Sabato 30 novembre, Lisbona.
Ci svegliamo eccitati, non vediamo l’ora di essere di nuovo a Lisbona; questa è la terza volta, abbiamo noleggiato un’auto da casa e preparato un meticoloso itinerario che ci porterà a Sintra, Cabo da Roca costeggiando l’oceano vicino Cascais per poi rientrare a Lisbona e fare una sosta golosa a Belém per mangiare le famose pasteis.
La giornata si preannuncia bella e soleggiata, ce ne informa il Today ma, soprattutto, quel che si vede dalla finestra della nostra cabina
Adesso, voi mi prenderete per matta, ma due anni fa qui a Lisbona c’era un tempaccio, pioveva, tirava un forte vento ed io gongolavo….avrei visto l’oceano nel pieno della sua potenza….questa volta, calma piatta, vabbè, diciamo sarà bello lo stesso…
Ogni tanto mi perdo; dunque, dov’ero rimasta? Ah, sì, alla macchina a noleggio.
Prendiamo un taxi che ci conduce all’Hotel Tivoli dove c’è l’ufficio Europcar, un ragazzo gentile fa firmare a Stelvio una marea di carte, poi ci consegna l’auto….si parte, evviva!
Prima tappa, Sintra, che dista una ventina di chilometri, purtroppo, c’è un rallentamento dovuto ad un incidente….in auto il cellulare squilla continuamente, gli amici, anche quelli del forum , sentono la mia mancanza, evidentemente ;-)
Arriviamo, dunque, a Sintra, una deliziosa cittadina patrimonio dell'Unesco che fu prima un insediamento arabo e successivamente divenne centro di villeggiatura per i re portoghesi.
Il Palazzo Reale del XVI secolo
Palacio Nacional da Pena
Dopo una passeggiata per le stradine della cittadina
qualche acquisto e una sosta in una piccola e deliziosa pasteleria per gustare i dolci tipici di Sintra e un’ottima e ipercalorica torta al cioccolato locale, risaliamo in auto diretti a Cabo da Roca, il punto più ad ovest dell'Europa.
Dopo poco arriviamo in questo avamposto….nel nulla, c’è solo un faro e rocce e mare….
Qui il vento è una costante, ma questa volta è gentile, quasi dolce; due anni fa non riuscivo neanche a stare ferma, era fortissimo e le onde ruggivano maestose…oggi l’oceano è una distesa piatta di acqua azzurra punteggiata da minuscole creste di spuma bianca e mille stelline di luce…
Stelvio che si inerpica tra le rocce
ll panorama è bellissimo, ma io rimpiango il vento e la pioggia….
Il poeta Luís de Camões definì questo luogo come “Aqui... Onde a terra se acaba e o mar começa” ( Qui... dove la terra finisce e il mare comincia) e questa frase è incisa sulla lapide del monumento in pietra che celebra la particolarità del luogo. Infatti, essendo situato a 38° 47' di latitudine nord, e a 9° 30' di longitudine ovest, è il punto più occidentale del continente europeo.
Si riparte, ho voglia di “zampettare” (termine inventato da me e che uso sempre per indicare le passeggiate solitarie al mare d’inverno) sulla lunghissima spiaggia oceanica non lontano da Cascais: finalmente il vento gonfia un poco il mare, ci sono i surfisti, le dune che indicano che il vento qui è davvero impetuoso….
Non vorrei andarmene, mi piace stare qui a guardare il mare, i pensieri corrono veloci, si inseguono come le onde, paiono vibrare al ritmo del loro respiro…senza quasi rendermene conto, sorrido…..si può essere felici guardando il mare e isolarsi completamente per “respirarlo”?!
La risposta è sì, assolutamente!
Si fa tardi, bisogna ritornare indietro….ciao, mare, spero di poter tornare…..
Eccoci a Lisbona, la città dei colori, come la descriveva Fernando Pessoa : “Non ci sono per me fiori che siano pari al cromatismo di Lisbona sotto il sole” .
E’ d’obbligo una tappa a Belém, alla famosa Antigua Confeitaria de Belém situata a pochi metri dal Mosteiro dos Jerónimos. È una pasticceria storica, nota in tutto il Portogallo per avere inventato la ricetta dei pastéis de nata o Pastéis de Belém……dolci deliziosi, quasi sublimi!
Mamma mia, è tardi, un ultimo giro in auto per le strade di Lisbona
Bisogna riconsegnare l’auto e poi prendere un taxi per tornare al porto….intanto, la luce diventa più calda, è tardo pomeriggio….facciamo in tempo a goderci il tramonto imminente prima di risalire a bordo…
Continua….