Enrico, la diplomazia e il "cerchiobottismo" sono mie prerogative anche extra forum
Infatti non si tratta di comportamento legittimo o no: non sono le tasse da pagare allo Stato, su cui possiamo discutere se siano troppe o troppo care, ma che di fondo tutti siamo d'accordo col pagare (almeno in teoria).
Qua parliamo di un extra che a bordo di alcune compagnie è facoltativo, quindi spetta al passeggero decidere cosa fare. E giustamente, visto che sull'argomento non c'è una vasta bibliografia istituzionale, e che a terra la prassi è diversa, mi metto anche io nei panni del crocierista "medio" alla prima esperienza, che non comprende le ragioni di tale balzello e che non è necessariamente obbligato a leggere da cima a fondo un catalogo.
Io i cataloghi li leggevo ben prima di prenotare la mia prima crociera, ma non faccio testo. Non ricordo come seppi delle quote di servizio, se mi informò l'agenzia di viaggi o lo lessi da qualche parte, fatto sta che lo sapevo prima di partire e non ritenni di dovermi scervellare in merito, d'altronde si trattava di 7 euro a notte, anche allora facoltativi.
Poi confrontando le diverse modalità di applicazione e gli importi delle q.d.s. su tutte e quattro le compagnie con cui ho fatto crociere finora, ho iniziato a volerne capire di più, e ora come ora, pur non condividendo alcuni aspetti di questo meccanismo, scelgo di pagare le quote, apprezzando il fatto che siano facoltative.
E' vero che le compagnie dovrebbero fare di più per "educare e istruire" i passeggeri sul perchè dell'esistenza di queste quote, ma resta il fatto che non è poi così difficile informarsi in proposito, anche se l'agenzia di viaggio dimentica di avvertire o se uno non ha l'abitudine di leggere i cataloghi cartacei. Credo che di norma quando si parte per una vacanza ci si preoccupi un minimo di capire quali potrebbero essere i costi extra, specie oggi che ci sono Internet, smartphone, siti web e forum come questo, perfino gruppi su facebook dove non si parla d'altro
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Con ciò non voglio dire che chi sceglie di farsi stornare le quote debba rimanere a casa, né spetta a me fare prediche o santificare invece chi le paga.
Le navi viaggiano tutto l'anno, vanno riempite e ogni compagnia si inventa il sistema che reputa migliore per portare a casa utili, attirare più clientela senza magari dover aumentare ogni anno le tariffe del biglietto o di altri extra.
E ognuno di noi è libero di valutare cosa è disposto a spendere e per quali servizi. Quote di servizio comprese.
Quello che però credo di aver capito dal forum è che dare la mancia cash al cabinista e al cameriere non è la stessa cosa che pagare le quote di servizio, perchè queste ultime concorrono alla retribuzione anche del personale "invisibile": tra le due scelte io faccio la seconda. Poi nessuno mi vieta di dare anche una mancia a chi voglio io, o di farmi stornare le quote se mi capitano disservizi o se le reputo esageratamente care per il trattamento ricevuto.
Su facebook è un continuo chiedere "ho sentito che le quote si possono far stornare, è vero? Che bellezza", ma raramente qualcuno domanda "mi spiegate a cosa servono queste quote e a chi vanno, così mi regolo?". Vero, dovrebbero essere le compagnie a spiegarlo bene, invece di limitarsi a promuovere le tariffe super scontate o ad autoelogiarsi sul proprio sito web, ma sono le leggi del marketing.
E siccome neanche noi passeggeri siamo onlus, le cose continueranno così ancora per molto. Finchè finirà che queste benedette quote saranno obbligatorie per tutti: auguriamoci almeno che vengano rese meno care.