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MSC Quote di servizio

Salve a tutti,
secondo me molte persone non sanno quello che devono pagare obbligatoriamente, e quello che invece possono "stornare" come le famose quote di servizio perchè in primis non viene pubblicizzato e poi il bel catalogo di 393 pagine di MSC non permette un facile riscontro, nel senso che non tutti lo leggono da cima a fondo e poi si ritrovano con le quote addebitate.
ringrazio il forum per questo ed altri consigli che sto man mano assimilando leggendo le varie discussioni!! per quanto mi riguarda credo che chiederò di stornarle, darò la mancia di persona a chi la merita ;) ;)
 
kyaris, senza polemica, ma non è che il personale che "non vedi" lo merita meno del cabinista o del cameriere che invece ti si presenta con nome e cognome e che ti saluta ogni giorno. Ci sono altri addetti ai lavori "invisibili" a noi passeggeri ma che svolgono un lavoro non meno importante per la riuscita del viaggio. Le quote di servizio vanno infatti anche a loro. Poi ovviamente è una scelta soggettiva, e ognuno fa come ritiene opportuno.
Sulla trasparenza sono d'accordo con te: le quote dovrebbero essere messe già nel preventivo e indicate in modo ben visibile per tutti.
E' anche abbastanza antipatico trovarsi sul conto ogni giorno l'addebito di quella che in teoria è una voce di costo facoltativa.
D'altra parte, MSC perlomeno ti consente di chiedere la riduzione o lo storno, su altre compagnie le quote sono obbligatorie e non ci sono santi, quelle sono e sul conto restano. Effettivamente poco simpatico, specie per chi, non certo per propria colpa, non sa cosa siano davvero queste quote e a chi vadano di preciso.
 
kyaris, senza polemica, ma non è che il personale che "non vedi" lo merita meno del cabinista o del cameriere che invece ti si presenta con nome e cognome e che ti saluta ogni giorno. Ci sono altri addetti ai lavori "invisibili" a noi passeggeri ma che svolgono un lavoro non meno importante per la riuscita del viaggio. Le quote di servizio vanno infatti anche a loro. Poi ovviamente è una scelta soggettiva, e ognuno fa come ritiene opportuno.
Sulla trasparenza sono d'accordo con te: le quote dovrebbero essere messe già nel preventivo e indicate in modo ben visibile per tutti.
E' anche abbastanza antipatico trovarsi sul conto ogni giorno l'addebito di quella che in teoria è una voce di costo facoltativa.
D'altra parte, MSC perlomeno ti consente di chiedere la riduzione o lo storno, su altre compagnie le quote sono obbligatorie e non ci sono santi, quelle sono e sul conto restano. Effettivamente poco simpatico, specie per chi, non certo per propria colpa, non sa cosa siano davvero queste quote e a chi vadano di preciso.

no no, meritano tutti quanti perchè senza di loro il soggiorno non sarebbe quello che è...
ma se pensi che quando vai al ristorante o in albergo le quote di servizio non ci sono....lasci la mancia al cameriere e/o al facchino di persona...
il ragionamento è quindi lo stesso...
tutto qui!!
 
no no, meritano tutti quanti perchè senza di loro il soggiorno non sarebbe quello che è...
ma se pensi che quando vai al ristorante o in albergo le quote di servizio non ci sono....lasci la mancia al cameriere e/o al facchino di persona...
il ragionamento è quindi lo stesso...
tutto qui!!

Non fa na piega....
 
Questo è vero e concordo; tra l'altro a me come a quasi tutti non piace avere costi aggiuntivi alla fine (che non siano quelli scelti volta per volta da me) né tantomeno io ho la consuetudine di elargire mance di continuo a chicchessia.
Sulle navi vige invece questa prassi delle quote di servizio: posto che è un sistema che non mi trova del tutto d'accordo io preferisco pagarle- in linea di massima, poi capisco lo storno in caso di disservizi o che non sia proprio equo dover versare 70 0 100 euro di quota per un neonato- ma contribuendo alla retribuzione di tutto il personale di servizio e non solo del mio cabinista. Magari evito mance extra, avendo già pagato le quote d.s. più il 15 % su altre consumazioni e servizi a bordo.
Certo finchè le quote sono facoltative, ognuno è libero di valutare e regolarsi come ritiene opportuno.
Speriamo arrivi prima o poi una regolamentazione standard per tutte le compagnie, che renda le quote obbligatorie, ma di importo molto più basso, e indicate nel preventivo, anziché sul sito e sul catalogo e basta.
 
Le quote di servizio dovrebbero essere incluse nel prezzo per una maggiore "trasparenza" dello stesso. Il personale di bordo sia quello con cui stiamo più a contatto (cabinista, camerieri etc..) sia quello che si vede meno o con il quale proprio non abbiamo a che fare ha uno stipendio molto basso, direi simbolico. Per esempio sulla Royal Caribbean prendono 50 dollari al mese, il quale viene appunto integrato dalle quote di servizio.
Questo scorporo tra paga e quote mi lascia pensare che il tutto sia fatto per aggirare le tasse dovute se il contratto fosse con una retribuzione "normale". Presumo inoltre che queste "mance imposte" vengano assegnate in maniera da dare a tutti un giusto e dignitoso stipendio reale. Per questo secondo me, salvo disservizi, è giusto pagare le quote e non farsele stornare perchè altrimenti si fa un grave danno economico agli "altri" lavoratori che hanno diritto anche loro a una giusta paga. Oltretutto ho come l'impressione che più persone si fanno togliere le quote più le compagnie le alzano appunto per garantire lo stipendio a tutti però con questo sistema i "fessi" che le pagano si fanno carico anche del mancato introito di chi le storna. Non mi sembra molto giusto e forse la soluzione migliore è quella di renderle obbligatorie salvo disservizi documentabili anche se in questo caso sarebbe giusta pure la riduzione della quota crociera del prezzo.
 
Le quote di servizio dovrebbero essere incluse nel prezzo per una maggiore "trasparenza" dello stesso. Il personale di bordo sia quello con cui stiamo più a contatto (cabinista, camerieri etc..) sia quello che si vede meno o con il quale proprio non abbiamo a che fare ha uno stipendio molto basso, direi simbolico. Per esempio sulla Royal Caribbean prendono 50 dollari al mese, il quale viene appunto integrato dalle quote di servizio.
Questo scorporo tra paga e quote mi lascia pensare che il tutto sia fatto per aggirare le tasse dovute se il contratto fosse con una retribuzione "normale". Presumo inoltre che queste "mance imposte" vengano assegnate in maniera da dare a tutti un giusto e dignitoso stipendio reale. Per questo secondo me, salvo disservizi, è giusto pagare le quote e non farsele stornare perchè altrimenti si fa un grave danno economico agli "altri" lavoratori che hanno diritto anche loro a una giusta paga. Oltretutto ho come l'impressione che più persone si fanno togliere le quote più le compagnie le alzano appunto per garantire lo stipendio a tutti però con questo sistema i "fessi" che le pagano si fanno carico anche del mancato introito di chi le storna. Non mi sembra molto giusto e forse la soluzione migliore è quella di renderle obbligatorie salvo disservizi documentabili anche se in questo caso sarebbe giusta pure la riduzione della quota crociera del prezzo.

Secondo me, vista la delicatezza dell'argomento, sarebbe meglio non "sparare" cifre...specie se prive di qualsiasi fondamento certo e documentabile.
A parte il caso di Royal da te citato, qua si parla di Msc e mi sento di escludere categoricamente che un cabinista Msc abbia una busta paga da 50 dollari/euro/sterline al mese. Scusa ma questo dato contribuisce solo ad aumentare la confusione e la disinformazione sull'argomento.
 
Nemmeno io credo che lo stipendio base di un dipendente Royal o MSC o altri sia così basso, anche se non ho nessuna informazione certa per poter dire su quali cifre questo si aggiri. Nemmeno mi interessa, se vogliamo.
Però, al di là di questo aspetto specifico, condivido in larga misura il pensiero di mathom.
Chi paga le quote finisce per integrare anche la parte di chi non lo fa, ma qui non ci sono nè buoni samaritani nè "cattivi" che vogliano penalizzare ingiustamente qualcuno con consapevolezza e di proposito. Sono le compagnie che , qualunque sia la ragione, alimentano questo gioco perverso per cui alla fine ci rimettono o i dipendenti in questione o i clienti che pagano le quote.
Sulla trasparenza, l'ho detto e mi ripeto, con me si sfonda una porta aperta: tutti i costi extra vanno precisati senza equivoci al momento del preventivo e del contratto, ma personalmente la cosa non mi tocca, dopo cinque crociere e anni di lettura del forum, so benissimo cosa sono le quote, quindi io sorprese a bordo non ne rischio.
Non è così invece per chi è alla prima esperienza. D'altra parte una cosa facoltativa, in teoria, non necessita di essere indicata a caratteri cubitali su un contratto accanto al totale del saldo. Però, al tempo stesso, ce la ritroviamo poi, ogni giorno di crociera, addebitata sul conto. Certo, le quote te le puoi fare stornare, ma non tutti sanno che c'è questa possibilità o magari alla fine non si sentono di chiedere la riduzione, vuoi perchè "sembra brutto", vuoi perchè sono rimasti soddisfatti della vacanza, vuoi perchè non la ritengono una spesa eccessiva nel costo complessivo della crociera.
Personalmente io accetto di buon grado qualsiasi cosa serva a mantenere sulle navi un buon livello di servizio senza che per ottenere questo le crociere debbano tornare a costare come quindici anni fa, e in quest'ottica pago le quote, anche se di mio preferirei che non fossero una voce di costo indicata a parte e da pagare a parte.
Viceversa però non amo vederle aumentare progressivamente, anche quando sono facoltative: invece iniziano a diventare sempre più care e una delle ragioni di questi aggravi è anche il fatto che molta gente se le fa stornare solo e unicamente per risparmio.
Comprensibilissimo, ci sono persone che per tutta la famiglia finirebbero per sborsare minimo 250 euro solo di quote di servizio e mi rendo conto che non è poco, non me la sento onestamente di biasimare nessuno se preferisce risparmiarseli, tanto più che molti dicono "io questi soldi li spendo comunque a bordo in altre cose, e comunque ho dato la mancia a Tizio o Caio che a mio parere la meritano davvero". Però allora io a questo punto non lascio più mance extra, pago le quote e per me basta così.
Ma ripeto, la colpa non è del cliente che vuole risparmiare, è un sistema che si sta incartando su sé stesso e prima o poi una regolamentazione diversa in questo senso ci sarà, perchè così è ovvio che non funziona.
 
Secondo me, vista la delicatezza dell'argomento, sarebbe meglio non "sparare" cifre...specie se prive di qualsiasi fondamento certo e documentabile.
A parte il caso di Royal da te citato, qua si parla di Msc e mi sento di escludere categoricamente che un cabinista Msc abbia una busta paga da 50 dollari/euro/sterline al mese. Scusa ma questo dato contribuisce solo ad aumentare la confusione e la disinformazione sull'argomento.

ribadendo i concetti generali da me espressi effettivamente non ho tra le mani alcuna busta paga della Royal ne tantomeno MSC quindi mi scuso se ho sparato cifre. Con leggerezza ho dato per scontato che la citazione di un libro di una giornalista americana del New York Times fosse la verità. Se a chi gestisce il forum viene voglia di cancellare quella frase non ho alcun problema al riguardo, anzi fa bene.
 
mathom, al di là delle cifre, secondo me hai ragione.
Le quote sono la conseguenza di un sistema di retribuzione diverso da quello in uso in altri contesti professionali o strutture ricettive.
Ma giustamente non si può pretendere che tutti i crocieristi siano talmente appassionati di questo mondo da interessarsi di tutto o di leggere il forum per anni.
La maggior parte delle persone pensa "MSC mi fa stornare le quote? Ok lo faccio" e non è difficile da capire, né tantomeno si possono giudicare le tasche altrui.
Per qualcuno non è nemmeno un fatto di risparmio, si è disposti a spendere anche il triplo a bordo in altre cose, ma di principio, per via delle "nebbie" da cui è avvolta la questione in oggetto.
Per quanto io finora abbia sempre pagato le quote (al momento ho solo cinque crociere all'attivo, e le pago solo per me, non porto un'intera famiglia a mie spese), non ho mai condiviso la posizione di chi dice "se non volete o potete pagarle, state a casa". Certo, così poi le navi resterebbero mezze vuote e chi vuole continuare ad andare in crociera si ritroverebbe a pagamento anche l'ascolto del pianista che suona nella hall :)
Ok, forse potrebbero essere i crocieristi a documentarsi meglio su cosa sono le quote e non limitarsi a pensare "se non sono obbligatorie non le pago", ma di fondo non è un problema loro: una maggiore informazione e trasparenza da parte delle compagnie, in questo senso, non guasterebbe. Vero è che, volendo, il modo di informarsi, anche solo sul catalogo, c'è. Ma chiaramente non si può chiedere ai passeggeri di farsi carico di tutti gli aspetti: le compagnie non sono onlus, ma nemmeno i clienti.
Al momento c'è solo una bella confusione che non giova a nessuno.
 
mathom, al di là delle cifre, secondo me hai ragione.
Le quote sono la conseguenza di un sistema di retribuzione diverso da quello in uso in altri contesti professionali o strutture ricettive.
Ma giustamente non si può pretendere che tutti i crocieristi siano talmente appassionati di questo mondo da interessarsi di tutto o di leggere il forum per anni.
La maggior parte delle persone pensa "MSC mi fa stornare le quote? Ok lo faccio" e non è difficile da capire, né tantomeno si possono giudicare le tasche altrui.
Per qualcuno non è nemmeno un fatto di risparmio, si è disposti a spendere anche il triplo a bordo in altre cose, ma di principio, per via delle "nebbie" da cui è avvolta la questione in oggetto.
Per quanto io finora abbia sempre pagato le quote (al momento ho solo cinque crociere all'attivo, e le pago solo per me, non porto un'intera famiglia a mie spese), non ho mai condiviso la posizione di chi dice "se non volete o potete pagarle, state a casa". Certo, così poi le navi resterebbero mezze vuote e chi vuole continuare ad andare in crociera si ritroverebbe a pagamento anche l'ascolto del pianista che suona nella hall :)
Ok, forse potrebbero essere i crocieristi a documentarsi meglio su cosa sono le quote e non limitarsi a pensare "se non sono obbligatorie non le pago", ma di fondo non è un problema loro: una maggiore informazione e trasparenza da parte delle compagnie, in questo senso, non guasterebbe. Vero è che, volendo, il modo di informarsi, anche solo sul catalogo, c'è. Ma chiaramente non si può chiedere ai passeggeri di farsi carico di tutti gli aspetti: le compagnie non sono onlus, ma nemmeno i clienti.
Al momento c'è solo una bella confusione che non giova a nessuno.

Tu sei deliziosamente diplomatica[emoji3]
Riesci a dare un colpo al cerchio e un colpo alla botte!
Nel senso...riconosci che le comoagnie peccano in trasparenza...e che i passeggeri spesso partono un po' sprovveduti...invidio la tua calma[emoji6]
Io invece vado un po' piu' di "pancia" e credo tra le due "pecche" pesi molto di piu' la scarsa trasparenza delle Compagnie, nasce tutto da li il problema.
Specie in un sistema retributivo come il nostro, nel quale le mance rappresentano abbastanza un'eccezione ed una totale e liberale regalia a chi ci porge un buon servizio, le compagnie dovrebbero impegnarsi ad "istruire" i passeggeri su eventuali (sottolineo eventuali) diverse prassi in vigore a bordo o comunque spiegare nel dettaglio la natura, lo scopo, la destinazione e le eventuali (sottolineo eventuali) conseguenze del mancato pagamento delle quote di servizio.
Detto cio', da passeggero medio che mi imbarco ad esempio a Napoli per una crociera nel mediterraneo..non ho alcuna ragione di credere che le mie quote di servizio vadano ad integrare lo stipendio di qualcuno...ed ancor meno ho ragione di credere che il mio mancato pagamento delle stesse possa arrecare un danno economico e non a qualcuno.
Quindi...trovo totalmente legittimo (senza se e senza ma) non pagare le quote di servizio nell'attuale sistema.


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Quindi...trovo totalmente legittimo (senza se e senza ma) non pagare le quote di servizio nell'attuale sistema.

insomma.. sul sito della MSC e sul catalogo c'è scritto "potete chiedere di stornare, in tutto o in parte, l’addebito, nella sfortunata eventualità che non siate soddisfatti del servizio ricevuto" quindi.. se il servizio ricevuto mi ha soddisfatto non trovo molto lecita questa pratica. Siccome per me i "patti" sono "patti" ,cioè avendo letto il regolamento/catalogo ed accettandolo implicitamente prenotando, se non mi va di pagarle a prescindere non vado in crociera.
 
Enrico, la diplomazia e il "cerchiobottismo" sono mie prerogative anche extra forum :D
Infatti non si tratta di comportamento legittimo o no: non sono le tasse da pagare allo Stato, su cui possiamo discutere se siano troppe o troppo care, ma che di fondo tutti siamo d'accordo col pagare (almeno in teoria).
Qua parliamo di un extra che a bordo di alcune compagnie è facoltativo, quindi spetta al passeggero decidere cosa fare. E giustamente, visto che sull'argomento non c'è una vasta bibliografia istituzionale, e che a terra la prassi è diversa, mi metto anche io nei panni del crocierista "medio" alla prima esperienza, che non comprende le ragioni di tale balzello e che non è necessariamente obbligato a leggere da cima a fondo un catalogo.
Io i cataloghi li leggevo ben prima di prenotare la mia prima crociera, ma non faccio testo. Non ricordo come seppi delle quote di servizio, se mi informò l'agenzia di viaggi o lo lessi da qualche parte, fatto sta che lo sapevo prima di partire e non ritenni di dovermi scervellare in merito, d'altronde si trattava di 7 euro a notte, anche allora facoltativi.
Poi confrontando le diverse modalità di applicazione e gli importi delle q.d.s. su tutte e quattro le compagnie con cui ho fatto crociere finora, ho iniziato a volerne capire di più, e ora come ora, pur non condividendo alcuni aspetti di questo meccanismo, scelgo di pagare le quote, apprezzando il fatto che siano facoltative.
E' vero che le compagnie dovrebbero fare di più per "educare e istruire" i passeggeri sul perchè dell'esistenza di queste quote, ma resta il fatto che non è poi così difficile informarsi in proposito, anche se l'agenzia di viaggio dimentica di avvertire o se uno non ha l'abitudine di leggere i cataloghi cartacei. Credo che di norma quando si parte per una vacanza ci si preoccupi un minimo di capire quali potrebbero essere i costi extra, specie oggi che ci sono Internet, smartphone, siti web e forum come questo, perfino gruppi su facebook dove non si parla d'altro :).
Con ciò non voglio dire che chi sceglie di farsi stornare le quote debba rimanere a casa, né spetta a me fare prediche o santificare invece chi le paga.
Le navi viaggiano tutto l'anno, vanno riempite e ogni compagnia si inventa il sistema che reputa migliore per portare a casa utili, attirare più clientela senza magari dover aumentare ogni anno le tariffe del biglietto o di altri extra.
E ognuno di noi è libero di valutare cosa è disposto a spendere e per quali servizi. Quote di servizio comprese.
Quello che però credo di aver capito dal forum è che dare la mancia cash al cabinista e al cameriere non è la stessa cosa che pagare le quote di servizio, perchè queste ultime concorrono alla retribuzione anche del personale "invisibile": tra le due scelte io faccio la seconda. Poi nessuno mi vieta di dare anche una mancia a chi voglio io, o di farmi stornare le quote se mi capitano disservizi o se le reputo esageratamente care per il trattamento ricevuto.
Su facebook è un continuo chiedere "ho sentito che le quote si possono far stornare, è vero? Che bellezza", ma raramente qualcuno domanda "mi spiegate a cosa servono queste quote e a chi vanno, così mi regolo?". Vero, dovrebbero essere le compagnie a spiegarlo bene, invece di limitarsi a promuovere le tariffe super scontate o ad autoelogiarsi sul proprio sito web, ma sono le leggi del marketing.
E siccome neanche noi passeggeri siamo onlus, le cose continueranno così ancora per molto. Finchè finirà che queste benedette quote saranno obbligatorie per tutti: auguriamoci almeno che vengano rese meno care.
 
insomma.. sul sito della MSC e sul catalogo c'è scritto "potete chiedere di stornare, in tutto o in parte, l’addebito, nella sfortunata eventualità che non siate soddisfatti del servizio ricevuto" quindi.. se il servizio ricevuto mi ha soddisfatto non trovo molto lecita questa pratica. Siccome per me i "patti" sono "patti" ,cioè avendo letto il regolamento/catalogo ed accettandolo implicitamente prenotando, se non mi va di pagarle a prescindere non vado in crociera.

Fatti salvi i sacrosanti concetti espressi sulla trasparenza... e messi da parte i "bizantinismi", le evoluzioni giustificative, gli usi e costumi nella provincia di Iglesias-Carbonia e tutto ciò che per cultura (e sopratutto convenienza) ci fa storcere il naso per tutto ciò che esula dalle simpatiche melanzane coltivate nell'orticello sotto casa... quoto in toto questo intervento, che nella sua semplicità dice come stanno realmente le cose... anche nelle sue implicazioni "morali"....
E non è un caso che abbia sottolineato la parola a "prescindere" ;)
 
Ultima modifica:
E siccome neanche noi passeggeri siamo onlus, le cose continueranno così ancora per molto. Finchè finirà che queste benedette quote saranno obbligatorie per tutti: auguriamoci almeno che vengano rese meno care.

Vedi Alessandra, il mio auspicio non è rivolto tanto all'obbligatorietà delle quote, piuttosto è rivolto ad un cambiamento culturale del passeggero, che superi quella sorta di furbo provincialismo che non gli fa minimamente prendere in considerazione il fatto che le navi viaggino da decenni in tutto il mondo, adottando un sistema che è consuetudine in gran parte del mondo, sistema che purtroppo era ma non lo è più pienamente attuato nelle crociere proprio per colpa di chi preferisce dire "ma io al mio panettiere sotto casa non dò mica la mancia".....
Ed ecco che per colpa di questa mentalità, un sistema che sarebbe molto più premiante dal lato del livello dei servizi e quindi molto più a vantaggio nostro come clienti se utilizzato con onestà, si trasforma in qualcos'altro, rendendo necessaria l'obbligatorietà e snaturandolo affinchè qualcuno, che è il VERO anello debole di questa triangolazione e che non è nè il cliente nè la compagnia, non ci rimetta.
Ribadisco: quote di servizio facoltative e stornabili a fronte di livelli di servizio scarsi è l'ottimo.... ma finchè ci saranno i bizantinismi....pagheremo tutti di più...anche a fronte di conclamati disservizi....
Se a qualcuno questo può sembrare logico.... A me di certo no.
 
Ultima modifica:
Max, io la penso esattamente come te. Anche rispettando le opinioni diverse, ovvio.
Per capire cosa fossero le quote, a me è stato utile il forum: prima le pagavo in quanto esistenti, ma senza pormi domande. C'era questo extra da saldare, pace.
Adesso lo faccio con più consapevolezza, ma anche sapendo che, appunto, finchè restano facoltative ma pagate solo da una minoranza, il personale che lo merita verrà penalizzato e il cliente che le paga le troverà sempre più care, anche a fronte di un servizio che scende di qualità.
In linea di principio, io riterrei auspicabile che venissero mantenute facoltative, perchè è anche giusto adeguarle o farsele depennare in caso di carenze o disservizi, ma reputo molto più verosimile e realistico che prima o poi diventino obbligatorie su tutte le navi piuttosto che la maggior parte dei passeggeri assimili il concetto o cambi mentalità.
Senza offesa per nessuno, eh ;)
 
Max, io la penso esattamente come te. Anche rispettando le opinioni diverse, ovvio.
Per capire cosa fossero le quote, a me è stato utile il forum: prima le pagavo in quanto esistenti, ma senza pormi domande. C'era questo extra da saldare, pace.
Adesso lo faccio con più consapevolezza, ma anche sapendo che, appunto, finchè restano facoltative ma pagate solo da una minoranza, il personale che lo merita verrà penalizzato e il cliente che le paga le troverà sempre più care, anche a fronte di un servizio che scende di qualità.

Certamente Alessandra. Aggiungo che se si prenota on-line e se si legge un catalogo, le quote sono sempre presenti anche se solo in maniera indicativa. Anche se nel contratto, comunque ed a mio parere, altro deve essere fatto in nome della trasparenza....

Quello che manca è lo spiegare il significato delle stesse. Aiuterebbe. Ma non risolverebbe. Qui nel forum, anche nel passato, abbiamo pubblicato griglie che illustravano la suddivisione delle quote tra il personale, abbiamo pubblicato il perchè esistevano (dal sito Royal)...eppure, si torna sempre nei soliti discorsi: "al fruttivendolo sotto casa non dò la mancia...ma le compagnie le quote non le versano ai dipendenti e se le tengono....dietro le quote c'è evasione fiscale"...e tante altre baggianate messe in piedi solo per giustificare se stessi...perchè alla fine conviene così. Punto.

Se poi ci metti pure qualche agenzia, e la prima cosa che ti dice è che le quote si possono stornare....la frittata è fatta. Fine. E meno persone le versano.... più aumentano....tanto alla compagnia non cambia niente. E più aumentano, meno persone le pagano.

E da un "vantaggio" per TUTTI i clienti nel caso di un servizio non soddisfacente...a cosa si arriva per colpa del fruttivendolo sotto casa? Che sono obbligatorie per tutti (quindi anche per me che le vorrei facoltative ma le stornerei solo in casi conclamati di scarso livello di servizio), che sono arrivate alle stelle (e ci rimetto sempre io), e che sono ancor di più alle stelle nelle compagnie che le hanno rese facoltative....(e ci rimetto sempre io) :rolleyes:

Questo è un loop perverso...è da tempo che lo dico.... Renderle obbligatorie è solo il male minore, concordo, ma ne snaturi il senso....

......, ma reputo molto più verosimile e realistico che prima o poi diventino obbligatorie su tutte le navi piuttosto che la maggior parte dei passeggeri assimili il concetto o cambi mentalità.
Senza offesa per nessuno, eh ;)

Beh...credo (da confermare, ma lo avevo letto da qualche parte) ci siano delle etnie non anglo-sassoni per i quali le quote non sono comunque obbligatorie....anche in compagnie che le hanno rese obbligatorie....
Sarà forse perchè da loro non esiste il fruttivendolo sotto casa? :D Facciamoci delle domande....e magari diamoci delle risposte...

Nel frattempo....purtroppo concordo con te Alessandra...
 
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Condivido anche le virgole :)
Aggiungo che per me tutto ciò che serve a mantenere in crociera uno standard di un certo livello, senza che per questo una settimana nel mediterraneo mi costi 2000 euro a persona in interna, è ben accetto. Non sono per la crociera d'èlite, mi va benissimo viaggiare con le compagnie mass market e me le godo dal primo all'ultimo minuto, ma a patto che non mi diventino "traghetti", quindi nella mia personale ottica meglio spendere per il servizio che non per la borsa di Guess al 40 % nel negozio di bordo o per il casinò.
Forse sembrerà un'osservazione poco pertinente quest'ultima, ma io non vado in crociera solo per vedere il mare, che ho a venti minuti da casa, o per visitare Barcellona (mi basta prendere un aereo e ci sto quanto voglio) ma per tutto un insieme di fattori, incluso il comfort, che, uniti all'interesse per l'itinerario e al fascino della navigazione, fanno di questa la mia vacanza ideale.
Non mi dispiace dunque pagare le quote, anche se in alcuni casi lo storno o almeno una riduzione potrebbero essere giustificabili.
Non pagarle per principio non mi trova d'accordo.
 
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