della Stanza della Segnatura e di gran parte di quella di Eliodoro è di gran lungo superiore a quella della Stanza dell'Incendio di Borgo... e questo a ragione del sempre maggior numero di commissioni e di incarichi ottenuti da Raffaello. Raffaello a Roma è anche architetto.

Passiamo a 2 esempi concreti.

Madonna dei Candelabri (1513-14), Baltimora, Walters Art Gallery.

Già nella Collezione Borghese a Roma, è da riferirsi a Raffaello unicamente la figura della Vergine. Il Bambino è probabilmente opera di Giulio Romano, gli Angeli di altri collaboratori. Il giudizio si basa sulle differenze di stile tra Raffaello e Giulio Romano... e sulla disparità qualitativa delle altre parti dell'opera.

Potete vederla qui: http://art.thewalters.org/detail/10681/madonna-of-the-candelabra/

Madonna dell'Impannata (1513-14), Firenze, Galleria Palatina.

Dipinta per il banchiere fiorentino Bindo Altoviti. Sono opera di Raffaello il Bambino e la testa di Sant'Elisabetta. Tutto il resto è opera di allievi. Il livello complessivo di queste parti non è eccelso.

Potete vederla qui: http://www.polomuseale.firenze.it/catalogo/scheda.asp?nctn=00295634&value=1

Domande ?
 
Ma quella è un'opera moderna, il quadrato è stato inserito volutamente dall'artista.Non vedo il nesso tra esoterismo e numerologia a priori, anzi in questo caso la numerologia mi sembra a servizio della comprensione universale dell'opera, a meno che anche la storia raccontata nell'opera, la Passione di Cristo, rientri nell'esoterismo. Ho inteso il quadrato come un divertissement dell'artista ...

Riguardo invece le Lezioni d'Arte, credo che il divulgatore d'arte non debba prendere nette posizioni, la tua risposta mi sembra, dimmi se sbaglio, nettamente schierata a favore dell'arte antica a prescindere. Convengo, come stai dimostrando nelle tue assertazioni, che è più facile dare delle linee, a chi epserto non è, seguendo i canoni accademici e impostando ogni argomentazione a cassonetti stagni, ma, forse, gli allievi meriterebbero qualche maggiore approfondimento su determinati argomenti che citi (ad esempio credo che non sia così quotidiano parlare di filosofia neoplatonica).
Per mia colpa non ho una base classica alle spalle, ho uno spirito scientifico, il mio approccio alle opere d'arte nasce da passione personale, dallo studio della compsizione dell'opera e dalla modalità di rappresentazione , derivata dagli studi di geomtria descrittiva e semiologia fatti all'università.

Se ne avessi voglia, mi piacerebbe che una delle tue prossime lezioni, abbia ad oggetto il confronto tra tre opere d'arte di diversa epoca ma rappresentanti lo stesso soggetto, per spiegare l'evoluzione della rappresentazione e le diversità di punti di vista degli artisti nella storia.

Ulteriori osservazioni in proposito.

Nell'analisi di un'opera d'arte la numerologia può portare ad un'interpretazione di tipo esoterico... se si forza la mano... applicandola ad opere che non hanno alcun rapporto con questa. La simbologia nell'opera d'arte antica ha caratteristiche ben precise.

Non ho preso alcuna posizione netta tra Arte Antica ed Arte Contemporanea... ho semplicemente sottolineato che esiste una diversità tra le chiavi di lettura sono. La chiave di lettura dell'opera d'arte che sto fornendo non è accademica... né a compartimenti stagni. E' dichiaratamente aperta ad ulteriori approfondimenti su richiesta degli interessati. Chiedo sempre se ci sono altre domande o se servono chiarimenti.

Naturalmente è possibile mettere a confronto opere d'arte con lo stesso soggetto di epoche differenti... il discorso è estremamente stimolante. Ma le profonde diversità tra epoche diverse... sono evidenti anche in opere d'arte coeve. Per fare un esempio concreto c'è un abisso tra un quadro del Caravaggio ed uno dei Carracci... che pure furono contemporanei.
 
Il tema è il livello di autografia nei dipinti di Raffaello.

E' necessario precisare talune cose. A Roma attorno a Raffaello si forma ben presto una grande Scuola, che ha annoverato alcuni dei più famosi Maestri del '500: basti citare Giulio Romano, Perin del Vaga e Polidoro da Caravaggio. Si parla di livello di autografia e non di problemi, semplicemente perché l'analisi stilistica, accompagnata naturalmente da una profonda conoscenza dell'opera del Maestro e di quelle dei suoi allievi, permette di distinguere le parti autografe. Lo stile di Raffaello è inconfondibile. Il discorso riguarda solo i dipinti su supporto mobile...

Domande ?

Quali sono i dipinti attribuiti a Raffaello e dipinti completamente da Lui ?

ps.qualche notizia su Raffaello architetto?
 
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Quali sono i dipinti attribuiti a Raffaello e dipinti completamente da Lui ?

ps.qualche notizia su Raffaello architetto?

Per dipinto attribuito si intende quello non firmato dall'artista e non documentato direttamente... ma indirettamente... oppure non documentato assolutamente ma attribuito su base stilistica. E' opportuno precisare cos'è la documentazione indiretta... è quella che non riguarda la commissione dell'opera... rientrano tra questa gli scritti dei contemporanei dell'artista che si sono occupati dell'opera in questione. Le questioni attributive riguardanti Raffaello sono per la maggior parte storicizzate... ossia consolidate da secoli. Le attribuzioni recenti sono piuttosto rare... una di queste è la Perla di Modena della quale vi ho già parlato.

L'autografia delle opere di Raffaello si pone a partire dalla Madonna del Diadema Blu (1510-11, Parigi, Louvre)... la cui esecuzione è prevalentemente attribuita a Giovan Francesco Penni. Seguono cronologicamente le due Madonne delle quali ho parlato. A partire dal 1516 l'intervento degli allievi sui dipinti diventa preponderante ed il ruolo diretto di Raffaello sempre più ridotto. Sono solo 2 le opere interamente autografe di Raffaello: la discussa Visione d'Ezechiele (1518, Firenze, Galleria Palatina), da taluni giudicata un falso, e l'autoritratto con un amico (1518-20, Parigi, Louvre). Negli altri è stato ravvisato l'intervento, più o meno esteso, degli allievi.

Le opere architettoniche di Raffaello sono (ed erano) tutte a Roma: le distrutte scuderie della Villa della Farnesina, la Cappella Chigi in Santa Maria del Popolo, la chiesa di Sant'Eligio degli Orefici, il progetto per la nuova Basilica di San Pietro, il distrutto Palazzo Branconio dell'Aquila, Palazzo Jacopo da Brescia, Palazzo Alberini, Villa Madama. Discussa l'attribuzione del progetto di Palazzo Pandolfini a Firenze. Dal punto di vista dello stile il Raffaello architetto è un classicista.

Ulteriori domande... chiarimenti od integrazioni ?
 
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La prossima lezione avrà come tema: artisti italiani del Rinascimento nelle corti europee.
 
Come anticipato il tema della lezione di oggi sarà incentrato sugli artisti italiani del Rinascimento attivi nelle corti europee.

Il caso più famoso è quello di Leonardo da Vinci, che nel 1516 si trasferisce alla corte di Francesco I ad Amboise. Leonardo morirà in Francia 3 anni dopo. Che cosa si sa del periodo Francese di Leonardo ? Che fu principalmente impegnato nella creazione di apparati per Feste... quali quella per il Battesimo del Delfino e quella per le nozze di Lorenzo de' Medici. Il suo progetto per un castello destinato a Louisa di Savoia a Romorantin non fu realizzato. E' da notare che Leonardo influenzò gli artisti francesi non come pittore... i Leonardeschi sono un fenomeno squisitamente Italiano... ma come architetto.

A richiesta tornerò sulla corte di Francesco I, visto che il re francese ebbe un numero elevatissimo di artisti italiani al suo servizio.

E passiamo adesso ad uno scultore fiorentino, Pietro Torrigiani, famoso per aver rotto il naso di Michelangelo con un pugno. Lavora a Firenze, a Roma ed a Siena. Dal 1509 al 1510 è ad Anversa presso la corte di Margherita d'Austria. Dal 1510 è a Londra: il suo capolavoro è il monumento funebre di Enrico VII e di Elisabetta di York nell'Abbazia di Westmnster. Il Torrigiani non esercitò influenza sugli artisti inglesi... nel Regno Unito il Rinascimento rimase a lungo un fenomeno d'importazione italiana. Dal 1521 è in Spagna, prima a Granada, poi a Siviglia. In quest'ultima città lascia un San Girolamo Penitente ed una Madonna con il Bambino (Museo di Belle Arti). L'influenza esercitata dal Torrigiani sugli scultori sivigliani fu profonda. Muore a Siviglia tra il 1522 ed il 1528.

Continua... a richiesta.
 
Leggo, leggo...... Torrigiani credo addirittura di non averlo mai sentito.

Esistono tuttavia a Venezia 2 importanti sculture rinascimentali toscane... una è famosissima... l'altra no... vediamo se indovini di che cosa si tratta ! ;)
 
Partendo dal presupposto di un opera su commissione........potrebbe essere il monumento funerario di un Doge?

No... per i monumenti funerari dei Dogi entrano in gioco principalmente i Lombardo... che Toscani non erano di certo.

Le sculture rinascimentali toscane sono il San Giovanni Battista di Donatello (1438), opera lignea policroma, nella Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari ed il Monumento equestre a Bartolomeo Colleoni (1480-88) del Verrocchio in Campo San Zanipolo.

Detto questo... su quale argomento volete che sia incentrata la prossima lezione ?
 
Come da richiesta la prossima lezione avrà come tema gli artisti italiani alla corte di Francesco I di Francia... c'è molto da dire. :)

A domani...
 
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