Mercoledì 26 Agosto, siamo al quarto giorno di crociera e siamo in arrivo a Izmir o Smirne dove lo sbarco è previsto per le ore 9.00. La sera prima all'ufficio escursioni abbiamo prenotato tutti e sei per Efeso (IZM02) al costo di € 62,90 a persona. E' la seconda e ultima escursione guidata che faremo con MSC. Per andare a Efeso il fai da te è un pochino rischioso dal momento che partendo da Izmir bisogna percorrere circa 80 km per raggiungere Efeso. Il nostro punto d'incontro è al Tiger Bar al ponte 6 per le ore 8:30 quindi anche questa mattina ci svegliamo presto per fare la colazione in camera e poi prepararci. Affacciandomi al balcone vedo che siamo già in vista della costa quando mancano 10 minuti alle 8:00.
Abbiamo diversi "ospiti" che volano tutt'intorno alla nave
Anche gli altri sono già tutti svegli
Alle 8:30, puntuali, arriviamo al Tiger Bar dove ci assegnano il numero 13, questa volta sull'autobus saremo solo italiani. Izmir è una città della Turchia centro occidentale molto moderna e vivace, la terza di tutta la Turchia per numero di abitanti, ben 4 milioni. Avvicinandoci al porto si notano subito i moderni grattacieli che caratterizzano la skyline di questa grande città. Dopo gli ormai noti controlli scendiamo per la prima volta sul suolo turco, confesso che ero molto emozionato.
Subito fuori dal porto troviamo gli autobus già in attesa, saliamo sul nostro, il numero 13 e facciamo la conoscenza della nostra guida, una giovane e simpatica ragazza turca di nome Guyus. Confesso che non so esattamente come si scrive ma suonava più o meno come ho scritto. Partiamo quasi subito, ci aspettano parecchi chilometri di trasferimento per arrivare nel distretto di Selçuk. La nostra guida inizia con illustrarci la città di Izmir e quello che offre per poi passare a spiegarci come vivono i turchi, parlandoci della religione, del lavoro, della politica e di vari aspetti curiosi della società turca. Prima di arrivare a Selçuk facciamo una sosta ad una stazione di servizio per usufruire delle toilette. Approfitto per acquistare un paio di bottiglie d'acqua al banchetto di una ragazzina che urla a squarciagola. Siamo i primi ad arrivare ma non saremo i primi a ripartire, un paio di persone si attardano al cellulare facendoci perdere alcuni minuti. Finalmente arriviamo a Efeso dopo aver attraversato la cittadina di Selçuk. La guida ci spiega che entreremo da un lato per poi uscire dall'altra parte di Efeso dove ci attenderà il nostro autobus e ombrellino alla mano, che serve anche come segnale identificativo per il nostro gruppo, si avvia verso l'entrata. Veloce distribuzione dei biglietti e poi, passati i tornelli, entriamo a Efeso, una delle località archeologiche più frequentate di tutta la Turchia. Efeso oggi è in territorio turco ma era un'importante e ricca metropoli greca dell’Asia Minore quando Atene era ancora politicamente poco influente e Roma neppure esisteva. Efeso fu fondata da coloni greci provenienti dal Peloponneso attorno al XI secolo. A Efeso era radicato il grande culto di Artemide (Diana) la grande madre dea della fecondità. Il grande tempio a lei dedicato fu edificato a circa 3 km dalla città e, per le sue enormi dimensioni e la splendida architettura, fu considerato una delle sette meraviglie del mondo antico. Oggi di quell'enorme edificio è rimasto ben poco. Efeso fu sede anche di un’importante scuola filosofica dove insegnò Eraclito, a cui si deve la teoria del divenire (panta rei).
La nostra escursione inizia da Porta Magnesia e dall'Agorà superiore centro politico della città
Nelle vicinanze troviamo l'Odeon o teatro piccolo, dove si riuniva il consiglio cittadino, capace di contenere 1.400 persone.
Seguito dal Prytaneon ovvero il municipio
Il sole picchia forte e il riverbero della luce che si riflette sulle pietre e sui marmi bianchi accentua la sensazione di caldo soffocante, durante una delle soste in cui la guida ci illustra i monumenti che stiamo visitando approfitto del suo ombrellino per qualche secondo di ombra.
La nostra escursione prosegue in discesa lungo la via dei Cureti, la marea umana in visita e efeso è impressionante, risulta difficile sia muoversi che fotografare con visuale libera gli antichi edifici di questa suggestiva città.
Ai lati della via dei cureti si susseguono importanti edifici storici tra cui la fontana di Traiano di epoca romana e a seguire l'ingresso alle terme di Scolastica e il tempio di Adriano
La via dei Cureti termina di fronte alla monumentale biblioteca di Celso, il monumento più significativo di Efeso, realizzata in onore di Tiberio Giulio Celso Polemeano, illustre senatore romano, da suo figlio, Gaio Giulio Aquila, che lasciò in eredità alla città il denaro per acquistare i libri. La biblioteca, che rappresenta anche il monumento sepolcrale dello stesso Celso, è caratterizzata dalla pregevole decorazione della facciata interamente ricomposta durante il restauro. Sulla facciata sono presenti quattro nicchie che accolgono le statue celebranti le virtù di Celso: sophìa, areté, èunoia ed epistème (saggezza, virtù, benevolenza e sapienza).
Di fianco alla biblioteca troviamo la porta di Mazzeo e Mitridate
Qui la nostra guida ci concede dieci minuti per le foto ricordo
Oltre la porta di Mazzeo e Mitridate inizia la via marmorea nei cui pressi si trova l’agorà inferiore con i suoi porticati, centro commerciale della città.
Sulla collina a fianco sorge l’imponente teatro capace di 25 mila spettatori, uno dei più grandi e meglio conservati dell’antichità, creato da Lisimaco, generale ed erede di Alessandro Magno, nel 271 a.C. La guida si ferma all'ombra di un albero per illustrarne l'architettura, capisco che anche a causa delle persone anziane non andremo in cima a vederlo da vicino per cui mi allontano dal gruppo per salire a fotografare il grande teatro. In effetti la scalata non è per nulla agevole soprattutto per le persone anziane. Come dimostra anche la vista dall'alto. Il teatro è davvero impressionante per le sue dimensioni.
Ridiscesi gli alti gradini del teatro ritorno sui miei passi ma ho ormai perso il gruppo, poco male, siamo ormai giunti alla fine dell'escursione di Efeso, giusto il tempo di una foto all’Arcadiana, la lunga strada che conduceva al porto e poi svolto a destra dirigendomi verso l'uscita.
Passati i tornelli il piazzale è pieno di negozi di souvenir ma soprattutto c'è un enorme parcheggio con decine e decine di pulman in attesa, trovare il nostro non è affatto agevole, alla fine dopo 5 minuti a girare lo scorgo nei pressi di un albero con mia moglie visibilmente preoccupata ad attendermi. Poco dopo ripartiamo per fare ritorno a Izmir.
Continua..............