Domenica 27 gennaio 2018 ci svegliamo abbastanza presto verso le 7:30, durante la notte ho sofferto gli effetti del jet lag e alle 5 del mattino mi sono svegliato e sono rimasto a rigirarmi nel letto per circa un’ora. Nonostante ciò mi sento riposato e impaziente di uscire a esplorare Miami. Dopo la doccia scendiamo alla Lobby e andiamo al Brisa Restaurant per fare una abbondante colazione. La sera prima per evitare la ressa che si era creata con gli ascensori eravamo scesi a piedi tramite le scale esterne, uno dei pochi vantaggi di alloggiare al primo piano, ed eravamo passati dalla terrazza della zona piscina, quindi abbiamo deciso di rifare lo stesso percorso per vederla con la luce del giorno. Quando usciamo fuori ci accorgiamo che purtroppo il meteo è migliorato solo di poco, il cielo è ancora nuvoloso anche se non sembra minacciare pioggia e fortunatamente fa più caldo.
Questa invece è la vista che si gode dal terrazzo.
Dopo questa breve deviazione andiamo direttamente al ristorante entrando dall'ingresso esterno e appena ci sediamo al tavolo per fare colazione subito arriva un cameriere che ci propone della spremuta d’arancia che accettiamo e del caffè americano che gentilmente rifiutiamo, a lui consegniamo anche due dei quattro ticket ricevuti il giorno prima. La colazione è al buffet quindi ci alziamo per servirci, abbiamo l’imbarazzo della scelta tra la colazione continentale e la classica colazione fatta di croissant, brioche, fette di pane bianco, burro e marmellate varie nel più classico stile da crociera e c’è anche la nutella.
Dopo colazione risaliamo in camera, stavolta con gli ascensori e dopo aver preso zaino e borsa usciamo ad esplorare Miami in autonomia. Per la prima parte della giornata abbiamo in programma di andare a South Beach, l’idea è di andarci in autobus prendendolo all’Omni Terminal che sta a 300 metri sulla sinistra uscendo dall’Hilton ma, sorpresa........................ è in corso di svolgimento una sorta di maratona cittadina che passa proprio accanto all’Omni Terminal sulla NE 15th Street, quindi il percorso degli autobus è stato deviato per questa mattina e quindi non effettuano le fermate.
Noi comunque acquistiamo i biglietti ai distributori automatici a 2,25 dollari ciascuno, ne acquistiamo 4 in previsione del ritorno poi andiamo sotto la tettoia della stazione degli autobus dove un impiegato del servizio di trasporto pubblico ci chiede di quale Metrobus intendevamo servirci. Gli rispondo che volevamo prendere il 120 per andare a South Beach e il tipo mi spiega che dobbiamo spostarci alla fermata di Government Center utilizzando il Metromover, un sistema di treni sopraelevati che circolano su monorotaia sotto forma di vagoni singoli o accoppiati, gestiti elettronicamente e senza guidatore, che collegano e permettono di raggiungere velocemente determinati punti del centro città. Si tratta di mezzi che compiono percorsi relativamente circolari, definiti loop.
Niente di più facile perché la fermata è proprio lì, sopra le nostre teste, dobbiamo solo salire le scale mobili e oltretutto questo comodo sistema di trasporto è pure gratuito. Le stazioni sono strutture moderne ma essenziali, con tettoia aperta ai lati, panche e un display digitale in supporto all'annuncio vocale che indica la provenienza e la destinazione di ogni vagone.
I treni transitano con una frequenza di 1 minuto e mezzo nelle ore di punta e 3 minuti negli altri momenti della giornata. Oltre a collegare uffici, edifici pubblici e residenziali, per i lavoratori residenti è un’ottima soluzione per i turisti per fare un giro panoramico cittadino da un punto di vista privilegiato. Come in tutti locali e mezzi pubblici di Miami l’aria condizionata è al massimo quindi per il momento teniamo le giacche leggere che abbiamo indossato stamattina e ci godiamo la vista dall'alto sulle strade di Miami passando in mezzo ai grattacieli. Arriviamo in pochi minuti alla nostra destinazione dopo 7 fermate, scendiamo al piano strada tramite le scale mobili e svoltiamo a destra per raggiungere la fermata del Metrobus, a poche decine di metri, come ci era stato indicato. Il bus numero 120 Beach Max Aventura che arriva a Miami Beach è una sorta di trasporto veloce che fa pochissime fermate.
I cartelli con il simbolo delle palme come questo indicano invece le fermate di un altro sistema di trasporto gratuito di Miami, il tram su gomma o, come lo chiamo qui, Trolley, un mezzo di trasporto tradizionale che permette di raggiungere le maggiori zone di interesse della città utilizzando una delle 11 linee disponibili, ce ne sono altre 4 che servono la sola zona di South Beach che prendono il nome di Trolley Miami Beach e sono attive dalle 6 del mattino alla mezzanotte.
Mentre aspettiamo il nostro mezzo di trasporto passa un tipico scuola bus americano, molto caratteristico.
Quando finalmente arriva il nostro autobus assistiamo ad una scena di grande civiltà che raramente mi capita di vedere dalle nostre parti. Alla fermata c’è un disabile su una sedia a rotelle a cui manca una gamba, appena l’autobus si arresta viene subito azionata una passerella ribaltabile, l’autista nel frattempo lascia il posto di guida e predispone il posto riservato ai disabili, poi scende dal mezzo per spingere la sedia e posizionare il passeggero nella postazione a lui riservata aiutandolo ad allacciare la cintura di sicurezza per poi tornare al suo posto e ritirare su la passerella. In questi pochi minuti tutti abbiamo aspettato pazientemente la conclusione di quest’operazione sul marciapiede prima di salire. Ed ecco il nostro “amico” seduto sulla sua sedia comodamente al suo posto.
L’autobus per raggiungere South Beach fa un giro largo passando da Little Havana, notiamo che di mattina i locali sono tutti chiusi. Il bus torna indietro imboccando la MacArthur Causeway e per raggiungere South Beach dobbiamo attraversare l’omonimo MacArthur Causeway Bridge con alla nostra destra il porto di Miami e le navi da crociera schierate una dietro all'altra, c’è anche l’Allure of the Seas la nave di Royal Caribbean che assieme alle gemelle condivide il primato di navi da crociere più grandi del mondo (mi scuso per il riflesso delle vetrate sulla foto).
Noi scendiamo non appena l’autobus svolta in Washington Avenue e da qui raggiungiamo a piedi Ocean Drive che dista meno di 300 metri dalla fermata. Ocean Drive può tranquillamente definirsi la vetrina di South Beach poiché è la strada che la contraddistingue maggiormente seguendo la costa per 2,1 chilometri dalla 15th Street a South Pointe Drive. Questa è l’area del divertimento per eccellenza, ricca di locali diurni e notturni e dove si incontra ogni tipo di personaggi eccentrici, dai culturisti alle belle donne con fisici da modelle, dagli esibizionisti che girano in tenuta da spiaggia ai ricconi benestanti che guidano auto sportive ad un’andatura da tartaruga oppure sgasano e accelerano per farsi notare.
Ma l’isola di Miami Beach è famosa soprattutto per il suo litorale che si estende per 16 chilometri con le caratteristiche palme e fare da contorno. La spiaggia è la nostra prima destinazione anche se a causa del meteo oggi non sarà possibile fare il bagno. Ci si accede tramite una delle decine di passerelle che dalla strada portano al mare. Non c’è molta gente sulla spiaggia, forse perché è ancora presto oppure perché il vento è fastidioso e il mare è agitato, lungo il litorale spiccano le postazioni colorate dei bagnini e ci passa accanto anche un mezzo di soccorso. I gabbiani hanno individuato delle persone che hanno in mano del cibo e li seguono in volo nella speranza di un facile boccone. Il mare comunque affascina anche quando è molto agitato, rimaniamo in contemplazione per qualche minuto poi torniamo sui nostri passi per incamminarci su Ocean Drive.
Su entrambi i lati è presente un ampio marciapiede che dal lato interno è la via d’accesso ai ristoranti, locali, bar e hotel, mentre dall’altro lato guarda la spiaggia. South Beach è rinomata anche per l’Art Deco dei suoi edifici che negli anni 20 riprendevano lo stile chic predominante all’Exposition Internationale des Artes Décoratifs di Parigi del 1925. La maggior concentrazione al mondo di questi raffinati edifici si trova in particolare lungo Ocean Drive. Sono tantissimi e manifestano l’interpretazione che è stata data a Miami dello stile architettonico presentato in Francia e sviluppatosi in altre parti del mondo. La versione realizzata in Florida si avvale di motivi come fenicotteri, soli, simboli nautici e geometrici. Negli anni settanta è stata intrapresa una campagna a tutela di questo patrimonio artistico ed ora il quartiere è incluso nel registro dei luoghi storici.
Lungo Ocean Drive incrociamo alcuni edifici rappresentativi di questo stile come il Beacon Hotel con decorazioni astratte che si sviluppano in altezza, sulle finestre del piano terra e con un fenicottero inciso nella porta a vetri dell’atrio o il Colony Hotel con la sua insegna imponente.
Ovviamente accanto a noi sulla strada transitano tantissime auto sportive di lusso, le più comuni sono le Mustang e le Corvette ma non mancano le più belle sportive italiane: Ferrari, Lamborghini e anche tante Maserati. Ci sono anche i caratteristi taxi gialli della Ford che qui vanno per la maggiore.
Lungo la strada incrociamo altri 4 italiani del nostro gruppo che alloggiano all’Hilton, una giovane coppia di pugliesi e una coppia più anziana di toscani, si sono conosciuti in hotel è hanno deciso di condividere una corsa in taxi per raggiungere South Beach. Ci aggreghiamo a loro e proseguiamo la nostra piacevolissima passeggiata, anche il meteo sta migliorando e spunta pure il sole che comincia a scaldare la giornata. Entriamo all’Art Deco Gift Shop dove acquistiamo i primi souvenir e poi proseguiamo con alla nostra destra il Lummus Park luogo ideale dove fare attività sportiva all’aperto oppure semplicemente passeggiare all’ombra delle palme.
continua..........................