Magellano
Utente livello Platinum
Sono ragionamenti giusti ma niente hanno a che fare con un club di fidelizzazione...
Non è più corretto l'approccio di una compagnia come Cunard? A bordo ci sono 4 classi. Ognuna ha un prezzo diverso ed ognuna ha servizi e privilegi adeguati al prezzo pagato. Ognuna ha una certa metratura di cabina, un certo servizio in camera, ognuna ha il proprio ristorante con servizio e qualità delle pietanze diverse. A bordo sei ricevuto in modo diverso, la Princess e la Queen hanno imbarchi e sbarchi prioritari, una propria lounge ecc ecc. Questo significa, riprendendo le giuste osservazioni di alcuni di voi, il concetto di corrispondenza prezzo pagato/privilegi. Ma, su Cunard, esiste un club di fidelizzazione. Ed il club non tiene conto della classe nella quale si viaggia nè di quanto si spenda a bordo. Se io sono in Queen Grill spendo 4/5000 euro a testa a settimana. Se sono in Britannia ne spendo 900/1200. Ma per il Club vale una settimana a bordo. E per le inziative del club noi siamo uguali. E' forse questa la democrazia cui auspicava Lia? In questo senso qui esisterebbe. Il fine del club è la fidelizzazione. Costa dimostra di aver snaturato questo concetto ed aver mescolato due concetti molto importanti. Da una parte sta la fidelizzazione, riconoscendo i repeater e ricambiando la loro fiducia con delle attenzioni (attenzioni non significano sempre un valore economico, ma possono essere trattamenti che non comportano alcuna spesa per la compagnia). Dall'altra parte sta il miglioramento del rapporto fra prezzo pagato e servizi resi, soprattutto ai livelli di occupazione cabine più alti.
Per il primo aspetto sarebbe occorso il cambiamento dei limiti dei livelli, poiché naturalmente il sistema attuale era obsoleto e tutti ne conveniamo.
Per il secondo aspetto sarebbe occorso un progetto di serivizi e privilegi assegnati ai vari livelli di cabina acquistati a bordo.
Non tenendo distinti questi due concetti e interpretando in modo non corretto la natura di un club di fidelizzazione penso che si sia andati incontro all'insoddisfazione della maggior parte dei repeater (retrocessi nel club, senza riconoscimento di anni di fedeltà) e al tempo stesso si sia offerto niente di più di quanto un ospite che spenda 7000 euro per una crociera si possa attendere. Ed in più, il cliente facoltoso, avrà qualche buon servizio in cabina ma troverà incompatibile con il prezzo pagato quanto offerto dalla compagnia a livello di servizi generali, di navi e di ristorazione.
Spesso ammetto preventivamente di sbagliare le mie valutazioni in quanto le grandi aziende in fatto di economia non hanno certo nulla da imparare. Ma stento veramente a scorgere vantaggi per la compagnia con questa politica che sembra voler allontanare i clienti a lei vicini. E non è neanche indirizzata a sbarazzarsi dei clienti meno ricchi poiché qualora così fosse stato avrebbero avuto strada più semplice raddoppiando le tariffe in essere.
Non è più corretto l'approccio di una compagnia come Cunard? A bordo ci sono 4 classi. Ognuna ha un prezzo diverso ed ognuna ha servizi e privilegi adeguati al prezzo pagato. Ognuna ha una certa metratura di cabina, un certo servizio in camera, ognuna ha il proprio ristorante con servizio e qualità delle pietanze diverse. A bordo sei ricevuto in modo diverso, la Princess e la Queen hanno imbarchi e sbarchi prioritari, una propria lounge ecc ecc. Questo significa, riprendendo le giuste osservazioni di alcuni di voi, il concetto di corrispondenza prezzo pagato/privilegi. Ma, su Cunard, esiste un club di fidelizzazione. Ed il club non tiene conto della classe nella quale si viaggia nè di quanto si spenda a bordo. Se io sono in Queen Grill spendo 4/5000 euro a testa a settimana. Se sono in Britannia ne spendo 900/1200. Ma per il Club vale una settimana a bordo. E per le inziative del club noi siamo uguali. E' forse questa la democrazia cui auspicava Lia? In questo senso qui esisterebbe. Il fine del club è la fidelizzazione. Costa dimostra di aver snaturato questo concetto ed aver mescolato due concetti molto importanti. Da una parte sta la fidelizzazione, riconoscendo i repeater e ricambiando la loro fiducia con delle attenzioni (attenzioni non significano sempre un valore economico, ma possono essere trattamenti che non comportano alcuna spesa per la compagnia). Dall'altra parte sta il miglioramento del rapporto fra prezzo pagato e servizi resi, soprattutto ai livelli di occupazione cabine più alti.
Per il primo aspetto sarebbe occorso il cambiamento dei limiti dei livelli, poiché naturalmente il sistema attuale era obsoleto e tutti ne conveniamo.
Per il secondo aspetto sarebbe occorso un progetto di serivizi e privilegi assegnati ai vari livelli di cabina acquistati a bordo.
Non tenendo distinti questi due concetti e interpretando in modo non corretto la natura di un club di fidelizzazione penso che si sia andati incontro all'insoddisfazione della maggior parte dei repeater (retrocessi nel club, senza riconoscimento di anni di fedeltà) e al tempo stesso si sia offerto niente di più di quanto un ospite che spenda 7000 euro per una crociera si possa attendere. Ed in più, il cliente facoltoso, avrà qualche buon servizio in cabina ma troverà incompatibile con il prezzo pagato quanto offerto dalla compagnia a livello di servizi generali, di navi e di ristorazione.
Spesso ammetto preventivamente di sbagliare le mie valutazioni in quanto le grandi aziende in fatto di economia non hanno certo nulla da imparare. Ma stento veramente a scorgere vantaggi per la compagnia con questa politica che sembra voler allontanare i clienti a lei vicini. E non è neanche indirizzata a sbarazzarsi dei clienti meno ricchi poiché qualora così fosse stato avrebbero avuto strada più semplice raddoppiando le tariffe in essere.