Domenica, 19 ottobre 2014 - Costanza
L'arrivo a Costanza è previsto per le ore 8 e la partenza alle 18.
Dal momento della prenotazione della crociera, questo porto è stato quello che mi ha dato più preoccupazioni. Le informazioni che avevo ricavato dal sito non erano certo incoraggianti. Il nulla da vedere e, soprattutto, una città pericolosa con alto rischio di furti.
Per fortuna, però, giusto una settimana prima di partire, il resoconto fatto da Mariella e confermato da Cristina, mi ha tranquillizzato, soprattutto per quanto concerne la sicurezza del posto e, questo, vista la condizione di mia moglie era la cosa principale. Dunque mi organizzo e cerco di studiare Costanza in modo da poter visitare le cose di maggior interesse.
L'arrivo avviene puntuale. L'ingresso nel porto è segnalato da due fari, uno rosso a destra, l'altro verde a sinistra.
Costanza, a quanto narra la leggenda, fu uno dei porti in cui si rifugiarono gli Argonauti per fuggire da Aiete re della Colchide al quale avevano sottratto il vello d'oro. A quanto pare il nome originario della città, Tomis, sarebbe legato ad un tragico episodio del racconto che coinvolge Medea...meglio sorvolare.
Fondata dai greci, Tomis passò poi sotto la dominazione romana nel 29 a.c. Fu poi Costantino che, ampliata e fortificata la città, le diede il nome della sorella, con il quale è oggi conosciuta, Costanza appunto. A partire dall' VIII secolo cominciò un lungo periodo di declino a seguito delle invasioni slave. Solo nella seconda metà del 1800, con il passaggio sotto la Romania, la città cominciò una ripresa che all'inizio del XX secolo la vide diventare una località balneare alla moda, tanto da essere meta di molte famiglie reali europee.
Dopo il "pistolotto" storico, veniamo a noi.
Scendiamo dalla nave con calma, verso le 9.30. La Msc mette a disposizione una navetta (al costo di € 6,90) che porta sino al centro città, ma noi decidiamo di non usufruirne. A piedi ci vorranno 15-20 minuti, la giornata sebbene piuttosto fredda la mattina, si prospetta molto soleggiata, quindi, gambe in spalla...
Per uscire, all'interno del terminal, bisogna mostrare un documento valido, carta d'identità per gli italiani, passaporto per gli extracomunitari, come mia moglie, moldava di nazionalità, anche se ormai italiana d'adozione. Per lei il controllo è piuttosto rigido, e ci mettiamo diversi minuti prima che le pongano il visto.
Eh sì, siamo in Romania...i negozi di souvenir nel terminal puntano sul personaggio romeno più famoso...[smilie=dracula_04[:
[IMG]http://i324.photobucket.com/albums/k324/giowallace76/costanza/PA190563_zps7f9f3154.jpg[/IMG]
ci incamminiamo
L'uscita dal porto è la parte più lunga.
All'uscita dal porto c'è una specie di guardiola presidiata dalla polizia che, comunque non controlla nulla, il passaggio è libero.
Subito avanti a noi si staglia questa statua...
trattasi di Anghel Saligny, l'ingegnere progettista del ponte ferroviario sul Danubio a Cernavodă, inaugurato nel 1895 ed all'epoca il più lungo d'Europa (4.037 m.) (wikipedia).
Noi prendiamo la strada che passa a sinistra della statua, in leggera salita e, dopo una decina di minuti arriviamo al parco archeologico, ben tenuto e pulito dove incontriamo, prima, il notevole Monumento alla Vittoria (1968)
A fianco del monumento si trovano i resti delle mura romane del III secolo e resti di sculture, sempre di epoca romana
In questa zona cambiamo qualche euro in moneta locale, il leu e ci dirigiamo verso....
direi Roma....
ed eccoci arrivati...
Durante il cammino, anche qui, come mi è capitato di vedere in quasi tutti i paesi stranieri, il made in Italy (magari un po' finto) attira principalmente in due settori, scontanti se vogliamo...
la moda
e la cucina
Questo, invece, è il monumento dedicato a….non lo ricordo….,
Immagini sparse lungo la via...
Ad un certo punto arriviamo di fronte al Museo di Arte Popolare
dove entriamo...il biglietto costa 10 lei (poco più di 2 €). Queste alcune immagini di quanto esposto all'interno...
Immagini in qualche modo famigliari a mia moglie dato che la Moldova, prima che sotto l'Urss, è stata territorio romeno.
Usciti da qui, qualche passo e si arriva in Piazza Ovidio, una bella piazza...
dominata del bel edificio che ospita il Museo di Storia Nazionale e Archeologia
davanti al quale si erge la statua dedicata a colui che dà il nome alla Piazza
Publio Ovidio Nasone che, a Tomis fu mandato in esilio da Augusto nell'8 d.c. e qui vi morì il nel 18.
Anche qui decidiamo di visitare il museo...ma prima alcune immagini dell'edificio che lo ospita
Il museo, anche qui il biglietto costa poco più di 2 €, espone un pò di tutto, dal piano terra andando ai piani superiori vasellami, gioielli, statue d'epoca greco e romana e reperti dedicati alla storia ed archeologia della Romania, Dacia in passato, fino all'epoca più recente.
Anche qui, immagini varie
Nike
Ercole
Questa raffigurazione, insieme ad altre, si trova sulle pareti di una delle stanze, molto bella, al primo piano
si riconoscono Traiano con la colonna omonima in cui è ricostruita la storia della guerra contro i Daci, guidati da Decebelo, vicino al quale, invece, si distingue il Tropaeum Traiani eretto nel 109 e che si trova ad Adamclisi, nel distretto di Costanza
altre immagini
la didascalia, forse, era meglio metterla in un punto diverso...
L'ultimo piano è dedicato alla storia più recente della Romania
Ok, vi ho annoiato abbastanza. Usciamo...
e andiamo alle spalle del museo dove si trova l'edificio che ospita un grande mosaico romano del IV secolo, nei cui pressi, si ritiene sorgesse il foro romano dell'antica Tomis. L'ingresso costa 1€ circa.
Questa la ricostruzione dell'edificio dell'epoca
L'uscita è attorniata da resti antichi...
proseguiamo quindi verso la moschea di Mahmudiye. Fatta costruire nel 1910 dal re Carlo I, è sede del muftì, leader spirituale della comunità musulmana, nonchè principale luogo di culto della costa. L'ingresso si paga, 1€ circa
L'ingresso
Dato che si può, saliamo in cima al minareto. I suoi 140 gradini non sono dei più comodi da scalare e, alla fine, occhio alla testa, l'uscita non è delle più comode. Ad ogni modo ci siamo ed il panorama che se ne gode è questo...
All'interno della moschea, ma io non lo ricordavo, è custodito il più grande tappeto persiano della Romania.
Certo che, dopo Istanbul il confronto è impietoso ma, in fondo, qualche sprazzo non è poi così malvagio.
Usciti dalla moschea decidiamo di fermarci per il pranzo. Torniamo verso piazza Ovidio, ci sarebbero una paio di locali, diciamo alla moda, ma noi optiamo per fermarci in questo locale tipico, oltre piazza Ovidio...
Mia moglie vuole assaggiare una cucina che le ricorda quella di casa sua
Prendiamo due chorbe...si tratta, in pratica di un brodo che contiene verdure e carne che può essere di diversi tipi. Purtroppo nel condimento è usato il prezzemolo che io odio, la mia chorba la lascio a mia moglie che, d'altronde, deve mangiare per due....a suo giudizio erano comunque buone. Prezzo compreso pane e mezzo litro d'acqua, 5 €.
Rifocillati, si fa per dire (almeno io), torniamo verso il porto dove, dopo la moschea di cui sopra, si trova la cattedrale ortodossa di San Pietro e Paolo che risale al 1885. Come tipico delle cattedrali ortodosse, l'interno è molto decorato, ricco di iconografie.
A fianco della cattedrale si trova un piccolo sito archeologico con resti di antiche case di Tomis
Camminando per le strade di Costanza si ha chiara la sensazione di come la città in piena fase di ricostruzione (apparentemente sotto l'egida della UE) e diversi cartelloni pubblicitari lo evidenziano. E' un continuo contrasto di edifici nuovi, moderni, ed altri in decadenza e fatiscenti, a volte a stretto contatto.
Lo stesso vale anche per le vie. Quelle principali belle e ben tenute, quelle laterali ad esse, spesso prive di pavimentazione con ghiaia o buche di ogni tipo...
La parte più bella della città, oltre a piazza Ovidio, è sicuramente la passeggiata del lungo mare, ultima tappa del nostro tour
Incrociamo, dapprima, la statua di colei che da il nome alla città
poi, il famoso
che, purtroppo, è lasciato allo sbando, ormai decadente. Tuttavia, almeno per me, esercita un certo fascino...lo immagino nel pieno del suo splendore e, visto il punto in cui si trova, doveva essere davvero un bello spettacolo, con i suoi lampadari in cristallo tra i più spettacolari del mondo (almeno così ho letto, visto che l'ingresso è vietato immagino per il pericolo di crolli...). Alcune immagini dell'edificio costruito nel 1910 in stile art nouveau.
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Di fronte al casinò, per chi fosse interessato c'è l'acquario, piccolino a vedersi, nel quale, però non siamo entrati. Il biglietto costa, mi pare, sui 20 lei, circa 5 €).
Passando oltre si incontra questo monumento, dedicato ai marinai morti in mare
e poi questo...
sopra, nella parte alta della promenade, si erge il faro genovese,
a fianco del quale si trova il palazzo della Marina
di fronte al faro c'è, invece, il monumento dedicato a Mihai Eminescu, il più famoso poeta romeno, ma non chiedetemi le sue opere...[smilie=no_no_no[1]:
Novelli sposi....
La nostra nave...
un altro monumento marinaresco...
un bel ristorante....
Ok sto degenerando....se siamo ai ristoranti vuol dire che è ora di tornare in nave...sono le 15.30 e ci avviamo con molta calma...arriviamo verso le 16
Prima di salire vado a scattare un paio di foto al faro del porto, dedicato a Carol I
Saliamo poi in nave, dai ponti della quale mi diletto a scattare qualche altra foto al faro e poi, una volta partiti, qua e la per il porto...
il terminal
navi da guerra...
ma non solo
si esce...
Quali conclusioni trarre su Costanza? La prima cosa è che, certamente, uno scalo dalle 8 alle 18 è veramente eccessivo e, nel nostro caso persino ingiustificato. Msc, infatti, a differenza di Costa, non prevedeva escursioni nè a Bucarest nè al delta del Danubio che effettivamente necessitano di molte ore di scalo. E' evidente che chiunque avrebbe scambiato lo scalo per un overnight ad Istanbul, oppure invertito la durata di questo scalo con quello di Izmir, molto più breve.
D'altra parte, però, che lo scalo ci fosse era noto e quindi, a mio parere, è inutile prendersela. Anche perchè, giudizio assolutamente personale, se si vuole, e non si parte prevenuti, qualcosa di interessante da vedere, anche a Costanza, lo si può trovare. E non è affatto pericolosa per l'incolumità delle persone, si può girare in tutta tranquillità.
Opinione del tutto personale è che Costanza, ad esempio, non è poi peggio di Odessa solo, forse, meno turistica. Ecco, il difetto peggiore di Costanza è proprio questo, non è organizzata in alcun modo per ospitare il turismo crocieristico. Come detto nel post su Katakolon, quest'ultima, benchè piccolissima, è organizzata al massimo, bar, ristoranti e negozi di souvenir ovunque, tour in calesse o trenino. Costanza, a parte un paio di locali, non ha nulla, nemmeno un negozio di souvenir, solo quelli dentro il terminal del porto. E' chiaro che, così, la città da una immagine ancor più triste di sè. La speranza è che l'opera di restauro prosegua e la faccia tornare molto più appetibile così come lo era ad inizio '900
Nonostante ciò però, non consiglierei mai di restare in nave e non scendere.
Anche il solo passeggiare in una città straniera a me piace, è una esperienza nuova, da crocierista, parola che, per me, non vuol dire stare solo sulla nave, bensì, soprattutto, sfruttare la possibilità di vedere una città, un paese, una nazione diversa ogni giorno. Amo le crociere proprio per questo, studiare prima cosa vedere, organizzare un percorso e poi cercare di metterlo in pratica, vedendo il più possibile. Se poi il posto non è granchè pazienza. Nella vita c'è di peggio che passare qualche ora a Costanza in crociera....
Manco a dirlo, la giornata prosegue in totale relax, con la solita routine. Una sola riflessione mi adombra leggermente, oggi, di fatto, abbiamo fatto il giro di boa, si comincia il ritorno.
Il mio problema è che, il momento nostalgico, mi accorgo, ad ogni crociera, si sposta sempre un passo in avanti...Spero che alla prossima non si manifesti il primo giorno...
Alla prossima con Burgas