Molto lieta, Maria Cristina!
Hai risposto tu per me alla domanda sottintesa di Matteo (mancando un punto interrogativo non mi ero accorta fosse una domanda).
Alcuni dei benefit che abbiamo ricevuto fino ad ora come appartenenza al club non sono mai stati per noi di particolare importanza: accappatoi resi subito, ciabattine mai usate nè mai portate a casa come souvenir, invito al cocktail riservato, a volte, disertato, insomma non è certo per queste piccole attenzioni che abbiamo scelto di viaggiare con Costa.
Invece i rapporti umani soddisfacenti instaurati a volte per caso, il venire fermati in nave da membri dello staff che ci "riconoscevano" (un esempio per tutti, la Sigra Orru, a capo del Costa Club a bordo di Serena che ci chiede come stiamo e si dice felice di rivederci....alla mia faccia evidentemente sorpresa, spiega che è un piacere incontrare clienti come noi e che ci ricorda per il garbo, l'educazione e per i sorrisi......), bene, dicevo, quella sensazione bellissima di trovarsi "a casa", ecco, questo è il motivo principale che ci ha fatto tornare a bordo di navi Costa.
Ed esempi ne potrei fare molti altri.
Sono queste "attenzioni umane" che fanno passare in secondo piano un buffet chiuso, una pizza ed altre delle cose per cui, giustamente, si lamentano in tanti, ma poichè per noi non sono particolarmente importanti, non ne abbiamo sentito la "mancanza".
Trovo questo commento molto significativo ed equilibrato. L'aspetto "umano" è quel "plus" che crea un legame speciale e particolare a livello affettivo con una compagnia e con le persone che ci lavorano.
Personalmente, non essendo un crocierista di "lungo corso" ed avendo viaggiato con più compagnie, ho pochissimi legami con le persone imbarcate, ed ho pochissime probabilità di rincontrarli.
Forse in Costa c'è una vera e propria "tradizione" da questo punto di vista, non saprei.
In Royal, nella mia ultima crociera in Oriente, ricordo con piacere l'attenzione che mi è stata dedicata dal Maitre e da un cameriere di sala in particolare, entrambi ex lavoratori di Costa (ci hanno lavorato per dieci anni).
Idem un cabinista ex Costa (e non era il mio cabinista) che quando mi incontrava parlava in Italiano (una rarità in una crociera Orientale, e fa piacere quando capita) con estrema gentilezza e discrezione, mettendosi a disposizione nel caso mi servisse qualcosa, tanto da meritarsi una "segnalazione di eccellenza" da parte mia.
Come ricordo con estremo piacere il personale di sala del Mediterranea e dell'Atlantica (nonostante il numero esiguo, si facevano veramente in quattro per tutti, e sempre con il sorriso).
Mi è capitato anche con altre compagnie di avere situazioni simili, ma forse in Costa un pò di più.
Che sia forse un positivo retaggio di una tradizione ben più lunga delle altre, un qualcosa che forse risiede nella formazione che si fa al personale e che deriva da un modo di intendere le crociere che non esiste più...non so, non saprei.
Già nelle mie ultime tre crociere con Costa, tutte su Fortuna (2013), il maitre al tavolo non l'ho più visto (o forse solo una volta) ed un certo tipo di atteggiamenti non li ho più riscontrati. Troppi tavoli da servire ed era già un successo con l'all inclusive che ti venisse riempito il bicchiere. Ma sono passati comunque due anni da allora.
Ho letto però sul forum che qualcosa sta di nuovo cambiando ( e pare in positivo) negli ultimi tempi...