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Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
È giunta ora conferma che a causa della situazione in Ecuador non effettueremo lo scalo a Manta, ma proseguiremo verso Lima Callao, dove sosteremo tre giorni.
È un cambio di itinerario che non arriva certo inaspettato...

Visualizza allegato 1885473
Gentile Roberto,noi dovremmo salire a bordo l'8 marzo da Sidney,si hanno notizie riguardo il rientro attraverso il Canale di Suez?È possibile per te informarti se è già stato fatto un itinerario diverso? Non voglio imbarcarmi senza sapere cosa succederà...e per il momento in agenzia non si sa julla.Grazie se potrai rispondere
 
Non sara’ neppure facile trovare una soluzione se non il rientro circumnavigando l’Africa.
Buonasera Roberto ,ti avevo appena fatto una domanda sul rientro quando ho appena letto la comunicazione...significa che saltano escursioni e fare il rientro circumnavigando l'Africa significa non scendere per quanti giorni? La crociera durerà di più? Verrà applicata una cifra in compensazione? Appena hai notizie puoi postarle?
 
Sono le 20 quando la nave lascia il porto di Callao dopo tre giorni di permanenza. Sono state giornate intense, ricche di esperienze e di incontri, che ci hanno mostrato una realtà interessante e contraddittoria. Giorni che ci hanno lasciato sicuramente dentro qualcosa: ma in ogni vero viaggio è così. Deve essere così.

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Mentre la nave scivola lenta sull'acqua scura, allontanandosi dalle rive, vediamo le luci della città affievolirsi sempre più lontane, con la sagoma scura dell'isola di San Lorenzo che ci scorre accanto.

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Poi è solo buio e mare. La superficie all'apparenza metallica della superficie dell'oceano, il cielo nuvoloso e senza stelle, il bagliore di luci lontane è tutto ciò che rimane della metropoli che ci ha ospitato per tre giorni... e che rimarrà nei nostri ricordi.
 
Gentile Roberto,noi dovremmo salire a bordo l'8 marzo da Sidney,si hanno notizie riguardo il rientro attraverso il Canale di Suez?È possibile per te informarti se è già stato fatto un itinerario diverso? Non voglio imbarcarmi senza sapere cosa succederà...e per il momento in agenzia non si sa julla.Grazie se potrai rispondere

A bordo non si sa nulla di certo. Si sentono voci, la gente ne parla, ma sono solo ipotesi, illazioni, chiacchiere insomma. Di certo non c'è nulla.
 
Buonasera Roberto ,ti avevo appena fatto una domanda sul rientro quando ho appena letto la comunicazione...significa che saltano escursioni e fare il rientro circumnavigando l'Africa significa non scendere per quanti giorni? La crociera durerà di più? Verrà applicata una cifra in compensazione? Appena hai notizie puoi postarle?
Non si sa...
Certamente se ho qualche notizia la riporto subito
 
Giorno 25: navigazione

Giornata di navigazione lungo le coste meridionali del Perù, in direzione di Arica dove arriveremo domani mattina.
La scorsa notte abbiamo spostato in avanti le lancette dell'orologio e ci troviamo dunque a -5 ore rispetto all'Italia. La prossima notte nuovo spostamento per allinearci con l'ora del Cile: -4 dall'Italia.
Cielo poco nuvoloso, temperatura gradevole, mare tranquillo con un leggero accenno di onda lunga. In mattinata avvistate alcune orche.

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Inserendo i dati di navigazione, noto che nei prossimi scali non figura più Valparaiso.
Errore del sistema? Cambio di scalo a causa degli incendi che stanno purtroppo interessando quella zona?
Come diceva una vecchia canzone: lo scopriremo solo vivendo...
 
Giorno 26: Arica (Cile)

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La nave arriva ad Arica di buon mattino e la giornata si preannuncia già serena e luminosa. L'aria è tersa e la temperatura quasi fresca.
La destinazione del nostro viaggio oggi è il deserto. Il deserto più arido della terra: il deserto di Atacama.
Lasciamo la città per inoltrarci in un territorio arido e inospitale. Oltrepassiamo la valle di Azapa, famosa per i suoi geoglifi, raffiguranti animali, uomini, figure astratte, opera di antiche popolazioni indigene vissute qui migliaia di anni fa, e cominciamo a salire verso gli altipiani.

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La nostra prima sosta è in località Pampa de Chaca. Qui sorge l'opera "Presencias tutelares" dello scultore cileno Juan Díaz Fleming, inaugurata nel 1997. Il complesso, che intende commemorare le prime culture che si sono insediate in questa zona, è composto da una struttura emisferica con una spirale incisa chiamata Gli Antenati e due figure verticali chiamate L'Origine della Stirpe, la cui forma è un'astrazione del corpo umano.

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Il sito, sperduto nel mezzo di una landa desolata, è certamente suggestivo e, al di là di ogni giudizio estetico, possiede una innegabile potenza evocativa.
 
Proseguiamo, addentrandoci sempre più nel deserto. Aridi altopiani si alternano a profonde fenditure entro le quali scorrono, durante la stagione delle piogge sulla cordigliera andina, impetuosi torrenti, che permettono nei fondovalle la crescita di qualche forma di vegetazione.

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Le precipitazioni di pioggia invece sono quasi completamente assenti. In geografia, secondo criteri generali, si considera un deserto un territorio dove le precipitazioni medie annuali siano inferiori a 250 mm di pioggia. Nel deserto di Atacama le precipitazioni medie annuali sono di 0,5 mm...

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Il panorama è grandioso e affascinante. Stupisce di vedere qua e là un cactus candelabro resistere stoicamente in mezzo a tanta aridità.

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Un'altra cosa che lascia abbastanza stupiti è come ci si possa ritrovare in alta quota quasi senza rendersene conto.
L'impressione infatti è quella di muoversi relativamente in piano. Con qualche salita e discesa naturalmente, ma cosa di poco conto: qualche centinaio di metri. In fondo siamo partiti da Arica che è sul livello del mare...
E invece... no!

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1800 metri, poi 1500, poi 2300, poi 2700... ma no, non è possibile.
Invece sì, e alla fine si scende (e dico proprio si scende con una lunga e tortuosa discesa) al villaggio di Codpa: altitudine 2400 metri sul livello del mare.
 
Codpa è un piccolo villaggio situato nella valle omonima, a un centinaio di chilometri a est di Arica, nella regione del Cile chiamata Norte Grande. È noto per le bellezze naturali del suo territorio, per i suoi terreni agricoli fertili, sebbene si trovino in pieno deserto, e per le sue antiche tradizioni culturali. Il villaggio è circondato da montagne e valli che offrono viste panoramiche spettacolari. È anche famoso per il suo vino di alta qualità prodotto localmente e per i suoi frutteti.

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Il villaggio, con le sue case modeste e semplici è raccolto attorno alla antica chiesa di San Martino.

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Ritorniamo ad Arica, dove, prima.di tornare in nave, facciamo quattro passi.
La città conserva molti edifici di interesse storico e architettonico, tra cui la Cattedrale di San Marco, costruita con una combinazione di stili gotico e neoclassico, su progetto di Gustave Eiffel; l'edificio della Dogana, sempre di Eiffel; il Morro de Arica, una collina che offre una vista panoramica sulla città e sul mare.

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La regione di Arica fu abitata da diverse culture precolombiane, tra cui i Chinchorro, noti per le loro pratiche di mummificazione tra le più antiche del mondo, e i Tiwanaku. Gli spagnoli arrivarono nella regione nel XVI secolo e fondarono la città di San Marcos de Arica nel 1541. La città divenne un importante centro coloniale spagnolo e un punto di partenza per le spedizioni alla ricerca di ricchezze minerarie e importante porto per l'esportazione di minerali, soprattutto argento.
Arica svolse un ruolo cruciale durante la Guerra del Pacifico (1879-1884), il conflitto tra il Cile, il Perù e la Bolivia per il controllo delle ricchezze minerarie della regione. La città fu teatro di numerose battaglie, tra cui la famosa battaglia di Arica nel 1880, che si concluse con la conquista di Arica da parte del Cile.
Alla fine di questa lunga guerra il Cile, grazie anche alla neutralità dell'Argentina premiata con importanti cessioni territoriali in Patagonia, sconfisse gli alleati Perù e Bolivia, che persero tutti i territori contesi e la Bolivia anche l'accesso al mare, e si assicurò un territorio importantissimo per l'attività di estrazione dei minerali: dapprima fosfati, poi rame, ora anche litio.
Arica è al centro di un'area fortemente sismica ed è stata colpita da gravi terremoti nel corso della sua storia. Nel 1868, la città subì una devastante crisi sismica che causò gravi danni. Più recentemente, nel 2014, un terremoto di magnitudo 8,2 ha colpito la regione, causando gravi danni.
Oggi, Arica è una città moderna e vivace, di 176.000 abitanti, che conserva tracce della sua ricca storia e della sua importanza come porto commerciale e centro culturale nella regione settentrionale del Cile.
 
Ciao Roberto e Alessandra, siete riusciti a farci vivere questa vostra esperienza unica.
Una descrizione dettagliata completa e quasi commovente, questa escursione, forse anche un pò faticosa, ci sembra, tra quelle che voi ci avete magistralmente descritto, forse la più coinvolgente e affascinante.
Restiamo in trepidante attesa che ci descriviate le vostre prossime tappe.
 
Stato
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