- Sala del Maggior Consiglio -
"Era il luogo dove si tenevano le assemblee del più importante organo legislativo dello stato veneziano. Il Maggior Consiglio, un organismo molto antico, formato da giovani veneziani di 20 anni che rimanevano in carica 1 anno, ma che potevano essere rieletto e le assemblee presiedute dal Doge e la Signoria.
Le riunioni si tenevano principalmente di domenica ed erano precedute dal suono della campana di San Marco. La Signoria ed i 10 avevano il compito di controllare che le riunioni si tenessero a porte chiuse e che nella sala non venissero portate armi.
Durante le assemblee, sia sul ponte della Paglia che in piazza si formava uno schieramento di guardie armate, che rimanevano in attesa sotto la Loggia del Campanile.
È in questa sala che si svolgeva anche l'elezione del Doge, almeno nella sua fase iniziale, per poi concludersi nella Stanza dello Scrutinio.
Le procedure erano molto complesse e lunghe, si alternavano votazioni ed estrazioni a sorte. Venivano poste in un'urna un numero di ballotte corrispondente a quello dei nobili presenti e su 30 di queste, veniva segnata la parola " lector". Chi riceveva questa scritta, rimaneva, gli altri uscivano dalla stanza.
Nell'ugual modo venivano scelti gli elettori, che a loro volta dovevano nominare 40 " lectores"; con estrazione quest'ultimo venivano ridotti a 12; i quali eleggevano 25 persone, ridotte a 5 con ulteriore ballottaggio.
Costoro eleggevano 43 persone, ridotte a 11 con ennesima estrazione. Questi 11 eleggevano i 41 elettori del Doge, il quale poteva essere eletto con un minimo di 25 voti.....ho terminato di dare i numeri!!!! [emoji23]....ma è interessante sapere queste procedure in uso tempi addietro, forse anche loro temevano brogli e contaminazioni e/o preferenze politiche di voti legate alle persone. In poche parole.. corruzione. Con questo arzigogolato procedimento si anullavano, per volere del fato ogni possibile contaminazione...almeno lo spero.
Ora veniamo alla stanza....
È qualcosa di indescrivibile la sua grandezza, immensa!!!
Particolarmente ricco il soffitto, carico di tele dipinte e racchiuse in preziose cornici dorate è tutto magnifico!
Posso immaginare lo stupore di allora, a chi si apprestava a varcarne la soglia...non sai da che parte volgere lo sguardo...sopra, di lato e alle finestre....si, perché da qui si ha una splendida vista sull'intero cortile interno..
Peccato non poter guardare dalle finestre poste sull'altro lato, sono sigillate...avremmo visto il canale della Giudecca, l'isola di San Michele, la Punta della Dogana e la Chiesa della Salute.
Dopo il disastroso incendio che coinvolse quest'ala del Palazzo, la Signoria diede incarico ai Procuratori di San Marco, che coinvolsero numerosissimi pittori del momento, vi lavorarono: Michelino da Besozzo, Gentile da Fabriano, Antonio Veneziano ed in seguito si aggiunsero, Jacopo Tintoretto, Paolo Veronese, Jacopo Palma il Giovane.
- Il trionfo di Venezia - di Paolo Veronese
- Venezia incoronata dalla Vittoria trionfa sulle città soggette - di Jacopo Palma il Giovane
Nella zona immediatamente sotto il soffitto vi è un fregio che corre lungo tutte le pareti, che raffigura i primi 76 Dogi di Venezia. Si tratta di una serie di ritratti per lo più immaginari, commissionati a Jacopo Tintoretto ma eseguiti in gran parte dal figlio Domenico.
Uscirete sicuramente estasiati da questo luogo ed ancora increduli della magnificenza che è stata Venezia antica, così potente da lasciare un segno indelebile.
Accanto alla Sala del Maggior Consiglio, si susseguono una serie di sale: la Sala della Quarantia Civile Nuova, la Sala dello Scrutinio, la Sala della Quarantia Criminal....
....e ci avviciniamo così, attraverso queste sale a quel tratto di percorso nel Palazzo che ci avvicina alla Prigioni.
Assolutamente una sorpresa nella sorpresa. Avevo letto che per le Prigioni occorreva un permesso speciale e che la visita era esclusivamente su prenotazione. Non rientrando nel nostro orario di arrivo a Venezia a malincuore non la prenotai.
La sorpresa, vedendo il cartello che indicava il percorso, ci siamo incamminati pensando comunque che saremmo arrivati vicini, ma che l'accesso ci fosse negato.
Vediamolo insieme...
Arriviamo così a dare uno sguardo lungo le finestre del corridoio....eh, si! È proprio lui...il Ponte dei Sospiri...
Attraverso un corridoio, lo stesso che tantissimi prigionieri percorsero, si giunge sino al ponte....
Un po' di storia...
Progettato dal Rusconi, continuato dal Da Ponte e terminato da Antonio e Tommaso Contin, il ponte fu costruito per unire al Palazzo Ducale il nuovo edificio adiacente destinato alle Prigioni Nuove. È chiuso e coperto e rivela nell'apparato decorativo esterno un gusto che anticipa le novità barocche.
Ornato da un bassorilievo raffigurante la Giustizia, il suo nome " dei sospiri" non ha origine antica, ma è stato coniato solo nella letteratura del secolo scorso.
Le Prigioni Nuove furono costruite sulla base di un progetto del Da Ponte, e furono realizzate e finite all'inizio del 600.
E lo percorriamo...con nostra grande sorpresa dall'interno...con un altro spirito, quello di curiosità e di stupore anche, per aver potuto vivere questa esperienza, la più sentita della giornata. Forse perché più incredula dato che avevamo perso ogni speranza di esserci. .. diversamente da chi, da prigionieri perdeva ogni speranza di ritornare indietro verso la libertà.
Le immagini sono crude e diverse da ciò che abbiamo potuto vedere dall'altra parte...di là è il Paradiso....di qua l'inferno.
Il percorso molto lungo si snoda attraverso corridoi in cui si aprono le celle, buie, anguste e dove sui muri ci sono le scritte lasciate dai prigionieri.
Si può scegliere il percorso breve o quello completo. Uno sguardo all'orologio ci fa decidere per quello breve, il biglietto d' ingresso comprende altri musei ed il tempo è tiranno.
Ripercorriamo così a ritroso il ponte per infilarci nuovamente a Palazzo ed attraverso altre vie, siamo all'aperto nel cortile.
- Cortile dei Senatori -
Questo cortile costituiva il luogo in cui si radunavano i Senatori prima di entrare nelle assemblee. La facciata venne costruita all'inizio del XVIsec.attribuita a Giorgio Spavento. Al primo piano è alleggerita da una sequenza di finestre con colonne e timpani decorate a marmi policromi.
Di fronte si trova il cosiddetto O Foscari che costituiva anticamente l'unica e tratta fortificata al vecchio castello. Sulla testata del porticati, sul lato opposto alla porta della Carta, si trova l'Arco Foscari, una struttura ancora di sapore goticheggiante. In alto una serie di pinnacoli con le statue di San Marco e le Arti liberali.
- Scala dei giganti -
Progettata da Antonio Rizzo, la sua denominazione deriva dalle 2 statue in pietra con Marte e Nettuno di Jacopo Sansovino, poste sul parapetto. La struttura è rivestita in marmo ed alleggerita da una serie di decorazioni a basso rilievo.
Usciamo così da questo scrigno di bellezze attraverso la Porta della Carta...
Il cielo finalmente è tersi, le nuvole ed il grigiore sono svanite ed un timido sole riscalda tutta la Piazza, ancor più gremita di persone da quando l'abbiamo lasciata, poche ore prima.
I nostri passi ci porteranno laggiù, su fondo verso la nostra nuova meta......
Continua.....