Secondo me il valore aggiunto di una compagnia si vede proprio da come tratta i clienti nuovi, nel senso di garantire a tutti la stessa professionalità e la stessa cortesia indipendentemente dall'appartenenza a un club o da quante crociere precedenti si siano già fatte con lei, zero o quaranta. Al tempo stesso, è giusto e logico che chi viaggia da anni con quel marchio e spende cifre elevate abbia qualche privilegio in più: la compagnia però deve saper proporre benefici che è in grado di garantire....non ha senso offrire a tutti i soci indistintamente l'imbarco prioritario, tanto per dirne una, se poi devi farlo per 1000 persone contemporaneamente; oppure omaggi e dotazioni in cabina che alla lunga ti costano troppo. Se certe cose non me le hai mai offerte, non ne sentirò la mancanza, mentre togliermi qualcosa a cui sono abituato è molto più antipatico. O comunque, non spacciarmi certi tagli per "eccellenza italiana" o "tutela del cliente", la pubblicità va bene fino a un certo punto, ma senza esagerare coi paroloni e gli slogan entusiastici, i clienti non sono stupidi e sprovveduti E la retrocessione retroattiva è un danno d'immagine non da poco, anche se dubito che porti, alla lunga, chissà quante diserzioni o fughe di massa. Per molti crocieristi, Costa è un fatto di fede e di tifo; o comunque offre qualcosa di irrinunciabile, che sia lo Squok, o la partenza dal porto sotto casa, o il fatto che conosco metà degli equipaggi perchè ho fatto venti crociere con loro dalla notte dei tempi ad oggi.
Secondo me Costa resta una compagnia molto valida per diversi motivi: politiche commerciali favorevoli alle famiglie, una vasta offerta di itinerari ed escursioni; manutenzione e igiene sulle sue navi di livello molto elevato; italiano a bordo presente ma attenzione verso le altre nazionalità ospiti; una notevole esperienza nel settore. Viceversa, su altri aspetti, quali ristorazione, costi extra e rapporto qualità/prezzo, estetica e vivibilità delle navi, da un pò di tempo a questa parte se la gioca alla pari, è in calo o addirittura carente rispetto ad altre compagnie concorrenti. Alcune recenti novità, per quanto discutibili, possono essere più o meno accettate a seconda della soggettività di ciascun cliente, ma con altre il rischio di generare disaffezione o di cedere il passo alla concorrenza è più alto. I tagli, le restrizioni e questa stravagante rivoluzione del Club rientrano tra queste, ma quello che secondo me resta il limite principale della compagnia è la poca uniformità e una comunicazione spesso approssimativa o ambigua sulle iniziative di volta in volta annunciate. Esempi: il buffet che apre e riapre, da dicembre sulla nave X, mentre sulle altre poi a primavera, ma forse a giugno o chissà; i punti che valgono fino al 31 gennaio, no aspetta, fino a luglio, o magari a novembre: il ristorante chiuso a pranzo su Serena ma non su Fortuna; negli Emirati Arabi aperti ma in Grecia chiusi.....e lo scopri solo dopo che hai prenotato, o direttamente a bordo. Il nuovo Costa Club, con tutto quello che comporta, è solo l'ultima in ordine di tempo delle modifiche poco condivisibili attuate dalla compagnia: se fosse seguito a un periodo di miglioramento, o di stabilità nelle offerte e nei servizi, magari sarebbe stato accolto e "sopportato" meglio. Invece in questo modo è stata un pò come l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso per clienti affezionati che di recente storcevano il naso di fronte a certi cambiamenti, ma restavano fedeli in nome del passato: adesso hanno un motivo in più per guardarsi attorno o provare altro, se prima erano solo tentati di farlo.
D'altra parte, se ci sono motivi per cui con Costa ci si trova bene- e secondo me ce ne sono ancora tanti- invece di boicottarla per sempre, sentendosi traditi, si può continuare a viaggiarci ma senza quel senso di appartenenza reciproca di prima, che in alcuni casi per me è eccessivo: si parla pur sempre di mercato, di pagare per avere, di scegliere il meglio per le proprie vacanze, e il meglio può essere oggi Tizio, domani Caio, dopodomani ancora Tizio.
