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MSC Poesia: il nostro lento viaggiare tra ghiacci e vulcani

Stato
Discussione chiusa ad ulteriori risposte.
Spostandoci poi a nord arriviamo in una zona di case di recente costruzione e passiamo accanto ad un piccolo cimitero degradante verso il mare.

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In tutti i paese della Groenlandia visitati abbiamo sempre visto casette blu minuscole e senza finestre chiuse con lucchetti: si tratta di stazioni di pompaggio ma non so dirvi a cosa servono, se per l'acqua o gas.
Ritornando verso il porto ci fermiamo in un supermercato per curiosare pensando di trovare qualcosa di particolare ma la maggior parte dei prodotti sono gli stessi delle multinazionali che troviamo anche da noi. L’unico prodotto particolare è la carne di renna congelata. C’è poi la Nutella in versione “polare” e confezioni enormi di pop corn.

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Tra gli scaffali anche questa fotografia: non siamo andati a Ilulissat e mi consolo così….

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Lo scalo di Nanortalik secondo me non era del tutto "sconosciuto" alla compagnia. Mi spiego: qualche mese fa era in programmazione la crociera in Groenlandia del 4/8/2024 (ora sparita) e prevedeva Nanortalik al posto di Nuuk. Ora invece c'è solo 29-3 giugno 2024 con Nuuk e basta.
 
Ci dirigiamo verso il porto per risalire a bordo ma non posso non scattare ancora queste due fotografie

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Torniamo a bordo e scatto qualche foto dai ponti della nave e lontano vedo ribollire la superficie del mare, guardo meglio e mi accorgo che è un branco di foche: ho provato a fotografarle ma ci sarebbe voluto un teleobiettivo. Attorno a noi altri iceberg

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Poco prima della partenza due ragazzi in canoa vengono a salutarci e una volta partiti si affianca un’imbarcazione con una famiglia

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Poesia prende il largo

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Sono immagini da cartolina, paesaggi da favola, ma come deve essere d'inverno con pochissime ore di luce.
L'inverno artico deve essere veramente duro. Nanortalik nonostante sia a sud durante la stagione invernale può rimanere isolata circondata dal ghiaccio. Il fatto che qui la vita sia molto dura è testimoniato anche dal fatto che una delle piaghe sociali è l'alcolismo.
 
Il Tasermiut è un fiordo lungo 70 km in cui Poesia entra attorno alle 10.00 per la navigazione turistica; attorno a noi ancora iceberg e alte montagne, alcune raggiungono i 2000 metri di altezza. Proprio le montagne sono impressionanti, non solo per l'altezza, ma per i colori che hanno: mai visto niente di simile.

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Dopo circa 2 ore passiamo in prossimità del villaggio di Tasiusaq dove vive solo un centinaio di persone.

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E poco dopo possiamo vedere la foresta di Qimerutilik una delle uniche due foreste naturali della Groenlandia.

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Si tratta di piccoli abeti. Vicino alla foresta ci sono due piccole case e una stalla dove vengono allevate pecore.

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qui vivono solo 4 persone.

Continuando la navigazione si iniziano a scorgere i primi ghiacciai incastonati tra le montagne.

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Arriviamo in fondo al fiordo attorno alle 14.30 e ci troviamo di fronte al ghiacciaio che è la parte più meridionale della calotta polare.

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Davanti al ghiacciaio Poesia ruota su se stessa ed inizia il viaggio a ritroso fino all’uscita dal fiordo e l’inizio della navigazione verso Qaqortoq.

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Appena usciti dal fiordo ho la fortuna di rivedere un branco di foche che nuota velocemente per poi sparire inabissandosi.

In cabina ci arriva la comunicazione che l’escursione che abbiamo prenotato per Isafjordur non sarà disponibile in Italiano e di rivolgermi all’ufficio escursioni per cambiare escursione o accettare di farla in Inglese. In realtà quando l’ho acquistata c’era già scritto che sarebbe stata in Inglese. Vado all’ufficio escursioni per confermare che mi va bene in Inglese e mi dicono “ma è stata confermata anche in Italiano”; me ne torno in cabina un po’ perplessa e quando arrivano i biglietti scopro che l’escursione sarà in Inglese. Insomma all’ufficio escursioni hanno fatto un po’ di pasticci.

Continua....
 
Arriviamo a Qaqortoq alle 9 di mattina e presto i tender sono in mare per portare a terra i passeggeri. Noi ci prepariamo con calma intanto staremo qui fino alle 22.00. Da bordo faccio qualche fotografia alla quarta città della Groenlandia, la più grande del sud con poco più di 3000 abitanti. Il suo nome significa “la bianca” anche se le sue case sono tutte molto colorate e in estate si riempie di fiori selvatici. Fu fondata nel 1775.

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Appena sbarcati ci si trova di fronte all’ufficio di informazioni turistiche che è anche negozio di souvenir. Fuori è appesa la cartina con l’indicazione degli edifici principali della città.
All’interno è anche possibile acquistare escursioni; vengono descritte con l’indicazione della durata e del costo in un cartello posto di fianco all’ingresso.

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Ci dirigiamo verso il lago Tasersuaq raggiungibile in pochi minuti passando vicino alla Chiesa del Salvatore che sorge sulle rive dell’emissario del lago. Si tratta di un lago piuttosto grande al cui interno sorgono alcune piccole isolette.
 
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Costeggiamo il lago per un tratto poi iniziamo a salire per le strade che si inerpicano tra le case. Tutti, ma proprio tutti, gli abitanti della città che incontriamo ci salutano sorridenti ed alcuni si fermano anche a chiedere da dove arriviamo.
Passiamo a fianco della scuola pubblica dove le mamme stanno accompagnando i bambini e poi salendo più in alto arriviamo dove è l’ospedale.

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Da qui si inizia ad avere una vista dall’alto sulla città e si scorge anche la nostra nave ancorata in rada.

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Continuiamo a salire tra le case che anche qui sono di dimensioni ridotte, per poterle riscaldare più facilmente, e tutte colorate.

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Arriviamo in cima alla collina da dove abbiamo una splendida vista sul paese e la baia

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Riscendiamo verso il mare dalla parte opposta da cui siamo saliti e arriviamo fino all’eliporto. A Qaqortoq non c’è un aeroporto quindi la città si può raggiungere solo via mare o in elicottero. C’è però il progetto per costruirne uno che dovrebbe entrare in funzione nel 2025.
Tornando verso il centro della città costeggiamo l’area portuale dove ci imbattiamo in alcuni murales.

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Poco oltre si trova un grande edificio dove vengono prodotti borse, giacche, cappelli e altro con le pelli di foca. E’ possibile visitare la fabbrica a pagamento e con una visita guidata che però in quel momento non era disponibile. Effettuano anche vendita diretta.
Ritorniamo verso il molo dove arrivano i tender e passiamo davanti ad un container in cui è stato ricavato un piccolo negozio gestito da una ragazza giovane e molto gentile. Qui abbiamo trovato diverse cose carine e particolari da portare a casa come ricordo o da regalare.
Passiamo su un piccolo ponte da cui si scorge nuovamente la Chiesa del Salvatore e arriviamo nella piazza principale della città dove è posizionata la fontana dei delfini: questa è l’unica fontana di tutta la Groenlandia.

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Passiamo al negozio del pesce dove oltre ad Halibut e merluzzi viene venduta la carne di piccoli cetacei e di foca e poi ci dirigiamo verso il piccolo museo.

Continua....
 
Ho una curiosità, che mi ero venuta vedendo delle foto di bimbi a Nanortalik che salutavano i crocieristi. Se mai un giorno riuscirò ad andare....hai avuto la sensazione di qualche regalo che potesse piacere ai bambini, qualcosa che magari per loro è difficile trovare? Grazie
 
Ho una curiosità, che mi ero venuta vedendo delle foto di bimbi a Nanortalik che salutavano i crocieristi. Se mai un giorno riuscirò ad andare....hai avuto la sensazione di qualche regalo che potesse piacere ai bambini, qualcosa che magari per loro è difficile trovare? Grazie
Noi non ci avevamo pensato, ma qualche crocierista ha portato a terra biscotti dal buffet e vedendo le faccine tutte sporche di cioccolato dei bimbi direi che hanno gradito molto
 
Ho una curiosità, che mi ero venuta vedendo delle foto di bimbi a Nanortalik che salutavano i crocieristi. Se mai un giorno riuscirò ad andare....hai avuto la sensazione di qualche regalo che potesse piacere ai bambini, qualcosa che magari per loro è difficile trovare? Grazie
I bambini erano felici se compravi da loro il caffè o i manufatti con le perline preparati da loro e che mettevano in mostra su piccoli banchetti. Per il resto ho visto che nei supermercati c'erano tutte le cose che troviamo anche qui da noi e delle stesse marche: ormai le multinazionali arrivano ovunque. Anche io subito ho avuto il pensiero che forse avrei potuto dargli delle nostre caramelle o altri dolci ma poi ho visto che con i soldini fatti con la vendita andavano nel supermercato e si compravano le caramelle che volevano con la soddisfazione di comprare con soldi guadagnati.
 
Decidiamo di visitare il museo, situato nella casa più antica di Qaqortoq. All’interno della costruzione, salendo in soffitta attraverso una ripida scala si posso visitare la Stanza Blu e la Stanza rossa dove Knud Rasmussen e Charles Lindbergh rispettivamente dormirono. Il primo fu un antropologo danese vissuto tra la fine del 1800 e l’inizi del 1900 che studiò a lungo le popolazioni Inuit compiendo diverse spedizioni in Groenlandia. Il secondo era il noto aviatore Statunitense di origine svedese famoso per la trasvolata dell’Atlantico.

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Nelle sale al piano terra sono esposte canoe, denti di tricheco magistralmente intagliati e una sacca costituita da pelli di foca cucite insieme con tendini degli stessi animali (blubberbag) . Una volta cucita la sacca veniva riempita d’aria e lasciata seccare. Durante la stagione della caccia veniva utilizzata per contenere il grasso di foca che veniva poi consumato in diverse preparazioni tipiche della cucina Inuit oppure lasciato fermentare fino a diventare olio che poteva essere conservato fino a due anni. Quando la sacca era vuota veniva usata anche per contenere piccoli pesci essiccati (ammassat), bacche o erbe.

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