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Stato
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Cosa può esserci di meglio allora che godersi l'esperienza di un High Tea in perfetto stile britannico nella fastosa Grand Lobby, per assaporare appieno atmosfere e sapori della Singapore coloniale?

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Eccoci quindi seduti al nostro tavolo, nella grande e sontuosa sala, a goderci questa bella esperienza.

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Il menù, per celebrare la primavera, è un omaggio al Giappone ed è ispirato alla fioritura dei ciliegi. Presentandosi come una contaminazione fra il classico tè elegante all'inglese, con tanto di assortimento di deliziosi scones, e sapori decisamente orientali, in un accostamento stravagante ma decisamente gradevole.
Anche i dolci presentano colori, sapori e profumi di primavera. E così pure la selezione di tè in cui si può scegliere tra diverse varietà con essenze floreali, dal gelsomino ai fiori d'arancio.
Tutto assolutamente delizioso...
E anche l'atmosfera non è da meno. Allestimento elegante e molto curato, sottofondo musicale con dolci melodie di arpa, servizio impeccabile adeguato al contesto.

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Lasciamo a malincuore le atmosfere ovattate e senza tempo del Raffles, con la sua eleganza composta e raffinata.
Un usciere sikh, con la sua uniforme tradizionale e il classico turbante, ci accompagna al taxi e ci fa accomodare aprendo la portiera.
Il mondo magico della Singapore coloniale svanisce a poco a poco, mentre il taxi si dirige veloce verso Marina Bay e verso la nave.
Non dimenticheremo presto questa giornata. Singapore ci rimarrà nel cuore.
Anche quando la salutiamo dal ponte della nave in partenza, sentiamo che questo è solo un arrivederci. Non un addio.
A presto Singapore...
Un "tea time" assolutamente fantastico.
Gianni
 
Ci spostiamo poco fuori dalla città per la nostra prossima visita: le grotte di Batu.

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È il pomeriggio di una giornata festiva e il sito è gremito di gente: fedeli che si recano ai templi, gente del posto in gita e anche molti turisti.

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Le Grotte di Batu sono una serie di grotte calcaree situate poco lontano da Kuala Lumpur. Queste grotte sono famose per i loro impressionanti templi induisti all'interno e per le spettacolari formazioni rocciose. La storia delle Grotte di Batu risale a migliaia di anni fa, quando vennero utilizzate come rifugi naturali dagli antichi abitanti della regione. Successivamente, nel XIX secolo, i templi induisti furono costruiti nelle grotte, trasformandole in un importante sito religioso per la comunità locale. Oggi, le Grotte di Batu sono una delle principali attrazioni turistiche della Malaysia, attirando visitatori da tutto il mondo per la loro bellezza naturale e il loro significato spirituale.

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All'ingresso del sito campeggia la grande statua di Murugan alta oltre 42 metri. È una delle statue più grandi al mondo raffiguranti questa divinità induista, conosciuta anche come Kartikeya o Skanda, che è considerato il dio della guerra, della saggezza e della vittoria.

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Affrontiamo i 272 ripidi gradini che conducono al luogo sacro.

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In cima all'alta rampa di scale, all'entrata della grande grotta, un'altra statua del dio Murugan, molto più piccola ma variopinta.

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Le Grotte di Batu ospitano una serie di templi induisti dedicati a diverse divinità. Il tempio più famoso è il Tempio di Sri Subramaniam, dedicato al dio Murugan. All'interno delle grotte, ci sono altari e santuari dedicati ad altre divinità induiste, come Ganesha e Hanuman. Questi templi sono luoghi di preghiera e pellegrinaggio per i fedeli indù, ma sono anche aperti ai visitatori che desiderano esplorare la storia e la cultura religiosa della Malaysia.

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Dalla prima grande grotta si sale alla grotta più interna, illuminata dalla luce del sole che filtra da un'apertura nella volta di roccia.

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I templi all'interno delle Grotte di Batu offrono una visione affascinante e variopinta della cultura induista. Ogni tempio ha la sua unicità e caratteristiche bizzarre che catturano l'attenzione dei visitatori. Alcuni templi presentano affreschi colorati e sculture decorate raffiguranti divinità induiste e scene mitologiche. Altri sono adornati con luci e decorazioni luminose, creando un'atmosfera magica e surreale all'interno delle grotte. Inoltre, la combinazione di suoni di campane, canti e il profumo dell'incenso contribuiscono a creare un'esperienza sensoriale indimenticabile per i visitatori.

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Ripercorriamo a ritroso i nostri passi e ritorniamo verso l'apertura della grande grotta.

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Iniziamo la discesa, soffermandoci a osservare i numerosi macachi che vivono liberi nei dintorni delle grotte.

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Questi macachi sono diventati una delle attrazioni più famose per i visitatori, che spesso li osservano mentre giocano, si nutrono o interagiscono tra loro. Però è importante mantenere una certa cautela quando si è vicini ai macachi, perché possono essere curiosi e possono cercare di rubare cibo o oggetti; e a volte possono essere anche aggressivi. Non bisogna dimenticare che sono animali selvatici.

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Al termine di questa bella giornata, ritorniamo verso Port Klang, dove ci aspetta la nostra nave.
Dopo il tramonto il cielo si colora di una luce calda, che ci accompagna dolcemente verso la notte.

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Giorno 93: Penang (Malaysia)

Il mare è assolutamente calmo all'alba, mentre navighiamo nelle acque dello stretto di Malacca, diretti al porto di Georgetown nell'isola di Penang, in Malaysia.

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La città ci appare illuminata dal sole ancora basso sull'orizzonte, che conferisce al paesaggio toni di colore caldi, tendenti all'arancio, mentre il cielo ha un bel colore azzurro nonostante la cappa di calore, già opprimente sebbene sia ancora mattina presto.

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Georgetown è la vivace capitale dello stato di Penang. È famosa per la sua ricca storia coloniale, evidente nell'architettura multiforme, con edifici in stile cinese, indiano e britannico, frutto dei molti e differenti apporti di questo importante crocevia di commerci e di culture.
Fondata nel 1786 dal capitano britannico Francis Light, divenne rapidamente un importante porto commerciale nel sud-est asiatico. La posizione strategica di Georgetown sulla rotta delle spezie contribuì alla sua crescita economica, facendola presto diventare un importante centro commerciale e culturale, attrattivo per immigrati provenienti da Cina, India e molte altre parti del mondo. Questa diversità culturale ha plasmato l'architettura, la cucina e le tradizioni della città.
Durante la seconda guerra mondiale, Penang fu occupata dalle forze giapponesi; in seguito tornò sotto il controllo britannico prima di ottenere l'indipendenza, insieme al resto della Malaysia, nel 1957.
Nel 2008, Georgetown è stata designata Patrimonio dell'Umanità UNESCO per il suo eccezionale valore storico e architettonico. Oggi, continua a prosperare come centro culturale e turistico della Malaysia, attrattivo per i visitatori di tutto il mondo.

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Iniziamo la nostra esplorazione con un luogo strettamente legato all'eredità dell'immigrazione cinese durante il periodo coloniale: il Chew Jetty.

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I jetty a Penang hanno una storia che risale al XIX secolo, quando l'isola era un importante centro commerciale nel sud-est asiatico. Questi moli servivano come punti di attracco per le imbarcazioni che trasportavano merci e persone da e per l'isola. Molti jetty, come il Chew Jetty, hanno origini legate alla migrazione cinese verso Penang. Le comunità cinesi costruirono i loro insediamenti sul mare su palafitte, creando interi piccoli quartieri che si estendono sull'acqua.

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In tempi molto più recenti, con lo sviluppo dell'isola e l'aumento del turismo, i jetty hanno continuato a evolversi per soddisfare le esigenze dei residenti e dei visitatori. Oggi, molti jetty servono non solo come moli di imbarco per piccole imbarcazioni, ma anche come luoghi di incontro, commercio e intrattenimento lungo le coste di Penang. La loro storia e il loro ruolo sociale e culturale continuano a essere parte integrante della vita e della cultura dell'isola.

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Molte sono le testimonianze di quanto fosse importante la comunità cinese nella società cittadina di un tempo: con i suoi ricchi clan di mercanti, con i suoi commerci e i suoi traffici. Una di queste testimonianze è il Leong San Tong Khoo Kongsi, uno dei più antichi clan house cinesi di Penang.

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Il termine "Khoo Kongsi" si riferisce al clan Khoo, che ha origini in Cina e si stabilì a Penang durante il periodo coloniale. La struttura è un esempio impressionante di architettura cinese tradizionale, con preziosi e fini intagli, sculture raffinate, pitture ornamentali e ovunque colori vivaci.

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Il complesso comprende un tempio principale, una sala di preghiera, un teatro e varie altre strutture. Questo clan house serviva non solo come luogo di culto e preghiera, ma anche come centro sociale e amministrativo per il clan Khoo. Durante i suoi giorni di gloria, il Khoo Kongsi era al centro della vita comunitaria cinese a Penang, ospitando feste, eventi culturali e riunioni familiari.

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Oggi, il Leong San Tong Khoo Kongsi è diventato una delle principali attrazioni turistiche di Penang, affascinando visitatori di tutto il mondo con la sua storia ricca e la sua architettura straordinaria.

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Un'altra importante testimonianza è la Pinang Peranakan Mansion, una residenza storica situata nel centro di Georgetown, che ci apre un'affascinante finestra sulla cultura Peranakan, il gruppo etnico nato dai matrimoni misti tra cinesi e malesi durante il periodo coloniale.

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La mansion è stata restaurata accuratamente per riflettere lo stile di vita e l'eleganza della comunità Peranakan nel XIX secolo.

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La residenza è riccamente decorata con mobili antichi, ceramiche, opere d'arte e altri oggetti d'epoca, che offrono un'immersione autentica nella vita dei Peranakan benestanti. I visitatori possono esplorare le diverse stanze della mansion, tra cui la sala da pranzo, la sala da ricevimento, la camera da letto e altri spazi, ognuno arredato con cura per ricreare l'atmosfera dell'epoca.

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La storia della Pinang Peranakan Mansion risale al XIX secolo, quando era la dimora di una famiglia ricca di discendenza Peranakan. Nel corso degli anni, la residenza è passata attraverso diverse proprietà e usi, prima di essere restaurata e aperta al pubblico come museo per preservare e celebrare la cultura Peranakan.

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La Pinang Peranakan Mansion è dunque una delle principali attrazioni di Penang, e offre ai visitatori l'opportunità di immergersi nella storia e nella ricca eredità culturale dei Peranakan attraverso una visita guidata o una passeggiata autonoma attraverso i suoi suggestivi ambienti d'altri tempi.

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Georgetown vanta anche una ricca eredità buddista che si riflette in numerosi templi e monasteri sparsi per la città. Due di questi si trovano nella zona nord, molto vicini tra loro, affacciati sula stessa via, uno di fronte all'altro.
Il primo è il Thai Pak Koong Temple.

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Il Thai Pak Koong Temple, anche conosciuto come Wat Buppharam, è un tempio buddista thailandese. La sua costruzione risale al XIX secolo, quando fu creato per servire la comunità thailandese locale immigrata a Penang.

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Il tempio è noto per la sua architettura tradizionale thailandese e per la sua atmosfera tranquilla e serena. La sua struttura è decorata con colori vivaci, ornamenti dorati e suggestivi dragoni, che riflettono lo stile distintivo dell'architettura sacra thailandese.

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Al centro del tempio si trova una grande sala di preghiera, dove i fedeli si riuniscono per praticare il culto e le cerimonie buddiste. All'interno, sono presenti numerose statue sacre di Buddha decorate con ornamenti dorati e gioielli.

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Uno dei punti focali del Thai Pak Koong Temple è una grande statua di Buddha, che rappresenta il Buddha sdraiato in posizione di meditazione. Questa statua è oggetto di grande venerazione e offerte da parte dei devoti.

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Il tempio è anche circondato da giardini ben curati e da altri edifici sacri, che aggiungono alla sua bellezza e spiritualità una ulteriore valenza. Il Thai Pak Koong Temple è un luogo di pace e riflessione, non solo per la comunità thailandese locale, ma anche per i visitatori e i devoti buddisti provenienti da tutta la Malesia.

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A poche decine di metri si trova il Dhammikarama Burmese Temple, uno dei templi più antichi e significativi di Georgetown; anche la sua costruzione risale al XIX secolo, quando fu fondato dalla comunità di immigrati birmani che si stabilirono nell'area.

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La sua struttura principale è il Kuthodaw Pagoda, una replica in scala ridotta della famosa Pagoda Kuthodaw di Mandalay, in Myanmar. Questa pagoda contiene una serie di 729 piccole stupa, ognuna contenente una pagina delle scritture buddiste, rendendola la "più grande inscrizione di libri del mondo".

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All'interno del complesso del tempio, si trovano numerose statue e dipinti sacri, tra cui immagini del Buddha e di altri importanti figure religiose buddiste. Gli edifici sono decorati con dipinti murali che raccontano storie e insegnamenti buddisti.

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Il Dhammikarama Burmese Temple è anche noto per essere stato visitato dal famoso leader indiano Mahatma Gandhi nel 1929, durante il suo viaggio in Malesia.

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Ai nostri giorni il tempio continua a essere un importante centro religioso e culturale per la comunità birmana di Penang, oltre che una popolare attrazione turistica per i visitatori che desiderano esplorare la ricca eredità buddista dell'isola.

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Prima di ritornare alla nave, attraversiamo il centro storico di Georgetown, con le sue strade strette e le casette colorate in stile coloniale.

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E raggiungiamo il Taman Botani Pulau Pinang, il giardino botanico cittadino.

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Il Taman Botani Pulau Pinang è uno dei giardini botanici più antichi e pittoreschi della Malesia, fondato nel 1884.

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Questo vasto parco si estende su circa 29 ettari e offre una varietà di paesaggi naturali, tra cui giardini tropicali, foreste pluviali, laghi e colline. È un'oasi di tranquillità e bellezza naturale nel cuore della città.

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Il Penang Botanic Gardens è anche un luogo popolare per passeggiate rilassanti, pic-nic in famiglia e osservazione della fauna selvatica, con numerose specie di uccelli, scoiattoli, scimmie e altri animali che popolano il parco. È un luogo ideale per immergersi nella natura e sfuggire al trambusto e al caos della vita urbana.

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Attraversiamo di nuovo tutto il centro storico della città vecchia di Georgetown. Ad ogni angolo una sorpresa: un edificio neoclassico in stile coloniale inglese, un colorato tempio indù, la stupa tondeggiante di un tempio buddista, un antico tempio cinese.

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E raggiungiamo lo Swettenham Pier dove è ormeggiata la nostra nave. Lo storico molo prende il nome da sir Frank Swettenham, un amministratore britannico che fu particolarmente influente nello sviluppo della città durante il periodo coloniale.
Il molo è stato costruito nel 1904 ed è diventato il principale punto di attracco per le navi da crociera e le navi mercantili che visitano Penang.
Il molo è dotato di moderne strutture di servizio e di accoglienza per i passeggeri delle navi da crociera, compresi punti di ristoro, negozi duty-free e servizi di trasporto per esplorare l'isola e i suoi dintorni.

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La nostra permanenza nell'isola di Penang è stata breve, soltanto poche ore. Nel pomeriggio stiamo già navigando lungo la costa dell'isola, godendo del piacevole panorama.

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La sera poi si colora dei caldi colori del tramonto, mentre la nave lascia lo Stretto di Malacca diretta verso il Mare delle Andamane e il Golfo del Bengala: prossima metà Colombo, Sri Lanka.
 
Giorni 94 e 95: navigazione

Due giornate di navigazione in direzione dello Sri Lanka, con rotta lungo le coste settentrionali di Sumatra, fino all'altezza della città indonesiana di Banda Aceh, quindi verso ovest nel Golfo del Bengala.
Tempo variabile, con temperature piuttosto elevate e molta umidità; mare poco mosso.
Abbiamo spostato di nuovo indietro le lancette dell'orologio, per prendere il fuso orario del sub continente indiano a +3 ore e 30 minuti dall'Italia.

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Bravissimo Roberto, foto degne del più famoso fotografo al mondo "Sebastião Salgado".
Commenti alla pari di Alberto Angela.
Sinceri complimenti.
 
Giorno 96: Colombo (Sri Lanka)

Al nostro arrivo nel porto di Colombo, troviamo tempo stabile e soleggiato, ma molto caldo e umido. Nel pomeriggio sono previsti temporali con pioggia anche intensa: per il momento però ci godiamo la bella mattinata di sole.

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La giornata che sta per iniziare sarà piena di nuove cose belle da vedere e da scoprire, ma sarà anche impegnativa e faticosa, a causa soprattutto del caldo intenso. Dovremo adottare qualche accorgimento: assumere un ritmo più lento, prendere qualche pausa, mantenerci idratati. Ma ce la possiamo fare...
Lasciamo l'area portuale e iniziamo il nostro viaggio alla scoperta della capitale dello Sri Lanka.
Il buddismo è una componente significativa della cultura dello Sri Lanka: circa tre abitanti su quattro praticano questa religione. La forma predominante è il buddismo Theravada, che è stato diffuso nell'isola intorno al terzo secolo a.C. dal re indiano Ashoka, influenzando profondamente la cultura, l'arte e la società dello Sri Lanka. E qui si trovano numerosi importanti luoghi sacri buddisti come Anuradhapura, Polonnaruwa, Kandy, Kelaniya.
Noi oggi andremo alla scoperta di questo retaggio culturale e religioso, visitando alcuni luoghi sacri buddisti. E inizieremo con un luogo particolarmente importante: il Kelaniya Raja Maha Viharaya.

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Il sito oggi è molto affollato di fedeli e di turisti perché è un giorno festivo. Molte persone sono venute qui oggi per pregare, per assistere ai riti, per fare offerte e bruciare incenso, per ricevere la benedizione impartita dai monaci.

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Prima di arrivare nel cuore del santuario, dove si trova il tempio e la grande stupa, si incontrano molti tempietti e statue dove i fedeli si raccolgono in preghiera e lasciano in offerta fiori freschi.

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Stato
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